mercoledì 3 ottobre 2018

“Terre della Marca Senone niente più che una scatola vuota nelle mani di Mangialardi e Mansanta”

Questa Unione dei Comuni è una scatola vuota, un giocattolo nelle mani di Mangialardi e di Mansanta. Una scatola vuota che, in più di sei mesi, non ha avuto neanche il tempo di partorire uno degli adempimenti più semplici e più elementari come quello di dotare il Consiglio di un Regolamento per la sua l’organizzazione ed il suo funzionamento. L’inerzia e il ritardo di presentare una proposta di Regolamento non è più sostenibile, né tollerabile, diventando urgente che il Consiglio approvi uno strumento tanto operativo quanto essenziale.”
Questa dura presa di posizione è dei Consiglieri comunali dell’opposizione Massimo Bello, Massimo Olivetti e Giorgio Sartini, che di fronte ad un incomprensibile immobilismo da parte del Presidente del Consiglio e della maggioranza puntano il ditto contro “questo inaccettabile ritardo”.
Per i Consiglieri dell’opposizione dell’Unione, Massimo Bello, Massimo Olivetti e Giorgio Sartini, questa situazione “è del tutto insostenibile, considerando che ad oggi l’applicazione, nelle more, del Regolamento del Comune di Senigallia, così come prevede lo Statuto dell’Unione, ha provocato e provoca contrasti istituzionali, ma soprattutto quello di Senigallia è un Regolamento inidoneo e inefficace alla disciplina del Consiglio dell’Unione, organo del tutto diverso da quello di ciascuna assemblea rappresentativa dei Comuni aderenti.”
Addirittura, nelle prime sedute del Consiglio dell’Unione, sono emerse gravi incongruenze e disfunzioni, che producono palesemente effetti poco costruttivi – continuano Bello, Olivetti e Sartini – e non allineati con il ruolo e lo spirito dell’organo Consiglio dell’Unione, ma soprattutto non garantiscono l’espletamento del mandato da parte dei singoli Consiglieri eletti.”
I consiglieri di minoranza ritengono che “l’organizzazione e il funzionamento generale del Consiglio dell’Unione devono considerarsi prerogative non eccezionali, ma fondamentali, e devono indirizzarsi alla più efficace, efficiente e migliore disciplina degli istituti previsti dall’ordinamento.”
Ecco perché, proprio in considerazione di un’inerzia del tutto ingiustificabile da parte del Presidente Mansanta e della maggioranza, i Consiglieri Massimo Bello, Massimo Olivetti hanno deciso che poco prima della seduta del Consiglio di mercoledì 3 ottobre presenteranno due proposte di Regolamento, di cui, l’una, per la disciplina del funzionamento e dell’organizzazione del Consiglio dell’Unione e, l’altra, per la disciplina delle Commissioni consiliari permanenti. Due proposte di Regolamento per un migliore assetto ed ordine di tale organo, per una migliore facilità di lettura e di interpretazione delle norme, e per una più organica e puntuale sistematicità operativa dell’organizzazione e del funzionamento del Consiglio dell’Unione e delle Commissioni consiliari permanenti in seno allo stesso Consiglio.
Con questo Ordine del Giorno, i Consiglieri comunali dell’opposizione chiedono che il Consiglio approvi le proposte, ritenendo, qualora fossero approvate, che tutte le cariche istituzionali in seno al Consiglio, ovvero quelle attualmente in essere di qualsivoglia direzione del Consiglio e di eventuali Commissioni permanenti, debbano considerarsi a disposizione del Consiglio medesimo” e, pertanto, invitano il Presidente del Consiglio attualmente in carica a rassegnare le proprie dimissioni, in previsione dell’applicazione e dell’attuazione dei due nuovi Regolamenti.”
Da
I Consiglieri comunali dell’Unione
‘La Terra della Marca Senone’
Massimo Bello
Massimo Olivetti
Giorgio Sartini

“Il TargaSystem è tornato a colpire a Ostra: ma le sue multe sono legittime?”

