venerdì 31 ottobre 2014

INTERROGAZIONE 5 STELLE ALLA CAMERA SU CENTRALE BIOGAS DI CASINE

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01118
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Martedì 28 ottobre 2014, seduta n. 319
TERZONICECCONIAGOSTINELLISEGONIDE ROSAMANNINODAGAMICILLOBUSTO e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
le notizie delle alluvioni che ancora una volta sono arrivate da Genova, dalla Toscana e dall'Emilia in queste prime settimane della stagione autunnale hanno provocato forti preoccupazioni anche nelle altre regioni italiane che negli ultimi anni hanno subito lo stesso destino di quei territori;
la fragilità del territorio che si è mostrata per l'ennesima volta in tutta la sua gravità fa sorgere preoccupanti interrogativi ai quali la popolazione chiede di ricevere risposta nel più breve tempo possibile;
infatti, le misure messe in atto dai Governi in collaborazione con gli enti locali per monitorare e classificare le aree a rischio, quali ad esempio il PAI (Piano di assetto idrogeologico), non appaiono sufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini che a ogni annuncio di una pioggia abbondante sono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni o comunque ad assistere impotenti all'evolversi della situazione;
emblematico a questo proposito è il caso del progetto di realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica mediante digestione anaerobica nel comune di Ostra presentato in data 22 aprile 2010 dalla società En-Ergon Srl;
la localizzazione dell'impianto ricade all'interno della zona Zipa a Casine di Ostra, più precisamente nella pianura alluvionale del Torrente Nevola che dista appena 200 metri dal lotto, ed a poco più di 900 metri dal punto in cui lo stesso confluisce nel Misa;
il lotto risulta essere in un'area esondabile non cartografata dal Piano di assetto idrogeologico delle Marche, ma che presenta tutti i caratteri di esondabilità. In effetti già nel 2011 è stata oggetto di evento calamitoso come è possibile verificare dalla documentazione fotografica raccolta dalle testate giornalistiche locali e dai comitati e rintracciabile in rete;
il 3 maggio 2014 tutta la zona Zipa, insediata e quella soggetta ad ampliamento, è stata di nuovo sommersa dall'acqua, come documentato nelle diverse diffide inviate dai comitati agli enti preposti per chiedere la riperimetrizzazione del Piano di assetto idrogeologico. In particolare nel lotto dove dovrà sorgere la centrale vi era più di un metro di acqua;
la regione Marche ha classificato l'esondazione avvenuta nel 2014 individuando l'entità dei tempi di ritorno come quarantennale, il che significa che valutando il tempo di ritorno centennale come richiesto per l'elaborazione delle mappe del rischio alluvioni dalla direttiva europea 2007/60 all'articolo 6, comma 3, lettera b), la quantità di acqua che potrebbe riversarsi sulla stessa area sarebbe pari a circa il doppio;
questo scenario rappresenta un grave e reale pericolo per la salute dei cittadini che abitano nell'area circostante la zona interessata dal progetto e che potrebbero subire direttamente le conseguenze dell'inquinamento diffuso provocato dal trasporto dei reflui e delle sostanze legate all'attività dell'impianto in progetto per mezzo dell'acqua di esondazione;
il Governo ha già prodotto degli indirizzi operativi, validi in tutto l'ambito territoriale nazionale in accordo con le amministrazioni regionali, raccolti appunto nel documento conclusivo del tavolo tecnico Stato-regioni «indirizzi operativi per l'attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni (decreto legislativo n. 49 del 2010)»;
nel caso specifico della regione Marche con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo 2011 è stato nominato il dottor Antonio Senni commissario straordinario per la mitigazione del dissesto idrogeologico –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e se siano state stimate le ricadute sul sistema idrogeologico dell'area sulla quale insisterebbe l'impianto;
se il Ministro, per quanto di competenza, non ritenga necessario intervenire con accertamenti in grado di stabilire se in questo caso specifico sia stato rispettato fino in fondo quanto indicato nel documento conclusivo del tavolo tecnico Stato-regioni «indirizzi operativi per l'attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni (decreto legislativo n. 49 del 2010)»;
di quali elementi e dati il Ministro interrogato disponga circa il rischio idrogeologico del territorio della regione Marche;
quali tipi di controllo il Ministero abbia messo in atto al fine di verificare l'operatività dei commissari straordinari per la mitigazione del dissesto idrogeologico nominati su tutto il territorio nazionale;
se il Ministro interrogato non ritenga necessario intervenire a livello normativo per fare in modo che in fase di rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di opere come quelle indicate in premessa sia richiesta una valutazione dei possibili rischi di inquinamento diffuso provocati da eventi calamitosi come le alluvioni.
(3-01118)

