venerdì 12 gennaio 2018

Ostra: il comitato sulla viabilità, "Le bugie della Giunta Storoni sui benefici della sperimentazione"


Dopo aver appreso dai social e dai giornali la notizia della proroga del periodo di “sperimentazione” dell’inversione della viabilità nel centro storico di Ostra (notizia, ovviamente e come al solito, non preventivamente discussa con i cittadini), vogliamo ora entrare nel merito di questa nuova presa per i fondelli, analizzando la Delibera di Giunta n. 128 del 29.12.2017.
Nel documento, i nostri amministratori lodano i dati riscontrati dalle rilevazioni post-inversione asserendo che il minor numero di veicoli in transito nel centro avrebbe portato una “diminuzione dell’inquinamento atmosferico e acustico; il miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale in generale legate alla minore congestione del traffico; un miglioramento delle condizioni di vivibilità per i cittadini e per i turisti; effetti positivi in termini di tutela del patrimonio storico artistico”. Leggendo queste poche righe ci siamo chiesti: ma si sta davvero parlando di Ostra? Abbiamo già ribadito come la nostra città non sia una metropoli: chi abita e vive quotidianamente in grandi realtà urbane e ci vede disquisire da mesi sul tema dell’inquinamento ad Ostra, pensa sia una barzelletta e si fa beffe di noi.
Di quale inquinamento stiamo parlando? Quali erano i valori prima della sperimentazione? Sono mai stati considerati altri metodi, eventualmente, per risolvere la questione? Ma per il Sindaco è sufficiente affermare che ora lungo C.so Mazzini e la Riviera di Ponente l’inquinamento è diminuito; poco importa, se poi il traffico, invece, è andato intensificandosi lungo la Riviera di Levante e la Circonvallazione. L’unica volta in cui si è verificata una (voluta) congestione del traffico è stato il giorno in cui abbiamo organizzato il serpentone di protesta: prima di quel giorno, non si erano mai verificati casi di traffico intenso tali da generare chissà quali ingorghi e dopo quella manifestazione, come documentato a più riprese dalle foto pubblicate sulla nostra pagina, il centro si è di fatto svuotato.
Di turisti non se ne sono più visti ed il patrimonio storico artistico è stato tutt’altro che tutelato: basta guardare le pietose condizioni in cui versa la Piazza, con i suoi sampietrini mancanti, le buche rattoppate alla bell’e meglio e che hanno fatto cadere diverse persone nei mesi scorsi, nonché il pericoloso avvallamento di fronte la chiesa di S.Francesco dove il terreno sta cedendo gradualmente. Proseguendo nella lettura, la Giunta sostiene che si sono verificati gli effetti positivi in termini di sicurezza stradale e fluidità della circolazione, prefigurati dalla precedente Delibera n.43 del 03.05.2017 in quanto c’è stata “la consistente riduzione dei veicoli in transito in Via Boccetta; la semplificazione della viabilità in occasione dei cortei funebri in uscita dalla Chiesa di Santa Croce; la riduzione del numero dei veicoli in transito e della loro velocità media in Riviera di Ponente”. Ad eccezione dei residenti, quando mai v. Boccetta è stata una strada particolarmente trafficata?
Se si è registrata una “consistente riduzione dei veicoli” lungo tale via, significa quindi che ora nessuno vi transita più. Riguardo ai cortei funebri in uscita dalla Basilica, vorremmo ricordare agli amministratori che anche prima dell’inversione questi si svolgevano in discesa per facilitare l’avvio del carro verso il cimitero comunale, interdicendo al traffico, per un tempo limitato, il breve tratto di Fòri Porta che è tutt’oggi a doppio senso. Quindi non capiamo in cosa consista la semplificazione della viabilità che, invece, non viene considerata per i cortei funebri in uscita dalla Chiesa di S.Francesco costretti a percorrere tutto C.so Mazzini in discesa quando prima, passando per v. Gramsci, già dopo pochi metri giungevano fuori dalle mura senza dover attraversare tutto il centro storico. In merito, invece, alla Riviera di Ponente continuiamo a non capire il vantaggio di aver posizionato dei dossi in salita e l’aver costretto i residenti a parcheggiare sempre sullo stesso lato (non certo senza difficoltà) nonostante l’inversione, facendo sì che ora le auto parcheggiate riducano notevolmente la corsia di transito. L’unico dato certo che emerge dalla delibera è il fatto che il termine della sperimentazione è stato prorogato almeno fino al 31.03.2018 e questo perché non si sono ancora verificate né gelate né nevicate utili per verificare le risposte in termini di sicurezza stradale della nuova viabilità.
La domanda sorge quindi spontanea: se queste condizioni non dovessero verificarsi, dovremmo attendere quindi fino al prossimo inverno? Senza contare il pretesto della consultazione popolare (della quale non si sa ancora nulla) e del fatto che l’esito non avrebbe alcuna rilevanza sulla decisione ormai presa e che Storoni si ostina a portare avanti: d’altronde, non ha mai ascoltato i cittadini prima, perché dovrebbe farlo ora? Alla luce di tutte queste osservazioni, in cosa, dunque, l’inversione ha portato reali benefici? Come si può affermare di aver migliorato la qualità del centro storico esclusivamente mediante un provvedimento scriteriato, quando l’intera città appare sempre più sporca, vuota e indecorosa? Come si fa a dire di aver “rafforzato la destinazione del centro storico a centro commerciale naturale” quando le attività produttive da mesi lamentano disagi ed i commercianti hanno visto diminuire clientela ed incassi? Un vero intervento di recupero del centro non può passare attraverso una insensata modifica della viabilità e vantarsi di esserci riusciti solo perché adesso meno auto vi transitano! Sostenere questo significa condurre Ostra sull’orlo del baratro. Il cambiamento dovrebbe nascere da una convergenza di effettive esigenze tali per cui dare un nuovo volto allo stato delle cose diventa un dovere; cambiare “tanto per", invece, potrebbe trasformarsi in un pericoloso autogol.
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

lunedì 8 gennaio 2018

Ostra: "Tra il promettere e l'ottenere si smarrisce il mantenere"