 
Ci risiamo: il TargaSystem è tornato a colpire ancora ad Ostra. Nelle ultime settimane è stata vista più volte la Polizia Locale elevare multe con il diabolico strumento per le vie del centro storico, il più delle volte sanzionando gli automobilisti per divieto di sosta. Ma siamo proprio sicuri che queste multe siano davvero legittime?
Il “TargaSystem 3.0 Mobile”, acquistato tre anni fa dal Comune di Ostra per € 9.674,60 (determina n. 1077/2015), è un dispositivo destinato alle forze di Polizia, con lo scopo di offrire loro un valido supporto nella protezione delle strade e nell’individuazione delle irregolarità. Il suo funzionamento prevede l’uso di un software di riconoscimento targhe capace di individuare, in tempo reale, i veicoli non assicurati, con revisione scaduta, sottoposti a fermo o sequestro amministrativo, rubati o presenti all’interno delle black list della Polizia.
Dunque, fra le funzioni della versione “3.0 Mobile” NON vi è la possibilità di sanzionare gli autoveicoli posti in divieto di sosta. A tale scopo, esiste una versione più recente del sistema denominata “Targa System 4.0 Mobile + soste” che, come si intuisce già dal nome, oltre alle azioni di controllo svolte dal modello precedente, consente anche di rilevare le auto in sosta vietata, doppia fila e perfino quelle parcheggiate in stalli riservati.
Analoga funzione può essere svolta dal dispositivo chiamato “Street Control”, un impianto formato da videocamera a infrarossi e macchina fotografica montato sulle auto della Polizia Municipale.
Tuttavia, perfino l’impiego di questi ultimi sistemi non è sempre legittimo…
Lo scorso aprile, il Giudice di Pace del Tribunale di Milano ha dichiarato nella propria sentenza che “non basta dunque riprendere o fotografare un’auto in divieto di sosta, per poter inviare la multa a casa a distanza di tempo. Se la Polizia municipale usa lo “Street control” o altro sistema similare per accertare le infrazioni, gli agenti sono tenuti a cercare subito il trasgressore: in caso contrario la sanzione è nulla”.
Dello stesso avviso è anche il Ministero dei Trasporti che, con propri pareri n. 2291/2012 ed il n. 4851/2015, ribadisce che “I sistemi di videosorveglianza, anche se risultano idonei a dimostrare l’avvenuta violazione, non sono tuttavia idonei a dimostrare l’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, circostanza che può essere accertata solo dall’intervento diretto degli organi di polizia stradale”; ne discende che l’utilizzo degli stessi non servirebbe per giustificare la contestazione non immediata.
Secondo il Ministero, la pratica molto agevole e sbrigativa per la Polizia municipale dell’immortalare con una telecamera portatile le auto in sosta vietata, del successivo rintraccio dei dati dei trasgressori e dell’invio per posta delle multe (giustificando la contestazione differita con la mancanza del destinatario a bordo dell’auto), viola l’art. 201 del nuovo Codice della Strada (il d.lgs. 285/1992) che permette la “contestazione non immediata della violazione del divieto di sosta, nel caso di accertamento in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo”.
I verbali, cioè, possono essere spediti a domicilio, solo se il conducente o l’intestatario della carta di circolazione non sono presenti o nei paraggi al momento della scoperta.
Alla luce di tutto ciò, ci teniamo a precisare che noi non contestiamo il fatto che gli Agenti di Polizia Locale sanzionino i comportamenti illeciti degli automobilisti, in quanto è giusto che le norme del Codice della Strada vengano rispettate al fine di evitare disagi e pericoli, garantendo così l’incolumità di tutti gli utenti della strada. Tuttavia, in questo caso, il fine non giustifica i mezzi: non tolleriamo, infatti, che si prendano in giro i cittadini adottando strumentazioni non idonee, o comunque non sufficienti, per certi controlli solamente per fare cassa: ricordiamo, infatti, che la contestazione differita prevede una maggiorazione dell’importo della stessa sanzione di ben 15 € per spese di notifica!
Consigliamo, quindi, ai cittadini di contestare sempre le multe elevate con il “TargaSystem 3.0 Mobile” per tutte quelle infrazioni che non rispondono alle finalità previste da tale strumento, evitando così che si compia un illecito su un altro illecito, per poi lucrarci illegittimamente sopra.
Errare è umano, perseverare è diabolico ma minchionare è da idioti.
Da
Comitato Sopravvivere a Ostra

martedì 2 ottobre 2018

Terre della Marca Senone, opposizione chiede dimissioni di Mansanta. Il 3 ottobre un ordine del giorno in merito: "atteggiamento poco decoroso quello del presidente"