giovedì 23 ottobre 2014

Trecastelli: opposizioni, 'Conigli non ha il coraggio di mettersi contro l’aAto2 e Multiservizi'


Non era difficile prevedere che Conigli e la sua maggioranza “minoritaria” non avessero il coraggio di mettersi contro le scelte di quelli che governano l’aAto2 e Multiservizi, una serie di “pensionati delle istituzioni” (l’ex consigliere regionale Avenali, l’ex onorevole Abbondanzieri, l’ex sindaco Mariani) che hanno trovato confortevole alloggio nei consigli di amministrazione delle partecipate pubbliche dove possono continuare a dare prova delle loro capacità.
Conigli e il suo gruppo hanno respinto il nostro ordine del giorno contro l’aumento dei depositi cauzionali che la società ha deciso di imporre agli utenti. La sorpresa c’è comunque stata, cioè la decisione del sindaco di “auto commissariarsi” e di farsi sostituire nel dibattito in consiglio dal direttore dell’aAto2, il quale tra qualche imprecisione e qualche omissione (ad esempio sui costi del doppio consiglio di amministrazione dei due organismi) ha giustificato quegli aumenti e quelle scelte. Aumenti  che implicitamente ammettono la trasformazione delle finalità delle società pubbliche: da società che dovrebbero garantire la qualità del servizio e il diritto dei cittadini a fruirne a società puramente dedite ai profitti. Così la giunta di Trecastelli, oltre a non partecipare alle riunioni dell’assemblea consortile dell’ aAto2, respingendo l’ordine del giorno contro gli aumenti ha scelto di nascondersi dietro “questioni tecniche” e ha deciso di  non contrastare scelte che penalizzano i cittadini. Continueremo, ne sia certo il sindaco, a lavorare su questa vicenda e sui suoi connessi, sulle società nuove che si sono realizzate, sulle alleanze con società private, sulle finalità di businnes che animano le strategie.  Ricordiamoci che i soldi sono pubblici e gli “azionisti “ sono i cittadini che meritano di essere lì rappresentati da persone più coraggiose, più informate, più libere della giunta di Trecastelli.
da Nicola Peverelli e Giuseppina Fattori
Gruppo Trecastelli ai Cittadini e Solidarietà Partecipazione

martedì 21 ottobre 2014

Ostra: Storoni ribatte alle critiche della minoranza


L'Amministrazione Storoni si è sin'ora contraddistinta per collaborazione e apertura. Non è passato Consiglio Comunale che non sia stata convocata la Conferenza dei capigruppo, non c'è stata richiesta della minoranza a cui non si sia risposto, si è messo a disposizione del consigliere Olivetti il protocollo e gli uffici non si sono mai rifiutati di fornire spiegazioni.
Quale mancanza c'è stata? Forse lo scarso interesse del capogruppo di informare i suoi consiglieri e i suoi sostenitori di tutte queste pratiche che lo mettono nell'agio di poter condurre nel miglior modo possibile il suo incarico, da casa sua a Senigallia senza venire negli uffici ad Ostra.
Ad esempio, nella sola scorsa settimana, il capogruppo ci ha mandato 3 richieste fiume di documenti, se si fosse interessato alla questione aato2 avrebbe potuto chiedere, d'altronde anche le convocazioni delle assemblee sono pubbliche, ma lui lo sa, perché è stato sindaco. Forse sa anche che tutto questo spazio concessogli e che democraticamente garantiamo non è negli standard che aveva precedentemente stabilito, ma noi volevamo contraddistinguerci facendo meglio di lui.
Se poi alle volte non l'ha voluto sfruttare non è una nostra mancanza. Se negli ultimi due consigli non ha raccolto il nostro invito a confrontarci, nel caso del bilancio, ma anche del Consiglio sul biogas, non dipende che da lui. Ma questo forse il gruppo di minoranza non lo sa e deve rivolgergli qualche domanda e reindirizzare le lamentele a lui, con l’augurio che voglia cominciare lui ad ascoltare.