 Amare il proprio paese e mettere al primo posto l’interesse dei suoi cittadini, mantenendo fede alla parola data: queste dovrebbero essere le prerogative per essere un buon Sindaco. Esattamente l’opposto di quanto Andrea Storoni sta facendo ad Ostra con la sperimentazione della viabilità.
Al di là delle sue vuote parole e dei goffi tentativi di arrampicarsi sugli specchi, l’inversione del senso di marcia all’interno del Centro Storico ha avuto una conseguenza innegabile: quella di aver svuotato il paese come mai prima era accaduto, rendendolo sempre più desolato ed abbandonato a sé stesso. Inoltre, ha contribuito anche a provocare una divisione interna, generando astio perfino tra gli stessi abitanti. I primi ad aver fatto le spese di questa assurda sperimentazione sono stati i commercianti del Centro, che nei mesi scorsi hanno tentato in tutti i modi di scongiurare questa scellerata decisione, perché sapevano che sarebbe stata deleteria non solo per il loro lavoro, ma per l’intera comunità.
Le manifestazioni che, a dire del primo cittadino, avrebbero attirato turisti e gente in centro e quindi negli esercizi commerciali, sono state prevalentemente un flop e non hanno certo portato alcun beneficio alle attività produttive che, viceversa, hanno patito per un minor accesso degli stessi cittadini di Ostra i quali, dopo la prova dell’inversione, hanno ovviamente preferito evitare di venire in centro, così come documentato anche dalla tabella da cui il Sindaco trae vanto. In tutti questi mesi Storoni ha dimostrato il suo “praticamente nullo senso democratico”: ha, infatti, iniziato la sperimentazione senza tener conto delle critiche sostenute dalla maggioranza dei cittadini, l’ha deliberata ancor prima del Consiglio Comunale che avevamo appositamente convocato, ha negato la possibilità di ricorrere ad un referendum ove i cittadini si sarebbero espressi, ha continuato ad irridere il Comitato spontaneamente costituitosi contro questo suo provvedimento, non ha mantenuto le sue promesse.
Nei comunicati stampa e quel che è peggio negli atti pubblici, il Sindaco aveva promesso, infatti, che la sperimentazione sarebbe durata sino al 31.12.2017; ora, invece, veniamo a sapere che la sperimentazione è stata prorogata sino al 31 marzo 2018. L’alibi per non rispettare la parola data è “organizzare una specifica consultazione attraverso la quale, partendo dai risultati già ottenuti, individuare interventi migliorativi della circolazione stradale, nel rispetto degli obiettivi prefissati”. Traducendo il politichese di Storoni, il Sindaco sta ancora cercando di capire come può tentare di dare una parvenza democratica ad una decisione già presa: vuole, cioè, creare una pseudo consultazione popolare che, preso atto dei risultati già ottenuti (leggasi la tabellina pubblicata nel suo post), possa permettere di individuare delle piccole correzioni (leggasi praticamente inutili) all’attuale circolazione stradale, nel rispetto degli obiettivi prefissati, vale a dire continuando a mantenere l’inversione della viabilità.
In altre parole, una fregatura. Senza contare come i risultati sbandierati siano tutt’altro che oggettivi poiché, ad oggi, non sono mai stati resi noti dalla Giunta i valori di inquinamento acustico ed atmosferico prima dell’entrata in vigore di questa sperimentazione, né il numero dei pedoni che hanno oggi accesso al centro storico per capire se sono aumentati o meno, e così via… Come si fa, dunque, ad affermare che il bilancio di questa sperimentazione è stato positivo se non esiste un metro di riferimento? In realtà, l’unico obiettivo che il nostro Sindaco si prefigge è quello di tirare dritto a prescindere dal benessere del paese, convinto com’è che, manipolando le parole, riuscirà ancora a far credere alla gente, quel che vuole. Noi diciamo basta a questa presa in giro, basta a questo modo di venire meno agli impegni presi, basta a questo sfacelo cui stiamo assistendo. Ostra rischia di diventare sempre più spettrale, più povera, meno attraente (a proposito: se si vuole parlare di turismo si deve cercare di mantenere la città pulita, decorosa e soprattutto aperta, cosa che oggi Ostra non è), ma una speranza ancora c’è: sono i tanti cittadini che in questi mesi abbiamo incontrato e che vorremmo davvero si riappropriassero della città, facendola rivivere, con amore e soprattutto con la fierezza di chi si sente cittadino ostrense. Siamo certi che il loro impegno, la loro tenacia, la loro generosità ed il loro coraggio prevarranno sulle vuote parole e sui dati parziali, così che Ostra possa tornare a vivere!


da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

venerdì 5 gennaio 2018

Comitato, "Ostra borgo medievale o città metropolitana?"


Quanto sbandierato dal Sindaco Storoni nel suo ultimo comunicato circa la proroga dell’inversione della viabilità fino al 31.03.2018 non ci sorprende più di tanto, anzi, eravamo convinti che l'attuale senso di circolazione sarebbe rimasto tale almeno fino a giugno 2019, perché è evidente che questo slittamento dei tempi rispetto alla scadenza prefissata dalla Delibera di Giunta n.43 del 03.05.2017 è solo l’ennesimo bluff per prendere in giro i cittadini.
Cittadini ai quali è stata negata la possibilità di esprimersi mediante un referendum per poi essere ingannati dalla promessa che intempi brevi(così come detto dall'Assessora Paolinelli durante il Consiglio Comunale del 31.07.2017) si sarebbe redatto un regolamento che normasse una consulta popolare, promossa dall'Assessore Franceschini, che di fatto non ha alcuna valenza vincolante; veniamo ora a sapere che tale prescrizione deve essere ancora portata in Commissione regolamenti! Che cosa intendeva, dunque, la Paolinelli quando parlava di “tempi brevi"? Dallo scorso luglio ad oggi, non c'è stato forse tempo a sufficienza per elaborare un tale documento? Oppure non ce n'è stata la volontà?
Cittadini ai quali, prima, è stato forzatamente imposto un provvedimento contestato in ogni modo e che, ora, sono costretti a subìre nuovamente questa seconda forzatura che vuole prolungare una misura oltremodo negativa e che ha danneggiato, sotto ogni punto di vista, la nostra città attraverso l’interpretazione unilaterale di dati totalmente privi di fondamento.
Come si fa, infatti, ad affermare che l’inquinamento acustico ed atmosferico è “in diminuzione” se non sono mai stati documentati i medesimi datiprimadella “sperimentazione”?
Vorremmo ricordare ai nostri giovani amministratori che non stanno governando una città metropolitana o comunque di grandi dimensioni, dove il traffico caotico con un numero esorbitante di veicoli rende la medesima invivibile e dove le emissioni nocive di qualsivoglia genere hanno valori (monitorati!) che vanno spesso oltre la soglia di tolleranza.
Qui stiamo parlando di Ostra, un borgo medievale dove il flusso quotidiano di pedoni e automezzi è ridicolo e infinitesimale rispetto ai grandi agglomerati urbani, pertanto tutto andrebbe rapportato alla quantità: fatte le debite proporzioni, è un po’ come se al Vaccarile esultassero perché si è ridotto ogni tipo di inquinamento passando dai 30 ai 20 transiti giornalieri.
Riteniamo giustificato l’impiego di denaro pubblico nei casi in cui un grande o medio centro urbano, (su base concreta di dati documentati attinenti la soglia di pubblica salubrità), preservi la propria vivibilità. Diventa, invece, uno sperpero di risorse in una piccolissima realtà come la nostra che, senza nemmeno uno straccio di dati, s’incaponisce scelleratamente in costosi “artifizi" strumentali a carico della comunità intera, quando a fare la vera differenza sarebbe bastata la costante presenza dei Vigili sul territorio ed una reale capacità amministrativa.
Inoltre ci chiediamo: le stesse rilevazioni sono state predisposte anche lungo la Riviera di Levante e la Circonvallazione? Perché la sensazione è che cotanto "veleno" sia stato soltanto trasferito di qualche metro e non certo definitivamente abbattuto.
Per assurdo, se Ostra soffrisse davvero di problemi di smog, l’inverno dovrebbe essere il periodo peggiore per parlare di risultati positivi sull’abbassamento dell’inquinamento, visto l’incremento degli impianti di riscaldamento accesi che rilasciano nell’atmosfera forti concentrazioni di particelle inquinanti: che il Sindaco voglia emettere anche un’ordinanza che limiti l’uso di stufe e camini?
Invece, sembra che l’unica cosa che importi davvero a questa Amministrazione sia la diminuzione del 21% ca. di veicoli che transitano per il centro senza contare quanto questo abbia influito in maniera pesante e negativa sui commercianti, alcuni costretti a chiudere ed altri a trasferirsi fuori dalle mura, ma nonostante ciò rimasti reiteratamente inascoltati e, anzi, vessati e privati di qualsiasi strategia che li aiutasse nel rilancio delle proprie attività.
Un altro dato a cui stentiamo a credere è il calo del 76% della velocità di punta lungo C.so Mazzini. Le due velocità a cui si fa riferimento nel comunicato del Sindaco non sono comparabili dal momento che, in salita ed in discesa, si hanno guidabilità, dovute a motivi tecnici, molto diverse: basti dire che percorrere una discesa con fondo disagevole a 40 Km/h, dove frenare diventa sempre potenzialmente un pericolo, non può essere raffrontato a percorrere la stessa a senso inverso ad una velocità di 10 km/h superiore. Pertanto la percentuale riportata è totalmente disattesa.
Esultare, quindi, per il raggiungimento di simili risultati,significa solamente una cosa: condurre lentamente e inesorabilmente Ostra ad una inevitabile agonia.
Esultare per il fatto di aver avuto meno persone che hanno "vissuto" il centro storico ci sembra tragico, perché affrontare la problematica del recupero del centro esclusivamente attraverso un provvedimento miope e dissennatocome quello che abbiamo visto in questi mesi e che ha avuto come unica conseguenza il fatto che meno persone abbiano goduto sia del piacere che dei servizi di stare "dentro le mura", è da irresponsabili.
Dopo la "hola" da parte della Giunta, derivante dalla diminuzione del traffico, ci chiediamo: fino a che percentuale sarà lecito continuare ad esultare? Perché se l’ "andazzo" inarrestabile sarà questo, con numeri già leggermente più alti, ci sarà solo da piangere recitando ilde profundisper lo stato di pre-morte della città.
Vorremmo comunque rassicurare la cittadinanza: da marzo, anche per i nostri (ram)polli sarà più facile amministrare e per ogni richiesta e urgenza basterà "citofonare Maurizio".


