lunedì 25 febbraio 2013

Ostra: la sicurezza stradale a scuola con il progetto 'TrasportACI sicuri'

L'Automobile Club d'Italia ha attivato su tutto il territorio nazionale una campagna di sensibilizzazione, sul tema della sicurezza stradale per i bambini, denominata 'TrasportACI Sicuri': obiettivo del progetto è quello di informare e dare suggerimenti agli adulti sui comportamenti corretti da seguire nel trasporto dei bambini in automobile, a cominciare dalla scelta giusta del seggiolino ed al suo corretto utilizzo.
Una serie di rilevazioni statistiche ha, infatti, evidenziato che il 70% degli incidenti stradali, in cui sono coinvolti i bambini, si concentrano nei brevi tragitti urbani e sono dovuti al mancato utilizzo dei sistemi di ritenuta. Lo slogan, che accompagna il progetto, sintetico e incisivo, è: “La vita è un dono, proteggerla è un dovere”.
Da quest'anno il Progetto si rivolgerà direttamente anche ai bambini della Scuola dell'Infanzia e della Scuola Primaria: è' stato ideato materiale didattico specifico, realizzato sulla base delle esperienze maturate nel corso delle iniziative 'TrasportACI Sicuri' e delle diverse capacità di apprendimento. Il progetto “TrasportAci Sicuri” è stato accolto con vivo interesse dal Comune di Ostra e dall’Istituto Comprensivo di Ostra: proposto dal Direttore dell’Ufficio Provinciale dell’A.C.I. di Ancona, Debora Pittori, con il coinvolgimento delle insegnanti, sarà presentato agli alunni delle classi 3^ e 5^ della Scuola Primaria “G. Crocioni” di Ostra.
Martedì prossimo, i bambini saranno coinvolti in questa esperienza di educazione stradale, resa interattiva e, quindi, più coinvolgente, da Lino Seggio, la Tartaruga testimonial dell’iniziativa, che proporrà quiz e test. I bambini saranno guidati a diventare pedoni attenti, impareranno a riconoscere la segnaletica stradale e il semaforo e a familiarizzare con la figura del Vigile Urbano, ma soprattutto impareranno come si viaggia in auto in modo corretto. Al termine, ad ogni bambino sarà rilasciato l’ “Attestato di Pedone Informato”.
da Aci Marche

sabato 23 febbraio 2013

Ostra: il Progetto Ostra al Pd sulle dimissioni di Romagnoli, 'Non c’è mai fine al peggio'

“Non c’è mai fine al peggio”. È proprio vero, se dopo il sorprendente e provocatorio articolo apparso giovedì ad opera del capogruppo di minoranza, ora dobbiamo leggere un ulteriore, delirante e fazioso attacco ad opera del PD di Ostra.
Attacco denso di menzogne e di colpevoli omissioni (rammentiamo che in un passato il segretario PD  Graziosi è stato costretto anche a rettificare delle informazioni non rispondenti al vero).
Bisogna ricordare che l’amministrazione guidata dal Sindaco Olivetti, in soli 4 anni, ha realizzato molte più opere di quanto non fatto nei dieci anni precedenti, pur avendo a disposizione risorse finanziarie di gran lunga inferiori a quelle disponibili dalle precedenti amministrazioni. Bisogna ricordare anche che “abbiamo di fronte la più grave crisi del Dopoguerra” (parole pronunciate pochi mesi fa da un certo Pierluigi Bersani che il PD di Ostra dovrebbe ritenere attendibile) e che i vincoli e i tagli imposti agli enti locali hanno costretto tutti i comuni (anche quelli governati dal centrosinistra) a rivedere i propri programmi.
Ma è sulla vicenda della centrale a biogas che l’articolo tocca il fondo.
Non c’è nessun malessere nella maggioranza, nessun fuggi fuggi e nessuno che rimane con il cerino in mano. L’assessore Alberto Romagnoli aveva una diversa opinione sulla vicenda, così come il consigliere di minoranza Avaltroni (che ha votato il parere negativo insieme al gruppo di maggioranza) aveva un’idea diversa rispetto al suo gruppo. Come ha dichiarato l’assessore Romagnoli, “su una questione che interessa il territorio ed i suoi possibili sviluppi futuri non possono coesistere all’interno della stessa Giunta Comunale posizioni così divergenti” ragion per cui ha rimesso la delega di assessore (rimanendo consigliere comunale). Questi i fatti.
Per il resto, non è vero che tutta l’Amministrazione ha creduto fino alla fine alla bontà del progetto, dato che diverse riserve erano già state espresse nell’incontro organizzato dall’amministrazione con le aziende locali a fine 2010 mentre occorre ricordare inoltre che tra il 2011 e il 2012 prese il via un altro progetto per la realizzazione di una centrale a biogas a Jesi (che doveva essere alternativo a quello da realizzare ad Ostra), del quale si è parlato fino allo scorso mese di ottobre (incontro convocato presso la sede della Provincia di Ancona alle 12,30 del 22/10/2012), che l’iter per l’autorizzazione risulta riattivato solo dal 19/09/2012, che il Sindaco è stato convocato solo all’ultimo minuto e che i maggiori dubbi sulle possibili conseguenze negative di questo tipo di impianti sono emerse solo di recente. Infine, a chi si lamenta di ciò che l’Amministrazione non ha fatto e che ritiene che non sia giusto che a pagare siano solo i residenti che hanno proposto ricorso al Tar a proprie spese, bisogna ricordare che tre dei consiglieri di minoranza hanno espresso un convinto giudizio positivo sull’impianto, che nel giornalino PD “Ostra news” circolato nelle abitazioni degli ostrensi lo scorso dicembre c’era scritto che passare per il Consiglio Comunale era del tutto inutile e che questo impianto portava solo “energia, calore, compost e posti di lavoro”. Nient’altro. Invece che inveire contro il sindaco e la sua maggioranza, vadano, i rappresentanti del PD di Ostra a spiegare ai residenti dei pressi della Zipa perché i suoi consiglieri sono così convinti che l’impianto non dia alcun problema e perché non c’era bisogno di portare la vicenda in Consiglio Comunale. Speriamo solo che questa infelice uscita sia dovuta ad una campagna elettorale esasperata, così possiamo augurarci che da lunedì in poi non si debbano più leggere tali nefandezze.
 
