mercoledì 3 ottobre 2018

“Terre della Marca Senone niente più che una scatola vuota nelle mani di Mangialardi e Mansanta”

Questa Unione dei Comuni è una scatola vuota, un giocattolo nelle mani di Mangialardi e di Mansanta. Una scatola vuota che, in più di sei mesi, non ha avuto neanche il tempo di partorire uno degli adempimenti più semplici e più elementari come quello di dotare il Consiglio di un Regolamento per la sua l’organizzazione ed il suo funzionamento. L’inerzia e il ritardo di presentare una proposta di Regolamento non è più sostenibile, né tollerabile, diventando urgente che il Consiglio approvi uno strumento tanto operativo quanto essenziale.”
Questa dura presa di posizione è dei Consiglieri comunali dell’opposizione Massimo Bello, Massimo Olivetti e Giorgio Sartini, che di fronte ad un incomprensibile immobilismo da parte del Presidente del Consiglio e della maggioranza puntano il ditto contro “questo inaccettabile ritardo”.
Per i Consiglieri dell’opposizione dell’Unione, Massimo Bello, Massimo Olivetti e Giorgio Sartini, questa situazione “è del tutto insostenibile, considerando che ad oggi l’applicazione, nelle more, del Regolamento del Comune di Senigallia, così come prevede lo Statuto dell’Unione, ha provocato e provoca contrasti istituzionali, ma soprattutto quello di Senigallia è un Regolamento inidoneo e inefficace alla disciplina del Consiglio dell’Unione, organo del tutto diverso da quello di ciascuna assemblea rappresentativa dei Comuni aderenti.”
Addirittura, nelle prime sedute del Consiglio dell’Unione, sono emerse gravi incongruenze e disfunzioni, che producono palesemente effetti poco costruttivi – continuano Bello, Olivetti e Sartini – e non allineati con il ruolo e lo spirito dell’organo Consiglio dell’Unione, ma soprattutto non garantiscono l’espletamento del mandato da parte dei singoli Consiglieri eletti.”
I consiglieri di minoranza ritengono che “l’organizzazione e il funzionamento generale del Consiglio dell’Unione devono considerarsi prerogative non eccezionali, ma fondamentali, e devono indirizzarsi alla più efficace, efficiente e migliore disciplina degli istituti previsti dall’ordinamento.”
Ecco perché, proprio in considerazione di un’inerzia del tutto ingiustificabile da parte del Presidente Mansanta e della maggioranza, i Consiglieri Massimo Bello, Massimo Olivetti hanno deciso che poco prima della seduta del Consiglio di mercoledì 3 ottobre presenteranno due proposte di Regolamento, di cui, l’una, per la disciplina del funzionamento e dell’organizzazione del Consiglio dell’Unione e, l’altra, per la disciplina delle Commissioni consiliari permanenti. Due proposte di Regolamento per un migliore assetto ed ordine di tale organo, per una migliore facilità di lettura e di interpretazione delle norme, e per una più organica e puntuale sistematicità operativa dell’organizzazione e del funzionamento del Consiglio dell’Unione e delle Commissioni consiliari permanenti in seno allo stesso Consiglio.
Con questo Ordine del Giorno, i Consiglieri comunali dell’opposizione chiedono che il Consiglio approvi le proposte, ritenendo, qualora fossero approvate, che tutte le cariche istituzionali in seno al Consiglio, ovvero quelle attualmente in essere di qualsivoglia direzione del Consiglio e di eventuali Commissioni permanenti, debbano considerarsi a disposizione del Consiglio medesimo” e, pertanto, invitano il Presidente del Consiglio attualmente in carica a rassegnare le proprie dimissioni, in previsione dell’applicazione e dell’attuazione dei due nuovi Regolamenti.”
Da
I Consiglieri comunali dell’Unione
‘La Terra della Marca Senone’
Massimo Bello
Massimo Olivetti
Giorgio Sartini

“Il TargaSystem è tornato a colpire a Ostra: ma le sue multe sono legittime?”

 
Ci risiamo: il TargaSystem è tornato a colpire ancora ad Ostra. Nelle ultime settimane è stata vista più volte la Polizia Locale elevare multe con il diabolico strumento per le vie del centro storico, il più delle volte sanzionando gli automobilisti per divieto di sosta. Ma siamo proprio sicuri che queste multe siano davvero legittime?
Il “TargaSystem 3.0 Mobile”, acquistato tre anni fa dal Comune di Ostra per € 9.674,60 (determina n. 1077/2015), è un dispositivo destinato alle forze di Polizia, con lo scopo di offrire loro un valido supporto nella protezione delle strade e nell’individuazione delle irregolarità. Il suo funzionamento prevede l’uso di un software di riconoscimento targhe capace di individuare, in tempo reale, i veicoli non assicurati, con revisione scaduta, sottoposti a fermo o sequestro amministrativo, rubati o presenti all’interno delle black list della Polizia.
Dunque, fra le funzioni della versione “3.0 Mobile” NON vi è la possibilità di sanzionare gli autoveicoli posti in divieto di sosta. A tale scopo, esiste una versione più recente del sistema denominata “Targa System 4.0 Mobile + soste” che, come si intuisce già dal nome, oltre alle azioni di controllo svolte dal modello precedente, consente anche di rilevare le auto in sosta vietata, doppia fila e perfino quelle parcheggiate in stalli riservati.
Analoga funzione può essere svolta dal dispositivo chiamato “Street Control”, un impianto formato da videocamera a infrarossi e macchina fotografica montato sulle auto della Polizia Municipale.
Tuttavia, perfino l’impiego di questi ultimi sistemi non è sempre legittimo…
Lo scorso aprile, il Giudice di Pace del Tribunale di Milano ha dichiarato nella propria sentenza che “non basta dunque riprendere o fotografare un’auto in divieto di sosta, per poter inviare la multa a casa a distanza di tempo. Se la Polizia municipale usa lo “Street control” o altro sistema similare per accertare le infrazioni, gli agenti sono tenuti a cercare subito il trasgressore: in caso contrario la sanzione è nulla”.
Dello stesso avviso è anche il Ministero dei Trasporti che, con propri pareri n. 2291/2012 ed il n. 4851/2015, ribadisce che “I sistemi di videosorveglianza, anche se risultano idonei a dimostrare l’avvenuta violazione, non sono tuttavia idonei a dimostrare l’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, circostanza che può essere accertata solo dall’intervento diretto degli organi di polizia stradale”; ne discende che l’utilizzo degli stessi non servirebbe per giustificare la contestazione non immediata.
Secondo il Ministero, la pratica molto agevole e sbrigativa per la Polizia municipale dell’immortalare con una telecamera portatile le auto in sosta vietata, del successivo rintraccio dei dati dei trasgressori e dell’invio per posta delle multe (giustificando la contestazione differita con la mancanza del destinatario a bordo dell’auto), viola l’art. 201 del nuovo Codice della Strada (il d.lgs. 285/1992) che permette la “contestazione non immediata della violazione del divieto di sosta, nel caso di accertamento in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo”.
I verbali, cioè, possono essere spediti a domicilio, solo se il conducente o l’intestatario della carta di circolazione non sono presenti o nei paraggi al momento della scoperta.
Alla luce di tutto ciò, ci teniamo a precisare che noi non contestiamo il fatto che gli Agenti di Polizia Locale sanzionino i comportamenti illeciti degli automobilisti, in quanto è giusto che le norme del Codice della Strada vengano rispettate al fine di evitare disagi e pericoli, garantendo così l’incolumità di tutti gli utenti della strada. Tuttavia, in questo caso, il fine non giustifica i mezzi: non tolleriamo, infatti, che si prendano in giro i cittadini adottando strumentazioni non idonee, o comunque non sufficienti, per certi controlli solamente per fare cassa: ricordiamo, infatti, che la contestazione differita prevede una maggiorazione dell’importo della stessa sanzione di ben 15 € per spese di notifica!
Consigliamo, quindi, ai cittadini di contestare sempre le multe elevate con il “TargaSystem 3.0 Mobile” per tutte quelle infrazioni che non rispondono alle finalità previste da tale strumento, evitando così che si compia un illecito su un altro illecito, per poi lucrarci illegittimamente sopra.
Errare è umano, perseverare è diabolico ma minchionare è da idioti.
Da
Comitato Sopravvivere a Ostra

martedì 2 ottobre 2018

Terre della Marca Senone, opposizione chiede dimissioni di Mansanta. Il 3 ottobre un ordine del giorno in merito: "atteggiamento poco decoroso quello del presidente"