   
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

giovedì 4 gennaio 2018

“Modificare la viabilità ad Ostra buona scelta: lo dicono i dati”. Modifiche prorogate


Con i dati emersi – sostiene il sindaco Storoni – e comparati tra le varie rilevazioni abbiamo un buon punto di partenza per migliorare la vita dei cittadini e del Centro storico.L’attuale viabilità è prorogata sino al 31.03.2018 in attesa di organizzare una specifica consultazione attraverso la quale, partendo dai risultati già ottenuti, individuare interventi migliorativi della circolazione stradale, nel rispetto degli obiettivi prefissati. Di prossima discussione in Commissione regolamenti la disciplina sulla partecipazione popolare”.
È confermata la bontà della scelta dalle diminuzioni di velocità e dalla riduzione complessiva del traffico, in linea con le prerogative iniziali di aumentare le condizioni di sicurezza stradale, diminuire l’inquinamento acustico ed atmosferico e tutelare il patrimonio storico e artistico inserite nella delibera di Giunta Comunale n. 43 del tre maggio scorso, in cui è stato deciso di modificare la viabilità all’interno del centro storico in via sperimentale fino al 31/12/2017, procedendo all’inversione del senso di marcia nei due corsi principali, in Via Riviera di Ponente e in Via Boccetta.
Attraverso il monitoraggio del traffico effettuato prima della modifica della viabilità e dopo la sua attuazione, a mezzo di apposita apparecchiatura radar, si può constatare l’avvenuto raggiungimento degli obiettivi:
– riduzione del traffico in Corso Mazzini con -15% di veicoli transitati (pari a circa 1500 auto in meno, nonostante la domenica di maggio con la ztl fino alle 12 a differenza di dicembre)
– riduzione del traffico in Riviera di Ponente con -21% di veicoli transitati (pari a circa 1000 auto in meno, considerato che il 2 giugno il traffico è stato chiuso in concomitanza del corteo per la Festa della Repubblica), di conseguenza è in diminuzione l’inquinamento atmosferico e acustico, in particolar modo su Corso Mazzini dove il transito dei veicoli in discesa produce meno rumore e gas di scarico non essendo in accelerazione e su via Riviera di Ponente grazie all’installazione dei dossi;
– miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale in generale legate alla minore congestione del traffico, per via degli accessi più ordinati e all’abbattimento della velocità su Corso Mazzini in cui è stato registrato -18% equivalente ad una media attuale di 24 Km/h e su Riviera di Ponente -36% pari a 17km/h;
– miglioramento delle condizioni di mobilità per cittadini e turisti con una diminuzione della sosta selvaggia, su cui però intensificare i controlli per abbatterla ulteriormente.
“Il dato che ci tengo a sottoporre all’attenzione di tutti – prosegue Storoni è legato alla velocità di percorrenza del Corso in salita che purtroppo aveva velocità di punta spesso ben oltre i 50 km/h, in numerose occasioni oltre anche i 70km/h. Una delle prime preoccupazioni da parte di tutti era collegata alla percorrenza in discesa del Corso. Uno dei dati più entusiasmanti, invece, viene proprio da qui: queste velocità di punta sono state distrutte letteralmente, perché sono diminuite del 76%. È un elemento di sicurezza che, forse, diversamente, non avremmo mai ottenuto”.

lunedì 18 dicembre 2017

Sopravvivere ad Ostra, "Scelte di viabilità niente affatto 'meditate e studiate'”


Ormai è diventata una consuetudine quella del Sindaco Storoni di spacciare per straordinari quelli che in realtà sono interventi di ordinaria amministrazione.

A dir la verità, forse non ha tutti i torti: considerato l’immobilismo in cui verte Ostra da tre anni e mezzo a questa parte, veder realizzare una qualsiasi opera che dia segno di vita di questa Giunta, sembra davvero un qualcosa di straordinario.
Ci riferiamo alla recente notizia diffusa dal Comune riguardo la realizzazione di due dossi, uno in via Vaccarilese davanti al Circolo Acli e l’altro in via Ringhiera a lato della Chiesa di Santa Maria Apparve - entrambi, così come riportato dalle foto allegate, sprovvisti di idonea segnaletica verticale ma soprattutto orizzontale, dunque non a norma, tanto da indurre i conducenti dei veicoli a credere che quelle strisce trasversali di asfalto fossero una delle tante “toppe” che si trovano lungo la strada. In realtà, si tratta di veri e propridossi che in questi giorni hanno messo a dura prova gli ammortizzatori dei veicoli che ivi transitano, rappresentando un serio pericolo per l’incolumità degli automobilisti ma anche per i conducenti delle due ruote,che si sono ritrovati loro malgrado su dei veri e propri trampolini di lancio totalmente inattesi, così come dimostrano anche i segni lasciati dalle coppe dell'olio sull'asfalto, indice che i dossi sono decisamente troppo alti e molto pericolosi.
Speravamo che l’esperienza passata con i dossi lungo la Riviera di Ponente quest’estate, avesse insegnato qualcosa ai nostri Amministratori; purtroppo dobbiamo constatare che così non è stato e gli errori sono destinati a ripetersi, sempre a discapito dei cittadini.
Un altro intervento “straordinario” sembra essere stata l’inversione dei sensi di percorrenza all’incrocio tra via San Francesco e il Viale Madonna della Rosa nonché l’abbattimento di due piante che ostacolavano la visione del semaforo. Nella nota pubblicata dal Comune, però, ci si guarda bene dal riportare il fatto che, da quando è stato modificato l’incrocio di Largo Marina, si sono verificati ben due gravi incidenti stradali.
Inevitabile, dunque, chiedersi: madavvero“la sicurezza stradale è sempre stata al centro dell’operato dell’amministrazione comunale”?
Ma quello che ci fa amaramente sorridere è il dover apprendere che per Storoni e la sua Giunta, tutte le scelte fatte in tema di viabilità sono state “attentamente meditate e studiate” e si sono rese “necessarie per verificare percorsi di miglioramento”.
In questo contesto si inserisce l’inversione dei sensi di marcia all’interno del centro storico che da quest’estate ha completamente stravolto l’intero assetto della nostra città, creando grossi disagi e danni alle attività commerciali ed ai cittadini.
Una decisione che non può essere affatto definita “meditata e studiata” poiché non esiste nessun dato che attesti la necessità di tale operazione. Non ci stancheremo mai di ripetere, infatti, che il motivo alla base di questa scelta consisteva nel far transitare meno auto in centro, non tanto per una questione di eccessivo smog e inquinamento acustico (peraltro mai accertati e documentati) ma solo ed esclusivamente per far sì che i Vigili (primi beneficiari monetari di questa inversione) non fossero più costretti ad uscire dagli uffici per andare a multare i trasgressori del Codice della Strada.
Prova ne è che dal 10 luglio non si è più visto un Vigile girare per il centro, come se la presenza dei Vigili sul territorio dovesse consistere solo nel sanzionare gli indisciplinati del volante e non nel garantire la dovuta sicurezza tra i cittadini.
Se la sicurezza stradale fosse stata veramente a cuore dell’Amministrazione Storoni, in questi anni del suo mandato, sarebbe stata più oculata nell’organizzare i vari interventi, evitando spese superflue per garantire strade più curate, soprattutto in campagna, ormai dimenticate ed abbandonate a sé stesse, piuttosto che interdirle per mesi e con i 50 mila euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione, distribuiti a pioggia su interventi di secondaria importanza, si sarebbe potuto pensare di impostare un serio progetto di recupero della Piazza dei Martiri che continua a “mietere vittime” tra i pedoni che puntualmente inciampano nelle buche lasciate dai sampietrini mancanti.
Caro Storoni, invece di giustificare tre anni e mezzo di vergogne amministrative con le parole dello Stregatto sull’albero che parla con Alice, inizi a percorre seriamente la strada del buon senso e della responsabilità, le farebbe molto più onore.