Mercoledì, 3 ottobre, si riunisce il Consiglio dell’Unione dei Comuni, ma l’opposizione è pronta a dare del filo da torcere alla maggioranza consiliare e, in particolare, al Presidente del Consiglio, Moris Mansanta, a cui la minoranza non perdona l’atteggiamento poco decoroso tenuto dallo stesso Mansanta nell’ultima seduta dell’Assemblea.
Ecco perché i Consiglieri comunali dell’opposizione Massimo Bello, Massimo Olivetti, Giorgio Sartini, Nicola Peverelli e Marco Renzoni hanno deciso che all’inizio della seduta di mercoledì presenteranno un Ordine del Giorno, con cui chiederanno pubblicamente un “atto di censura e le dimissioni del Presidente Mansanta”, in ossequio a quanto accaduto nella precedente riunione.
I Consiglieri Bello, Olivetti, Sartini, Peverelli e Renzoni partono dalla premessa che “il Presidente del Consiglio Comunale dell’Unione – scrive l’opposizione nel documento – deve rappresentare l’intero Consiglio e l’esercizio delle sue funzioni deve ispirarsi a criteri di imparzialità, intervenendo anche a difesa dei compiti del Consiglio dell’Unione e dei diritti di tutti i Consiglieri, così come previsto dal D. Lgs 267/2000 (TUEL) e dall’ art. 22 dello Statuto dell’Unione.” Funzioni essenziali ed elementari che, però, il Presidente Mansanta “ha violato e calpestato, non tenendo conto – affermano i Consiglieri di minoranza – che il suo è ruolo di garanzia e non di parte.”
“Il Presidente del Consiglio – continuano i Consiglieri estensori dell’Ordine del Giorno – è il garante supremo dell’autonoma responsabilità di indirizzo, di programma, di pianificazione e di controllo dell’organo consiliare e, nell’espletamento delle sue funzioni, non compete alcuna discrezionalità o alcuna partigianeria. La funzione del Presidente del Consiglio Comunale dell’Unione non è strumentale all’attuazione di un determinato indirizzo politico, bensì al corretto funzionamento dell’istituzione in quanto tale. Il suo ruolo deve essere neutrale ed egli deve sempre operare in un ambito estraneo alla politica di parte. Il Presidente è titolare di una funzione di direzione e di garanzia dell’intera Assemblea. E questo comporta l’uso dei poteri attribuiti dallo Statuto e dall’ordinamento non già per fini propri o di parte, ma per tutelare diritti e prerogative di terzi, cioè del Consiglio e dei singoli Consiglieri.”
“Invece, il Presidente Mansanta, nella seduta consiliare di martedì 4 settembre 2018, trasmessa anche in diretta streaming, nonché nelle ultime sedute della Conferenza dei Capigruppo, non assolvendo – ribadiscono i Consiglieri di minoranza – a quei principi contenuti e sanciti dal TUEL, dallo Statuto e dal Regolamento, ha di fatto rinunciato al suo ruolo di imparzialità e di garanzia, di ‘primus inter pares’, ricusando se stesso e schierandosi in modo palese esclusivamente da una parte.”
“Il suo è stato – continuano ancora i Consiglieri Bello, Olivetti, Sartini, Peverelli e Renzoni – un comportamento non improntato alla capacità istituzionale di gestire e di garantire i lavori del Consiglio, ad una non giustificata applicazione dello Statuto e del Regolamento, e all’imparzialità di condotta. E come se non bastasse, il Presidente Mansanta ha avuto anche il coraggio e la faccia tosta di denigrare e offendere l’onore ed il ruolo dei Consiglieri comunali di opposizione, e più in generale di tutta l’Assemblea, rivolgendosi a noi tutti in modo scorretto, irrispettoso, poco educato e indegno. Questi comportamenti sono la riprova della evidente incompatibilità a rivestire la carica di Presidente del Consiglio dell’Unione a causa di una totale mancanza di terziarietà ed indipendenza dall’esecutivo e dal gruppo di maggioranza, che lo ha eletto.”
Secondo i Consiglieri di Minoranza, “il Presidente Mansanta si è rivolto ad alcuni Consiglieri, e ciò è stato chiaramente registrato e sentito da tutti in diretta streaming, in modo non conforme ai compiti istituzionali, che egli è chiamato ad assolvere in qualità di garante dell’Assemblea Consiliare dell’Unione. Le parole pronunciate da Mansanta nei confronti dei Consiglieri di opposizione e, di conseguenza, all’intera Assemblea, rappresentano un grave episodio di intolleranza democratica, di indecoroso comportamento e di violazione dello spirito costruttivo al confronto, dimostrando così un’incapacità palese a ricoprire tale ruolo e a garantire le prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri. A tal proposito, desideriamo ricordare cheMansanta non ha neanche provato a scusarsi dell’accaduto.”
A questo punto, i Consiglieri dell’opposizione chiedono che “l’intero Consiglio pronunci, approvando l’Ordine del Giorno, un proprio “atto di censura nei confronti di Mansanta, invitandolo tra l’altro a rassegnare, con effetto immediato, le proprie dimissioni, stigmatizzando anche i suoi innumerevoli ed ostili comportamenti nei confronti dei Consiglieri comunali di opposizione e, più in generale, del Consiglio tutto, ribadendo tali comportamenti come presupposti inequivocabili di incapacità istituzionale di Moris Mansanta a ricoprire tale ruolo di garanzia e di imparzialità rispetto all’esecutivo e alla maggioranza consiliare.”
Da
I Consiglieri comunali di opposizione dell’Unione dei Comuni
‘La Terra della Marca Senone’
Massimo Bello
Massimo Olivetti
Giorgio Sartini
Nicola Peverelli
Marco Renzoni