giovedì 29 marzo 2018

Abuso d’ufficio per la giunta di Ostra Vetere: indagati sindaco, vice e due assessori


OSTRA VETERE – Un processo per diffamazione dove sono parti lese fa aprire un fascicolo su di loro per abuso d’ufficio. Indagata la giunta: il sindaco Luca Memè, il vice sindaco Luigina Brocanelli e gli assessori Giacomo Brunetti (Sport) e Martina Rotatori (Servizi sociali). Ai quattro indagati è stato già notificato il 415 bis, la chiusura delle indagini e sono state già depositate le memorie difensive degli avvocati che potrebbero portare la Procura ad una archiviazione o ad una richiesta di rinvio a giudizio. Oggetto dell’indagine, partita nel 2017, è la gestione degli impianti sportivi comunali che sarebbero stati dati senza bando pubblico alla Polisportiva pallavolo Avis legata alla vice sindaco Brocanelli.
Proprio in merito a quella assegnazione, avvenuta nel 2013 con una delibera di giunta, era comparso un post, ad ottobre 2014, sulla pagina Facebook della lista civica del Cantrodestra, “Patto per Ostra Vetere – Boia chi molla”, ritenuto offensivo da sindaco e giunta che avevano denunciato per diffamazione gli amministratori della pagina: l’ex sindaco Massimo Bello e l’ex segretario dell’Msi Renzo Aquili. Una denuncia sfociata in un processo ancora in corso dove oggi, al tribunale di Ancona, si è tentata una conciliazione tra avvocati.
«Ostra Vetere ha degli assessori che politicamente sono incapaci, faziosi, vendicativi, inconcludenti, arroganti, micragnosi con alcuni e di tasca larga con gli amici», riportava il post dove c’era anche scritto «Cosa nostra o cosa loro…Memè e la sua giunta stipulano convenzioni (a trattativa privata, rendendo pubbliche decisioni senza interpellare altri) con una solo Associazione: la polisportiva pallavolo Avis. Si noti che la presidente dell’Associazione Avis è Luigina Brocanelli, membro della giunta e vice sindaco». Il post alludeva alla stipula di una convenzione della durata di 4 anni per l’uso dell’ex campo sportivo. «Ciò sarebbe gestire la cosa pubblica – riportava sempre il post pubblicato – come fosse cosa loro con metodo e atteggiamento mafioso». Al messaggio era allegata anche una foto del film “Il Padrino”.
È stato proprio nel corso delle udienze per il processo per diffamazione a far emergere la gestione degli impianti, senza una bando pubblico. La Procura così, circa un anno fa, ha indagato la giunta per abuso d’ufficio. Una accusa ancora tutta da provare. «Non c’è stata ancora nessuna richiesta di rinvio a giudizio – dice l’avvocato Diego D’Adderio, che difende sindaco e vice sindaco (i due assessori sono assistiti invece dall’avvocato Roberto Gusmitta) – abbiamo depositato le memorie difensive e la cosa potrebbe essere archiviata». Il sindaco Memè, contattato da Centropagina, ha preferito non rilasciare commenti, limitandosi a dire: «Non rilascio dichiarazioni, è un anno che si sa dell’indagine».
Nell’udienza di oggi, per il processo di diffamazione, è stato preso atto solo del rinvio, fissato al 24 aprile, per concludere il tentativo di conciliazione. «Più che una diffamazione è stata una critica politica – spiega Roberto Paradisi, l’avvocato di Aquili – fondata su un fatto vero perché riteniamo che nell’attribuire la gestione alla polisportiva sia stata violata la legge regionale che prevede che si facciano bandi pubblici». L’ex sindaco Massimo Bello, nel processo per diffamazione, è difeso dall’avvocato Riccardo Canafoglia. «Il post non è stato fatto da Bello – ha chiarito il legale – ma era sulla pagina di cui era solo amministratore».