Mercoledì, 3 ottobre, si riunisce il Consiglio dell’Unione dei Comuni, ma l’opposizione è pronta a dare del filo da torcere alla maggioranza consiliare e, in particolare, al Presidente del Consiglio, Moris Mansanta, a cui la minoranza non perdona l’atteggiamento poco decoroso tenuto dallo stesso Mansanta nell’ultima seduta dell’Assemblea.
Ecco perché i Consiglieri comunali dell’opposizione Massimo Bello, Massimo Olivetti, Giorgio Sartini, Nicola Peverelli e Marco Renzoni hanno deciso che all’inizio della seduta di mercoledì presenteranno un Ordine del Giorno, con cui chiederanno pubblicamente un “atto di censura e le dimissioni del Presidente Mansanta”, in ossequio a quanto accaduto nella precedente riunione.
I Consiglieri Bello, Olivetti, Sartini, Peverelli e Renzoni partono dalla premessa che “il Presidente del Consiglio Comunale dell’Unione – scrive l’opposizione nel documento – deve rappresentare l’intero Consiglio e l’esercizio delle sue funzioni deve ispirarsi a criteri di imparzialità, intervenendo anche a difesa dei compiti del Consiglio dell’Unione e dei diritti di tutti i Consiglieri, così come previsto dal D. Lgs 267/2000 (TUEL) e dall’ art. 22 dello Statuto dell’Unione.” Funzioni essenziali ed elementari che, però, il Presidente Mansanta “ha violato e calpestato, non tenendo conto – affermano i Consiglieri di minoranza – che il suo è ruolo di garanzia e non di parte.”
“Il Presidente del Consiglio – continuano i Consiglieri estensori dell’Ordine del Giorno – è il garante supremo dell’autonoma responsabilità di indirizzo, di programma, di pianificazione e di controllo dell’organo consiliare e, nell’espletamento delle sue funzioni, non compete alcuna discrezionalità o alcuna partigianeria. La funzione del Presidente del Consiglio Comunale dell’Unione non è strumentale all’attuazione di un determinato indirizzo politico, bensì al corretto funzionamento dell’istituzione in quanto tale. Il suo ruolo deve essere neutrale ed egli deve sempre operare in un ambito estraneo alla politica di parte. Il Presidente è titolare di una funzione di direzione e di garanzia dell’intera Assemblea. E questo comporta l’uso dei poteri attribuiti dallo Statuto e dall’ordinamento non già per fini propri o di parte, ma per tutelare diritti e prerogative di terzi, cioè del Consiglio e dei singoli Consiglieri.”
“Invece, il Presidente Mansanta, nella seduta consiliare di martedì 4 settembre 2018, trasmessa anche in diretta streaming, nonché nelle ultime sedute della Conferenza dei Capigruppo, non assolvendo – ribadiscono i Consiglieri di minoranza – a quei principi contenuti e sanciti dal TUEL, dallo Statuto e dal Regolamento, ha di fatto rinunciato al suo ruolo di imparzialità e di garanzia, di ‘primus inter pares’, ricusando se stesso e schierandosi in modo palese esclusivamente da una parte.”
“Il suo è stato – continuano ancora i Consiglieri Bello, Olivetti, Sartini, Peverelli e Renzoni – un comportamento non improntato alla capacità istituzionale di gestire e di garantire i lavori del Consiglio, ad una non giustificata applicazione dello Statuto e del Regolamento, e all’imparzialità di condotta. E come se non bastasse, il Presidente Mansanta ha avuto anche il coraggio e la faccia tosta di denigrare e offendere l’onore ed il ruolo dei Consiglieri comunali di opposizione, e più in generale di tutta l’Assemblea, rivolgendosi a noi tutti in modo scorretto, irrispettoso, poco educato e indegno. Questi comportamenti sono la riprova della evidente incompatibilità a rivestire la carica di Presidente del Consiglio dell’Unione a causa di una totale mancanza di terziarietà ed indipendenza dall’esecutivo e dal gruppo di maggioranza, che lo ha eletto.”
Secondo i Consiglieri di Minoranza, “il Presidente Mansanta si è rivolto ad alcuni Consiglieri, e ciò è stato chiaramente registrato e sentito da tutti in diretta streaming, in modo non conforme ai compiti istituzionali, che egli è chiamato ad assolvere in qualità di garante dell’Assemblea Consiliare dell’Unione. Le parole pronunciate da Mansanta nei confronti dei Consiglieri di opposizione e, di conseguenza, all’intera Assemblea, rappresentano un grave episodio di intolleranza democratica, di indecoroso comportamento e di violazione dello spirito costruttivo al confronto, dimostrando così un’incapacità palese a ricoprire tale ruolo e a garantire le prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri. A tal proposito, desideriamo ricordare cheMansanta non ha neanche provato a scusarsi dell’accaduto.”
A questo punto, i Consiglieri dell’opposizione chiedono che “l’intero Consiglio pronunci, approvando l’Ordine del Giorno, un proprio “atto di censura nei confronti di Mansanta, invitandolo tra l’altro a rassegnare, con effetto immediato, le proprie dimissioni, stigmatizzando anche i suoi innumerevoli ed ostili comportamenti nei confronti dei Consiglieri comunali di opposizione e, più in generale, del Consiglio tutto, ribadendo tali comportamenti come presupposti inequivocabili di incapacità istituzionale di Moris Mansanta a ricoprire tale ruolo di garanzia e di imparzialità rispetto all’esecutivo e alla maggioranza consiliare.”
Da
I Consiglieri comunali di opposizione dell’Unione dei Comuni
‘La Terra della Marca Senone’
Massimo Bello
Massimo Olivetti
Giorgio Sartini
Nicola Peverelli
Marco Renzoni

mercoledì 26 settembre 2018

Scuole, ad Ostra “un’intensa attività in vista del nuovo anno scolastico”


Intensa l’attività svolta nelle scorse settimane sui plessi scolastici. Operai comunali, imbianchini, cartongessisti, idraulici in frenetica successione hanno condotto piccole manutenzioni e attività di riqualificazione nei plessi della scuola primaria e dei plessi dell’infanzia.
Numerosi interventi sono stati resi necessari per l’aumento della popolazione scolastica alla scuola dell’infanzia Biancaneve e per organizzare degnamente oltre alla nuova aula, due nuovi spazi per le attività individualizzate.
Innovazioni in campo per entrambe le scuole dell’infanzia per contenere i disagi acustici soprattutto nei momenti dedicati alla merenda e al pasto, infatti per eliminare il grande problema del riverbero, che rendevano difficoltose le attività, sono stati istallati pannelli e tendaggi.
Per le scuole primarie numerosi spostamenti di materiale e dotazioni per consentire agli iscritti alla Don Morganti e alla Crocioni di conquistare l’avvio dell’anno scolastico in tutta serenità.
Grande soddisfazione per l’operato svolto dal numero sempre più esiguo di operai comunali che hanno avuto un calendario intenso di compiti da svolgere nelle scorse settimane per traslocare gli arredi, completare i lavori, rinfrescare le strisce pedonali.
Procede anche la realizzazione della nuova palestra a servizio delle scuole primarie.
Andrea Storoni

martedì 11 settembre 2018

Senigallia Bene Comune: “Terre della Marca Senone una farsa inutile”. Mansanta chieda scusa e si dimetta


