Con riferimento alle notizie
relative a presunte irregolarità nella gestione di incarichi presso la
Casa di Riposo della Fondazione Moroni Antonini Morganti di Ostra, apparse
sulla stampa locale e sui giornali on line nei giorni scorsi, si
precisa anzitutto che le persone sottoposte alle indagini di cui ivi si è
letto, oltre a possedere doti di indiscussa professionalità, hanno
sempre tenuto nel tempo condotte irreprensibili sotto ogni profilo, con
ciò meritando la stima e l'apprezzamento incondizionati della intera
comunità in cui vivono.
E nemmeno nel caso di specie tale loro caratteristica è venuta meno,
poiché i fatti narrati, inveritieri, e tantomeno le interpretazioni e
conclusioni arbitrariamente su di essi tratte meritano considerazione.
La diffusione di notizie estrapolate non si sa dove, dal momento che gli
atti di indagine sono coperti dal c.d. segreto istruttorio, il
cimentarsi in interpretazioni fuorvianti e tendenti a distorcere la
realtà al fine di elaborare una tesi d'effetto e pronunciare, di fatto,
com'è avvenuto, una sentenza, la sentenza, sono cose che non fanno bene
alla giustizia e offendono il cittadino e i suoi diritti, quali quello
di difesa, e violano il principio di non colpevolezza, posti alla base
di una società civile e di uno Stato di diritto.
Il richiamo finale a vicende relative alla pistola, che l'interessato
regolarmente detiene, costituisce assemblaggio arruffato di casi
eterogenei finalizzati solo a gettare discredito sulle persone
coinvolte. Come Avvocati, poi, non possiamo che plaudire al neonato
Nucleo Anti corruzione e all'encomiabile lavoro che esso svolge a tutela
della onestà e correttezza nella pubblica amministrazione, a patto che,
però, le energie vengano profuse nella giusta direzione, e cioè al fine
di colpire gli abusi là dove essi vengono effettivamente perpetrati.
Nel caso di specie trattasi di alcuni volontari che si prodigano nel
quotidiano gratuito impegno a favore dei più deboli quali sono gli
anziani e a tal fine partecipano, ciascuno nel suo ruolo e con
cristallina onestà e spirito di servizio, alla gestione della Casa di
Riposo.
Le censure mosse ai nostri assistiti non sono solo infondate, poiché
gli stessi hanno rispettato — come sempre - le procedure normativamente
previste, ma risultano talora del tutto incomprensibili tanto da
ingenerare il sospetto che siano il frutto dell'attività impropriamente
condotta da terzi interessati ad attaccarli, così da rendere necessario
per loro, in attesa di poter chiarire tali oscuri aspetti della vicenda,
avvalersi della facoltà di non rispondere allorchè sono stati sentiti
dall'Autorità Delegata. Alla luce di ciò, risulta quanto mai opportuno
evitare di cedere alla tentazione di fare processi sommari sui giornali,
ovvero a quella della facile e abusata strumentalizzazione politica
senza peraltro possedere alcuno degli elementi necessari a formulare
qualunque giudizio.
da avv. Manola Micci e Maurizio Marinozzi Ramadori
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