lunedì 26 marzo 2018

Ostra: area industriale di Casine, zona da mitigare per l'impatto ambientale


Da oltre un anno il Comune di Ostra e la ZIPA stanno cercando di avanzare alla Regione Marche una proposta di mitigazione dell’area industriale di Casine, così da modificare il PAI approvato dalla Autorità di Bacino il 6.8.2016.
Negli ultimi mesi tutti gli Enti coinvolti hanno preso atto che il problema di esondazione di quell’area è riconducibile al tratto del Fiume Nevola posta nei territori di Trecastelli e Corinaldo, quindi a monte dell’area ZIPA. Era quello che avevamo scritto, sottolineato ed intimato agli Enti coinvolti nella procedura di rilascio dell’AIA dell’impianto EN ERGON srl di Casine di Ostra, con nostra pec di diffida del 10.3.2016, con cui chiedevamo che prima di rilasciare l’autorizzazione, la Regione e gli altri Enti che si trovavano nella Conferenza dei Servizi subordinassero la costruzione dell’impianto ad una reale sistemazione di quel tratto del Nevola, nel territorio di Trecastelli, in cui si era verificata la tracimazione originaria.
In particolare chiedevamo che l’Autorizzazione fosse valutata dopo che la Regione avesse approvato il PAI ed eventualmente rilasciata solo dopo che l’area fosse risultata, a seguito dei lavori di messa in sicurezza sul fiume, non esondabile. All’epoca tutti gli Enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi non tennero conto della nostra diffida e rilasciarono l’AIA all’impianto dell’EN Ergon srl (20 maggio 2016) poche settimane prima che l’area dell’impianto venisse perimetrata nel PAI come area esondabile (6.8.2016). Ricordiamo che tutto il procedimento autorizzativo è allo stato sub iudice: contro l’AIA proposero ricorso al TAR sia il Comune di Trecastelli che alcuni imprenditori della ZIPA, per cui sono tutt’ora pendenti davanti al TAR i relativi due procedimenti amministrativi finalizzati all’annullamento della autorizzazione, l’AUA dell’impianto è a sua volta oggetto di un procedimento finalizzato al suo annullamento davanti al Consiglio di Stato ed infine la delibera di mitigazione dell’area approvata dal Comune di Ostra con delibera di Giunta 1 del 11.1.2017 è oggetto di un ulteriore giudizio di annullamento davanti al TAR .
Quanto emerge oggi, dai documenti pubblici dimostra che avevamo ragione quando intimavamo agli Enti preposti di valutare con attenzione la dinamica dell’evento del 3 maggio 2014 prima di rilasciare l’AIA all’impianto e ci determina a continuare la nostra battaglia tra la gente, promuovendo nuove riunioni pubbliche, sulla stampa ed inoltre valutando possibili iniziative giudiziarie autonome ed ad adiuvandum di quelle già intraprese
da Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola

venerdì 23 marzo 2018

“Sulla situazione delle scuole di Ostra le bugie di Storoni hanno le gambe corte”