La seduta del Consiglio comunale dell’Unione Le Terre della Marca Senone, tenutasi il 4 settembre, per quanto accaduto, è stata esempio lampante del senso delle istituzioni che hanno i membri della maggioranza.
Quella di martedì era la prima seduta operativa, dopo quella inaugurale.
Desolante è stato vedere lo stile irrispettoso tenuto dal presidente Mansanta e le parole pronunciate in una pausa: “Oh, gli vorrei dare una scarpata! Ritiro tutto quello che ho detto. Tempi tre minuti a intervento, un intervento singolo, replica due minuti. Così imparano…!” (Questo il link a cui ascoltarlo: si trova al minuto 2h 48’ e 25’’).
Stigmatizziamo le parole pronunciate, esprimiamo solidarietà al Consigliere Bello e ci uniamo alla richiesta di dimissioni di Mansanta, ovviamente dopo che lo stesso avrà chiesto scusa per la sua condotta.
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Per il resto, il Consiglio dell’Unione ha mostrato la sua vera natura: una “creatura” voluta dal sindaco di Senigallia, il quale per inciso si è ben guardato dal partecipare alla seduta.
Era impegnato a Roma, mentre, come previsto dall’ordine del giorno del Consiglio dell’Unione per i punti 3 – 5 – 6 e 7 (Vedere l’allegato), avrebbe dovuto essere presente per esporre le linee programmatiche decise dalla Giunta dell’Unione dei Comuni (punto 6) e gli altri tre punti.
Se ne deduce quindi, stando al comportamento di Mangialardi, che illustrare e discutere le attività intraprese o da intraprendere dall’unione dei comuni può tranquillamente attendere: non è così importante come sbandierato in continuazione dalle maggioranze dei 7 comuni.
Pertanto la relazione e la successiva discussione delle linee programmatiche è stata rinviata dal vice-presidente …………………
Un consiglio dell’unione, visti i rinvii degli altri due “punti importanti”, il punto 3 e il punto 7, definibile come una brutta passerella mediatica trasformatasi in una farsa e inutile perdita di tempo!

Allegati

mercoledì 5 settembre 2018

Bello sull'Unione dei Comuni: "La seduta consiliare una farsa grottesca"


Relativamente alla seduta consiliare dell’Unione dei Comuni ‘La Terra della Marca Senone’, tenutasi martedì pomeriggio, è opportuno fare alcune considerazioni, soprattutto perché in quella seduta sono emerse contraddizioni politiche in seno all’Unione stessa, irregolarità contabili e amministrative, nonché violazioni di leggi, di Statuto e di Regolamento, che non possono e non debbono essere sottaciute.
1) Anzitutto, la grave assenza del Presidente Mangialardi, che non si è degnato di presenziare alla seduta, nella quale avrebbe dovuto illustrare le linee programmatiche dell’Unione. Linee programmatiche, tra l’altro, non dibattute non solo per l’inaccettabile assenza del Presidente-Sindaco Mangialardi, ma anche per l’incapacità politica dei Sindaci-Assessori della sua Giunta (Storoni, Serrani, Bomprezzi, Conigli, Pancotti e Tassi), che hanno deciso – più per timore referenziale al loro ‘capo’ e per l’assenza anche del deus ex machina di tutta l’Unione, cioè Maurizio Mandolini, che è di fatto l’autore e l’estensore di tutti gli atti di questo nuovo Ente - di rinviare l’argomento perché probabilmente incapaci politicamente di illustrarle al Consiglio oppure perché non ne hanno verosimilmente coscienza. La verità è che, l’unico punto iscritto all’ordine giorno degno di tale nota è stato rinviato a data da destinarsi con l’assordante silenzio della maggioranza PD dei Consiglieri, oramai proni ad ogni decisione dei vertici politici dell’Unione. Ovviamente, tutto ciò deve far riflettere. Anche perché, dopo i proclami di Mangialardi e di quelli dei sindaci dei Comuni associati sulla necessità e sulla peculiarità di questa Unione, ma soprattutto dopo aver sottolineato che quest’Unione rappresenti la capacità vera di buona amministrazione di area vasta, di maturità amministrativa e di capacità gestionali, ci saremmo aspettati un coinvolgimento diverso, più sentito, immediato, preparato da parte dei rappresentanti di governo e di maggioranza. Invece, ieri pomeriggio, abbiamo assistito ad una farsa, ad una raffigurazione teatrale, in cui gli attori protagonisti (sindaci e consiglieri di maggioranza PD) non sono riusciti a dissipare dubbi e perplessità ancora presenti su questa operazione, che nulla ha a che fare con lo sviluppo e la crescita di questo territorio. Dopotutto, non c’è da biasimarli, anche perché il contenuto delle linee programmatiche non solo è scarno di contenuti concreti, ma non ha alcuna ‘direzione’ certa. Questa Unione, in poche parole, è solo un esperimento politico, in cui non vi sono unità di intenti ed il cui contenuto manca di obiettivi e di risorse. Le linee-guida, che avrebbero dovuto essere discusse, sono semplicemente lo spettro di una enunciazione di principi generali, a cui non segue alcun elemento di indirizzo concreto, ragionevole ed accettabile. 2) La seduta di ieri pomeriggio ha rappresentato l’apoteosi di ‘qualcosa’, che non esiste se non sulla carta e nell’immaginario di coloro, che hanno voluto questa Unione dei Comuni e che l’hanno votata a scatola chiusa, senza rendersi conto del danno perpetrato non solo ai Comuni delle Valli del Misa e del Nevola (Ostra, Ostra Vetere, Trecastelli, Arcevia, Serra de’ Conti, Barbara), ma anche allo stesso Comune di Senigallia, nonostante sia l’ente che ne tragga e ne trarrà più benefici in termini politici e finanziari. In termini politici perché Mangialardi e il PD hanno di fatto depauperato i piccoli Comuni di ogni capacità decisionale ed operativa, destinandoli a meri esecutori di decisioni assunte dal ‘despota’ Mangialardi e dalla sua ‘corte’ legata al PD; in termini finanziari, invece, perchè questa Unione altro non è che lo strumento per aggiustare e risolvere in modo definitivo – sempre che l’operazione vada a buon fine – gli innumerevoli problemi di natura economico-finanziaria ed amministrativa che l’Amministrazione comunale di Senigallia ha creato negli anni con azioni, tra l’altro e non da ultimo, evidenziate in una serie di diffide e di irregolarità gravissime, che gli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze hanno inviato più di un anno fa al Comune in una cospicua Relazione, a cui ancora il Comune deve rispondere con le sue controdeduzioni. Insomma, la seduta di ieri pomeriggio ha dimostrato – anche se non ve fosse necessità – che questa Unione è stata il frutto di una costrizione partitica del PD senigalliese nei confronti dei Comuni vallivi, che a maggioranza (cioè solo con i voti delle maggioranze targate PD e dei sindaci targarti sempre PD dei Comuni di Trecastelli, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti, Barbara ed Arcevia) hanno deliberato la costituzione di una ‘gabbia’, in cui solo Senigallia ha l’egemonia assoluta e il comando di tutta la struttura, dei settori più importanti e degli strumenti operativi più rilevanti. 3) Una nota dolente va espressa anche per le modalità organizzative dei lavori della seduta del Consiglio. Sia il Presidente Mansanta che il Segretario Generale dell’Ente non sono riusciti a gestire la riunione. Ciò in mancanza di un puntuale Regolamento, che disciplinasse tali aspetti. Nella Conferenza dei Capigruppo, convocata più di dieci giorni fa, questa situazione era stata posta all’attenzione di Mansanta e del Segretario, ma ovviamente durante la seduta del Consiglio non aver voluto preventivamente concordare in modo puntuale l’organizzazione dei lavori consiliari, ha prodotto confusione e limitazioni a dir poco indecenti. Probabilmente, il Presidente Mansanta vorrebbe ridurre il Consiglio dell’Unione ad un semplice ‘consiglio di amministrazione’, alla sua mercé e a quella di Mangialardi, in cui i provvedimenti vengano adottati semplicemente alzando la mano e nel più ossequioso silenzio di tutti. Ebbene, se fosse così, sappia fin da ora Mansanta, e la maggioranza PD di questa Unione, che così non è e non sarà! 4) La questione più grave, che il Consiglio ha dovuto affrontare è stata, però, la proposta di nomina del Revisore dei Conti dell’Unione. Di fronte a richieste di chiarimento sui criteri di ripartizione della spesa tra i Comuni, sulla provenienza delle risorse per la copertura di tale spesa, sulla esistenza o meno di un bilancio dell’Unione e sulla regolarità tecnico-contabile della proposta di delibera iscritta all’ordine del giorno, si è rasentato il ridicolo, ma soprattutto abbiamo compreso come questa Unione navighi a vista. In poche parole, la Giunta dell’Unione ha presentato al Consiglio un atto, a cui mancava il parere di regolarità tecnico-contabile ovvero di regolarità tecnica, che obbligatoriamente necessita allegare al provvedimento posto in discussione. Ma in questa proposta di delibera non solo mancava il parere (e ciò di fatto avrebbe comportato vizi di illegittimità gravi tali da rendere l’atto annullabile con conseguenze, sotto il profilo della responsabilità contabile e amministrativa, aventi natura di illecito qualora l’atto fosse stato approvato), ma al suo interno non era precisato nemmeno su quale capitolo di bilancio avrebbe dovuto imputarsi la spesa, considerando poi che l’Unione, ad oggi, non ha alcun Bilancio approvato o schema di bilancio in fieri. A questo punto, nessun componente della Giunta (tanto meno l’Assessore-Sindaco con delega alle risorse finanziare) è stato capace e in grado di dare risposte plausibili ai tanti dubbi sollevati dall’opposizione. A tal punto che, proprio in base alla mia proposta di rinvio del provvedimento per palese violazione di legge, la maggioranza è stata costretta a prendere atto della situazione e votare, insieme all’opposizione, il rinvio della proposta di nomina del revisore dei conti, ammettendo gli errori, le violazioni e l’inopportunità di una ‘pratica’ inaccettabile.

