Abbiamo recentemente scoperto che l’Amministrazione Storoni ha deciso di esternalizzare il servizio della mensa scolastica già a partire dal prossimo anno scolastico 2017/2018.
Quella che all’apparenza sembrava un pettegolezzo cui non dar assolutamente seguito, è stata invece confermata dalla risposta dell’”Assessora” Paolinelli Lucia come una realtà che, a quanto pare l’Amministrazione, senza farne cenno con nessuno, aveva deciso di perseguire da tempo.
Quella che all’apparenza sembrava un pettegolezzo cui non dar assolutamente seguito, è stata invece confermata dalla risposta dell’”Assessora” Paolinelli Lucia come una realtà che, a quanto pare l’Amministrazione, senza farne cenno con nessuno, aveva deciso di perseguire da tempo.
La cosa che lascia sbigottiti non è certo il non aver
rispettato i termini prescritti dalla legge per rispondere
all’interrogazione urgente (attesa per ben oltre un mese, nonostante il
regolamento imponga come termine massimo per rispondere quello di 5
giorni), quanto soprattutto il constatare che, ancora una volta, la
Giunta Storoni, sprezzante di ogni principio di democrazia,
abbia scelto di prendere una decisione così importante per i bambini
che frequentano l’asilo nido, la scuola dell’infanzia e la scuola
primaria a tempo pieno, senza aprire preventivamente alcuna discussione e
senza minimamente coinvolgere i genitori dei ragazzi.
La gestione della mensa da parte del personale del Comune ha permesso, in tutti questi anni, un particolare controllo degli alimenti
(che venivano acquistati da aziende del posto), una peculiare
attenzione alle diete ed alla preparazione degli alimenti (effettuata da
persone attente non al profitto ma al solo funzionamento del servizio)
e ad una filiera corta del cibo che, acquistato in loco, veniva
cucinato nella mensa comunale e da lì distribuito nei plessi che
potevano essere raggiunti con un brevissimo tragitto in auto.
Cosa accadrà dal prossimo anno?
Da dove proverranno i cibi che verranno posti sulle tavole dei bambini?
Davvero tutto questo comporterà un risparmio per le casse comunali? Cosa c’è veramente dietro questo cambiamento così radicale?
E soprattutto, per quale motivo il Comune ha assunto un provvedimento
così invasivo nella vita dei piccoli senza coinvolgere le famiglie,
preferendo mantenere sino all’ultimo un ingiustificato silenzio su
quanto aveva già deciso? Forse si pensava che pubblicando solo
all’ultimo quanto già stabilito, si sarebbe riusciti ad evitare che ad
Ostra si verificassero le proteste cui si è assistito nei Comuni
limitrofi da parte dei genitori dei bambini coinvolti, per una scelta
simile?
Queste sono solo alcune delle tante domande
che in questo momento ci stiamo ponendo; siamo contrari a questa
decisione ed al solito modo autoritario con cui è stata assunta, che è
ben rappresentato dal tono usato dall’Assessora nella sua risposta.
Sin da ora ci dichiariamo disponibili ad analizzare quanto sta accadendo
con tutti i cittadini che dovranno subire ancora una volta una
decisione imposta dal Sindaco Storoni ed a collaborare con quanti
vogliano evitare che venga realizzata l’esternalizzazione di questo
importante servizio.