È davvero sorprendente come il Sindaco Storoni, a quasi quattro anni dal suo insediamento, non abbia ancora capito che la realtà non può essere mistificata con vuote parole e che i cittadini non hanno più voglia di essere presi in giro e considerati inferiori.
Così è capitato la scorsa settimana, con il comunicato stampa sulla scuola, con cui il Sindaco poeta ha tentato, maldestramente, di nascondere il proprio fallimento cercando di dare colpe ad altri o cercando di spacciare il suo nulla con grandi risultati.
È oramai assodato che da quando è stato eletto, Storoni ha completamente abbandonato qualsiasi attenzione alla sicurezza dei plessi scolastici, ponendo al centro del suo mandato la realizzazione della palestra della scuola Crocioni, concepita più come seconda struttura sportiva coperta che come supporto alle attività didattiche.
È documentalmente provato che dal momento del suo insediamento e fino al dicembre del 2016 (dopo i pericolosi terremoti che hanno investito anche il nostro Comune), questa Amministrazione ha interrotto la serie degli incarichi per valutare la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, che la precedente amministrazione aveva varato (prima con la Scuola “Crocioni” di Ostra, poi con la Scuola “Morganti” di Pianello ed infine con la Scuola Media “Menchetti”).
È noto come il Sindaco Storoni, pur avendo ricevuto nel marzo del 2015 lo studio della vulnerabilità sismica della “A. Menchetti” di Ostra che attestava un indice pari allo 0,293 (quindi ben al di sotto della soglia di sicurezza) non solo non ha chiuso la scuola, come è accaduto in altri Comuni, ma ha taciuto il dato per oltre un anno ai genitori, giungendo a dire, all’indomani della prima scossa del 24 agosto 2016, che la Scuola Media di Ostra è sicura.
È purtroppo accaduto che in questa grave situazione il Comune di Ostra, guidato dal Sindaco Storoni, abbia perso tutti i finanziamenti che avrebbero potuto risolvere il problema, e qui non ci riferiamo tanto e solo al bando del 2015, indetto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), che prevedeva un finanziamento in favore degli enti locali per le indagini di vulnerabilità sismica dei solai degli edifici scolastici (le cui risorse ci avrebbero allora permesso di completare le indagini sui due plessi all’epoca non esaminati, coprendone in toto o in parte le relative spese), ma anche e soprattutto agli altri bandi che Storoni non cita.
Ostra non ha infatti partecipato, nel 2016, al bando dell’INAIL che metteva a disposizione ben 1,8 miliardi di euro per la realizzazione di scuole, e (cosa ben peggiore) non ha partecipato al bando “Scuole Sicure”, con cui il MIUR concedeva ai Comuni oltre un milione e mezzo di euro (€ 1.580.000,00) per l’adeguamento sismico dei plessi scolastici.
È ovvio, quindi, che nel Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso, dopo aver letto in Gazzetta Ufficiale i tanti soldi erogati da questo bando alle scuole dei Comuni a noi limitrofi, come consiglieri comunali abbiamo chiesto al Sindaco il perché Ostra non avesse partecipato e lo abbiamo invitato a aderire al nuovo bando per il 2018 (almeno nel 2020 si potranno avere le risorse). Dalle sue parole e dai suoi silenzi, ci siamo resi perfettamente conto che Storoni ancora una volta era impreparato e sorpreso, tant’è che appena qualche giorno dopo la seduta consiliare, la Giunta modificava il Piano delle Opere Pubbliche per il 2018/2020 e vi inseriva la sistemazione della Scuola “Menchetti” e della Scuola dell’Infanzia “Biancaneve”, con progetti in evidente contrasto con quel piano di edilizia scolastica concepito sulla carta ma di cui, ad oggi, non è stata abbozzata neanche la strategia.
Siamo contenti di aver evitato, con il nostro contributo, che Ostra non partecipasse neanche al quarto bando, ma siamo anche arrabbiati, come la gran parte della popolazione ostrense, per il modo in cui il Sindaco ha o, meglio, non ha gestito la vicenda, e feriti per le gratuite ed infondate accuse rivolteci, con l’unico scopo di coprire il fallimento di questa amministrazione.
Caro Storoni se qualcosa fa acqua ad Ostra è proprio il suo modo di gestire la cosa pubblica e di travisare i fatti.
Com’è nostra abitudine, vogliamo consentire ai lettori di poter verificare quanto scriviamo, a differenza invece del Sindaco che si guarda bene dal farlo, per questo invitiamo tutti i cittadini che volessero approfondire la vicenda a collegarsi a questo link: http://www.progetto-ostra.it/scuola/relazione_scuole_Ostra_e_documenti.pdf permetterà loro di leggere il reale accadimento dei fatti collegandosi direttamente agli atti perché, come ci insegnavano a scuola, le bugie hanno le gambe corte.

