OSTRA – “E’ divenuto davvero imminente – si legge in un comunicato
diffuso dal Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola – il
pericolo che i lavori per la realizzazione del digestore anaerobico,
progettato nella Zipa di Casine di Ostra, stiano per iniziare. Tanti
sono gli indizi. Dapprima abbiamo saputo che è stato stipulato un
preliminare avente ad oggetto la cessione dell’area, del progetto e
quindi dell’intero impianto dalla società EN ERGON srl alla società
ASTEA spa di Osimo. Siamo poi venuti a conoscenza del tentativo che
l’Amministrazione di Ostra sta portando avanti per modificare i vincoli
urbanistici attualmente esistenti sull’area produttiva di Casine, dove
dovrebbe sorgere il nuovo impianto.
“Come al solito – si legge sempre nel comunicato – tutto si è
consumato nel più profondo silenzio da parte delle istituzioni, Sindaco
Storoni in primis. Ciò nonostante il Comitato Tutela Ambiente e Salute
Valli Misa e Nevola, che già sta resistendo in giudizio in sede
amministrativa, davanti al Consiglio di Stato, contro l’autorizzazione
unica e davanti al Tar contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale
rilasciata nel 2016 (dopo l’esondazione del 2014), continua la sua
battaglia contro il progetto.
“Stiamo organizzando una riunione pubblica, che si terrà a breve, per
portare a conoscenza di tutta la cittadinanza gli ultimi sviluppi
della vicenda e nel contempo stiamo seriamente vagliando, anche sotto
l’aspetto legale, gli ultimi sviluppi della vicenda. Vorremmo infatti
chiarire come mai l’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto
sia stata rilasciata dalla Regione (nel giugno 2016) solo poche
settimane prima della perimetrazione del PAI sulla stessa zona (agosto
2016).
“Vorremmo capire per quale motivo le modifiche che ha subito e sta
subendo il progetto dell’impianto (che in origine era finalizzato a
produrre energia ed ora addirittura metano) siano tali da non essere
state considerate come essenziali dagli Enti preposti e quindi non
abbiano (come, invece, riteniamo che avrebbero dovuto) determinato il
riesame di tutto l’iter autorizzativo.
“Vorremmo sapere per quale motivo la nostra diffida, inviata alla
vigilia dell’iter di rilascio della Autorizzazione di Impatto Ambientale
(all’inizio del 2016) a tutti gli Enti coinvolti nel procedimento, con
la quale attestavamo con fotografie che la zona Zipa di Casine era stata
allagata dall’acqua che proveniva dal torrente Nevola fuoriuscita nel
territorio di Trecastelli, e non quindi nel tratto del torrente su cui
oggi si vorrebbe intervenire, sia rimasta senza alcun effetto.
“Vorremmo conoscere quale motivo ha spinto l’Amministrazione comunale
di Ostra a non promuovere con il Comitato stesso il ricorso al Tar
contro il rilascio dell’AIA nel 2016 (circostanza valutata nel giudizio
promosso dal Comune di Trecastelli come uno dei motivi del rigetto dello
stesso).
“Vorremmo capire quale motivo spinga con tanta urgenza
l’Amministrazione comunale di Ostra ad approvare una modifica
urbanistica dell’area Zipa finalizzata a chiedere un provvedimento che
allenti i vincoli posti dal PAI in quella zona. Vorremmo capire perché i
vertici del Comune di Ostra abbiano deciso di basarsi su uno studio
realizzato dagli stessi tecnici, che hanno supportato l’azienda titolare
del progetto dell’impianto nell’ottenimento dell’AIA del 2016.
“Domani sera, mercoledì 6 giugno, alle 21 – conclude la nota del
Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola – , saremo tutti
al Consiglio comunale di Ostra per capire la posizione del Sindaco e
dell’Amministrazione di Ostra ed avere delle risposte ai nostri quesiti,
poi, nei giorni successivi continueremo nella nostra azione di
informazione verso la cittadinanza e di opposizione contro questo
progetto”.
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