   
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

mercoledì 13 dicembre 2017

Ostra: sicurezza stradale al centro dell'operato dell'amministrazione comunale


Nell’arco di questo mandato Amministrativo, la Giunta Storoni ha manifestato in più occasioni attenzione al tema della viabilità.
Scelte attentamente meditate e studiate, in alcuni casi al centro di importanti movimenti di contestazione, ma necessarie per verificare percorsi di miglioramento della viabilità e della mobilità all’interno del territorio comunale. Alcuni piccoli tasselli sono stati aggiunti nei giorni scorsi per proseguire con la messa in sicurezza di tratti di strade, o incroci pericolosi.
Dopo i lavori nell’incrocio tra via San Francesco e il Viale Madonna della Rosa, in cui sono stati modificati i sensi di percorrenza, è stato istallato il semaforo e sono stati realizzati i parcheggi a lato della strada, il 27 novembre, sono state abbattute le due piante che nel tempo, è stato verificato, ostacolavano la visibilità piena della lanterna semaforica e dell’incrocio. Altri due interventi sono invece in corso d’opera: due dossi, uno in via Vaccarilese davanti al Circolo Acli e l’altro in via Ringhiera a lato della Chiesa di Santa Maria Apparve.
Queste due opere sono state rese necessarie per rendere più sicuro l’attraversamento pedonale in questi due punti in cui i pedoni vanno protetti e la velocità delle auto rallentata.



dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

lunedì 11 dicembre 2017

Montenovonostro sull'Unione di Comuni, "Fate solo con-fusione"


Abbiamo appreso dell’intervenuto accordo tra i sindaci di alcuni dei Comuni della Vallata per giungere alla costituzione di una Unione dei Comuni, gabellata come la quintessenza del successo partecipativo che porterà incommensurabili vantaggi a non finire e nemmeno uno sproposito negativo.
Stupiamo per l’improntitudine: i sindaci avrebbero deciso, soli soletti, del futuro istituzionale dei rispettivi Comuni, ben sette su nove e senza aver mai avviato alcuna consultazione partecipativa fra le molte decine e decine di migliaia di cittadini e compaesani interessati, che invece avrebbero dovuto essere debitamente informati ed essere soprattutto consenzienti. Invece no.
Che bisogno c’era di perdere altro tempo? Via via, si può fare, sembra di intuire, se lo vuole il Partito Deformatico. Basta e avanza, simile volontà monocratica. In tutta fretta. Che bisogno c’è di attendere? Su, su. Non si può perdere tempo, sennò arrivano le elezioni e dopo, hai visto mai?, succedesse qualcosa dentro le urne che potrebbe mandare per storto l’alta pensata?
Simili dichiarazioni, mutatis mutandis, ce le saremmo attese un ottantennio fa, con analoga dichiarazione dei podestà. A quell’epoca la volontà di uno era la Volontà assoluta e tanto bastava, non c’erano quelle seccature delle consultazioni democratiche, non c’era da perdere tempo a stare a sentire tanti galli e tantomeno le galline, perché, si diceva, “quando sono troppi galli a cantare non viene mai giorno”.
E invece c’era una gran fretta di andare al sodo, senza perditempo intorno. Ma era la dittatura, si potrà obiettare. Embèh? Che c’è? E’ tornato quel tempo? Come è possibile che, se davvero un progetto di quel genere rivoluzionerà l’assetto istituzionale della Vallata, siano bastati sette galli (nel senso di galli storici, quelli senoni, che poi darebbero il nome alla nuova “marca”) a cantare all’unisono per far giungere, sul filo dell’orizzonte nella splendida aurora, il “bel sol dell’avvenire”? La stiamo buttando in celia, ovviamente, mentre ci sobbolle la coscienza democratica per simile improvvisa determinazione antidemocratica.
Non siamo in guerra, nonci sono superni impedimenti, nessuna legge tassativa l’impone e allora perché tanta precipitazione? Ci sorge un sospetto: la volontà di cambiamento, inscritta nel dna del Partito Deformatico, non bada al sottile: voleva la “fusione” dei Comuni a tutti i costi fino ad avventurarsi sprovvedutamente in un costo esorbitante per far svolgere un referendum con-fusionario e sappiamo tutti come è andata a finire: “tutti costi”, appunto, e niente arrosto.
Ma il Partito Deformatico è “tosto”, mica si ferma a riflettere, no. Ha deciso che vuole la collettivizzazione e collettiva ha da essere anche la vallata. Mica si ferma a riflettere che già ha preso uno “sberlone” e insistere potrebbe anche servire per riceverne un altro. No, non si ferma. Va avanti. Se non è “fusione”, allora sia “unione”, che più o meno si assomiglia.
E allora giù, al galoppo, verso il nuovo “cambiamento”, in fretta, subito, anzi subitissimo, prima delle elezioni di primavera. Perché a primavera ci saranno le elezione e hai visto mai che dovesse andare male per il Partito Deformatico, come pare che si prospetti?
Dopo potrebbe diventare più arduo fare l’unione. Eccola la fretta. Loro impongono sempre al volo. Al “volo” si fa tanto per dire, perché tutti sanno che i galli non volano alto, perchè più che volare, “svolastrano”. E allora dobbiamo dire loro una cosa. A primavera non ci saranno solo le elezioni politiche. Ci saranno anche le elezioni amministrative anticipate. Non dappertutto, ma a Montenovo sì.
E per come si stanno mettendo le cose nell’opinione pubblica locale qui da noi, pare proprio che potrebbe venire a mancare un gallo nel pollaio vallivo. E senza girare troppo intorno al piro, è bene si sappia fin da subito: se vinceremo noi le prossime elezioni amministrative anticipate a Montenovo, quel vostro progetto della “marca senone” deciso da solo “sette galli” subirà una battuta d’arresto: revocheremo immediatamente ogni deliberazione presa in proposito, a tutela della identità istituzionale locale e nell’interesse di “tutto il pollaio”.
Anzi, visto che avete così tanta fretta e di certo non ci starete a sentire prima, come fate sempre, promettiamo che intensificheremo fin da subito la nostra campagna elettorale contro ogni idea di “fusione” o “unione” che non risponda ad obiettivi, severamente accertati e soprattutto garantiti interessi locali di lungo e lunghissimo periodo. E lo scriveremo anche nel nostro programma amministrativo che stiamo preparando. Perché la vostra fretta ci dimostra che, come sempre, fate solo con-fusione.
da Montenovo nostro