Capogruppo della Lega al Consiglio dell’Unione dei Comuni

lunedì 3 settembre 2018

Ostra: Progetto Ostra: "L'anno scolastico inizia con una certezza, il rincaro delle tariffe"

L’anno scolastico 2018/2019 inizierà con un’amara “sorpresa” per i genitori degli alunni delle scuole di Ostra: un aumento del 25% di tutte le tariffe dei trasporti scolastici ed un aumento altrettanto consistente del costo della refezione per le scuole dell’Infanzia.
Così, ad esempio, il trasporto scolastico per il primo figlio che va alle Medie o alla Primaria non costerà più alla famiglia 190,00 euro ma 237,50 € (con un aumento della tariffa di ben 47,50 euro!!!); il trasporto scolastico per il primo figlio che va alla scuola dell’Infanzia non costerà più alla famiglia 200,00 euro ma 250,00 € (con un aumento della tariffa di ben 50,00 euro!!!). Per le famiglie che hanno un bambino alla scuola dell’Infanzia l’aumento del trasporto si sommerà a quello della quota fissa della refezione con un aumento di ben 80 euro. Quest’aumento così rilevante dei costi, che non ha precedenti nella storia della nostra città, graverà in modo davvero pesante su tutte le famiglie, specie su quelle che hanno più figli e la cosa che sorprende è che il Sindaco, interessato più ad autoincensarsi che ad agire come il suo ruolo gli imporrebbe, si è ben guardato dall’informare i genitori di questo ingiustificato rincaro.
Ancora più sorprendente è che tale aumento avviene proprio quest’anno, in cui la Giunta ostrense ha deciso di procedere con l’accorpamento della scuola Primaria di Pianello con quella di Ostra, nel plesso di Via Europa, all’apparenza rifacendosi alla richiesta di finanziamento del 2011 (ma se davvero questa fosse la causa, l’accorpamento sarebbe dovuto avvenire nel 2014, anno in cui terminarono i lavori alla “Crocioni” e non nel 2018), ma di fatto dovuta alla circostanza che all’interno dello studio di vulnerabilità sismica della “don Morganti”, vi è un cronoprogramma che impone, entro il 2018, un intervento di miglioramento sismico del plesso, consistente in un ispessimento murario o in un consolidamento in fibre di carbonio, che questa Amministrazione non ha eseguito nei termini stabiliti, pertanto, allo stato attuale l’edificio non risulta più sicuro.
E così ricomincia un nuovo anno scolastico tra enormi rincari, notevoli disagi e soprattutto con bambini e ragazzi costretti a frequentare scuole non sicure, in particolare la scuola dell’Infanzia “Biancaneve” (indice di vulnerabilità pari a 0,230) che quest’anno vedrà istituita una sezione in più a causa dell’aumento delle iscrizioni, e la secondaria di primo grado “Menchetti” (indice di vulnerabilità pari a 0,293).
Dal 2015 ad oggi abbiamo cercato di attirare l’attenzione del primo cittadino sul problema, abbiamo suggerito proposte, presentato innumerevoli interrogazioni in Consiglio Comunale, scritto tanti articoli, promosso diverse riunioni pubbliche, senza, però, sortire alcun effetto in Storoni, se non le solite vacue ed infondate promesse basate su progetti onirici, assistendo inermi ai tanti finanziamenti in materia di edilizia scolastica, aggiudicati dai Comuni limitrofi negli ultimi due anni, cui Ostra non ha neanche partecipato.
Non possiamo più tollerare questa condizione di stallo né possiamo attendere oltre che il Sindaco capisca la gravità e l’urgenza della situazione, così abbiamo deciso di intraprendere altre vie che nei prossimi giorni vi illustreremo.
  da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

martedì 21 agosto 2018

Ostra: sampietrini pericolosi in una via del centro, un cittadino si rivolge al sindaco


Due avvallamenti in via Gramsci, a Ostra, creano pericolo per i pedoni. A segnalarlo un cittadino, Giancarlo Barchiesi, che ha deciso di rivolgersi al primo cittadino.
"In via A. Gramsci all’altezza della Chiesa dei Santi Francesco e Lucia e al civico 5 da oltre un anno vi sono due avvallamenti di oltre 1 metro di larghezza con la scomposizione dei cubetti di porfido comunemente chiamati i sampietrini - scrive Barchiesi - in considerazione del fatto che proprio alcuni giorni fa (come Le ho riferito verbalmente) una Signora è rovinata a terra, fortunatamente senza gravi conseguenze, si vuole segnalare ciò con lo scritto al fine che la S.V. Ill.ma possa programmare celermente un intervento tecnico che possa scongiurare analoghe situazioni molto più gravi
Va evidenziato che non è possibile limitarsi a porre alcune palate di asfalto deturpando così e per l’ennesima volta il centro storico, ma occorre un lavoro di ripristino, magari provvisorio, con cemento e sabbia fina del po.
Nella certezza che tutto ciò si possa svolgere a breve e nell’interesse unico della popolazione distintamente si Saluta".


da un cittadino

venerdì 29 giugno 2018

Prima riunione della giunta dell’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Sénone” Assegnate le deleghe ai sindaci di Senigallia della Valmisa. Andrea Bomprezzi eletto vicepresidente


Si è svolta nel pomeriggio del 28 giugno la prima riunione della giunta dell’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Sénone”.
Dopo aver dato il benvenuto al nuovo sindaco di Ostra Vetere Rodolfo Pancotti, subentrato a Luca Memé dopo le elezioni amministrative dello scorso 10 giugno, il presidente Maurizio Mangialardi ha dato avvio alla discussione dell’ordine del giorno che prevedeva l’elezione del vicepresidente. All’unanimità è stato eletto Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia e già presidente del Cogesco.
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A seguire sono state assegnate le deleghe ai vari sindaci del territorio. Mangialardi tiene per sé le Relazioni istituzionali, le Risorse umane, l’Efficienza dell’azione amministrativa, mentre a Bomprezzi, in qualità di vicepresidente, va l’Attuazione del programma, i Rapporti con il consiglio, l’Organizzazione, la Comunicazione e la Partecipazione.
Per quanto riguarda gli altri componenti dell’esecutivo, a Raniero Serrani vanno le deleghe alle Politiche abitative e Diritti della cittadinanza, a Andrea Storoni quelle al Benessere sociale, Contrasto alla povertà, Disagio, al Pregiudizio, all’Integrazione socio-sanitaria, a Rodolfo Pancotti quelle ai Giovani, Creatività e Innovazione, a Arduino Tassi quelle alle Risorse economiche, Ricerca fondi e sviluppo del partenariato pubblico-privato, e a Faustino Conigli, infine, quelle alle Attività economiche e produttive, Commercio e Artigianato.
“Con l’elezione del vicepresidente e l’assegnazione delle deleghe – afferma Mangialardi – abbiamo completato l’organigramma istituzionale dell’Unione, individuando e valorizzando competenze e vocazioni che ci consentono di dare avvio a un progetto fortemente coeso, che guarda a trecentosessanta gradi al territorio e alle comunità per migliori servizi, risparmio della spesa, maggiori investimenti e semplificazione della macchina amministrativa”.

