martedì 27 ottobre 2015

Ostra: Casa di Riposo, l'indagine finisce in Consiglio Comunale


In questi giorni Ostra è balzata, suo malgrado, agli “onori” della cronaca per lo scandalo della Casa di Riposo.
La notizia che ha campeggiato sulle prime pagine dei quotidiani riguardava l’indagine sui presunti abusi di ufficio commessi nella Fondazione e quindi sugli avvisi di garanzia ricevuti dal Presidente della Fondazione e da un Consigliere del CdA. Si trattava solo della punta dell’iceberg, dal momento che nonostante il CdA della Fondazione fosse in carica da poco meno di un anno (peraltro con una nomina contestata da parte nostra, in quanto ci è subito sembrata irregolare) di fatto molti malumori ci erano già stati segnalati non solo dall’interno dello stesso Consiglio di Amministrazione, ma anche dal personale dipendente e da alcuni dei familiari degli ospiti della locale Casa di Riposo. La situazione era divenuta così difficile che già prima dello scoppio dello scandalo si erano registrate le dimissioni dapprima del revisore dei Conti della Fondazione, Dott. Mauro Tarantino e poi quelle del consigliere di nostra nomina Egidio Muscellini. Il 6 ottobre scorso, nel pieno del turbinio della polemica, abbiamo richiesto al Sindaco di convocare il Consiglio Comunale per nominare una commissione consigliare che approfondisse la questione e per invitare i rimanenti componenti del CdA a rassegnare le dimissioni, così da poter nominare un nuovo CdA, che raccogliesse la fiducia di tutto il Consiglio Comunale. Nei giorni scorsi avevamo registrato la presa di posizione del Sindaco Storoni che attestava di aver già richiesto le dimissioni al Presidente della Fondazione e che accoglieva positivamente la nostra richiesta di far discutere al Consiglio Comunale il punto in questione. Non solo, proprio ieri avevamo saputo che anche il vicepresidente della Fondazione, Andrea Leoni (consigliere nominato dalla maggioranza consiliare facente capo al Sindaco), aveva rassegnato le proprie dimissioni, con una missiva in cui marcava la propria distanza e riprovazione dall’operato del Presidente. Questi segnali ci avevano indotto a ritenere che Storoni e la sua maggioranza avrebbero approvato la mozione, ma ci siamo sbagliati, tant’è che ieri abbiamo assistito ad un dibattito a dir poco surreale. Dapprima per le modalità di voto della mozione, che il Sindaco ha stabilito a scrutinio segreto, invocando presunti quanto infondati motivi di privacy: è la prima volta che la costituzione di una commissione consiliare ed un invito alle dimissioni vengono considerati materie inerenti la privacy delle persone. Poi per il fatto che il Sindaco ha negato che il Comune fosse venuto a conoscenza di una indagine riguardante la Casa di Riposo prima dello scoppio dello scandalo sui giornali, mentre in realtà in Comune era arrivata una comunicazione alla fine di luglio scorso, almeno due mesi prima della pubblicazione degli articoli Ed infine per l’epilogo con cui l’assise si è conclusa: il Sindaco, la Giunta e tutti i consiglieri di maggioranza, nel segreto (che possiamo definire di Pulcinella) delle urne ed a differenza di quanto Storoni aveva scritto sui giornali i giorni prima, hanno respinto la proposta di invitare i vertici della Casa di Riposo a dimettersi e non hanno permesso di costituire una commissione consiliare che approfondisse il problema. Il risultato è che il Sindaco Andrea Storoni, il Vicesindaco Moris Mansanta, gli assessori Abramo Franceschini, Lucia Paolinelli e Marusca Rossetti, il capogruppo di maggioranza Emanuela Avaltroni ed i consiglieri di maggioranza Giulia Domenica Digena e Giuseppe Tisba (scriviamo i nomi perché in politica la privacy non conta, ma è necessario assumersi le proprie responsabilità ), con il loro voto “segreto”, hanno permesso ed anzi hanno legittimato che la Fondazione Moroni Antonini Morganti continui ad essere gestita da un CdA di soli tre membri, di cui due (e quindi la maggioranza) indagati per reati contro l’ente medesimo ed hanno rinunciato ad un controllo politico sulla Fondazione, in un momento così delicato. Al di là delle chiacchiere Storoni ha quindi preferito mantenere il suo compagno di lista abbarbicato sulla poltrona di Presidente della Fondazione Moroni Antonini Morganti, piuttosto che porre fine ad una gestione così controversa della Casa di Riposo, rinunciando così a chiarire i motivi di un ambiente divenuto nell’ultimo anno così difficile. Una scelta che non ci sorprende più di tanto, considerando la priorità che questa Amministrazione ha sempre dato alle poltrone rispetto ai problemi dei cittadini. Nonostante un potere così arrogante ed asserragliato all’interno del palazzo, noi continueremo la nostra opera di approfondimento dei fatti ed informazione dei cittadini, con la speranza di cambiare questo assurdo modo di gestire il nostro bellissimo paese.
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