Ostra: Torre Civica, il concorso di idee ha il suo vincitore


A distanza di qualche mese dall’uscita del bando per rendere visitabile la Torre civica, abbiamo il vincitore.
In due successive sedute tenutesi in Comune nei giorni 31 Ottobre e 7 Novembre è risultato vincitore del concorso di idee l’architetto Campo Carmelo Loris a cui seguono i tecnici Menozzi Roberto e Lupini Silvia.
Di notevole prestigio la commissione, composta da figure autorevoli: l’architetto Carlo Birrozzi, direttore della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche, l’architetto Nardo Goffi, dirigente del settore tutela, gestione e assetto del territorio della Regione Marche, Gianluigi Mondaini direttore nel dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura e alla presidenza il nostro tecnico Responsabile del settore Urbanistica l’architetto Armando Natalini.
Con grande soddisfazione il Sindaco Storoni indirizza a tutti i partecipanti un sentito ringraziamento e elogia la creatività di questi. È un fatto strategico – prosegue il primo cittadino – poter far riferimento a strumenti come il concorso di idee per aprirci delle strade su argomenti per noi sensibili. Prossimamente verrà organizzata una mostra in cui verranno esposte le tavole dei progetti e contestualmente inizieranno i percorsi amministrativi per raggiungere l’obiettivo: rendere visitabile la Torre.

dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

mercoledì 6 dicembre 2017

Ostra: "Quale futuro per Ostra?", un incontro con i cittadini


Durante l’ultima campagna elettorale, l’aspirante Sindaco Storoni ed il suo team ci avevano promesso una ventata di cambiamento che avrebbe portato novità costruttive per il nostro Comune, una maggiore presenza sul territorio, costante dialogo e disponibilità all’ascolto dei cittadini: in sostanza, ci era stata promessa una “città a geometria variabile che funziona”.
Ma quanto di tutto ciò è stato effettivamente mantenuto? Dal suo insediamento ad oggi, infatti, l’Amministrazione Storoni si è comportata in tutt’altra maniera, prendendo decisioni importanti per la collettività sempre al chiuso delle segrete stanze, informando i cittadini a giochi ormai chiusi, restando sorda alle lamentele nonché ai suggerimenti che le venivano proposti. D’altronde, quell’aumento del 27% delle proprie indennità ad inizio mandato, in piena crisi economica, non poteva far presagire nulla di buono… Da tre anni e mezzo a questa parte, infatti, scelte politiche sbagliate ed avventate hanno messo a repentaglio l'unicità e l'autonomia della nostra città, facendola ripiombare in una sorta di secondo Medioevo, tanto che non possiamo non domandarci: quale sarà il futuro per Ostra? Ecco perché, su sollecitazione anche di numerosi cittadini, i consiglieri del gruppo "Progetto Ostra" hanno deciso di promuovere un incontro pubblico per poter discutere, con quanti vorranno intervenire, sui principali problemi che attanagliano il nostro Comune: sicurezza nelle scuole, immobilismo amministrativo, degrado del centro storico e delle campagne, inversione della viabilità, convenzioni non rinnovate da anni con varie associazioni, assenza di una linea politica vera e propria, adesione alla nuova Unione dei Comuni e tanto altro ancora … L’occasione è importante per informarsi, confrontarsi e prendere piena consapevolezza della realtà dei fatti. L’appuntamento, quindi, è per lunedì 11 dicembre 2017 alle ore 21:15 presso la Sala Polifunzionale lungo C.so Mazzini ad Ostra. Vi aspettiamo!

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

venerdì 1 dicembre 2017

Ostra: iniziati i lavori del cantiere di via Europa


Sono iniziati, da circa un mese, i lavori del cantiere di via Europa.
Da 20 anni Ostra attende questa opera e finalmente dopo due progettazioni, una del 2008 e una del 2010 di due Amministrazioni distinte, oggi siamo in condizione di poter dire siamo partiti – così il Sindaco esprime la sua soddisfazione. I due corpi di fabbrica, inagibili da tempo, la palestra a seguito del terremoto del 1997 e la segreteria dopo un accertamento successivo, sono stati demoliti la scorsa settimana dopo essere passati per una fase intermedia in cui è stata rimossa la copertura in cemento amianto. Il tutto è stato svolto di comune accordo con gli organismi scolastici, nella massima sicurezza e senza interferenze, senza interruzioni dell’attività, nel caso della demolizione, ma soprattutto senza produzione di rumori e polvere. Ringraziamo, dunque – chiude il Sindaco nella sua nota – per il concorso di tutti al corretto svolgimento di queste delicate fasi, in particolare il Dirigente scolastico, il direttore dei lavori, la responsabile della sicurezza della scuola e la ditta C.G.M. di Trecastelli.
 
 
dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

domenica 26 novembre 2017

Progetto Ostra: gli alunni della 'Crocioni' a scuola di demolizione e di polvere

 
Sono ormai ufficialmente iniziati i lavori di demolizione della palestra di Via Europa.
L’operazione è stata articolata in due fasi: la prima, la rimozione della copertura in fibrocemento dell’edificio, avvenuta tra il 31 ottobre ed il 3 novembre che ha provocato delle variazioni agli orari di apertura/chiusura della scuola; la seconda, la demolizione del manufatto e dell’ex segreteria, iniziati il 23 novembre.
Da un post Facebook della pagina del Comune di Ostra (divenuto ormai il canale ufficiale per le comunicazioni dell’Amministrazione) abbiamo appreso che tali lavori di demolizione, in accordo tra la scuola e la ditta appaltatrice, sarebbero dovuti proseguire addirittura durante il pomeriggio di sabato 25 e per tutta la giornata di domenica 26 novembre ma, a causa delle avverse condizioni meteo odierne, il cantiere è rimasto fermo.
Che l’Amministrazione Storoni non brilli per capacità organizzative e di programmazione è ormai risaputo e anche la gestione ordinaria di questo intervento fa sorgere più di una domanda. Intanto: è normale che, a pochi metri da una scuola primaria aperta, si debba abbattere una tale struttura, con i bambini nelle classi costretti a far lezione tra il rumore assordante e le nuvole di polvere che questi lavori inevitabilmente comportano?
Ma soprattutto: perché ci si è ridotti ad eseguire i lavori proprio in questo periodo, con l’anno scolastico in corso, dopo che tale intervento era stato da tempo concesso e pure prorogato e dopo che l’Assessore ai Lavori Pubblici, Mansanta, aveva promesso che la demolizione della palestra sarebbe avvenuta durante la scorsa estate? È evidente che avviare dei lavori di tale portata durante il periodo delle lezioni comporta rischi e pericoli sia per gli alunni che per gli insegnanti che si ritrovano a frequentare l’area adiacente al cantiere.
Le soluzioni-tampone, volte ad evitare che i bambini perdano ulteriori giorni di lezione per consentire lo svolgimento dei lavori e sbandierate dall’Amministrazione come un meritorio intervento di coordinamento tra la scuola e l'impresa costruttrice, ci fanno pensare ad un proverbio latino, excusatio non petita, accusatio manifesta, ovvero "chi si scusa, si accusa": affannarsi a giustificare il proprio operato senza che sia richiesto può essere, infatti, considerato un indizio del fatto che si abbia qualcosa da nascondere e, nel caso specifico, trattandosi del Sindaco Storoni e della sua Giunta, la cosa non ci sorprenderebbe poi più di tanto.
In particolare, per quel che concerne i costi di tutta questa operazione. Vogliamo ricordare che il progetto di demolizione e ricostruzione della palestra, finanziato per 1 milione di euro da fondi sovracomunali destinati all'edilizia scolastica, grava sulle casse comunali per ben € 255.451,76 ma quello che non ci è dato sapere è se, all'interno di quest'importo, siano state conteggiate anche le spese per l’abbattimento degli uffici della ex segreteria, nonché quelle legate al rifacimento del muro di contenimento posto sul retro della palestra stessa che impedisce alla collina sovrastante di franare.
Restiamo comunque fermamente convinti che l’ostinata decisione di realizzare la nuova palestra a fronte di una situazione fortemente preoccupante riguardo agli altri plessi dell'Istituto Comprensivo comunale (soprattutto, la scuola Media “A. Menchetti" e quella dell'Infanzia “Biancaneve"), sia quanto di più deleterio un’Amministrazione potesse attuare, non solo perché sperpera denaro pubblico ma anche, e soprattutto, perché mette a repentaglio la sicurezza degli studenti, ponendo come priorità un'opera non necessaria in questo particolare momento.
E mentre qualcuno si vanta per risultati di cui c’è ben poco da vantarsi, ad Ostra i problemi legati all’edilizia scolastica restano tutti sul tappeto o forse si cerca di nasconderli sotto, un po’ come la polvere che in questi giorni i piccoli alunni della “Crocioni" stanno, loro malgrado, respirando.