mercoledì 27 giugno 2018

Sicurezza: telecamere di sorveglianza in arrivo anche a Ostra, Ostra Vetere, Barbara e Trecastelli

OSTRA – Sicurezza, prevenzione dei reati, decoro urbano. Sono questi gli ambiti in cui si è mossa l’amministrazione comunale di Ostra sottoscrivendo il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” con il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto. L’iniziativa è solo l’avvio di un protocollo che permetterà al comune ostrense (così come a Ostra Vetere, Barbara, Trecastelli e Serra de’ Conti) di installare telecamere di sorveglianza e di ampliare il sistema già operativo in modo da prevenire alcuni reati per lo più di tipo predatorio e gli atti di vandalismo.
«Il Comune di Ostra intende rafforzare – si legge nella delibera di giunta numero 63/2018 – le azioni di prevenzione e di contrasto alle forme di illegalità presenti nel territorio in relazione alla presenza di una comunità di stranieri, in alcuni casi con problemi di disagio sociale, presenti all’interno del centro storico e nella frazione Pianello, alla presenza della comunità per minori “L’Orizzonte” sempre all’interno del centro storico di Ostra e alla presenza di rifugiati nella frazione Pianello».
A ciò si aggiunge la necessità di prevenire – tramite appunto l’installazione di telecamere di sorveglianza – episodi di vandalismo nelle aree di aggregazione giovanile, dove si sono già verificati danni al patrimonio pubblico, all’interno del centro storico in piazza Gherardi, nel Giardino delle Sore e nella zona denominata “il monte”, ma anche il bisogno di monitorare i plessi scolastici in via Matteotti e in via Leopardi (centro) e in via Verdi (Casine) per la sicurezza degli studenti e per prevenire furti alle scuole o episodi di spaccio.
Da tempo poi l’amministrazione sta monitorando, assieme ai Carabinieri e alla polizia locale i fenomeni di furti all’interno di autoveicoli in sosta, frequentemente in via della Chiusa e nel parcheggio del cimitero, oltre ai furti in appartamento, alle truffe agli anziani, alle rapine presso gli istituti bancari. Attenzione che si tradurrà nell’identificazione dei veicoli tramite telecamere e dispositivi per la lettura delle targhe in tutte le strade di accesso al territorio comunale.
Il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” siglato in Prefettura ad Ancona coinvolgerà tutti e quattro i comuni già convenzionati: Ostra, Ostra Vetere, Barbara e Trecastelli per un importo complessivo di 770.000 € che consentirà l’acquisto e l’installazione di 68 telecamere di contesto (panoramica) e telecamere OCR per la lettura delle targhe sui territori dei quattro comuni.
Un modo in più per condividere con le forze dell’ordine le informazioni utili a risalire all’identificazione di chi commette reati come furti, rapine, atti vandalici che gettano insicurezza nella comunità.

venerdì 22 giugno 2018

I sindaci Principi e Storoni soddisfatti dell’integrazione dei migranti nelle comunità di Corinaldo e Ostra

Interessante e partecipato incontro, nella Sala consiliare di Corinaldo, sul tema dell’accoglienza, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Il convegno “Crescere nell’accoglienza”, realizzato da Fondazione Caritas Senigallia e comune di Corinaldo, per il progetto SHARE Integration (che promuove l’accoglienza di migranti e re-insediati), si è mosso nei temi delle buone prassi per l’accoglienza e l’integrazione, in particolar modo nelle piccole e medie comunità, e dei corridoi umanitari.
Dopo i saluti di Matteo Principi, sindaco di Corinaldo, e di Andrea Storoni, sindaco di Ostra, che partecipano al progetto SPRAR, entrambi soddisfatti del livello di integrazione nelle loro comunità, che risultano “impreziosite da persone che si trovano così bene da noi da non volersene andare” (Principi), e della grande collaborazione tra Caritas e comuni, la parola a Maurizio Mandolini: “Ammiro il coraggio di questa giornata nel contesto storico in cui ci troviamo e penso che sia fondamentale costruire un giusto rapporto tra diritti e doveri di chi accoglie e di chi viene accolto”.
Quindi Pierfrancesco Curzi, noto giornalista e scrittore, sui flussi migratori (68 milioni di persone sono costrette a fuggire dal loro Paese), sulla falsità della stampa quando si parla di “invasione” e sulla situazione di Ancona, sua città, riguardo ai “ghetti” e alla criminalità di origine straniera: “I numeri degli sbarchi del 2017 sono in calo del 70% rispetto agli ultimi anni. I mezzi di informazione sono il megafono di ciò che accade, dovremmo cercare di essere più onesti e ricordare sempre che i grandi crimini sono perpetrati da italiani, non da stranieri”.
Federico Sabbatini ha raccontato la sua esperienza di educatore nella Comunità per minori Casa di Corinaldo, che accoglie minori italiani e stranieri. Poi Sandra Magliulo, membro dell’UNCHR e della Commissione territoriale di Ancona, che valuta le richieste di protezione internazionale: “L’85% delle persone costrette a fuggire si sposta internamente al proprio Paese o nei Paesi limitrofi (il Libano è formato al 50% da rifugiati). Lo sforzo maggiore non viene fatto dagli europei ed è ridicolo e folle parlare di “emergenza” dopo dieci anni di migrazioni. La responsabilità è di ognuno di noi. Dobbiamo capire di cosa hanno bisogno, le persone che fuggono. L’accoglienza è una questione di umanità e non di carità. Dobbiamo guardare al futuro, per esempio pensando ai canali di ingresso sicuri per eliminare il problema dei trafficanti. Non possiamo restare indifferenti davanti a ciò che sta accadendo”.
Infine Gaetano de Monte, operatore legale e giornalista dell’FCEI, ha presentato il programma per rifugiati e migranti Mediterranean Hope, che lavora soprattutto attraverso i corridoi umanitari, e ricordato al pubblico la campagna welcomingeurope, da firmare se si crede in un’Europa che accoglie, che decriminalizza la solidarietà, crea passaggi sicuri e protegge le vittime di abusi.

venerdì 15 giugno 2018

Ostra: assemblea pubblica sulla Biogas a Casine venerdi 15 giugno


Un incontro pubblico per fare il punto sulla questione biogas, tutt'altro che archiviata ma che, purtroppo, procede sottotraccia nel suo iter, ovviamente all'oscuro della cittadinanza.
Vi aspettiamo venerdì 15 giugno al Circolo Acli Falco di Casine, alle ore 21.
La vostra partecipazione è importante!
Esporremo l'esito del rilascio dell' AIA ed il relativo ricorso al TAR.
Illustreremo lo studio di mitigazione del rischio idrogeologico inerente anche il lotto dove dovrebbe sorgere la centrale.
Cercheremo di capire chi sarà il nuovo soggetto titolare dell' impianto.
Discuteremo delle prossime iniziative da adottare.
Non mancate

da Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola

mercoledì 6 giugno 2018

“Nell’area produttiva di Casine di Ostra potrebbero cambiare gli attuali vincoli urbanistici”