sabato 10 ottobre 2015

Ostra: la "Fondazione Moroni – Antonini – Morganti” gode di autonomia di gestione


Per sgomberare il campo dai dubbi e dalle inesattezze, l’Amministrazione Comunale di fronte al caso “Fondazione Moroni – Antonini – Morganti” ha l’obbligo di tracciare le tappe condivise con lo stesso Cda della casa di riposo e quelle che hanno avuto un andamento autonomo.
A seguito della nomina dei Consiglieri c’è stato subito un gran bel da fare, dovuto alla visita dei Nas avvenuta il 19 Agosto 2014. Inutile e superfluo dire che l’attuale Cda non aveva responsabilità rispetto alle non conformità rilevate e l’Amministrazione Storoni, senza dover obbligatoriamente rendere mediaticamente appetibile la vicenda, ha imposto alla Fondazione lavori e scadenze per recuperare il tempo perduto dal precedente consiglio. Nessuna notizia è apparsa a riguardo, perché la casa di riposo ha bisogno di chi si rimbocca le maniche e lavora e non di persone che gridano allo scandalo, soprattutto per non arrecare danno ad una struttura che funziona e che eroga un servizio importantissimo. Nuovo verbale dei Nas ad Agosto di quest’anno, ma di tutt’altro spessore, in cui si evidenziano aspetti positivi e rappresenta, quindi, una medaglia per la condotta. È evidente che senza l’impegno del Cda e del personale non si sarebbe potuto ottenere tale risultato. Oggi alla luce dei fatti sono necessarie diverse riflessioni da parte nostra: la prima riguarda la correttezza delle procedure seguite per l'affidamento di alcuni lavori, in ordine alla quale sono state svolte delle indagini, peraltro non ancora concluse ufficialmente, e che attiene alla sfera di competenza dell'autorità giudiziaria e la seconda le strade separate che hanno preso alcuni membri del Cda e l’Amministrazione Comunale. Sul primo punto ci saranno dei risvolti prossimamente e attendiamo di averne risposta, sapendo che il Presidente non è un gangster che trucca appalti e che l’accusa non è concussione o corruzione. Ma sarà la giustizia ad illuminare eventuali responsabilità. Sul secondo punto ci sono altri aspetti che vanno tenuti debitamente in considerazione e cioè l’autonomia di cui gode la Fondazione, in riferimento alla quale il Comune non ha oneri di controllo, e alcune divergenze in ordine alla gestione di quest'ultima da parte del Sindaco e di alcuni consiglieri del Cda, che si è anche palesata in una richiesta informale di dimissioni inoltrata dal primo cittadino al Presidente della casa di riposo il 29 settembre, quindi in data precedente alla lettera di dimissioni del Consigliere di minoranza che è stata consegnata il 30. Quest’ultimo consigliere, tra l’altro, rivela alle testate giornalistiche di essere stato interrogato nei mesi scorsi, ma, evidentemente, ha dimenticato di rendere edotto il capogrugruppo circa questo "dettaglio" visto che Olivetti, sempre alla stampa, dice che non era a conoscenza delle indagini. La maggioranza Consiliare, ovviamente, accoglie positivamente la richiesta tempestivissima della minoranza (alle ore 12 del 06 ottobre, ovvero a distanza di poche ore dall'uscita della notizia sui giornali, era già arrivata firmata in Comune) che quasi sembrava sapere ed essere pronta all’evenienza, di convocazione di un Consiglio Comunale.
dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

giovedì 8 ottobre 2015

Ostra: presunti appalti irregolari alla Casa di Riposo, gli indagati si difendono


