“Nulla di istintivo nella delibera discussa e adottata”: con questa
formula il Sindaco Storoni cerca di giustificare il netto cambio della
sua posizione rispetto al tema della centrale BIOGAS di Casine.
Nei mesi scorsi ci sono stati comunicati in cui lo hanno scritto,
registrazioni di consiglio comunale in cui lo hanno detto,
interrogazioni cui hanno formalmente risposto per iscritto, dibattiti
pubblici in cui hanno preso fischi e commenti poco simpatici perché
sostenevano la loro posizione: mai e poi mai il Comune di Ostra avrebbe
fatto il ricorso al consiglio di Stato contro la centrale Biogas di
Casine, al contrario del Comitato e del Comune di Trecastelli.
Ci avevano già spiegato anche che il ricorso al Consiglio di Stato era
tecnicamente inutile: dopo aver già perso quello rivolto al TAR, non vi
erano motivazioni valide che avrebbero ribaltato il risultato, sarebbe
stata solo una inutile perdita di tempo e spesa di denaro pubblico.
Ma ora, colpo di scena! La maggioranza ci ripensa, cambia idea, ma a
ben vedere non ha il coraggio e la forza, in una sorta di equilibrismo
politico forse frutto di accordi ed impegni già presi, di agire fino in
fondo.
Recentemente il Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola,
in rappresentanza di molti cittadini, aveva chiesto a maggioranza ed
opposizione di Ostra di indire un consiglio comunale, indicando una
serie di punti all’ordine del giorno da discutere e votare insieme per
dare maggiore forza alla decisione.
Cosa fa l’Amministrazione? Convoca sì il consiglio comunale sul tema,
ma svilisce ed indebolisce l’ordine del giorno, eliminando elementi
concreti ed importanti che avrebbero dato maggior peso al ricorso.
Perché questo comportamento?
Alla fine la montagna partorisce il topolino: si impegna ad
interpellare enti superiori circa la salubrità dell’impianto e votare
una delibera di Giunta per incaricare un avvocato che presenti il
ricorso al Consiglio di Stato, ma tale delibera già esiste.
Avete letto bene: esiste già una delibera (n° 48 del 3/5/14) che incaricava l’avv. Lucchetti per il medesimo ricorso.
Cosa si è votato allora? Un documento identico ad uno già esistente e
mai revocato? L’assessore Rossetti giustifica questo provvedimento anche
per la volontà di cambiare l’avvocato con uno che goda della loro
fiducia e certezza d’essere superpartes (hanno elementi per pensare che
l’altro non lo fosse?). Ma per fare questo, scelta legittima e lecita,
bastava un semplice atto di giunta, nulla di più.
Alla fine il Sindaco si lamenta perché sono sempre gli altri a non
capire: ma stavolta si deve rivolgere non solo alla minoranza, ma anche
ai numerosi cittadini accorsi per seguire il dibattito, il cui senso di
sbigottimento ed incredulità, a fine consiglio, erano palpabili.
A riprova di quanto scritto, invitiamo a visitare il sito www.progetto-ostra.it
per confrontare le due diverse proposte di ordine del giorno (e capire
quale era più completa ed incisiva) o rivedere il video streaming del
consiglio comunale (non più presente sul sito del Comune di Ostra) per
avere direttamente maggiori informazioni e poter giudicare in modo più
approfondito.
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