OSTRA – “E’ divenuto davvero imminente – si legge in un comunicato diffuso dal Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola  – il pericolo che i lavori per la realizzazione del digestore anaerobico, progettato nella Zipa di Casine di Ostra, stiano per iniziare. Tanti sono gli indizi. Dapprima abbiamo saputo che è stato stipulato un preliminare avente ad oggetto la cessione dell’area, del progetto e quindi dell’intero impianto dalla società EN ERGON srl alla società ASTEA spa di Osimo. Siamo poi venuti a conoscenza del  tentativo che l’Amministrazione di Ostra sta portando avanti per modificare i vincoli urbanistici attualmente esistenti sull’area produttiva di Casine, dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto.
“Come al solito – si legge sempre nel comunicato – tutto si è consumato nel più profondo silenzio da parte delle istituzioni, Sindaco Storoni in primis. Ciò nonostante il Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola, che già sta resistendo in giudizio in sede amministrativa, davanti al Consiglio di Stato, contro l’autorizzazione unica e davanti al Tar contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nel 2016 (dopo l’esondazione del 2014), continua la sua battaglia contro il progetto.
“Stiamo organizzando una riunione pubblica, che si terrà a breve, per portare  a conoscenza di tutta la cittadinanza gli ultimi sviluppi della vicenda e nel contempo stiamo seriamente  vagliando, anche sotto l’aspetto legale,  gli ultimi sviluppi della vicenda. Vorremmo infatti chiarire come mai l’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto sia stata rilasciata dalla Regione (nel giugno 2016) solo poche settimane prima della perimetrazione del PAI sulla stessa zona (agosto 2016).
“Vorremmo capire per quale motivo le modifiche che ha subito e sta subendo il progetto dell’impianto (che in origine era finalizzato a produrre energia ed ora addirittura metano) siano tali da non essere state considerate come essenziali dagli Enti preposti e quindi non abbiano (come, invece, riteniamo che avrebbero dovuto) determinato il riesame di tutto l’iter autorizzativo.
“Vorremmo sapere per quale motivo la nostra diffida, inviata alla vigilia dell’iter di rilascio della Autorizzazione di Impatto Ambientale (all’inizio del 2016) a tutti gli Enti coinvolti nel procedimento, con la quale attestavamo con fotografie che la zona Zipa di Casine era stata allagata dall’acqua che proveniva dal torrente Nevola fuoriuscita  nel territorio di Trecastelli, e non quindi nel tratto del torrente su cui oggi si vorrebbe intervenire,  sia rimasta senza alcun effetto.
“Vorremmo conoscere quale motivo ha spinto l’Amministrazione comunale di Ostra a non promuovere con il Comitato stesso il ricorso al Tar contro il rilascio dell’AIA nel 2016 (circostanza valutata nel giudizio promosso dal Comune di Trecastelli come uno dei motivi del rigetto dello stesso).
“Vorremmo capire quale motivo spinga con tanta urgenza l’Amministrazione comunale di Ostra ad approvare una modifica urbanistica dell’area Zipa finalizzata a chiedere un provvedimento che allenti  i vincoli posti dal PAI in quella zona. Vorremmo capire perché i vertici del Comune di Ostra abbiano deciso di basarsi su uno studio realizzato dagli stessi tecnici, che hanno supportato l’azienda titolare del progetto dell’impianto nell’ottenimento dell’AIA del 2016.
“Domani sera, mercoledì 6 giugno, alle 21 – conclude la nota del Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola – , saremo tutti al Consiglio comunale di Ostra per capire la posizione del Sindaco e dell’Amministrazione di Ostra ed avere delle risposte ai nostri quesiti, poi, nei giorni successivi continueremo nella nostra azione di informazione verso la cittadinanza e di opposizione contro questo progetto”.

martedì 22 maggio 2018

Moris Mansanta nuovo presidente del Consiglio delle Terre della Marca Senone

Mansanta, 41 anni, di Ostra, vice-sindaco della Giunta Storoni nel Comune ostrense, è stato proposto dalla maggioranza durante la prima seduta del Consiglio delle Terre della Marca Senone.
E’ stato eletto, nella votazione a scrutinio segreto, con 23 voti favorevoli su 23 votanti.
Si è però subito creata una spaccatura tra maggioranza e opposizione, che aveva proposto il nome di Luigi Rebecchini, che sarebbe stato sostenuto dalla maggioranza invece solo per il ruolo di vice-presidente.
Incarico che Rebecchini a quel punto non si è sentito di accettare, invitando i consiglieri di maggioranza e minoranza a non votarlo nemmeno per la vice-presidenza.
L’opposizione, a quel punto, non ha partecipato alla votazione che ha portato alla nomina di Mansanta, abbandonando l’aula.
La prima seduta del Consiglio delle Terre della Marca Senone si era aperta nella sala consiliare del Comune di Senigallia alle ore 18.15 di lunedì 21 maggio in maniera solenne, con l’inno di Mameli.
Poi aveva preso la parola il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi:
“il passaggio odierno non è un adempimento burocratico ma molto di più – aveva evidenziato – .Possiamo diventare un esempio di buona amministrazione, rispondendo ai bisogni dei cittadini in maniera omogenea. Stando assieme si ha voce più forte, si è meno isolati e si può essere protagonisti: associazioni, sindacati, imprenditori, qui presenti, ci chiedevano questo progetto di grande profilo”.
Successivamente era stato trattato il primo punto all’ordine del giorno, la convalida dei consiglieri eletti, approvata in questo caso con il voto favorevole di tutti i presenti (30)

venerdì 27 aprile 2018

Ostra: un incontro per fare chiarezza sull'edilizia scolastica

 
Sono trascorsi quasi due anni dall'incontro pubblico che abbiamo promosso sui problemi deĺl’edilizia scolastica e nonostante il tema sia particolarmente sentito dalla popolazione e dai genitori degli alunni, da allora l'amministrazione di Ostra ha fatto calare un silenzio che alimenta dubbi e paure. Abbiamo quindi deciso di promuovere un nuovo incontro pubblico previsto per giovedì 3 maggio, alle ore 21,15 presso il Circolo Acli Falco di Casine. Sarà l'occasione per illustrare a quanti hanno a cuore la scuola e le sue strutture, cosa sia accaduto a livello nazionale ed a livello comunale e per discutere su cosa si potrebbe fare nel prossimo futuro, raccogliendo anche idee e suggerimenti. Non è più pensabile nascondere il problema facendo finta che non ci sia, rimandando le decisioni più importanti e continuando ad investire risorse in settori meno strategici: è ora scossa che il futuro dei nostri figli rappresenti una priorità per chi amministra.

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

lunedì 16 aprile 2018

Ostra: edilizia scolastica, "Richiesta di contributi per la messa in sicurezza della scuola dell’infanzia Biancaneve e per la Menchetti"