dal Comune di Ostra

lunedì 20 ottobre 2014

Ostra: l'opposizione al sindaco, 'Non mistifichiamo la realtà'


Rimandiamo al mittente la nota piccata del Sindaco Storoni contenuta nel suo comunicato stampa, a proposito dell’aumento del deposito cauzionale, deliberato dal Consiglio dell’AATO 2: vogliamo ribadire con forza che non è nostra abitudine mistificare la realtà, né scrivere o parlare senza cognizione di causa.
Su una cosa Storoni ha ragione: abbiamo avuto notizia dell’aumento del deposito cauzionale per l’acqua pubblica solo dagli organi di stampa, grazie alle tante voci di dissenso levatisi di fronte a questo nuovo ingiusto prelievo. Ciò, tuttavia, non è certo dipeso da una nostra negligenza, quanto piuttosto dalla condotta del nostro primo cittadino che, a differenza di quanto aveva promesso in campagna elettorale, si è ben guardato dal condividere con i consiglieri una decisione così importante che ha poi avallato. Il contorsionismo dialettico usato dal Sindaco nel suo comunicato per sfuggire alle sue responsabilità non ha alcun effetto, perché è davvero difficile nascondere con le sole parole la verità. Prima di tutto vi è da chiedersi: se la delibera (che il nostro Sindaco ha votato prima e difeso poi) non ha inciso di fatto sul costo del servizio idrico che le famiglie dovranno sopportare nei prossimi mesi, perché un membro del CdA della stessa AATO 2 si è dimesso, chiedendo anche le dimissioni degli altri componenti? Perché un consigliere regionale ha trovato giusto intervenire per criticare l’operato dell’assemblea? Perché gruppi di minoranza di alcuni Comuni limitrofi hanno espresso forti perplessità sulla delibera? Tutti costoro hanno peccato di superficialità, come lui ci accusa? Tutti costoro, insieme a noi hanno scritto solo sciocchezze? Evidentemente no, caro Sindaco, perché la realtà dei fatti è ben diversa dalla sua solita ricostruzione parziale. In realtà dopo i rumors giornalistici e soprattutto prima di intervenire sull’argomento ci siamo documentati, siamo venuti in possesso della delibera n°10 del 29/09/14 ed abbiamo analizzato il suo contenuto (altrimenti come avremmo fatto a sapere che Lei, caro Sindaco, non solo era presente, ma ha anche votato a favore di questo testo?). Se ha notato lo schema di aumento che Lei ha deliberato si sarà accorto che coloro che beneficiano della fatidica riduzione sono quelli della fascia di consumo fino a 60 mc/anno (utenze composte da un’unica persona o altre tipologie con consumi estremamente limitati). Tutte le altre utenze hanno un evidente aumento, specie se riferito al deposito medio pagato, vale a dire l’importo già versato dalle famiglie, come evidenziato anche nell’allegato della delibera (è possibile visionare il documento integrale sul nostro sito www.progetto-ostra.it). Gli aumenti riguarderanno i depositi cauzionali medi già versati che passeranno da € 13,35 a € 27,00 (fascia di consumo da 60 a 120 mc/anno), da € 12,19 a € 44,00 (fascia di consumo da 120 a 180 mc/anno), da € 11,24 a € 87,00 (fascia di consumo oltre 180 mc/anno). Vorremmo farle presente che nel novero delle 49.234 utenze che subiranno l’aumento, anche grazie al suo voto favorevole, c’è la stragrande maggioranza delle famiglie, dal momento che il maggior consumo non è collegato alla maggiore ricchezza, ma al maggior numero di componenti del nucleo familiare. Saranno queste famiglie che dovranno versare complessivamente un conguaglio alla Multiservizi per il deposito cauzionale stimato in oltre 1,5 milioni di Euro (che potremmo anche definire “prestito forzoso” imposto alle famiglie a costo zero per l’azienda), soldi che avrebbero potuto avere una migliore destinazione in questo momento di difficoltà economica. Come vede anche stavolta abbiamo disobbedito al suo consiglio: non abbiamo tenuto acqua in bocca, come lei magari poteva sperare, perché il nostro compito è e sarà sempre quello di partecipare la verità a tutti i cittadini di Ostra, con l’augurio che voglia cominciare ad ascoltarci.