Allegati

“Annullare la delibera per le Terre della Marca Senone: lo Statuto è illegittimo”


Movimento 5 Stelle, Senigallia Bene Comune e Lega Nord con una mozione nel prossimo Consiglio comunale chiederanno l’annullamento in autotutela della delibera dello scorso novembre che ha permesso la costituzione dell’unione dei Comuni ribattezzata “Terre della Marca Senone”.
Secondo i consiglieri Giorgio Sartini (SBC) e Davide Da Ros (Lega Nord) e le consigliere Stefania Martinangeli, Elisabetta Palma (M5S) lo Statuto della nuova unione sarebbe infatti illegittimo.
Spiega Martinangeli: “Come già avvenuto per l’unione dei Comuni del San Bartolo e Foglia, nel pesarese, qui si ha uno Statuto illegittimo. In quel caso furono esponenti del M5S locale a segnalare la cosa, con un ricorso al Consiglio di Stato, che lo ha ritenuto fondato. Situazione simile in questo caso: lo Statuto delle Terre della Marca Senone, negli articoli 7 e 8, non individua con chiarezza funzioni, servizi e risorse, limitandosi a indicazioni generali e rimandando ad atti successivi. Vi è però una discordanza con quanto stabilito all’articolo 32, comma 6, dal Testo Unico Enti Locali“.
“Ma è tutta l’operazione – rincara Martinangeli – ad essere caratterizzata da totale disinformazione e mancanza di trasparenza. Le Terre della Marca Senone porteranno dei costi e sono una scatola vuota al momento, ancora tutta da riempire”
“Un’unione che è stata imposta in tutta fretta – concorda Palma – e di cui gli stessi consiglieri sono stati informati all’ultimo momento, senza nemmeno la possibilità di presentare emendamenti”.
“Le Terre della Marca Senone nascono soltanto dalla volontà politica, anzi, partitica, di accentrare i servizi sociali e il Suap per controllare meglio il territoriopolemizza Sartini Diciamo sì a una unione dei Comuni, ma condivisa. Quella fatta in questo modo sembra tipica di un regime dittatoriale con uno Statuto da premio Nobel per l’idiozia. Inoltre, perché nessuno dice che alcuni Comuni virtuosi si vedranno aumentare la tassazione (uniformata)? E perché nessuno dice che unioni comunali di questo tipo dopo 10 anni o cessano o debbono trasformarsi in un unico Comune?”.
Per Da Ros, “le Terre della Marca Senone permetteranno a Senigallia di farla da padrone a livello locale sui Comuni più piccoli. Su argomenti come questi sarebbe stata gradita una convergenza di 
tutta l’opposizione, ma a Senigallia ciò non è successo”.

Sparò e uccise un ladro in fuga: condannato anche in secondo grado l'appuntato dei Carabinieri


Pena ridotta ma condanna confermata anche in secondo grado per il sottuficiale Mirco Basconi, 42 anni, che nel febbraio del 2015 sparò ed uccise un ladro in fuga durante un inseguimento a Ostra Vetere.
La sentenza di secondo grado è stata pronunciata giovedì dalla Corte di Appello di Ancona, dove il carabiniere aveva fatto ricorso, a seguito della condanna di primo grado. Dopo oltre quattro ore di camera di consiglio è arrivato il verdetto. Il militare è stato condannato a sette mesi e dieci giorni (in primo grado era stato condannato ad un anno di carcere con pena sospesa). Una vicenda particolarmente delicata che ha diviso l'opinione pubblica. Tra l'altro l'avvocato della parte civile, rappresentata dai familiari della vittima, Teodoro Serino nei mesi scorsi aveva ricevuto anche minacce di morte tramite i social network.
Per l'appuntato dei Carabinieri, assistito dall'avvocato Marco Scaloni, sono stati confermati giovedì i capi di accusa di omicidio colposo ed eccesso di uso dell'arma di servizio. L'appuntamento, come dimostrato dalle prove balistiche, aveva sparato mirando alle ruote dell'autodei ladri in fuga ma poi una deviazione del proiettile colpi tragicalmente alla testa Korab Xheta, l'albanese di 24 anni, incensurato, che morì. Già nelle motivazioni della sentenza di primo grado, per i giudici non si sarebbe dovuto sparare ad un'auto in fuga anche perchè l'auto in fuga non presentava elementi di pericolosità in quanto non c'erano elementi da far supporre che i malviventi fossero armati.