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

Ostra: il Pd sulle dimissioni di Romagnoli, 'Sintomo del malessere che serpeggia nella maggioranza'

Le dimissioni dell’Assessore all'Ambiente Alberto Romagnoli sono un sintomo eloquente del malessere che serpeggia nella maggioranza di centro-destra che amministra la città di Ostra. Una formazione che aveva ottenuto il consenso degli elettori proponendo radicali cambiamenti e mirabolanti soluzioni di tutti i problemi e che invece, a quasi quattro anni dal suo insediamento, fa registrare un bilancio operativo decisamente insignificante e deludente.
In questo contesto a pesare ancor più negativamente sono i cambiamenti di rotta che derivano o da una programmazione approssimativa o da contrasti interni alla Giunta, come sembra avvalorare la vicenda delle dimissioni dell’Assessore all’ambiente. Negli anni precedenti si è assistito ad un balletto relativo all’edificazione di una nuova Scuola dell’Infanzia al servizio delle Frazioni, prima in zona Santa Maria Apparve poi in fondo alla via omonima, per trovarci tuttora con un nulla di fatto. Ora un vero caos è scoppiato a seguito del progetto redatto da una ditta per la realizzazione di una centrale a biogas nella zona Zipa.
L’ Amministrazione, sicuramente con il suo Assessore all’ambiente,  aveva creduto fino alla fine del percorso autorizzativo nella bontà del progetto,  tanto è vero che solo nel novembre scorso ha espresso la propria contrarietà in un Consiglio comunale, dopo ben due anni dalla presentazione della pratica. In tutto questo tempo non ha mai pensato di approfondire con altri tecnici, al di sopra delle parti, quali conseguenze può determinare una tale centrale sul territorio. Così come non ha mai pensato di informare della questione i cittadini residenti nelle vicinanze. Anche se sul progetto erano stati sollevati dei dubbi da parte di alcuni imprenditori dell’area Zipa.
Allo stato dei fatti si avverte un fuggi fuggi dell’Amministrazione dall’Assessore, che rimane con il così detto cerino in mano e non può far altro che dare le dimissioni; le quali tuttavia non possono avere solo il sapore di una sua personale sconfitta e di una perdita di fiducia nelle sue capacità da parte del Sindaco e di tutta la maggioranza. La responsabilità della attuale situazione è di tutta l’Amministrazione. E non è giusto che a  pagare dazio siano solo i residenti nelle vicinanze della centrale che, a proprie spese, hanno proposto ricorso al Tar per bloccare l’autorizzazione regionale di cui la ditta costruttrice è attualmente in possesso. Per questi motivi,  poiché la gestione di tutta questa vicenda è stata fatta in maniera superficiale, sottovalutando l’impatto che tale progetto comporta sui cittadini e sul territorio,  la responsabilità non può riguardare solo l’Assessore, ma investe anche  il Sindaco, che  dovrebbe presentare le proprie dimissioni, in analogia con quanto fatto dall'Assessore Romagnoli Alberto.
Partito Democratico Ostra

giovedì 21 febbraio 2013

Ostra: Olivetti a lista civica NOstra sulla centrale, 'Critiche strumentali e non veritiere'

Con grande sorpresa ho letto l’ultimo provocatorio attacco del gruppo di minoranza di Ostra Lista Civica Nostra, che, per bocca del suo capogruppo, chiede le dimissioni del sottoscritto e quindi dell’Amministrazione Comunale di Ostra per la vicenda della centrale a digestione anaerobica che la Ditta En Ergon srl intende costruire in zona ZIPA.
Siamo soliti subire critiche strumentali, contenenti, come in questo caso affermazioni non veritiere,  da chi siede ai banchi dell’opposizione, ma questa volta, credo ci sia qualcosa di più grave: la volontà da parte di alcuni consiglieri di minoranza di difendere strenuamente, senza se e senza ma, un impianto su cui l’attuale Amministrazione Comunale di Ostra (come del resto quella di Ripe) ha manifestato perplessità, fino a cercare di paralizzare tutti gli strumenti messi in campo da questa Giunta per poter avere maggiori garanzie dagli organi competenti. Il tentativo di indebolire l’azione della Giunta in questa vicenda, definendo ad esempio un “escamotage” l’iter giudiziario intrapreso o facendo credere che vi fosse un contatto costante con la ditta (affermazione ovviamente diffamatoria nei confronti del sottoscritto e degli altri componenti la Giunta Comunale di Ostra) ed il continuare a seminari sospetti in ordine alla volontà espressa dal Consiglio Comunale, oltre che a travisare la verità, finisce ovviamente con l’indebolire la difesa degli interessi dei cittadini e rafforzare, piuttosto, quelli della ditta che intende realizzare la centrale biogas, che, se non ricordo male, i prefati consiglieri hanno definito un’opportunità per la popolazione ed un eccellenza per il nostro territorio. La verità è chiaramente un’altra:  il Comune di Ostra non ha avuto dalla ditta e dalle competenti autorità presenti in sede di autorizzazione unica quelle garanzie che chiedeva, anzi, in quella sede, non ha potuto esprimersi in materia sanitaria, in quanto, il responsabile regionale del procedimento ha precisato, che l’opera da realizzare non rientrava tra quelle insalubri, e si è visto  rigettare anche la legittima richiesta di chiarimenti in materia ambientale, doverosi alla luce dei sempre maggiori interventi scientifici che sull’argomento si sono moltiplicati negli ultimi mesi e che hanno posto dubbi, che ovviamente nel 2010, al momento cioè della V.I.A non c’erano o comunque non erano così numerosi. E’ quindi legittimo chiedersi: perché in quella sede la Regione Marche ha dapprima chiesto la volontà dell’Amministrazione Comunale di Ostra, ed una volta ottenuta una richiesta di chiarimenti in ordine alla sicurezza e salubrità dell’impianto ed in ordine ai benefici che lo stesso avrebbe prodotto per la popolazione, il responsabile del procedimento non ha accolto la richiesta del Comune? Ci sono vizi procedurale tali da inficiare l’iter autorizzatorio dell’impianto? Questa è la linea intrapresa tanto dal Comitato spontaneo nato in loco che soprattutto del Comune e non è certo, come asserisce Mansanta nel suo comunicato, “l’ennesimo esacamotage per non spiegare e chiarire di cosa si sta parlando, ma per deviare il discorso su questioni procedurali”. Invece di attaccare, quindi,  strumentalmente chi ha già deciso quale strada prendere, e cercare di sfruttare la vicenda a soli fini propagandistici, spieghino  il capogruppo Mansanta e gli altri consiglieri di minoranza, per quale motivo sono favorevoli a questo impianto e perché dovremmo considerarlo un’eccellenze ed un’opportunità per il nostro territorio.
da Massimo Olivetti
sindaco di Ostra

Ostra: lista civica NOstra 'il sindaco Olivetti non poteva non sapere, si dimetta anche lui'