Fare il punto sull’edilizia scolastica, sul piano di edilizia scolastica, sullo stato di avanzamento delle procedure, sulle questioni pregresse e sulle informazioni fuorvianti in circolo è doveroso. Il Comune di Ostra, sulla base di quanto previsto dalla legge di Bilancio 27 dicembre 2017 n. 205 art.1 - comma 853, il 19 febbraio scorso ha presentato richiesta di contributi per la messa in sicurezza della scuola dell’infanzia Biancaneve e per la secondaria di primo grado Menchetti.
La richiesta è stata avanzata inserendo i dati sulla piattaforma predisposta dal Ministero. Relativamente all’edificio di Viale Matteotti, laddove si dovessero ottenere dei finanziamenti, si cercherà di convogliarli per realizzare un nuovo complesso presso l’area ex fornace così come individuata dal piano di edilizia scolastica (Delibera di Giunta 58 del 30.05.2017). Questa soluzione risulta supportata dalle risposte fornite dal Ministero dell’Interno ai quesiti sottoposti da altri Enti, in cui – lo stesso Ministero - ha precisato che sarebbero state ammissibili le domande di finanziamento presentate per la messa in sicurezza di una scuola, pur prevedendo la costruzione di una nuova struttura in sostituzione di quella vecchia della quale risultasse maggiormente dispendioso l'adeguamento sismico.
La presentazione della richiesta di finanziamento, contrariamente a quanto capitava fino al 2017, quando servivano progetti esecutivi, non ha presupposto alcun livello minimo di progettazione dell'opera purché, però, alla data di scadenza della domanda (20/02/2018) questa risultasse inserita in uno strumento programmatorio dell'ente, nel nostro caso il programma triennale delle opere pubbliche.
Questo percorso è stato reso noto alla cittadinanza e agli stessi rappresentanti della minoranza nel Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso, durante il quale si è approvato il programma triennale delle opere pubbliche e si è anticipato l’aggiornamento necessario per presentare la domanda di contributo. L’iter amministrativo del programma triennale prevede l’adozione dello schema con Delibera di Giunta, su cui si esprime il revisore e rimane in pubblicazione per 60 giorni consecutivi. Si predispone la proposta di Delibera in Consiglio, che deve ottenere il parere del revisore e si sottopone alla minoranza almeno 10 giorni prima della seduta consiliare e infine si approva. Quindi, tra quando il programma viene approvato in Giunta e quando viene sottoposto al Consiglio, trascorrono in media 90 giorni. Era ottobre 2017 quando si è approvato lo schema mentre la legge di Bilancio è stata pubblicata il 29 dicembre. Completato l'iter in Consiglio e illustrato il tentativo che si vuole perseguire per la comunità, la Giunta ha approvato la modifica del programma triennale e ha partecipato alla richiesta di finanziamento.L'occasione che è stata colta è positiva per l’intera popolazione.
Come sa, sull’edilizia scolastica l’Amministrazione di Ostra ha annualmente aggiornato il Consiglio di Istituto, in modo formale, alla presenza di tutte le componenti che lo costituiscono. Durante il consiglio convocato in data 24 aprile 2015 sono stati innanzitutto illustrati i risultati della relazione di vulnerabilità sismica delle scuole Menchetti. A questo Consiglio sono seguiti quelli del 30 maggio 2016, del 10 novembre 2016 e del 27 aprile 2017 in cui il Sindaco, gli assessori e il tecnico incaricato per lo studio delle vulnerabilità, hanno riferito i risultati relativi alle due scuole dell’Infanzia (Biancaneve e Peter Pan) e hanno altresì condiviso le idee per l'elaborazione dell'imminente piano di edilizia scolastica. Vulnerabilità sostenute da fondi comunali.
Il bando a cui fa riferimento la minoranza, a loro dire utile a sostenere le spese delle verifiche di vulnerabilità, in realtà aveva lo scopo di finanziare indagini diagnostiche dei solai.
Infine si è determinato il modus operandi per rendere possibile al polo scolastico di via Europa di accogliere le classi della Crocioni e quelle della Morganti. Approdo arrivato dopo l’ampliamento effettuato dall’Amministrazione Olivetti, proprio con questo scopo, e dopo il confronto con la scuola inizialmente ignara dell’operazione, ma oggi coinvolta e parte attiva e propositiva del percorso.
Per concludere, il piano di edilizia scolastica prevede la concentrazione in tre poli di tutte le scuole: in via Europa, dove sta procedendo la realizzazione della palestra, finanziata con € 1.000.000,00 di contributi pubblici, si concentreranno la scuola secondaria di primo grado e la segreteria; in via Leopardi rimarranno la scuola dell’infanzia e l’asilo nido e nell’area ex fornace, in via S. Maria Apparve, dovrebbe sorgere la scuola primaria per tutto il territorio di Ostra e quella dell’infanzia a servizio delle frazioni.

dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

venerdì 13 aprile 2018

FdI, Lega Nord e Energie per Senigallia sull'Unione dei Comuni: "Peggiore esempio di governo


L’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Senone” rappresenta l’esempio peggiore e più becero di “cultura di governo”’.
Un nuovo ente senza alcuna strategia generale e senza obiettivi, voluto senza appello dal sindaco Mangialardi e dal PD per creare semplicemente l’ennesimo strumento politico di potere, con cui “dirigere e controllare” la vita comunitaria ed istituzionale dei piccoli Comuni della valle del Misa e del Nevola, ma soprattutto per “risolvere” imbarazzanti questioni amministrative e di bilancio di Senigallia. Perché la vera ragione è solo questa: “snellire” il Comune costiero, affidando funzioni e capitoli di spesa al nuovo ente, permettendo così a Senigallia di sopravvivere, e ai piccoli Comuni di “regalare” definitivamente la propria dignità ed il proprio ruolo al “monarca di velluto”. Colpevoli di tutto questo anche i sindaci di Ostra, Ostra Vetere, Barbara, Serra de’ Conti, Arcevia e Trecastelli, i quali supinamente e acriticamente hanno accettato il “diktat” del loro partito.
Proprio così. Nell’Unione dei Comuni, un ente completamente autonomo, i piccoli Comuni sono stati costretti a conferire funzioni, servizi e relativi capitoli di bilancio sulla base di uno scarno e dubbioso “business plan” preparato ad arte da Senigallia ed imposto a Ostra, Ostra Vetere, Barbara, Serra de’ Conti, Arcevia e Trecastelli, le cui maggioranze consiliari e i sindaci, tutti “targati” rigorosamente PD, hanno poi obbligato i rispettivi Consigli comunali a sancire, a “colpi di maggioranza”, la nascita di una Unione tanto inutile quanto vuota di progettualità. Ovviamente e per fortuna, tutte le minoranze, unite e compatte, hanno espresso un voto fortemente contrario supportato da ragioni condivisibili, giuste, opportune e, principalmente, ragionevoli. L’unica “voce stonata”, in questa operazione, che potremmo definire “il grande inganno” per le modalità e i termini, con cui è stata condotta dal PD senigalliese e dall’Amministrazione Mangialardi a danno dei piccoli Comuni e della stessa Senigallia, è stata, invece, quella della minoranza del Consiglio della “città di velluto”.
Una minoranza, affatto compatta e unita come quelle dei sei Comuni vallivi, bensì divisa tra chi giustamente ha votato contro e chi, invece, ha scelto la via dell’astensione, della mera astensione, giustificandola con altrettanto mere motivazioni. L’opposizione ha il sacrosanto dovere di impedire alla maggioranza, che governa, di commettere errori. Non quello di appoggiare con l’astensione una scelta palesemente sbagliata, accusando gli altri di non avere capacità di governo perché hanno votato contro. Sappiano costoro che per governare bisogna prendere i voti e vincere le elezioni, non sperare di farlo. Ma, senza alcun scrupolo, non hanno perso tempo, sempre costoro, ad aggiudicarsi qualche seggio “di maggioranza” in più nel Consiglio dell’Unione, senza tener conto di chi l’opposizione la fa per davvero, non solo quando interessa farlo! Si tengano pure, costoro, qualche scranno “di maggioranza” in più! Un’operazione sfacciatamente politica, quindi, che nulla ha a che fare con la razionalizzazione dei servizi e con la riduzione dei costi, e ciò perché non emergono dati sufficientemente “provati” e “certificati” dal business plan presentato da Senigallia per affermare il contrario, e alla quale sarebbe stato necessario e doveroso un voto contrario di tutta la minoranza.
L’astensione ha semplicemente “rafforzato” la decisione politica del sindaco Mangialardi e del PD, facendo loro un favore. Per creare vera cultura di governo è necessario percepirla concretamente e indirizzarla per fini generali. Non certo appoggiare, seppur con una astensione, una Unione dei Comuni forgiata solo per difendere “interessi di partito” e per salvaguardare “nicchie di potere” a danno esclusivo dei cittadini. Avere “cultura di governo” significa averlo dimostrato sul campo con il consenso. Qualcuno l’ha fatto davvero, altri invece lo hanno solo sperato senza riuscirci. Questa Unione è, oltremodo, innaturale e non omogenea perché i soggetti istituzionali che l’hanno costituita non rappresentano in alcun modo un territorio uniforme ed organico. Senigallia è una città medio-grande, con cui i sei piccoli Comuni non hanno l’opportunità di decidere e di scegliere ciò che di più importante vi sia per le rispettive comunità, ma solo di subire passivamente i provvedimenti e le determinazioni del Comune, che si è autodeterminato “ente capofila”, il cui sindaco è per Statuto il Presidente dell’Unione, e il cui peso politico è risolutivo.
Questa Unione è innaturale e non omogenea perché i sei piccoli Comuni hanno di fatto ipotecato il loro futuro, legandosi a Senigallia e abdicando al ruolo che per secoli hanno detenuto nel territorio. Così facendo, Ostra, Ostra Vetere, Barbara, Serra de’ Conti, Arcevia e Trecastelli hanno perso la loro autonomia, senza tener conto che nessuna norma li obbligava a farlo. Si sono spinti verso il limite, superandolo. Non è vera l’affermazione che i piccoli Comuni non riescano a governare le proprie comunità. Ci sono migliaia di esempi in Italia e in Europa, che dimostrano l’esatto contrario. I piccoli Comuni avrebbero dovuto “allearsi”, semmai, in un’Unione (ad esempio, confluendo in quella già esistente di Corinaldo e Castelleone di Suasa) per poi confrontarsi con Senigallia con pari dignità istituzionale, utilizzando, per quelle scelte di area vasta interessanti tutta la valle del Misa e del Nevola, altri strumenti ed istituti messi a disposizione dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) e dal vigente ordinamento. Come, ad esempio, le convenzioni, gli accordi di programma, i protocolli d’intesa. Questa sì che è capacità e cultura di governo! Il sindaco di Senigallia e il PD hanno impedito che i piccoli Comuni riflettessero sulla proposta avanzata da Corinaldo e Castelleone di Suasa. Mangialardi ha giocato abilmente d’anticipo, evitando che la Valle del Misa e del Nevola potesse esprimersi e creare una Unione dei Comuni più omogenea e territorialmente più conforme alle finalità della legge e forse alla volontà generale del comprensorio vallivo.
Lo ha impedito, mettendo i sindaci di Barbara, Trecastelli, Serra de’ Conti, Arcevia, Ostra e Ostra Vetere di fronte ad una scelta obbligata da adottare in tempi brevissimi e senza possibilità di opporsi. Lo Statuto approvato, sempre a colpi di maggioranza, è poi la testimonianza diretta di carenza di democrazia e di partecipazione. Non vi è alcuna garanzia per i sei piccoli Comuni di avere un ruolo determinante perché Senigallia sarà l’unico regista di questo “grande inganno”. Il principio delle “diversità nell’unità” non è stato affatto rispettato perché Senigallia è il padrone e i sei piccoli Comuni i “servi obbedienti”. Questa Unione dei Comuni non rappresenta, da ultimo, alcun volano per l’economia locale, tanto meno per lo sviluppo del territorio. L’azione di governo ed amministrativa di un territorio non necessita di un ulteriore “carozzone”. E’ una scatola vuota voluta solo per rafforzare la posizione egemonica di Senigallia e per tenere al guinzaglio sei piccoli Comuni, i quali hanno tutti gli strumenti per poter valorizzare e promuovere i rispettivi territori senza doverli vendere al peggior acquirente.