   

di Giulia Mancinelli
redazione@viveresenigallia.it

venerdì 16 marzo 2018

È nata l’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Senone”: firmato l’atto costitutivo

Firmato venerdì mattina, nella sala giunta della giunta municipale di Senigallia, l’atto costitutivo della nuova Unione dei Comuni che prenderà il nome di “Le Terre della Marca Senone”.
A siglare lo storico accordo i sindaci dei Comuni di Senigallia, Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. Soddisfazione è stata ovviamente espressa dai firmatari, che attraverso questo strumento intendono dotare il territorio di uno strumento amministrativo efficace e innovativo, in grado di offrire migliori servizi, risparmio della spesa, maggiori investimenti, nonché semplificazione della macchina amministrativa. Importantissime, poi, saranno le risorse devolute dallo Stato per sostenere i percorsi di Unione comunale e le relative agevolazioni sul piano finanziario e organizzativo di cui godranno gli enti che ne faranno parte. Un grande progetto che mettendo insieme comunità con dimensioni, vocazioni e tradizioni diverse, punta a valorizzare ogni singola peculiarità e ad affrontare in maniera sinergica ciascun bisogno.

dal Comune di Senigallia
www.comune.senigallia.an.it

lunedì 12 marzo 2018

Ostra: amministrazione Storoni, "Abbiamo un piano di edilizia scolastica"


Al momento dell'insediamento, cercando di fare mente locale su che percorsi avremmo trovato avviati, ci siamo messi sulle tracce di un lavoro che purtroppo o per fortuna non c'è stato.
Tra quei giorni ed oggi sono passati più di tre anni in cui tra paura e speranza si sono avviati molti percorsi e molte manutenzioni. Pioveva nel palazzo Municipale, pioveva nella scuola Biancaneve e c'erano infiltrazioni alla Peter Pan. Pioveva anche nel palazzo Conventuali e nel palazzetto. Oggi non più.
Tutte cose che sarebbero potute essere fatte. Anche sul fronte dell'edilizia scolastica complessivamente pioveva sulle nostre teste: obblighi normativi (vulnerabilità sismiche) non adempiuti, accorpamenti avviati su carta (scuole primarie) misconosciuti e rinnegati nei fatti, adeguamenti sismici non progettati.
Su questa pagina bianca, che è il futuro, abbiamo scritto un piano per l'edilizia scolastica che prevede degli accorpamenti e delle risposte alle necessità educative e curriculari che sono fortemente mutati negli anni. Solo con questo lavoro siamo finalmente riusciti a partecipare a delle richieste di finanziamento nel febbraio scorso.
Come al solito la minoranza di Progetto Ostra è faziosa e ingannevole, il bando a cui fa riferimento prevedeva la partecipazione per verifiche strutturali, infatti il Comune di Ostra Vetere ha partecipato per il rifacimento di un solaio della scuola, con una relazione di verifica strutturale sullo sfondellamento dei solai.
Cosa ben diversa da una relazione di vulnerabilità sismica, tutte cose che l'ex sindaco Olivetti e il tecnico Romagnoli conoscono molto bene. Auspichiamo in un confronto costruttivo invece sul percorso individuato con il piano dell'edilizia scolastica approvato da questa Amministrazione che sarà il punto di partenza per il futuro, evitando di deviare la cittadinanza raccontando mezze verità solo con lo scopo di affossare l'operato della maggioranza per coprire le inadempienze e la mancata progettualità dell'allora Amministrazione Olivetti.


da Andrea Storoni
sindaco di Ostra

venerdì 9 marzo 2018

Ostra: il Comitato sulla viabilità, "C'era una volta la consultazione popolare"