L'ultimo atto dell'amministrazione Olivetti: negare anche l'evidenza. Dove é finito lo slogan elettorale, "Esperienza - trasparenza - partecipazione”?
Finalmente la verità viene a galla, a portarne il testimone  é proprio un suo assessore costretto alle dimissioni. Ora facciamo un po' di chiarezza, il Sindaco Olivetti non poteva non sapere, e partendo da questo presupposto, non può continuare ad arrampicarsi sugli specchi, e soprattutto prendendo in giro l'istituzione che dovrebbe rappresentare e quindi la cittadinanza tutta. Non poteva non sapere perché la ditta EN-ERGON ha aggiornato costantemente il Sindaco e tutta l'amministrazione. Non poteva non sapere, poichè il suo ufficio tecnico era stato chiamato in causa per dare dei pareri inerenti al posizionamento dell'impianto in questione. Non poteva non sapere, perché il suo Assessore all'ambiente é uno dei progettisti dell'impianto. Spetterà poi agli organi competenti valutarne anche l’incompatibilità in quanto assessore. Non poteva non sapere perché, se é vero che l'autorizzazione é regionale, è pur vero che in ambito di prevenzione e tutela della salute pubblica é comunque il primo responsabile. In ultimo non poteva non sapere perché fino ad un’ora prima del Consiglio Comunale del 22/11/2012, dopo aver coinvolto anche il gruppo di opposizione, ha cercato l'unanimità del Consiglio tutto per un parere favorevole. Cosa sia successo in quell'ora, dalle 20, ora in cui il sottoscritto in qualità di Capogruppo é stato chiamato per un cambio di posizione, alle ore 21, quando la maggioranza senza farsi troppe domande ha votato compatta il pare negativo per non conoscenza del progetto, ce lo deve dire il Sindaco. Chi ha messo alle strette l’Amministrazione? E perché? Con quale scopo? Se veramente il problema era salutistico o di impatto ambientale, comunque il Sindaco avrebbe dovuto informare la cittadinanza, spiegando di cosa stava parlando. Questo non é avvenuto, nè prima nè in questi giorni. Il Ricorso al Presidente della Repubblica di cui il primo cittadino si é occupato, inerente fra l'altro la Legge Regionale che prevede l'iter autorizzativo di cui la stessa è competente, è l'ennesimo escamotage per non spiegare e chiarire di cosa si sta parlando, ma per deviare il discorso su questioni procedurali. Le dimissioni dell'assessore Romagnoli Alberto sono solo il primo atto dovuto di questa storia di cui nei prossimi giorni Olivetti dovrà rendere conto al Consiglio Comunale e alla popolazione tutta. Ma più opportunamente riteniamo che il Primo Cittadino dovrebbe rassegnare le Dimissioni per aver assunto decisioni palesemente contraddittorie che hanno ingenerato solo confusione nella popolazione. Un progetto di questa portata avrebbe meritato di essere stato spiegato ai Cittadini in modo equilibrato e non di parte per lasciare la possibilità di valutazione con cognizione di causa, in quanto il Sindaco aveva tutte gli elementi per farlo.
da Lista Civica NOstra
www.listacivicanostra.it

mercoledì 20 febbraio 2013

Ostra: dimissioni dell'assessore Romagnoli, 'Sulla Biogas troppi dubbi'

Il Sindaco, la Giunta Comunale e tutto il Gruppo Consiliare di maggioranza “Progetto Ostra”, prendono atto delle dimissioni dell’ing. Alberto Romagnoli dal ruolo di assessore, decisione maturata in seguito alla posizione assunta dal Comune sulla questione della centrale biogas che la ditta En Ergon intende costruire nella zona ZIPA di Casine di Ostra.
L’Amministrazione Comunale, pur non essendo contraria a priori alle nuove fonti energetiche alternative, si era già espressa in sede di Consiglio Comunale, nel novembre scorso, chiedendo di poter avere maggiori chiarimenti dagli organi deputati in ordine alla citata centrale, soprattutto alla luce dei sempre più ricorrenti interventi scientifici che nell’ultimo periodo si sono susseguiti su impianti analoghi. A parere dell’Amministrazione Comunale, la Regione avrebbe dovuto richiedere ulteriori e maggiori garanzie in ordine a tutta la catena di trasformazione della FORSU, e valutare più approfonditamente, tenendo conto dei citati interventi scientifici, l’impianto, le sue emissioni, nonché l’impatto che il trasporto dei materiali, da e per l’impianto, genererà su tutti i territori limitrofi, anche fuori dal nostro Comune. Oltre a tali doverosi chiarimenti, l’Amministrazione Comunale, proprio nell’imminenza del Consiglio Comunale, aveva chiesto all’ En Ergon srl di conoscere anche quali benefici sarebbero derivati dalla costruzione della centrale al territorio ostrense ed ai cittadini, con particolare riguardo a quelli che risiedono nelle vicinanze dell’impianto. Sul punto preme precisare che, a differenza di quanto affermato nell’articolo dell’Ing. Romagnoli, l’azienda si è limitata a parlare solo di una generica riduzione dei costi di trasporto dell’organico, per tutti i Comuni che conferiranno lì i propri rifiuti, cosa ribadita ufficialmente anche nella riunione tenutasi successivamente in Regione, senza prevedere alcuna attenzione o sensibilità nei confronti del territorio comunale di Ostra, che dovrà subire i maggiori disagi dall’impianto. Non avendo ricevuto sufficienti chiarimenti su tutto quanto richiesto, l’Amministrazione Comunale, non poteva che esprimere la propria contrarietà all’impianto e non potrà che continuare su tale strada fino a che non avrà tutte le garanzie necessarie a dissipare ogni dubbio in merito alla sicurezza dell'impianto e la certezza di quali saranno i concreti benefici per la cittadinanza. Il Sindaco, la Giunta Comunale ed il Gruppo Consiliare “Progetto Ostra” ringraziano l’Ing. Alberto Romagnoli per l’appassionato impegno, con cui ha ricoperto il ruolo di Assessore.
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

Biogas ad Ostra: parla Michele Russotto, amministratore della società EN ERGON srl