Con riferimento alle notizie relative a presunte irregolarità nella gestione di incarichi presso la Casa di Riposo della Fondazione Moroni Antonini Morganti di Ostra, apparse sulla stampa locale e sui giornali on line nei giorni scorsi, si precisa anzitutto che le persone sottoposte alle indagini di cui ivi si è letto, oltre a possedere doti di indiscussa professionalità, hanno sempre tenuto nel tempo condotte irreprensibili sotto ogni profilo, con ciò meritando la stima e l'apprezzamento incondizionati della intera comunità in cui vivono.
E nemmeno nel caso di specie tale loro caratteristica è venuta meno, poiché i fatti narrati, inveritieri, e tantomeno le interpretazioni e conclusioni arbitrariamente su di essi tratte meritano considerazione. La diffusione di notizie estrapolate non si sa dove, dal momento che gli atti di indagine sono coperti dal c.d. segreto istruttorio, il cimentarsi in interpretazioni fuorvianti e tendenti a distorcere la realtà al fine di elaborare una tesi d'effetto e pronunciare, di fatto, com'è avvenuto, una sentenza, la sentenza, sono cose che non fanno bene alla giustizia e offendono il cittadino e i suoi diritti, quali quello di difesa, e violano il principio di non colpevolezza, posti alla base di una società civile e di uno Stato di diritto. Il richiamo finale a vicende relative alla pistola, che l'interessato regolarmente detiene, costituisce assemblaggio arruffato di casi eterogenei finalizzati solo a gettare discredito sulle persone coinvolte. Come Avvocati, poi, non possiamo che plaudire al neonato Nucleo Anti corruzione e all'encomiabile lavoro che esso svolge a tutela della onestà e correttezza nella pubblica amministrazione, a patto che, però, le energie vengano profuse nella giusta direzione, e cioè al fine di colpire gli abusi là dove essi vengono effettivamente perpetrati. Nel caso di specie trattasi di alcuni volontari che si prodigano nel quotidiano gratuito impegno a favore dei più deboli quali sono gli anziani e a tal fine partecipano, ciascuno nel suo ruolo e con cristallina onestà e spirito di servizio, alla gestione della Casa di Riposo. Le censure mosse ai nostri assistiti non sono solo infondate, poiché gli stessi hanno rispettato — come sempre - le procedure normativamente previste, ma risultano talora del tutto incomprensibili tanto da ingenerare il sospetto che siano il frutto dell'attività impropriamente condotta da terzi interessati ad attaccarli, così da rendere necessario per loro, in attesa di poter chiarire tali oscuri aspetti della vicenda, avvalersi della facoltà di non rispondere allorchè sono stati sentiti dall'Autorità Delegata. Alla luce di ciò, risulta quanto mai opportuno evitare di cedere alla tentazione di fare processi sommari sui giornali, ovvero a quella della facile e abusata strumentalizzazione politica senza peraltro possedere alcuno degli elementi necessari a formulare qualunque giudizio.
da avv. Manola Micci e Maurizio Marinozzi Ramadori

martedì 6 ottobre 2015

Ostra: la minoranza sui presunti illeciti commessi nella locale Casa di Riposo, 'Subito il Consiglio comunale'