Nel Consiglio Comunale del 6 marzo u.s., durante la discussione sul quarto punto all’ordine del giorno inerente il bilancio di previsione 2018/2020, il consigliere Olivetti chiedeva al Sindaco Storoni come mai non fosse stato previsto alcun capitolo di spesa per l’indizione della consultazione popolare promossa dall’Assessore Franceschini lo scorso 26 luglio, al fine di far esprimere i cittadini sulla tanto dibattuta quanto contrastata inversione della viabilità nel centro storico.
Il Sindaco ha così risposto: “È evidente che la scelta non è quella del referendum e non ci saranno costi tali da dover prevedere un capitolo apposito; quindi verrà svolta, ma senza oneri particolari da doverli identificare con un capitolo apposito con delle somme importanti”. Non neghiamo che la leggerezza di questa evasiva risposta ci ha lasciati di stucco. Per quanto la cifra che si andrà a sostenere per la consultazione potrà essere più o meno irrisoria, riteniamo che quella cifra debba essere comunque impegnata e riportata all’interno del Bilancio: se ciò non venisse fatto, un domani qualcuno potrebbe dire “Dal momento che non sono state impegnate prima delle risorse per tale scopo, non c’è alcun vincolo di procedere con la consultazione”. Bell’alibi che si sono procurati i nostri Amministratori! Un’altra cosa che non ci è ancora dato sapere, a ventitré giorni dal termine della proroga di inversione, è in cosa consisterà questa consultazione e con quali modalità verrà sottoposta ai cittadini.
Da un rapido giro sul web, abbiamo letto che i quesiti devono essere formulati in modo chiaro e sintetico e possono comportare risposte libere o prevedere la scelta di una o più risposte a soluzioni prestampate. Riguardo alle modalità, in alcuni casi la scheda del questionario viene inviata agli elettori presso la propria residenza, per poi essere riconsegnata in luoghi predeterminati ed inserita in un'urna per garantirne la segretezza. Nel caso in cui, invece, si volesse effettuare la consultazione mediante l’opzione del sondaggio, il Comune dovrà procedere con l'appalto del sondaggio a società specializzate che svolgono anche l'elaborazione dei dati. In entrambe le circostanze sopra menzionate, è evidente come sia assolutamente necessario prevedere delle somme a copertura delle spese sostenute. Somme che, nel nostro caso, per volere della Giunta Storoni, non sono state previste. Esiste anche un’altra modalità per effettuare la consultazione, ovvero quella telematica: ogni cittadino potrà votare da casa , mentre coloro che hanno poca dimestichezza con internet e computer, potranno farlo accedendo ad appositi spazi creati all'interno degli uffici comunali mediante la guida di personale incaricato. Scongiuriamo fortemente questa modalità in quanto, nonostante gli ausili forniti, scoraggerebbe molte persone a partecipare, specialmente gli anziani, soprattutto nel caso in cui il questionario preveda domande a risposta aperta: è il cittadino che deve avere piena autonomia di potersi esprimere in prima persona senza “dettare” ad un funzionario la propria risposta.
Ecco, dunque, perché vorremmo evitare che il questionario preveda domande a risposta aperta: la consultazione non è un momento in cui l’Amministrazione raccoglie dei suggerimenti da parte della popolazione in merito ad un certo problema, ma l’occasione che ha il cittadino di manifestare liberamente il proprio pensiero su un provvedimento imposto forzatamente, dichiarandosi a favore o contrario ad esso. Questa è democrazia! Vorremmo, inoltre precisare, che quest’aspetto della consultazione popolare non è affatto così secondario dal momento che su di esso si basa la delibera di Giunta n. 128 del 29.12.2017 con la quale si stabiliva la proroga dell’inversione della viabilità fino al 31 marzo 2018 per poter “valutare compiutamente le eventuali problematiche di sicurezza stradale legate al transito dei veicoli in discesa in caso di neve o ghiaccio e in attesa dell’esito della consultazione popolare”.
Ragion vorrebbe, dunque, che entro il termine del mese corrente questa consultazione venisse effettuata; eppure ad oggi: - non esiste un regolamento che normi la consultazione; - non esiste un capitolo in bilancio che ne copra le spese (anche se irrisorie); - non esiste ancora una data certa per lo svolgimento di tale operazione. Dobbiamo “forse” credere che questa Amministrazione, per mancata volontà, si stia ora rimangiando la parola data ai cittadini la scorsa estate?
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”