Non si placa lo stato di agitazione nei comuni di Ostra e Ripe riguardo l’installazione di una centrale Biogas nella zona industriale Zipa. SenigalliaNotizie.it ha intervistato Michele Russotto, amministratore della società EN ERGON srl che realizzerà l’impianto.
Venerdì scorso si è tenuto presso il circolo cittadino “Falco” di Casine di Ostra un incontro con la cittadinanza per spiegare il progetto Biogas in fase di realizzazione, com’è andata?
Direi che l’approccio della serata è stato molto positivo, è venuta molta gente che voleva avere informazioni, che ha puntualmente avuto. Mi dispiace che mancassero i nostri detrattori.Sarebbe stato una bella occasione per un confronto leale.
Si stà costituendo un comitato contro il progetto di realizzare un impianto di produzione di Biogas nella zona industriale di Casine di Ostra, cosa ne pensa?
Ritengo che sia frutto di una cattiva informazione da parte di soggetti che non sapendo di cosa si tratta agitano le acque, forse per fini personali, sia opportunistici che  politici.
La prima accusa che vi fanno è che non siete stati trasparenti e quindi la gente vuole capire gli effetti della vostra attività?
Comprendo le paure e lo stato d’animo delle persone che risiedono nelle zone vicine. Anche se non ne vedo motivo in quanto ciò che faremo è decisamente pulito, privo di emissioni impattanti e nocive.
Ma il comitato in costituzione dice il contrario?
Certo, non avendo alcuna informazione, ci paragonano ad un impianto di incenerimento rifiuti, anche se noi non bruciamo assolutamente rifiuti,e non produciamo assolutamente rifiuti. Vero è che nonostante le informazioni da noi fornite agli organi di controllo competenti circa tutti gli aspetti sanitari ed ambientali, tutti verificati ed approvati, queste non sono arrivate alla popolazione. Non è forse, anche colpa vostra?
Probabilmente si, anche se oltre alle comunicazioni obbligatorie ed ufficiali, noi ci siamo fidati del dialogo che intercorreva con l’amministrazione comunale, la quale da una posizione positiva e collaborativa, repentinamente e solo dopo che noi abbiamo ottenuto la positiva valutazione di impatto ambientale e la relativa autorizzazione a costruire, ha cambiato posizione instillando conseguenti dubbi ai cittadini nelle aree limitrofe all’impianto.
Lei cosa pensa del comitato di opposizione che si stà costituendo?
Credo che sia una buona opportunità per tutti.
Che cosa significa?
E’ venuto a mancare l’interlocutore istituzionale, che a mio avviso doveva da subito instaurare, se aveva dubbi, una comunicazione ai cittadini. Quindi un comitato, potrebbe oggi essere uno strumento di dialogo per avere ogni informazione sul progetto in atto e partecipare attivamente al controllo delle attività, poichè non abbiamo niente da nascondere.
Tra i motivi per cui gli imprenditori ed gli abitanti della zona sono contrari alla realizzazione di questo impianto, c’è la svalutazione dei terreni, dei capannoni ed degli investimenti a cui sarà soggetta l’area. Qual è la vostra politica al riguardo? Cosa succederebbe se arrivassero richieste di risarcimento dai proprietari che dovessero subire danni?
La preoccupazione di alcuni imprenditori e alcune persone, per cui si perde valore nei terreni, è infondata. Ricordo che la nostra azienda tratta rifiuti in loco compresa la FORSU (frazione organica della raccolta differenziata raccolta porta a porta), da almeno 8 anni e non ha mai dato problemi. Nel contempo il valore delle aree industriali è passato da € 41,00 agli attuali € 70,00. Preciso inoltre che le aree ZIPA non sono suscettibili di speculazione immobiliare. Non vedo a che titolo possano arrivare richieste di risarcimento danni se oggettivamente non ve ne sono.
La nostra provincia ha già un impianto di compostaggio a Corinaldo. C’è poi un progetto pubblico per la trasformazione dell’impianto di depurazione di Monsano in un impianto anaerobico per il trattamento anche della frazione organica dei rifiuti. Allora con quale frazione organica andrà alimentato? con quella fuori provincia o addirittura fuori regione? Generando aumento del traffico veicolare (polveri sottili)? Non sarà il vostro caso, ma non esiste il pericolo che troppi impianti così vicini possano finire nell’orbita dell’ecomafia? uno dei business illeciti più redditizi della camorra è proprio lo smaltimento di rifiuti illeciti, c’è da stare tranquilli?
L’impianto di compostaggio di Corinaldo è altra cosa rispetto il nostro. Si tratta di un piccolo impianto aerobico che doveva trattare la frazione organica della provincia di Ancona. Ora vista la evoluzione impiantistica, non tratterà che 4000/5000 ton. di FORSU all’anno, e verrà utilizzato per altre tipologie di rifiuto. Per L’impianto di Monsano presso il depuratore, è noto a tutti gli addetti che tale progetto è stato abbandonato. Pertanto nella provincia di Ancona sono previsti circa 40000 ton. di FORSU da raccolta differenziata, sufficienti per gli unici impianti esistenti. Non è previsto l’arrivo di rifiuti da fuori regione. Questo favorirà la riduzione dei mezzi in itinere con la FORSU che oggi percorrono le strade ed autostrade verso le regioni del nord Italia con gravi consumi e costi a carico dei cittadini per la trasferenza di tale rifiuto. Il business delle Mafie è altra cosa dal nostro. Comunque è bene vigilare. Ritengo che la serietà e lo scrupolo dalla nostra società fino ad ora operati possano essere una garanzia. C’è da stare tranquilli.
Ci spiegherebbe in pillole com’è possibile che un impianto di questo genere sia praticamente ad una emissioni zero?”
Tenterò di essere molto semplice: la digestione anaerobica avviene all’interno di appositi digestori ermetici nei quali la FORSU viene demolita dai batteri metanigeni. Così otterremo un Biogas così composto: 50/80 % Metano, 15/45% Anidride carbonica, 5% altri gas (idrogeno, azoto). Questo Biogas viene usato per alimentare un motore termico che agisce su un generatore per produrre Elettricità. A titolo esemplificativo, considerando ogni aspetto,le emissioni di tale motore a metano, nelle 24 ore di funzionamento ha una emissione comparabile a quelle di un normale autocarro che in 6 ore percorre circa 350 Km. Il rimanente è un ammendante organico atto alla produzione di concime da vendere nella catena distributiva. Le acque residue verranno avviate alla depurazione presso gli impianti del territorio.
Quanti lavoratori saranno coinvolti nella prima fase? Ed a regime? Che tipo di lavoratori (operai, tecnici, dirigenti…)? C’è l’intento di sfruttare lavoratori del territorio?
Nel progetto, nella fase di realizzazione saranno coinvolte diverse decine di persone e comunque tutte imprese della zona,in parte già contattate, (Edili, Idraulici, Elettricisti, Tecnici). Nella fase operativa saranno assunte almeno 8 persone con profilo tecnico evoluto (elettromeccanici, operatori macchine, amministrativi). Generalmente la nostra azienda ha sempre assunto persone legate al territorio.