venerdì 17 ottobre 2014

Ostra: Storoni, 'Informarsi prima di parlare è una buona pratica'


Dubitare va bene, è un buon esercizio che serve a tutti per ricercare la verità, ma anche studiare è un buon esercizio, soprattutto contro l'ignoranza. I colleghi di minoranza dovrebbero leggere la delibera dell'aato2 prima di dire “stando a quanto riportato da autorevoli membri del Cda”.
Che considerazioni si possono fare sul sentito dire? La superficialità non è una novità. L’ex Sindaco spesso non partecipava ai tavoli assembleari, lo faceva anche quando si trattava di appuntamenti importanti come accaduto il 23/04, seduta durante la quale sono stati approvati gli aumenti delle tariffe sulle bollette dell’acqua. Nel nostro caso, il 29/09 non si sono approvate “stangate” sul deposito cauzionale, ma semplicemente quest’ultimo verrà ricalcolato proporzionalmente al consumo d’acqua. I piccoli consumatori non avranno aumenti, anzi, per circa 28.000 utenze ci saranno riduzioni di 11,00€ mentre per altre circa 22.000 i ritocchi in aumento sono nell'ordine di poco più di 10€. (50.000 su circa 77.000 utenze domestiche). Per l'arroganza e la superficialità non c'è esercizio, quindi conviene al capogruppo bersi un bel bicchiere d’acqua. L’acqua è un bene vitale che potrebbe salvarlo dal dire delle sciocchezze.

dal Comune di Ostra

mercoledì 15 ottobre 2014

Ostra: Progetto Ostra, 'Un’altra stangata sui cittadini, l’aumento del deposito cauzionale dell’acqua'