Il gruppo di minoranza” Progetto Ostra”, preso atto delle gravi notizie apparse sulla stampa in ordine a presunti illeciti commessi nella locale Casa di Riposo, ha presentato stamane una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale.
Già  al momento della nomina dei componenti del CdA della Casa di Riposo. nel settembre dello scorso anno, vi era stata una forte polemica per il modo con cui il Sindaco aveva gestito il Consiglio Comunale, convocandolo per ben due volte, a causa di  una votazione “discussa” per gli errori del Sindaco stesso, tanto che si parlò di una votazione “fantasma”.
Anche la distribuzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione era stata a totale appannaggio del Sindaco Storoni e della sua maggioranza, che oltre al Presidente hanno nominato anche tre consiglieri su quattro:  una distribuzione di forze ovviamente impari, che si è poi manifestata nel modo di gestire l’Istituto.
Nel corso dei mesi il rappresentante nominato dal Gruppo Consigliare Progetto Ostra, Egidio Muscellini, aveva segnalato gli ostacoli che gli venivano frapposti da chi gestiva l’Istituto.
E’ stato più volte lamentato che con questo nuovo gruppo dirigente era ormai definitivamente tramontato il periodo in cui maggioranza e minoranza del CdA collaboravano insieme per il benessere degli anziani, senza distinzione di appartenenza a questo o quel gruppo, ma uniti nella volontà di collaborare per il benessere degli ospiti.
Muscellini, infatti, ha più volte segnalato che gli era stato impedito di poter svolgere il proprio ruolo, un fatto grave già di per se stesso, che era stato portato all’attenzione anche del Sindaco, senza produrre alcun effetto o presa di posizione.
Questa situazione, anche di fronte all’inerzia del primo cittadino,  è divenuta talmente insostenibile per Muscellini che lo stesso  ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili dal Consiglio, con una lettera che segnalava la cocente delusione sia sotto l’aspetto umano che istituzionale per come era stato trattato dal Presidente e dagli altri amministratori.
Questo è quello che sapevamo fino ad oggi ed è quello che abbiamo portato all’attenzione del Sindaco, ma, come detto, inutilmente.
Mai avremmo potuto immaginare quanto sta ora emergendo dai giornali, quando per la prima volta nella sua lunghissima storia la Casa di Riposo di Ostra è salita alla ribalta mediatica, purtroppo, non per un particolare risultato, quanto piuttosto per un presunto scandalo che ha avuto una eco talmente grande da danneggiare l’immagine dell’istituto medesimo e di quanti vi lavorano.
A quanto apprendiamo dai giornali sarebbero indagati il Presidente, Paradisi Raimondo, già candidato nella lista del Sindaco Storoni e suo forte sostenitore, ed un altro consigliere sempre di nomina della maggioranza consiliare.
E’ una notizia che ha cominciato a scuotere molti cittadini di Ostra e sta facendo affiorare questioni finora sopite o nascoste, come il malessere, che starebbe manifestandosi anche in alcuni componenti il Consiglio della Casa di Riposo nominati dalla maggioranza, tanto che si vocifera che nei prossimi giorni potrebbero essere comunicate  le dimissioni di alcuni di loro.
Pur sperando che le accuse oggi comparse siano totalmente destituite di qualsiasi fondamento, crediamo che ora il Sindaco debba rendere conto di questa difficile quanto imbarazzante situazione e debba comunicare le sue intenzioni in merito.
Non vogliamo esprimere giudizi, ma riteniamo che il Comune debba necessariamente pretendere e fare chiarezza.
Ecco perché abbiamo chiesto che il Consiglio Comunale istituisca una Commissione di indagine, che possa stabilire cosa sia successo e se ci sia una responsabilità su quanto accaduto anche dell’Amministrazione Comunale; ecco perché abbiamo chiesto la convocazione di un apposito Consiglio Comunale in cui il Sindaco chiarisca se sapeva nulla di come veniva gestita la Casa di Riposo ed avesse già notizie di eventuali illeciti contestati al Presidente   ed illustri quali provvedimenti abbia preso e quali eventuali provvedimenti intenda prendere per il futuro, spiegando che cosa intende ora fare per evitare che, oltre l’immagine, anche la gestione della casa di riposo di Ostra venga definitivamente compromessa.
Ci auguriamo che l’intero CdA rassegni le sue dimissioni e qualora ciò non avvenisse chiediamo che il Consiglio Comunale si esprima in modo forte ed univoco per invitare i medesimi componenti a fare un passo indietro, così da poter procedere alla individuazione di  nuovi componenti nominati in modo condiviso tra maggioranza e minoranza consiliare
Il timore è che, come siamo stati fino ad ora abituati da questa Amministrazione,  nessuna decisione verrà presa, nonostante il clamore che nei prossimi giorni la notizia avrà tra le gente.
Sarebbe davvero un ulteriore grosso brutto guaio per la nostra Casa di Riposo.