martedì 19 febbraio 2013

Biogas a Casine di Ostra, per il GIO si può arrivare ad un referendum consultivo


Siamo stati sollecitati dare un giudizio in merito alla collocazione di una centrale Biogas all’interno dell’area produttiva Zipa a Casine di Ostra. Allo stato attuale sappiamo che si è costituito un Comitato di cittadini contro l’installazione il quale ha inoltrato ricorso al TAR.
Il Sindaco di Ostra, si è reso conto che la salute dei cittadini e l’ambiente in cui viviamo va garantito al di sopra di ogni iniziativa che modifica l’ambiente e il territorio anche a scapito di convenienze economiche.
La ditta EN-ERGON SRL ha sbagliato a non mettere a disposizione dei cittadini il progetto e dare risposte alle perplessità che fino a prova contraria sono giustificate.
Il Presidente della Zipa nell’incontro pubblico che si è svolto nella Sala Comunale il 02 Febbraio ha difeso il progetto dichiarando di avere avuto assicurazioni dalla Regione Marche e dalla Provincia ma non ha promesso di esibire documenti a supporto delle sue dichiarazioni.
Pertanto, la scarsa informazione alimenta maggiormente la preoccupazione dei cittadini e da forza a chi contesta l’installazione dell’impianto con tutti i suoi risvolti che vanno dai problemi del traffico dei rifiuti, agli scarichi solidi e liquidi sicuramente inquinanti.
Come “Associazione” chiediamo che il problema venga portato in discussione al Consiglio Comunale anche se, come sembra, una eventuale delibera avrà solo valore consultivo ma senz’altro utile a sostegno di ogni eventuale decisione del Sindaco nella sua veste di responsabile per la sanità nel territorio e il potere che la legge gli conferisce di limitare, deviare e vietare la produzione e il transito sul territorio di prodotti ritenuti inquinanti qualora si rendesse necessario.
L’Amministrazione Comunale potrebbe anche indire un referendum di tipo consultivo qualora si trovasse a dover prendere decisioni importanti.
da Riccardo Montesi
Presidente del GIO

sabato 16 febbraio 2013

Ostra: la Biogas spezza la maggioranza, si dimette l'assessore Romagnoli

Attorno alla Autorizzazione Regionale per la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica della frazione umida dei rifiuti nella Zona Industriale di Casine si è creata tanta confusione e forte preoccupazione da parte delle imprese insediate e dei residenti sulla potenziale pericolosità dell’impianto.
La mia personale idea, simile a quella di parte dei consiglieri di minoranza si basa sulle favorevoli valutazioni tecniche fatte dalla Provincia di Ancona in relazione alla Valutazione di Impatto Ambientale, alle emissioni in atmosfera, elettromagnetiche, acustiche, e, sui possibili benefici che tutti i cittadini di Ostra avrebbero avuto in termini di azzeramento dei costi per il rifiuto organico e di nuovi posti di lavoro. Tuttavia il mio Sindaco e la maggioranza hanno espresso dapprima un voto contrario in Consiglio comunale e da ultimo l’intenzione di procedere con un ricorso al Presidente della Repubblica contro tale iniziativa. Anche il costituendo Comitato si è mosso ed ha avviato un ricorso al Tar, e, sono convinto che solo tale ricorso potrà valutare se l’Autorizzazione Regionale è stata ottenuta nel rispetto di tutto quanto è previsto dalla legislazione italiana e riportare serenità là dove oggi c’è preoccupazione. Su una questione che interessa il territorio ed i suoi possibili sviluppi futuri non possono coesistere all’interno della stessa Giunta Comunale posizioni così divergenti, pertanto, dopo una ponderata riflessione, con il rammarico di lasciare un impegno che tanto amo, ho deciso di rimettere al Sindaco la delega di Assessore proseguendo il mandato ricevuto dagli elettori nel ruolo di consigliere comunale. Inoltre, per sgomberare il campo da illazioni fatte circolare ad arte, preciso che non ho la delega di Assessore all’Urbanistica, e, che in qualità di ingegnere, per quanto riguarda l’impianto di digestione anaerobica, non ho svolto alcuna consulenza né in relazione alla Valutazione di Impatto Ambientale, né in relazione a tale impianto, ma sono stato chiamato, assieme ad altri ingegneri, questo sì, a redigere solo alcuni elaborati grafici riguardanti l’immobile e gli aspetti architettonici, elaborati questi, consegnati alla Regione Marche.
da Alberto Romagnoli
Assessore Lavori Pubblici e ambiente

venerdì 15 febbraio 2013

Ostra: presentazione del libro di Benedetto XVI 'L’infanzia di Gesù'

L’Oratorio Sacro Cuore ed il Centro Culturale Simona Romagnoli presentano mercoledì 20 febbraio il libro di Benedetto XVI “L’infanzia di Gesù”. All’incontro che si terrà alle ore 21,15 presso la Sala del Congresso (vicolo Montanari, 3) della Parrocchia di Santa Croce di Ostra, sarà presente Don Massimo Serretti.
«Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell’infanzia di Gesù. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola “sala d’ingresso” ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret. Qui ho ora cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, ciò che Matteo e Luca raccontano, all’inizio dei loro Vangeli, sull’infanzia di Gesù. Un’interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico — è la componente storica dell’esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: è vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo? Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato con il presente fa immancabilmente parte della stessa interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata. Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con ciò sono ben consapevole che questo colloquio nell’intreccio tra passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico. Spero che il piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesù.
             (Joseph Ratzinger — Benedetto XVI)
Massimo Serretti ha conseguito il dottorato sia in filosofia che in teologia; insegna Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Lateranense e Antropologia teologica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II” di Pesaro. E’ autore tra l’altro di Natura della comunione. Saggio sulla relazione; Rubbettino 1999; Il discernimento di Dio, Città Nuova 2003; L’uomo è persona, Lateran University Press 2008.
da Centro Culturale "Simona Romagnoli"

lunedì 11 febbraio 2013

Ostra, le Suore Francescane dell’Immacolata tra preghiera e mass-media


Nel mese di settembre del 2012 sono arrivate ad Ostra le Suore Francescane dell’Immacolata. Ordine fondato da P. Stefano Maria Manelli e P. Gabriele Maria Pellettieri nel 1982.
Alla celebrazione di ingresso al Santuario della Madonna di Santa Maria Apparve erano presenti il Vescovo di Senigallia Giuseppe Orlandoni e il Padre Provinciale dei Frati Minori. L’ordine delle Francescane dell’Immacolata è tra i più zelanti ordini religiosi femminili che si rifanno al Poverello di Assisi.
Sono molto apprezzate per il loro stile di vita povero, austero, devoto, e per il grande zelo per la salvezza delle anime redente dalla Passione di Cristo. Nei loro conventi si respira un’atmosfera francescana che attrae numerose vocazioni dall’Italia e da vari paesi del mondo.
Queste umili suore (in maggioranza giovani) fanno molto apostolato, soprattutto attraverso i mass-media: diffondono libretti devozionali, riviste istruttive, medaglie miracolose, ecc. Inoltre gestiscono l’emittente radiofonica “Radio Buon Consiglio“.
Sono Missionarie hanno Case in tutto il Mondo soprattutto nei Paesi più poveri dell’Africa e del Brasile dove gestiscono alcune case per bambini poveri. Oltre che a San Francesco, si ispirano a San Massimiliano Maria Kolbe, l’eroico apostolo della devozione alla Madre di Gesù. Una delle caratteristiche più belle delle Francescane dell’Immacolata è il loro grande amore per la Madonna, sigillato da un voto, il voto Mariano della Consacrazione illimitata all’Immacolata, la quale è vita, dolcezza e speranza nostra, poiché è la “Scala Santa” che ci conduce a Gesù, nostro Redentore.
La devozione alla Beata Vergine Maria è una potente calamita che attrae le anime a Gesù, e chi si innamora del Redentore, desidera che anche gli altri lo amino.
Le Francescane dell’Immacolata sono suore di vita attiva, ma al loro interno hanno alcuni monasteri detti “Colombai dell’Immacolata”, nei quali si conduce vita contemplativa claustrale. Le Suore Francescane dell’Immacolata non vanno confuse con le Clarisse dell’Immacolata (altro ottimo ordine religioso di stretta osservanza). Si tratta di due ordini diversi, anche se sono legati da stretti vincoli di amicizia.

sabato 9 febbraio 2013

Autovelox clonati: Ostra e Ripe si costituiscono parte civile


Ostra e Ripe si costituiranno parte civile e valuteranno la richiesta di risarcimento per quello che concerne la vicenda degli Autovelox clonati dalla ditta Garda Segnale srl.