Eravamo convinti che gli aumenti delle imposte decisi dall’Amministrazione Storoni a carico delle famiglie ostrensi si fossero fermati all’aumento della TASI, che in questi giorni impegna le tasche di gran parte dei cittadini di Ostra.
Ritenevamo che lo spettacolo offerto in quel Consiglio Comunale dalla supponenza del Sindaco e degli Assessori di Ostra, favorito dal menefreghismo dei consiglieri di maggioranza, nell’approvare le tariffe della TASI al massimo per i nostri cittadini, mentre nel contempo  deliberavano l’aumento dei compensi di Sindaco e Assessori, fosse l’apice del delirio di onnipotenza di una Giunta divenuta autoreferenziale, sorda alle esigenze dei cittadini ed alle proposte della minoranza.
Ci sbagliavamo di grosso: al peggio non c’è mai fine!
Alcuni giorni orsono, infatti,   abbiamo appreso dalla stampa che l’AATO 2, l’organismo intercomunale che governa la gestione dell’acqua pubblica composto da tutti i Sindaci della nostra Provincia, ha deciso di piazzare un’altra stangata a carico dei cittadini: l’aumento del canone di deposito cauzionale.
Avete capito bene: abbiamo appreso la notizia dalla stampa.
Infatti il nostro Sindaco, pur rivestendo l’argomento dell’acqua pubblica un ruolo primario per la nostra collettività e pur essendo l’unico a rappresentare in quel consesso, con il proprio voto, la volontà del Comune di Ostra, si è ben guardato dal portare il tema in Consiglio Comunale, come la democrazia avrebbe imposto e, zitto zitto, ha preso parte a questo scempio.
Come si può leggere dal verbale dell’Assemblea dell’AATO 2 del 29 settembre scorso, il Sindaco Storoni non solo era presente ma ha anche votato a favore di questo cospicuo aumento del deposito cauzionale (che stando a quanto riportato da autorevoli  membri del CDA dell’AATO 2 passerà da € 27,10 ad € 86,66, un aumento del 222%!), nonostante un simile provvedimento fosse ingiustificato, dal momento che  nella nostra Provincia non si registra un particolare grado di morosità da parte dei cittadini, comunque inferiore a quello degli altri territori regionali e nazionali.
E’ pleonastico ribadire che lo sproporzionato aumento ricadrà completamente sulla famiglie, già tartassate, ad Ostra, dall’aliquota TASI al massimo.
Ora ci è  chiaro cosa volesse dire Storoni quando asseriva che con il suo insediamento Ostra non sarebbe stata più isolata ma avrebbe collaborato con gli altri Comuni: il nuovo corso della politica ostrense si è completamente asservito alle direttive politiche del PD, a prescindere dal fatto che la decisione da condividere sia o meno dannosa per la popolazione della nostra città.
Non pretendevamo, certo, dal neo Sindaco, il coraggio di esprimere un voto contrario a questo documento (come hanno fatto alcuni suoi colleghi), ma certamente speravamo fino all’ultimo che Storoni avesse avuto almeno la decenza di astenersi o di non partecipare ad una simile decisione (come hanno fatto tanti altri Sindaci).
Ci bastava che il nostro Sindaco si ricordasse che l’acqua è un bene comune e vitale per ognuno di noi e prima di prendere parte alla votazione dell’AATO 2, viste le conseguenze che tale sua decisione avrebbe avuto nelle tasche dei cittadini, sottoponesse il problema al Consiglio Comunale, così che  forte di una delibera, magari presa all’unanimità (come è accaduto in passato nel nostro Comune, per la vicenda guardia medica o TERNA), prendesse una posizione coraggiosa nel consesso intercomunale, non certo asservita ad una oligarchia politica, ma volta alla difesa del bene comune e del singolo cittadino.
Purtroppo l’epilogo triste della vicenda è che i cittadini, inconsapevoli, dopo la botta della TASI, avranno, a breve, un’ulteriore stangata sull’acqua potabile, e non crediamo che il Sindaco riuscirà a blandirli né con una poesia di Neruda nè con comunicati stampa fantasiosi.
Dal canto nostro, noi apriremo un serio confronto con i consiglieri comunali dei Comuni limitrofi per poter favorire quella discussione democratica che la “giovane” Amministrazione di Ostra ha negato alla sua popolazione …….. nella speranza di cambiare dal basso questa scelta scellerata, presa dal nostro Sindaco che crede di atteggiarsi come un plenipotenziario, ma   di fatto opera come un servo del partito.
   
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

domenica 5 ottobre 2014

Ostra: Progetto Ostra sulla centrale Biogas di Casine, 'La maggioranza non accoglie le posizioni del Comitato'