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

Abuso d’ufficio a Ostra: appalti irregolari per migliaia di euro

 
Nei primi giorni di ottobre la Polizia di Stato di Ancona ha sottoposto ad interrogatorio il presidente e un consigliere della “Fondazione Moroni-Antonini-Morganti”, ente a capo dell’omonima casa di riposo per anziani situata ad Ostra.
Gli interrogatori rappresentano solo l’ultimo passo di un’indagine partita nello scorso luglio sulla base di alcuni appalti sospetti: la struttura in questione, infatti, aveva affidato i lavori di adeguamento dell’impianto anti-incendio (per un costo complessivo di circa 6000 euro) ad una ditta “amica”, la quale presentava diverse connessioni con alcuni esponenti di spicco della Fondazione.
L’azienda in questione era riuscita addirittura a presentare una doppia proposta, la seconda delle quali era stata formulata dopo aver ottenuto informazioni riguardo alle offerte delle ditte rivali, assicurandosi in tal modo l’appalto.
Questa non è stata, però, l’unica irregolarità riscontrata dagli agenti della neonata “Unità Anticorruzione”, sezione istituita nello scorso mese di giugno per volontà del Capo della Polizia: i poliziotti hanno infatti scoperto un altro episodio analogo, nel quale la Fondazione aveva affidato la ristrutturazione di una ventina di bagni della struttura ad un certa ditta – per un valore di quasi 100.000 euro – senza ricorrere ad una regolare gara di appalto.
Sia il presidente della “Moroni-Antonini-Morganti” che il consigliere sono indagati per abuso d’ufficio, poiché il consiglio d’amministrazione della casa di riposo in questione viene eletto dall’amministrazione comunale di Ostra in carica, risultando così afferente alla Pubblica Amministrazione.
In casa di uno dei due, inoltre, è stata rinvenuta una pistola Beretta mod. 83/F munita di 5 proiettili: essa, pur detenuta regolarmente, sarebbe dovuta essere custodita in un’altra abitazione situata ad Ancona. L’uomo è stato quindi denunciato anche per la violazione della legge sul possesso di armi, in quanto avrebbe dovuto denunciare il possesso dell’arma (poi sequestrata) al commissariato di Jesi.

lunedì 5 ottobre 2015

Ostra, sospetti favoritismi alla Rsa. Appalto nel mirino, vertici indagati


OSTRA - La Procura ha aperto un'inchiesta per abuso d'ufficio sull’affidamento di alcuni lavori che hanno interessato la Residenza Protetta per anziani di Ostra.
Nei giorni scorsi il Pm Marco Pucilli aveva convocato per l’interrogatorio il presidente e di un consigliere della Fondazione Moroni-Antonini-Morganti, che gestisce l’omonima Casa di Riposo, ma i due indagati, alla presenza dei loro difensori, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Nel mese di luglio la Squadra Mobile di Ancona aveva avviato alcuni accertamenti per verificare il regolare svolgimento della gara di appalto riguardante i lavori di adeguamento dell’impianto antincendio della predetta struttura geriatrica, per un valore di 6000 euro.
L’indagine scaturiva dal fatto che, una delle tre ditte “invitate” a presentare un preventivo di spesa per partecipare alla gara, risultava molto “vicina” a due consiglieri della Fondazione e dal fatto che, la ditta sospettata, riusciva a vincere la gara. L'ipotesi d'accusa, ancora ovviamente da dimostrare nelle opportune sedi giudiziarie, è che la società aggiudicatrice, con l’intervento dei predetti membri del consiglio di amministrazione della Fondazione, abbia avuto l’opportunità di presentare un primo preventivo di spesa ed un secondo modificandolo in base alle altre proposte, in modo da renderlo più favorevole rispetto agli altri due.
Così facendo la gara sarebbe stata aggiudicata alla ditta "favorita". Gli uomini della Squadra Mobile di Ancona, sequestrata la documentazione della gara di appalto a seguito di perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica, contesta delle violazioni in materia di legge sugli appalti.
Le indagini degli investigatori della Polizia ipotizzano che senza adottare alcuna procedura atta a garantire la corretta concorrenza tra gli operatori economici e optare con la scelta più vantaggiosa, gli incaricati affidavano i lavori per la ristrutturazione di circa 20 bagni, per un importo complessivo di circa 100.000 euro, a due ditte scelte direttamente dagli indagati, violando così le norme vigenti in materia di appalti della Pubblica amministrazione.
La Casa di riposo di Ostra è considerata bene pubblico in quanto l’attuale Consiglio di Amministrazione in carica dalle ultime elezioni amministrative del 2014, viene eletto dall’Amministrazione comunale di Ostra.
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