Lo scandalo era scoppiato nel giugno 2009, quando la Guardia di Finanza di Salerno, aveva sequestrato 50 apparecchi mobili non omologati messi a disposizione a più di 70 comuni dalla ditta di Desenzano tra cui, appunto Ostra e Ripe. Tra i comuni costituiti parte civile dei paesi  limitrofi, risulta anche Monte San Vito che ha già quantificato i danni in 80mila euro.
Gli autovelox incriminati erano stati attivati nei comune tra l’aprile 2006 e l’aprile 2007. Le macchinette per la rivelazione della velocità, modello ‘Velomatic 512‘ erano identificate con lo stesso numero di matricola di apparecchi regolarmente immatricolati. Pertanto, gli autovelox in questione erano sprovvisti di omologazione non garantendo la loro attendibilità e rendendo così nulla qualsiasi contravvenzione.
Il processo si aprirà a giorni. I due imputati sono Diego Barosi, 60 anni, titolare della ditta in questione e Anna Maria Negro: l’accusa per i due è di frode in pubbliche forniture e truffa ai danni degli automobilisti attraverso la fornitura di apparecchi truccati.
Se i due imputati fossero riconosciuti colpevoli c’è il rischio concreto che si inneschi un effetto domino: i multati potrebbero chiedere pesanti risarcimenti.

Ripe: Conigli sulla Biogas, 'Continueremo ad opporci alla realizzazione dell'opera'

In risposta a quanto pubblicato dal gruppo Consigliare di Minoranza di Ripe circa la possibile realizzazione di una centrale biogas a digestione anaerobica con potenza di 990 Kw presso la zona Zipa di Casine di Ostra, ritengo inopportune e false le dichiarazioni riportate.
Innanzitutto il sottoscritto, al contrario di quanto riportato nell’articolo, non ha assolutamente mai affermato in sede di Consiglio comunale (basta leggere gli atti), di essere all’oscuro di tutto, ho semplicemente illustrato il percorso di cui ero venuto a conoscenza con gli atti trasmessi al Comune di Ripe nell' ottobre 2010 e nel settembre 2011, descrivendo le motivazioni che mi avevano indotto a una certa serenità in quanto non solo era una semplice trasmissione di V.I.A. ma, a seguito di confronti, erano emerse posizioni di altri Enti che, interessate all’impianto, qualora fosse realizzato lo prevedevano certamente in siti diversi da quello di Casine di Ostra o comunque nelle vicinanze del Comune di Ripe. Si osserva inoltre erano state indette sempre nel 2010 riunioni pubbliche presso il Comune di Ostra, così come erano usciti articoli sulla stampa locale che illustravano il progetto. Successivamente e solo attraverso il Consiglio Comunale convocato a Ostra a fine novembre scorso, e di cui tutti ne sono venuti a conoscenza, è riemersa la questione, della quale da tempo non avevo più avuto alcuna indicazione ufficiale. Non voglio con questo sottrarmi ad alcuna valutazione (ora mi interessa concentrare gli sforzi per risolvere il problema) ma non accetto che questo percorso venga strumentalizzato creando ad arte situazioni di panico e di incertezza fra i cittadini. Abbiamo da sempre come impegno prioritario la salvaguardia dell'ambiente e la tutela massima della salute dei nostri cittadini, lo dimostra non solo l’interesse mostrato a suo tempo verso la centrale a turbogas di Corinaldo, ma le numerose attività di verifica e monitoraggio del territorio. Con ancora più forza lo faremo ora percorrendo, insieme ai cittadini, tutte le strade e mettendo in atto tutti le azioni possibili che inducano la proprietà a ripensare la realizzazione e la dislocazione dell’impianto. Su questo punto ogni forma di bassa speculazione o di pretestuosa polemica politica è attività che non fa onore a chi la lancia e soprattutto non contribuisce a risolvere un bel nulla. Alle polemiche e ad azioni strumentali, questa è la nostra risposta ma soprattutto è la verità sulla conoscenza molto marginale del progetto in quanto non va dimenticato, lo stesso interessa il territorio e una azienda di un altro Comune. Qualora il capogruppo di minoranza che ci giudica inefficaci e superficiali, voglia recepire informazioni molto attendibili sulla dinamica e sul reale percorso del progetto che, grazie al silenzio di chi sapeva, ha portato a questa situazione, mi permetto di suggerire una approfondita riflessione e magari, di rivolgere qualche domanda in più all’interno del suo gruppo, così da far emergere con ragionevole probabilità, novità sorprendenti che ancora né i cittadini, né noi della maggioranza conosciamo come si dovrebbe.
da Faustino Conigli
sindaco di Ripe

giovedì 7 febbraio 2013

Biogas, il Comune di Ostra contro il “si” della Regione Marche. Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e invito alla EN ERGON: "Ripensi al progetto"


Il Comune di Ostra sta predisponendo un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso l'Autorizzazione Unica, rilasciata dalla Regione Marche, alla costruzione di una Centrale Biogas – Digestore Anaerobico, presso la zona ZIPA di Casine di Ostra. Il Consiglio Comuale di Ostra, nella riunione del 22 novembre scorso aveva espresso a maggioranza, con eccezione dei consiglieri Mansanta, Leoni e Lupini, il proprio dissenso al progetto del citato impianto. "La nostra amministrazione non è certo contraria al progresso né ovviamente alle fonti energetiche alternative, tuttavia ritiene che la tutela dell'ambiente e quindi della salute dei cittadini, sia preminente rispetto a qualsiasi altro interesse. Per questo abbiamo richiesto, sino alla fine, alla Regione Marche di poter approfondire ulteriormente il progetto prima del rilascio dell'Autorizzazione Unica, anche alla luce dei sempre più ricorrenti interventi scientifici sull'argomento, che si sono susseguiti in modo molto critico. A nostro parere, prima di rilasciare l'autorizzazione, la Regione avrebbe dovuto richiedere ulteriori e maggiori garanzie, in ordine a tutta la catena di trasformazione della FORSU, e valutare più approfonditamente, tenendo conto dei citati interventi scientifici, l'impianto, le sue emissioni, nonché l'impatto, che il trasporto dei materiali, da e per, l'impianto genereranno su tutti i territori limitrofi anche fuori dal nostro Comune", precisa il Sindaco Olivetti. "La nostra richiesta, se fosse stata accolta dalla Regione, che ha invece autorizzato l'impianto, e dalla stessa Società, che ne aveva richiesto la concessione, avrebbe certo rappresentato una tutela per tutti i cittadini e le aziende, che ivi risiedono, ed avrebbe certo evitato questa situazione di timore, che si è logicamente creata nelle zone limitrofe alla ZIPA. Condividiamo in pieno le ansie dei cittadini, che con il nostro voto in Consiglio abbiamo pienamente rappresentato, ed ai quali siamo e saremo vicini anche nell'iter giudiziario intrapreso e, nel contempo invitiamo nuovamente la EN ERGON srl ad un ripensamento, che possa dissipare ogni dubbio e paura".