“Nulla di istintivo nella delibera discussa e adottata”: con questa formula il Sindaco Storoni cerca di giustificare il netto cambio della sua posizione rispetto al tema della centrale BIOGAS di Casine.
Nei mesi scorsi ci sono stati comunicati in cui lo hanno scritto, registrazioni di consiglio comunale in cui lo hanno detto, interrogazioni cui hanno formalmente risposto per iscritto, dibattiti pubblici in cui hanno preso fischi e commenti poco simpatici perché sostenevano la loro posizione: mai e poi mai il Comune di Ostra avrebbe fatto il ricorso al consiglio di Stato contro la centrale Biogas di Casine, al contrario del Comitato e del Comune di Trecastelli.
Ci avevano già spiegato anche che il ricorso al Consiglio di Stato era tecnicamente inutile: dopo aver già perso quello rivolto al TAR, non vi erano motivazioni valide che avrebbero ribaltato il risultato, sarebbe stata solo una inutile perdita di tempo e spesa di denaro pubblico.
Ma ora, colpo di scena! La maggioranza ci ripensa, cambia idea, ma a ben vedere non ha il coraggio e la forza, in una sorta di equilibrismo politico forse frutto di accordi ed impegni già presi, di agire fino in fondo.
Recentemente il Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola, in rappresentanza di molti cittadini, aveva chiesto a maggioranza ed opposizione di Ostra di indire un consiglio comunale, indicando una serie di punti all’ordine del giorno da discutere e votare insieme per dare maggiore forza alla decisione.
Cosa fa l’Amministrazione? Convoca sì il consiglio comunale sul tema, ma svilisce ed indebolisce l’ordine del giorno, eliminando elementi concreti ed importanti che avrebbero dato maggior peso al ricorso. Perché questo comportamento?
Alla fine la montagna partorisce il topolino: si impegna ad interpellare enti superiori circa la salubrità dell’impianto e votare una delibera di Giunta per incaricare un avvocato che presenti  il ricorso al Consiglio di Stato, ma tale delibera già esiste.
Avete letto bene: esiste già una delibera (n° 48 del 3/5/14) che incaricava l’avv. Lucchetti per il medesimo ricorso.
Cosa si è votato allora? Un documento identico ad uno già esistente e mai revocato? L’assessore Rossetti giustifica questo provvedimento anche per la volontà di cambiare l’avvocato con uno che goda della loro fiducia e certezza d’essere superpartes (hanno elementi per pensare che l’altro non lo fosse?).  Ma per fare questo, scelta legittima e lecita, bastava un semplice atto di giunta, nulla di più.
Alla fine il Sindaco si lamenta perché sono sempre gli altri a non capire: ma stavolta si deve rivolgere non solo alla minoranza, ma anche ai numerosi cittadini accorsi per seguire il dibattito, il cui senso di sbigottimento ed incredulità, a fine consiglio, erano palpabili.
A riprova di quanto scritto, invitiamo a visitare il sito www.progetto-ostra.it per confrontare le due diverse proposte di ordine del giorno (e capire quale era più completa ed incisiva) o rivedere il video streaming del consiglio comunale (non più presente sul sito del Comune di Ostra) per avere direttamente maggiori informazioni e poter giudicare in modo più approfondito.

Ostra: il Comune verso il ricorso. Storoni, “salute, trasparenza e corretta informazione”


Non c’è nulla di istintivo nella delibera discussa e adottata nel Consiglio Comunale di giovedi sera, che è il frutto di una serie di approfondimenti e di incontri con la cittadinanza, il Comitato e gli organi sovracomunali.
Stesso percorso poteva essere tracciato almeno due anni fa, ma chi ci ha preceduto anche ieri sera ha preferito alzarsi, abbandonare l’aula e disertare la votazione, per dedicarsi al loro sport preferito che è quello delle mezze verità. Triste epilogo di una storia che si è autoalimentata sulla base di interessi di parte, cattive informazioni, falsi paladini, silenzi e cambi improvvisi di posizione. Oggi con estrema serietà e raziocinio, non con la pancia, vogliamo governare gli eventi con il preciso compito di salvaguardare la salute dei cittadini e la sicurezza del territorio, provando a anche sopperire alle mancanze e alle negligenze che sono intercorse in questi due anni. Due le mosse da affrontare prioritariamente: avviare un’istruttoria che fotografi la situazione attuale con dei rilevamenti tecnici (anche a seguito degli avvenimenti alluvionali del 3 Maggio), affidati ad ASUR, ARPAM e Autorità di bacino, così che il Sindaco possa utilizzare i suoi poteri in materia sanitaria (secondo l’art.216 del T.U.LL.SS.) per l’eventuale emissione di un’ordinanza. Allo stesso tempo, procedere in tempi brevi con la presentazione del ricorso al Consiglio di Stato per fare luce e garantire un’ulteriore disamina di tutto il percorso autorizzativo dell’impianto, portando a conclusione l’iter giudiziario avviato fino a questo momento.
Dopo quasi due ore di discussione la minoranza non aveva ancora capito la ricchezza della nostra posizione e la tutela che questa garantisce soprattutto in termini sanitari!