Unione dei Comuni: si chiamerà "Le terre della Marca Senone". Ecco il logo


La nuova unione dei comuni della vallata ha scelto il nome e il logo. Si chiamerà “Le terre della Marca Senone” e comprenderà ufficialmente i comuni di Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de' Conti, Trecastelli.
Il percorso di avvio della nuova unione, avviato dal Co.ge.sco. ha preso forma. I sette comuni che hanno sottoscritto l'accordo stanno stringendo i tempi per rendere operativo il nuovo sodalizio. L'obiettivo è quello di dotare il territorio di uno “strumento amministrativo in grado di offrire migliori servizi, risparmio della spesa, maggiori investimenti, e semplificazione della macchina amministrativa”.
I Comuni che aderiscono all'Unione godranno delle risorse economiche trasferite dallo Stato per sostenere i percorsi di Unione comunale e le relative agevolazioni sul piano finanziario e organizzativo. Dell'unione non ne fanno parte, almeno per il momento, i comuni di Corinaldo e Castelleoni, già uniti in un precedente sodalizio che amministrativamente non è possibile sciogliere in tempi celeri.



di Giulia Mancinelli
redazione@viveresenigallia.it

mercoledì 25 ottobre 2017

Ostra: centro storico, una "lettiera" a cielo aperto


Sollecitati dalle tantissime lamentele pervenuteci e partendo dall'assunto che la raccolta degli escrementi dei cani dovrebbe essere un gesto dettato anzitutto dall’educazione e dal buon senso dei padroni degli animali, è purtroppo una costante ormai appurare che esistono ancora molti proprietari che ad Ostra si disinteressano totalmente del decoro e dell’igiene delle aree urbane e suburbane, persistendo nella deprecabile abitudine di non raccogliere gli escrementi del proprio amico a quattro zampe.
La conseguenza è che parte della cittadinanza finisce per essere esasperata da questa lordura disseminata per le vie cittadine ed anche quei padroni ligi alle regole, finiscono per esserne coinvolti per il solo fatto di avere un cane, rischiando di essere additati come potenziali responsabili della mancanza del mantenimento del decoro urbano. A tal riguardo, la legge parla chiaro; l’ordinanza GU n. 209 del 6 agosto 2013 del Ministero della Salute recita testualmente che: “ è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano di raccoglierne le deiezioni e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse”. Come per tutti gli obblighi di legge, il mancato adempimento prevede sanzioni il cui ammontare viene delegato alle singole amministrazioni locali.
Al di là dell’importo, il problema sostanziale ed annoso nel Comune di Ostra è quello del rilevamento delle infrazioni perché l'Amministrazione comunale, non disponendo di personale sufficiente a coprire le molteplici esigenze di controllo del territorio, lascia con eccessiva magnanimità che i vigili urbani svolgano principalmente compiti “scritturali” con il risultato che i trasgressori abituali la fanno puntualmente franca. Le segnalazioni agli organi competenti non sono mai state minimamente prese in considerazione e l'invito reiterato dei cittadini agli agenti di Polizia Municipale a servirsi anche dei filmati registrati dalle telecamere posizionate nelle zone interessate, non è stato accolto. La ridicola scusante addotta è che tali dispositivi elettronici vengono consultati solamente per infrazioni e/o reati di maggior gravità e non per individuare i suddetti responsabili, pertanto la sorveglianza sul mantenimento del decoro cittadino è pressoché inesistente.
Nonostante il servizio di spazzamento per l’igiene urbana sia affidato ad una società esterna di Senigallia per un impegno di spesa annua di circa € 26.500, in realtà ad Ostra la pulizia delle deiezioni va a gravare quasi in toto su quei cittadini e su quegli esercenti che quotidianamente si trovano nella nuseante situazione di dover effettuare celermente un servizio di “ramazza” che non è di propria competenza. Evidentemente non era sufficiente la vergognosa, insalubre e nociva situazione in cui versa il nostro Comune a causa del proliferare incontrastato dei piccioni e del loro guano con cui sommergono diverse zone del centro storico. Questo, dunque, è il quadro che turisti e cittadini sono costretti ad ammirare soprattutto ora con l’inversione della viabilità promossa da questa Amministrazione, voluta anche per promuovere il passeggio e gli spostamenti a piedi… peccato solo che i cittadini siano costretti a fare lo slalom tra il pantano che ormai ricopre le principali vie cittadine ed i vicoli, tra il menefreghismo totale degli amministratori. Benvenuti a “Lerciolandia”, città bandiera arancione (tendente sempre più al marrone).


    
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

mercoledì 27 settembre 2017

Due documenti inediti riportano al centro del dibattito la resistenza partigiana a Ostra


di GIANCARLO BARCHIESI
A Ostra in quest’ultimo periodo sono ritornate attuali le antiche vicende storiche del 1944 legate alle uccisioni nazifasciste dei tre partigiani Brutti Pietro, Maggini Alessandro e Galassi Amedeo del 6 febbraio e a quelle delle cinque presunte spie fasciste Don Nazzareno Pettinelli, Cristanziano Nardi, Armenio Monti, Ligurgo Allegrezza e Fausta Marcellini dell’11 luglio.
Quest’anno, a rendere più visibile la commemorazione delle morti fasciste, ci ha pensato “Sinistra Italiana” che ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno ed ha invitato lo stesso a intervenire al riguardo per evitare che anche in futuro possano ancora essere riproposti dal parroco, familiari, sindaco (in veste del tutto privata) e da quanti altri ricordano con la preghiera le uccisioni dei cinque fascisti.
A scanso di equivoci si dirà subito che il ricordo dell’11 luglio, come tutti gli Ostrensi conoscono, non ha travalicato il limite della santa messa in basilica e della preghiera con la deposizione di un mazzo di fiori nel sito della fucilazione, segnalato per l’occasione con cinque bandiere Italiane, un altare con croce e un manifestino con i cinque nomi, senza per altro nessuna etichetta di partito. Secondo i promotori, il ricordo iniziato nel 1984 è stato proposto da allora saltuariamente e non ha che fare con la riproposizione del fascismo.
Non si vuole mettere in discussione il grande valore della resistenza partigiana che è stato ed è un punto di riferimento per l’Italia di ieri e di oggi, ma occorre fare chiarezza sulle rispettive responsabilità e riconoscere, come sottolinea anche il sito web stragi nazifasciste, che i tre partigiani non vennero traditi dai cinque fascisti sopra ricordati.  Anzi il valore di Brutti- Maggini- Galassi per la libertà è testimoniato da una lettera del Cappellano Militare Don Luigi Zio (nella foto) al fratello di Pietro Brutti, Antonio, che fu testimone della condanna e della morte dei tre partigiani. La riportiamo:

Due documenti inediti riportano al centro del dibattito la resistenza partigiana a Ostra
Carissimo Sig. Brutti,
apprendo con piacere che le son giunti i pochi ricordi del fratello: erano poca cosa, ma era tutto quello ch’egli m’aveva consegnato di sua mano pochi istanti prima dell’esecuzione e che avevo cercato di salvare a qualsiasi costo come una sacra reliquia.
Di una sola cosa vi sono ancora debitore e Dio voglia che io possa assolvere anche questo suo ultimo desiderio molto presto: Il caro fratello suo, baciando a lungo dinanzi al plotone d’esecuzione, mi pregava di portare il suo bacio ai bambini ed alla famiglia tutta. – Questo è il debito ch’io devo ancora sciogliere!
I particolari della fine del caro Pietro? Pensavo fossero a vostra piena conoscenza, perché la sua fine coraggiosa è avvenuta in pubblico: ma li ridirò caramente, semplicemente e sinceramente come sono a mia conoscenza.
Ero stato comandato quella domenica a seguire una compagnia di alpini che doveva partecipare ad un rastrellamento in quel di Ostra. Con la compagnia giunsi tranquillamente alla cittadina.
Seppi che erano stati fermati parecchi civili ed un neozelandese e, più tardi, venni a sapere che tre partigiani erano stati condannati a morte. Feci allora -quanto richiedeva il mio compito sacerdotale: chiesi udienza al Questore ed al Console della Milizia, perorai invano un atto di clemenza ed esigetti almeno che ai condannati fosse concessa la presenza d’un sacerdote e i conforti religiosi. Mi fu permesso e mi fu anzi imposto di annunciare io ai tre la sentenza di morte.
Essi erano custoditi rigorosamente da militi in una stanzetta del municipio e tutto s’aspettavano fuorché la condanna a morte.
Inutile dirle quale fosse il mio stato d’animo …. Cercai di dare loro la tremenda notizia come meglio potei e cercai di sorreggerli con le espressioni che partivano dal mio cuore di sacerdote e di italiano.
Il caro Pietro fu quello che con mag­gior forza d’animo e maggiore serenità apprese la sentenza e fece animo ai due compagni la cui giovinezza tentava ribellarsi ad essere stroncata: momenti di umanità più che comprensibili!
E fu Pietro quello che, concesso alla natura il brevissimo sfogo, chiese a me di confessarlo. Si confessò con animo di fanciullo: mi pare ancora di vederlo, là, nell’angolo della stanza, in piedi di fronte a me, con la destra sulla mia spalla! E, finita la sua breve confessione, egli si rivolse ai compagni e disse: -“Sono stato il vostro capo. Mi avete sempre obbedito. Obbeditemi per l’ultima volta: fate anche voi il vostro dovere di cristiani. Siamo stati uniti nella lotta; fra un’ora dovremo trovarci uniti anche in Paradiso”!
(E non creda, caro Sig. Antonio, ch’io aggiunga una sola parola a quanto egli ha detto; semmai non riporto che quelle che mi hanno più impressionato e sono rimaste e rimarranno scolpite in me).
Finita la confessione degli altri due, ci abbracciammo l’un l’altro fraternamente e sui tre così stretti a me tracciai il segno della più affettuosa benedizione.
E fu in questo atteggiamento che ci sorprese il capomanipolo venuto a prelevarli per l’esecuzione; chiesi mezz’ora di attesa perché potessero scrivere ai propri cari. Egli non era autorizzato, mi disse, alla proroga e dovetti perciò invocarla dal Console, che mi concesse 20 (=venti) minuti d’orologio!
Fu in quei pochi minuti ch’essi poterono scrivere alle famiglie. Se la mia memoria non m’inganna, le tre lettere furono consegnate ai familiari, i giorni seguenti, dai Carabinieri.
Trascorsi i momenti concessi, essi furono condotti dal Municipio alle mura della città: ricorderò per la vita la loro serenità e tranquillità! Andarono, cantando l’inno della Brigata Garibaldina e sereni, in piedi, fronte al plotone, si fermarono al luogo dell’esecuzione.
Pietro per primo baciò a lungo il Crocifisso e quindi abbracciò e baciò me: mi consegnò le poche cose che aveva, mi pregò di mettergli al collo il fazzoletto della Brigata perché dicesse, bagnato del suo sangue, la sua fede e il suo esempio. Così i suoi compagni.
Quando io mi ritirai, essi gridarono assieme “W (=Viva) l’Italia”! e la scarica li abbatteva….
La terra li consegnava al cielo!
Ripresi, dopo d’aver pregato su loro la pace degli eroi, i loro fazzoletti insanguinati e, doven­do assolutamente ripartire, affidai all’Arciprete di Ostra le loro care salme.
Questa, carissimo Sig. Antonio, la storia dolorosa e gloriosa del caro Pietro!
E, mi creda sempre con immutato sen­timento il devotissimo suo.
Don Luigi Zio.
Vicenza, 29. 1. 1946
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Per quanto riguarda le presunte “spie” fasciste riportiamo invece un’altra lettera denunzia del padre di Alessandro Maggini, Romolo, e di Luigi Pirani al Sig. Sindaco del Comune di Ostra: “Io sottoscritto, MAGGINI Romolo, padre del fu Alessandro, fucilato insieme al fu Brutti e al fu Galassi dai fascisti il 6 febbraio 1944.
Dopo lunga indagine fatta insieme, a me e Pirani Luigi, risulta quanto segue: “La sera prima dell’arresto delle suddette vittime C. T., S. E., abitanti nel territorio di Belvedere Ostrense, si presentarono dal colono Fava abitante in Collina dove sapevano di trovarci il Maggini ed il Brutti. Il Brutti appena vide il C. si sorprese con evidenza chiara di aver paura di essere tradito. Il S. appena si accorse di ciò tranquillizzò il B. con queste parole: “non temere questo (indicando il C.) vuol venire con noi; il Brutti si tranquillizzò alquanto pur dubitando della sincerità del C. dato che in una azione fatta a Belvedere Ostrense pochi giorni prima, aveva fatto il delatore sulla azione svolta. Il giorno appresso risulta che il suddetto S. ebbe un nuovo incontro col Brutti ed il Maggini, nel quale ebbe l’ordine di avvisare il Distaccamento di Ostra di spostarsi dove il Brutti ed il Maggini stavano per recarsi e cioè dal colono SCIALANI abitante in Collina alta – territorio di Montecarotto. Il S. presentandosi al Distaccamento non eseguì gli ordini ricevuti, ma riferì di non muoversi da Ostra al suddetto distaccamento. Questo cattivo servizio avvenne il sabato sera 5 febbraio: alla mattina del 6 febbraio incomincia l’azione fascista nel territorio di Ostra, il Brutti ed il Maggini dalla loro casa del suddetto colono poterono vedere come si svolgeva il rastrellamento del nemico. Gli stessi come è naturale stavano tranquilli per le loro vite perché l’azione si svolgeva fuori dalla loro zona; stando certamente in orgasmo per la sorte dei loro compagni. Trascorsa qualche ora – dove il Brutti ed il Maggini – sembravano essere assolutamente al sicuro, si ritiravano in una stanza per discutere sulla nuova situazione, quando improvvisamente si videro piombare tedeschi e fascisti nella loro abitazione, guidati dal riconosciuto C..  Lo stesso, vedendo i coloni terrorizzati, li calmava con queste testuali parole; “state tranquilli che a Voi vi salvo Io, sono stato costretto a fare la spia se no mi uccidevano a me.”.
   Il 5 luglio i calzolai G. A. e F. A. ed A. A. andarono a lavorare dal S.; questi operai durante il lavoro intavolarono discussioni con il suddetto S. E. sugli avvenimenti dell’azione Partigiana sapendolo Partigiano. Ad un frangente della discussione il G. gli chiese dove si trovava la mattina del 6 febbraio; il S. rispondeva che quella stessa mattina fu arrestato dai nazi-fascisti e tradotto in Ancona dove rimase per 15 giorni in arresto. Gli operai in (?) gli fecero questa contestazione “come mai ti arrestano e poi ti rilasciarono pur sapendoti Partigiano?” A questa domanda poterono constatare l’imbarazzo evidente, a non saper subito rispondere, poi disse di avere salvato la vita a trenta persone alludendo inoltre indirettamente che il sacrificio di 3 uomini salvò la vita a tutti gli altri.  Dalle indagini da me fatte risulta che il S. non fu affatto tradotto in Ancona, fu arrestato SÌ, ma rilasciato entro le 24 ore successive. Risulta che lo stesso dopo questi avvenimenti non prese più parte ad azioni fatte dal Distaccamento Partigiano di Ostra.
   Constatato quanto sopra: io sottoscritto Pirani Luigi – Comandante il Gruppo Patriottico locale insieme al parere del padre MAGGINI Romolo genitore del defunto Alessandro, denunciamo all’autorità competente, perché agenti responsabili al servizio del nemico, i suddetti di cui è testo la denuncia: S. E. e C. T., entrambi di Belvedere quali responsabili diretti della cattura e fucilazione conseguente dei 3 Patrioti del Distaccamento di Ostra.
In fede i sottoscritti firmano: 1) PIRANI Luigi fu Nicola.   2) MAGGINI Romolo fu Alessandro. BRUTTI Antonio.
Ostra 29 settembre 1944