Ripe: centrale biogas a Casine di Ostra, anche colpa dell'inerzia di Conigli

Per la prima volta dopo quasi tre anni dall’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale relativo ad un impianto per la produzione di energia elettrica e termica, mediante digestione anaerobica, ottenuta dal trattamento della FORSU (da raccolta differenziata), sfalci e potature, in località Zipa di Casine di Ostra, il Sindaco di Ripe, nella seduta del Consiglio Comunale del 5 febbraio scorso, nelle spazio riservato alle intorrogazioni, interpellanze e comunicazioni del sindaco, ha dato notizia, dopo che erano balenate le prime indiscrezione e si erano mobilitati alcuni cittadini, di una “probabile” realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica da realizzarsi nella zona Zipa di Casine di Ostra.
Nell’esposizione delle proprie argomentazioni il Sindaco Conigli metteva in evidenza come anche il Comune di Ripe si fosse trovato “spiazzato” da questa notizia quasi come fosse stato tenuto allo scuro da tutta la procedura autorizzativa, o meglio, ma sarebbe ancor più grave, conoscendo la situazione, di aver giudicato il progetto irrealizzabile e quindi trascurabile. A fronte di queste spiegazioni il Gruppo Consigliare di Minoranza, esponeva le proprie argomentazioni ripercorrendo brevemente le fasi del procedimento autorizzativo:
22.04.2010 La ditta EN-ERGON s.r.l. chiede l’attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale
17.05.2010 la Provincia di Ancona comunica l’avvio del procedimento alla ditta EN-ERGON s.r.l. prevedendone la conclusione per il 17.10.2010
15.10.2010 la Provincia di Ancona, invita la ditta EN-ERGON s.r.l. a depositare il progetto presso il Comune di Ripe in quanto lo stesso Comune interessato alle problematiche ambientali generate dal progetto stesso sospendendo il procedimento.
28.10.2010 – la Ditta EN-ERGON s.r.l. ha provveduto al deposito del progetto presso il Comune di Ripe
20.07.2011 viene riavviato il procedimento sospeso in data 15.10.2010
14.09.2011– Viene emesso il Giudizio positivo di compatibilità ambientale e l’autorizzazione a realizzare l’impianto con l’invito di trasmettere l’atto al Comune di Ripe poiché interessato dagli impatti dell’impianto in oggetto.
Alla luce di quanto sopra si può certamente affermare che il Comune di Ripe era a conoscenza del progetto e della tipologia di impianto che si sarebbe realizzato, era a conoscenza che lo stesso impattava sensibilmente sull’abitato di Passo Ripe e Brugnetto, MA NON HA FATTO NIENTE. Non solo, anche se non si sarebbe potuto esprimere in merito alla realizzazione dell’impianto (in base alla legge regionale n. 30/2012 i comuni vengono scavalcati da qualsiasi decisone in merito), l’inerzia del Comune di Ripe ha di fatto impedito ai cittadini direttamente interessati dagli effetti impattanti della centrale a biogas, di proporre, nei termini e modi di legge, proprie osservazioni in merito. L’atteggiamento tenuto dal Sindaco del Comune di Ripe nei confronti della realizzazione della centrale a Biogas è inoltre alquanto contraddittorio se confrontato con la netta presa di posizione intervenuta nel Consiglio Comunale del 28.12.2011 dove, dopo ampia discussione e intervento del “Comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano” il Consiglio Comunale in merito alla realizzazione della Centrale Termoelettrica a ciclo combinato da 870 Mwe da erigersi nell’area industriale ZIPA di Corinaldo, impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale ad intraprendere ogni azione, anche di natura legale e giudiziaria, al fine di impedire la realizzazione dell’impianto prospettato e di tutelare i cittadini ed il territorio amministrati. La mancata informazione in merito al progetto presentato ha portato, oggi, ad uno stato di agitazione e preoccupazione da parte dei cittadini residenti in aree limitrofe al costruendo impianto, tale da prendere decisioni in merito ad un ricorso al provvedimento autorizzativo, senza avere la giusta e corretta conoscenza di quanto si andrà a realizzare. Oggi possiamo affermare con certezza che siamo arrivati a questa situazione solo grazie all’inerzia, l’inefficacia e la superficialità del nostro Sindaco e della sua intera Giunta.
da Opposizione

mercoledì 6 febbraio 2013

Biogas a Casine di Ostra: il 6 febbraio si raccolgono le firme per il ricorso al TAR

Non si placa lo stato di agitazione dovuto all’installazione di una centrale Biogas a Casine di Ostra, nella zona industriale Zipa. I tempi stringono visto che le procedure riguardanti la Valutazione di impatto ambientale sono già state autorizzate dalla Regione e dall’Arpam.
Il termine ultimo per presentare la documentazione necessaria al Tribunale Amministrativo Regionale scade lunedì 11 febbario. I residenti di Casine si stanno intanto mobilitando per avviare una campagna di sensibilizzazione e per la raccolta firme necessarie per il ricorso al TAR.
Per coloro che volessero aderire l’appuntamento è dalle 18 alle 20 a Casine, nella sede del nuovo circolo Acli Falco. La modulistica  necessaria (autocertificazione di residenza e Ricorso al Tar) è reperibile sia nell’Acli o presso la sede della Plastica Valmisa alla Zipa.
E’ necessario presentarsi muniti di documenti di identità: la firma verrà fatta in presenza di un notaio. Va specificato che momentaneamente possono aderire imprese e/o persone fisiche interessate (es. residenti) entro un’area circoscritta a 2 km dal sito in cui è prevista la costruzione della centrale. Sono quindi comprese Casine di Ostra, Passo Ripe e Brugnetto.

lunedì 4 febbraio 2013

Centrale Biogas a Casine di Ostra: quale verità?

