mercoledì 6 giugno 2018

“Nell’area produttiva di Casine di Ostra potrebbero cambiare gli attuali vincoli urbanistici”


OSTRA – “E’ divenuto davvero imminente – si legge in un comunicato diffuso dal Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola  – il pericolo che i lavori per la realizzazione del digestore anaerobico, progettato nella Zipa di Casine di Ostra, stiano per iniziare. Tanti sono gli indizi. Dapprima abbiamo saputo che è stato stipulato un preliminare avente ad oggetto la cessione dell’area, del progetto e quindi dell’intero impianto dalla società EN ERGON srl alla società ASTEA spa di Osimo. Siamo poi venuti a conoscenza del  tentativo che l’Amministrazione di Ostra sta portando avanti per modificare i vincoli urbanistici attualmente esistenti sull’area produttiva di Casine, dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto.
“Come al solito – si legge sempre nel comunicato – tutto si è consumato nel più profondo silenzio da parte delle istituzioni, Sindaco Storoni in primis. Ciò nonostante il Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola, che già sta resistendo in giudizio in sede amministrativa, davanti al Consiglio di Stato, contro l’autorizzazione unica e davanti al Tar contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nel 2016 (dopo l’esondazione del 2014), continua la sua battaglia contro il progetto.
“Stiamo organizzando una riunione pubblica, che si terrà a breve, per portare  a conoscenza di tutta la cittadinanza gli ultimi sviluppi della vicenda e nel contempo stiamo seriamente  vagliando, anche sotto l’aspetto legale,  gli ultimi sviluppi della vicenda. Vorremmo infatti chiarire come mai l’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto sia stata rilasciata dalla Regione (nel giugno 2016) solo poche settimane prima della perimetrazione del PAI sulla stessa zona (agosto 2016).
“Vorremmo capire per quale motivo le modifiche che ha subito e sta subendo il progetto dell’impianto (che in origine era finalizzato a produrre energia ed ora addirittura metano) siano tali da non essere state considerate come essenziali dagli Enti preposti e quindi non abbiano (come, invece, riteniamo che avrebbero dovuto) determinato il riesame di tutto l’iter autorizzativo.
“Vorremmo sapere per quale motivo la nostra diffida, inviata alla vigilia dell’iter di rilascio della Autorizzazione di Impatto Ambientale (all’inizio del 2016) a tutti gli Enti coinvolti nel procedimento, con la quale attestavamo con fotografie che la zona Zipa di Casine era stata allagata dall’acqua che proveniva dal torrente Nevola fuoriuscita  nel territorio di Trecastelli, e non quindi nel tratto del torrente su cui oggi si vorrebbe intervenire,  sia rimasta senza alcun effetto.
“Vorremmo conoscere quale motivo ha spinto l’Amministrazione comunale di Ostra a non promuovere con il Comitato stesso il ricorso al Tar contro il rilascio dell’AIA nel 2016 (circostanza valutata nel giudizio promosso dal Comune di Trecastelli come uno dei motivi del rigetto dello stesso).
“Vorremmo capire quale motivo spinga con tanta urgenza l’Amministrazione comunale di Ostra ad approvare una modifica urbanistica dell’area Zipa finalizzata a chiedere un provvedimento che allenti  i vincoli posti dal PAI in quella zona. Vorremmo capire perché i vertici del Comune di Ostra abbiano deciso di basarsi su uno studio realizzato dagli stessi tecnici, che hanno supportato l’azienda titolare del progetto dell’impianto nell’ottenimento dell’AIA del 2016.
“Domani sera, mercoledì 6 giugno, alle 21 – conclude la nota del Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola – , saremo tutti al Consiglio comunale di Ostra per capire la posizione del Sindaco e dell’Amministrazione di Ostra ed avere delle risposte ai nostri quesiti, poi, nei giorni successivi continueremo nella nostra azione di informazione verso la cittadinanza e di opposizione contro questo progetto”.

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