lunedì 18 settembre 2017

Scelto il nuovo presidente di OstraEventi

Eletto il nuovo presidente di OstraEventi, la più importante rete di associazioni ostrensi, organizzatrice di una tra le principali feste d’autunno della nostra regione: La Notte degli Sprevengoli. A ricoprire la carica, per voto unanime dell’assemblea dei soci, sarà Enrico Sabbatini Pistelli. Trentacinque anni, di Ostra, ricoprirà il ruolo di presidente per i prossimi tre anni.

Del neo eletto Consiglio Direttivo, faranno altresì parte Ivan Muscellini (vice-presidente), Alessia Galli (tesoriere), Sofia Paradisi (segretario), Emanuela Neri e Denis Pierfederici, nonché, come da Statuto, l’assessore Abramo Franceschini.
Presidente e consiglieri sono, ovviamente, già all’opera per organizzare l’edizione numero 20 de La Notte degli Sprevengoli, che si svolgerà dal 27 al 29 ottobre nell’affascinante cornice del centro storico di Ostra. Un’edizione, questa, che si preannuncia già ricca di importanti novità, che verranno però svelate solo a partire dalle prossime settimane.
Anche quest’anno, quindi, ad Ostra, per la gioia di grandi e piccini, rivivrà l’antica credenza popolare degli ormai celeberrimi spiritelli dispettosi: gli Sprevengoli!

martedì 12 settembre 2017

Ostra: fucilazione dei fascisti del 1944, i nipoti di don Nazareno Pettinelli chiedono chiarezza


Purtroppo, nonostante il passare degli anni e molti fatti storici venuti alla luce tra cui alcuni spiacevoli, la Resistenza e il Movimento Partigiano per “salvare” il proprio onore, continuano a coprire anche quegli episodi, che non hanno nulla a che fare con la Resistenza stessa, perché non eroici, non umani e non finalizzati alla liberazione dai Nazi-Fascisti.
Tra questi occorre annoverare quanto avvenuto ad Ostra nel lontano 1944, quando i Partigiani fucilarono Don Nazzareno PETTINELLI. Per coprire tutto e credendo così di salvare l’onore della Resistenza, si continua a giustificare quella fucilazione, lanciando numerose e false accuse contro l’esemplare sacerdote. Noi a favore di Don Nazzareno PETTINELLI potremmo rispondere con mille parole e testimonianze, ma preferiamo esporre due semplici fatti.
Il primo è il monumento eretto dall’intera cittadinanza di Ostra a dieci anni dalla morte, con tutti i testimoni ancora vivi, compresi i Partigiani che hanno operato l’esecuzione, in pieno clima antifascista. In tale monumento come si deduce dalla lapide, l’intera cittadinanza di Ostra, considera Don Nazzareno Pettinelli a guisa dei Martiri e la sua uccisione dovuta esclusivamente ad insano odio. Il secondo fatto, considerando i Partigiani che hanno operato l’esecuzione probabilmente di area comunista, Ostra è stata per decenni un’isola democristiana, una rara eccezione in tutto il comprensorio senigalliese che al contrario è stato tradizionalmente rosso.
Pertanto è ora che il Movimento Partigiano voglia fare chiarezza una volta per tutte sui tragici fatti avvenuti nel 1944 ad Ostra e a tal fine chiediamo un convegno affinché l’intera verità esca fuori una volta per tutte, una verità doverosa perché fra l’altro, oltre a salvare l’onore del coraggioso sacerdote, serve anche a salvare l’onore della Vera Resistenza.

Paolo Pettinelli, nipote di don Nazzareno Pettinelli

venerdì 8 settembre 2017

Ostra: commemorazione fascista, il caso finisce in Parlamento


Sinistra Italiana ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione della commemorazione di cinque spie nazifasciste, vittime di una rappresaglia dei partigiani nel 1944.
“Il Comune di Ostra è turbato dal tentativo di equiparare i martiri della Resistenza a cinque fascisti, in un'improbabile quanto inaccettabile tentativo di riconciliazione postuma”, si legge sull’Interrogazione del deputato Giovanni Paglia, finita in Parlamento. A provocare le polemiche in particolare la partecipazione, in forma privata, del sindaco di Ostra, Andrea Storoni, e del parroco del paese don Umberto Gasperini il 9 luglio scorso alla “Preghiera nel 73esimo anniversario dell’uccisione del Priore don Nazzareno Pettinelli e di coloro che furono vittime della rappresaglia avvenuta l’11 luglio 1944 in cui vennero uccisi cinque fascisti". La presenza del sindaco, iscritto al Partito democratico, aveva dato vita a polemiche all'interno del partito, ma anche dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Ecco il testo dell’interrogazione di Sinistra Italiana al ministro dell’Interno.
Premesso che
Il 6 febbraio 1944 a Ostra (AN) vengono assassinati dai nazifascisti i partigiani Alessandro Maggini, Amedeo Galassi e Pietro Brutti.
La fucilazione avviene dopo un rastrellamento e grazie alla denuncia di un gruppo di fascisti, che individua nei tre gli organizzatori della locale attività della Resistenza.
L’11 luglio 1944 ad essere giustiziati dai partigiani sono 5 fascisti, ritenuti i responsabili della delazione che aveva portato al precedente eccidio.
Si tratta di Monti Armeno, capitano della GNR, Nardi Cristianzano, fondatore ed esponente del fascio di Ostra, Faustina Marcellini, segretaria della sezione femminile del fascio, Allegrezza Licurgo, “camicia nera” di Senigallia, don Nazareno Pettinelli, che aveva approvato la condanna a morte dei partigiani, “in virtù della sua incondizionata adesione al fascismo e quindi ai bandi tedeschi”.
Negli ultimi anni, il Comune di Ostra è turbato dal tentativo di equiparare i martiri della Resistenza ai cinque fascisti, in un’improbabile quanto inaccettabile tentativo di riconciliazione postuma.
Dopo il tentativo respinto di erigere una lapide pubblica in ricordo dei cinque fascisti, proprio di fronte al monumento che ricorda i partigiani uccisi, si deve infatti assistere alla pubblica celebrazione dell’anniversario della morte dei repubblichini, con tanto di ostentazione di improvvisati monumenti funebri.
Proprio l’iconografia di tale monumento richiama peraltro evidentemente la cultura del neofascismo e rende evidente quanto sia impossibile distinguere il ricordo funebre e la celebrazione nostalgica e politica.
D’altra parte si è registrata in anni passati la presenza evidente ed organizzata di gruppi della destra neofascista.
A essere particolarmente inaccettabile è stata inoltre la presenza nell’agosto di quest’anno del Sindaco di Ostra, quasi a voler dare valenza istituzionale ad una cerimonia contraria allo spirito Costituzionale.
Tutto questo si inserisce in un contesto in cui l’estremismo di estrema destra si fa costantemente più aggressivo, in parallelo alla svalutazione della memoria e della storia.
Chiede
Se fosse a conoscenza dei fatti sovraesposti.
Se e come intenda intervenire per evitare che in futuro possano riproporsi, al fine di evitare indebite e inaccettabili equiparazioni fra chi combatté per la libertà del nostro paese e i nemici dell’umanità intera.