Si è svolta nella mattinata di sabato 2 febbraio, nelle stanze comunali di Ostra, un’assemblea pubblica riguardante la Centrale Biogas che dovrà sorgere a Casine, in via dell’Industria, nella zona ZIPA.
Tante le persone accorse, non solo residenti nel comune ostrense, per saperne di più su quella che sembra essere ben più di un’eventualità. Nonostante l’iter processuale sia stato avviato da qualche anno, (NB: la procedura di valutazione di impatto ambientale è stata presentata il 21 ottobre 2010) sembra che la stragrande maggioranza dei cittadini fosse all’oscuro, o quasi, dell’installazione di questo impianto che verrà realizzato dalla ditta EN – ERGON S.r.l.
In pillole, una centrale Biogas è un impianto per la produzione di energia elettrica e termica, mediante digestione anaerobica che sfrutta la decomposizione dei rifiuti organici. Per digestione anaerobica si intende la degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi (ovvero i cicli metabolici di questi batteri avvengono senza la presenza di ossigeno). La digestione anaerobica è suddivisibile in quattro stadi (Idrolisi, Acidogenesi, Acetogenesi e Metanogenesi) tramite i quali si arriva alla produzione di metano.
Nonostante le rassicurazioni date dal rappresentante legale della EN – ERGON S.r.l., Michele Russotto, le perplessità ed i dubbi tra l’opinione pubblica sono tantissimi. Tanti i detrattori che durante l’assemblea hanno espresso le proprie valutazioni sulla potenziale pericolosità del sito. Basti pensare che perfino la Germania, l’Eldorado delle centrali Biogas fino a qualche hanno fa (ne sono presenti circa 7000 contro le 500 italiane), sta iniziando a porsi dei dubbi sulle conseguenze dirette ed indirette sulla salute.
Tanta la preoccupazione e il malcontento tra i presenti e non solo. Va detto che l’incontro è stato organizzato da un privato cittadino, Giuliano Pianelli. Non un ente, un rappresentante provinciale o comunale, cosa di fatto, abbastanza sconcertante. Visto lo scetticismo e la paura che da sempre accompagnano questo tipo di impianti, sarebbe stato forse giusto realizzare una massiccia campagna di informazione con tempistiche ben diverse, per mettere a conoscenza sia gli abitanti di Ostra, ma anche di Ripe, di questa eventualità.
In base ad una legge regionale (L.r. n. 30/2012) i comuni vengono scavalcati da qualsiasi decisone in merito: è la Provincia che si riserva di valutare la situazione e di dare il nullaosta alla messa in atto dell’opera. Il perché è presto detto: solitamente, quasi tutti i comuni sono recalcitranti alla costruzione sul proprio territorio di strutture simili.
Da qui sorge un’altra domanda: gli enti preposti al rilascio dei permessi per la centrale Biogas tengono conto dell’impatto generale e soprattutto, tutelano il diritto fondamentale alla salute del cittadino? o si muovono in un’ottica più imprenditoriale, dando la precedenza al profitto ed agli incentivi europei? I dubbi (leciti) permangono.
Tante le domande non risposte: una maggiore informazione sarebbe stata un atto dovuto da parte di tutti gli enti preposti. I comitati di cittadini hanno tempo fino all’11 febbraio per presentare ricorso al TAR sulla realizzazione dell’impianto: dopo questa data, la centrale Biogas a Casine di Ostra diverrà una realtà ineluttabile.

venerdì 1 febbraio 2013

Ostra: sabato la conferenza sulla tela della Madonna del Rosario

Tutto pronto per la conferenza organizzata dall’Oratorio “S.Cuore” e dal Centro Culturale “S. Romagnoli” di Ostra, per presentare lo studio della dott.ssa Cecilia Prete, dedicato alla Tela della “Madonna del Rosario” conservata nella chiesa dei Santi Francesco e Lucia di Ostra.
Nel ringraziare il sig. Barchiesi per l’attenzione rivolta a questa serata e per il prezioso contributo da sempre offerto, con grande generosità e disponibilità, alla storia locale, ci permettiamo di intervenire, per correggere alcune imprecisioni. Lo studio ampiamente citato nell’articolo di Enzo Mazzanti risale a diversi anni fa e non ha potuto, pertanto, giovarsi delle acquisizioni prodotte dalle ricerche più recenti. Tralasciamo la lunga parentesi dedicata alla battaglia di Lepanto e preferiamo “restare sul pezzo”. Si scrive che la tela avrebbe bisogno di un adeguato restauro: questo restauro c’è già stato, ad opera della Soprintendenza di Urbino. Il quadro è stato ricollocato al suo posto nel 2010, accompagnato da una conferenza della dott.ssa Claudia Caldari, che ha seguito tutto il percorso restaurativo e ne ha condiviso le tappe con il pubblico presente, sottolineando i dettagli figurativi prima illeggibili ed ora nuovamente visibili. I colori “molto ossidati” di fatto hanno recuperato la loro originaria vitalità, pur avendo prediletto l’autore una gamma di tinte fredde.  La tela non è opera del Ramazzani: è certa la sua provenienza dalla bottega di Federico Barocci e  l’utilizzo di alcuni cartoni del maestro, preparati per la tela di simile argomento, dipinta per la chiesa di San Rocco a Senigallia. E’ difficile individuare la mano del discepolo: è probabile si tratti di Ventura Mazza, considerato il primo discepolo del Barocci, ma sono altrettanto ipotizzabili i nomi di Cesare Maggeri, Antonio Cimatori e Alessandro Vitali. L’anno di produzione dell’opera è il 1601: è la data che compare sulla cornice e non c’è ragione per metterne in discussione la veridicità. Il Santo  rappresentato a destra, in basso, è certamente San Francesco, in ossequio al santo titolare della chiesa, e non una raffigurazione del committente. Si dice che” nella cornice dorata sono collocati quattordici piccoli rettangoli, raffiguranti i Misteri del Rosario”: quei “rettangoli” sono preziosissime tavolette, che, proprio grazie allo studio della dott.ssa Cecilia Prete, hanno rivelato una caratteristica molto rara, seppure le pale d’altare raffiguranti la Madonna del Rosario sono numerosissime. Ognuna di queste tavolette è, infatti, una riproduzione in miniatura, di pregevole fattura, di opere di Federico Barocci e di altri grandi Maestri del Cinquecento (tra gli originali citati, anche un’opera di Tiziano. Questa insolita caratteristica, che fa dei quattordici Misteri (il quindicesimo è nell’ovale, che sovrasta la tela) una sorta di antologia dei quadri all’epoca più noti e significativi, rende tutta la composizione particolarmente significativa e pregevole, tanto da aver meritato un posto all’interno di un convegno, tenutosi ad Urbino lo scorso ottobre, nell’ambito delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte del pittore urbinate Federico Barocci. Tanto ci pareva doveroso, per amore di verità e per rispetto verso quanti hanno investito risorse, energie e competenze a tutela di un’opera, che rappresenta un bene per tutti.
da Oratorio “S.Cuore”