   

da Fratelli d'Italia, Lega Nord e Energie per Senigallia

giovedì 12 aprile 2018

“Per risolvere i veri problemi della viabilità nel centro storico di Ostra serve un vero referendum”

OSTRA – Dal Comitato Sopravvivere ad Ostra riceviamo: “Nel Consiglio Comunale del 9 aprile, la Giunta Storoni è stata capace di scrivere un’altra brutta pagina della storia della democrazia. Tema focale dell’accesa discussione è stata l’approvazione del regolamento che disciplina le forme di consultazione popolare, un documento che dovrebbe fornire ai cittadini tutti gli strumenti  e le regole utili per potersi esprimere liberamente su determinati argomenti di interesse generale.
Intanto, quello che balza subito all’occhio è il grave ritardo con il quale il testo viene presentato: a dispetto dei “tempi brevi” promessi dall’Assessora Paolinelli lo scorso luglio, 9 mesi di gestazione non sono stati sufficienti a partorire un regolamento che fosse completo. Infatti, all’art.1 viene esclusa categoricamente dal documento la possibilità di contemplare al suo interno il tema del referendum: “Rimane esclusa dal presente regolamento la disciplina del referendum comunale e della partecipazione al procedimento amministrativo, di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241”.
Dal momento che anche il referendum è una forma di consultazione popolare, perché tagliarlo fuori tout-court da un regolamento che dovrebbe comprendere tutte le forme di libera espressione dei cittadini?
La risposta della Paolinelli è stata: “Ci eravamo impegnati a procedere con un regolamento sulla consultazione perché ci era stato richiesto per andare avanti sul tema della viabilità… faremo a breve anche il regolamento per il referendum”.
Due sono le considerazioni che suscita tale affermazione.
La prima, chi aveva richiesto la consultazione? Non certo la cittadinanza che dallo scorso 3 maggio aveva invocato a gran voce il referendum per potersi esprimere sul tema dell’inversione della viabilità nel centro storico. La consultazione è stata soltanto un escamotage suggerito dall’Assessore Franceschini per salvarsi la faccia e dare una parvenza di democraticità ad un provvedimento dal quale, fin dall’inizio, si sapeva che non si sarebbe più tornati indietro.
La seconda, in premessa si scrive che “in relazione alla questione dell’inversione della viabilità del centro, si impegnavano il Sindaco e la Giunta a promuovere in tempi brevi la predisposizione di un regolamento in cui dettagliare delle modalità consultive della popolazione”: perché inserire il ricorrente tema dell’inversione? Il regolamento della consultazione dovrebbe essere uno strumento sempre valido e scardinato dal tema del viabilità. A tale proposito, vogliamo ricordare come l’Assessora Rossetti, durante il Consiglio Comunale del 31.07.2017, a proposito del regolamento referendario, disse “E’ uno strumento serio, talmente serio, che fino ad ora non c’è mai stato” (Delibera di Consiglio n. 27/2017) e intimava il Comitato e la minoranza consiliare a non strumentalizzare il referendum ai fini dell’inversione. Ora, invece, abbiamo un regolamento sulla consultazione che nasce, anche e soprattutto, per consentire ai cittadini di esprimersi su un tema specifico, quello della viabilità appunto.
Perciò, chi è che strumentalizza cosa??
Che il suddetto regolamento sia stato studiato ad hoc per l’inversione della viabilità è palesato anche nell’art.2 “Il diritto di partecipazione è riconosciuto a coloro che hanno nel Comune la residenza anagrafica” ed è esplicitato dalla spiegazione fornita a riguardo dalla Paolinelli: “Poiché la viabilità è un tema che coinvolge anche i ragazzi di 16 anni, muniti di patentino per ciclomotori, ci è sembrato giusto abbassare leggermente la soglia di voto per consentire anche a loro di esprimersi”. Dal momento che, sempre secondo la Paolinelli, l’auto non può essere la protagonista assoluta degli spostamenti ma vanno tutelati anche i pedoni, già che ci siamo perché non sottoporre la consultazione anche ai bambini di 8-10 anni che si muovono in centro con le biciclette o anche a quelli di 5anni che passeggiano accompagnati dai genitori o dai nonni?
Paradossalmente, però, nel regolamento non è riportato da nessuna parte che anche i sedicenni hanno diritto di voto, perciò è lecito ipotizzare che, ogni qualvolta sarà necessario ricorrere alla consultazione, si dovrà inevitabilmente modificare il regolamento, specificando la fascia di età alla quale i quesiti sono rivolti. È normale, secondo voi, basare un regolamento (che dovrebbe essere serio ed incontrovertibile) su delle libere interpretazioni della Giunta che non hanno un fondato riscontro documentale?
Leggendo il testo, inoltre, c’è un’altra cosa che salta all’occhio in maniera amaramente ironica: al “IV capo – Consultazione mediante questionari”, in poco più di trenta righe, il termine “Giunta Comunale” ricorre ben 8 volte!! Un record di autoreferenzialità da Guiness dei primati che denota in modo lampante come a tirare le fila di tutta l’operazione sarà, appunto, la Giunta che potrà manipolare a proprio piacimento ogni fase dell’operazione: dall’elaborazione dei quesiti, alla scelta degli aventi diritto al voto, alla rappresentazione dei risultati della consultazione (sulla base di quale criteri?), nonché di tutta la parte procedurale relativa alla metodologia da applicare.
Al fine di evitare di essere accusati di mistificare la realtà, alleghiamo di seguito il regolamento per la consultazione affinché tutti possano rendersi conto che quello approvato in sede consiliare non è un regolamento serio, ma la parodia di un regolamento che rasenta il ridicolo, confermandosi come una presa in giro nei confronti dei cittadini, dal momento che non è contemplato alcun vincolo per la Giunta di attenersi ai risultati che emergeranno.
Siamo veramente stanchi di questo modo di fare dell’Amministrazione comunale e delle sue continue farse pseudo-democratiche: quella di Storoni è ormai diventata un’oligarchia sorda di somari che sta definitivamente uccidendo la democrazia ad Ostra.
Il referendum resta l’unico, vero strumento univoco per garantire la massima libertà di espressione popolare. Tutto il resto è solo l’ennesima pagliacciata alla quale non sottostaremo in alcun modo”.