In questi giorni Ostra è balzata, suo malgrado, agli “onori” della cronaca per lo scandalo della Casa di Riposo.
La notizia che ha campeggiato sulle prime pagine dei quotidiani
riguardava l’indagine sui presunti abusi di ufficio commessi nella
Fondazione e quindi sugli avvisi di garanzia ricevuti dal Presidente
della Fondazione e da un Consigliere del CdA. Si trattava solo della
punta dell’iceberg, dal momento che nonostante il CdA della Fondazione
fosse in carica da poco meno di un anno (peraltro con una nomina
contestata da parte nostra, in quanto ci è subito sembrata irregolare)
di fatto molti malumori ci erano già stati segnalati non solo
dall’interno dello stesso Consiglio di Amministrazione, ma anche dal
personale dipendente e da alcuni dei familiari degli ospiti della locale
Casa di Riposo. La situazione era divenuta così difficile che già prima
dello scoppio dello scandalo si erano registrate le dimissioni dapprima
del revisore dei Conti della Fondazione, Dott. Mauro Tarantino e poi
quelle del consigliere di nostra nomina Egidio Muscellini.
Il 6 ottobre scorso, nel pieno del turbinio della polemica, abbiamo
richiesto al Sindaco di convocare il Consiglio Comunale per nominare una
commissione consigliare che approfondisse la questione e per invitare i
rimanenti componenti del CdA a rassegnare le dimissioni, così da poter
nominare un nuovo CdA, che raccogliesse la fiducia di tutto il Consiglio
Comunale. Nei giorni scorsi avevamo registrato la presa di posizione
del Sindaco Storoni che attestava di aver già richiesto le dimissioni al
Presidente della Fondazione e che accoglieva positivamente la nostra
richiesta di far discutere al Consiglio Comunale il punto in questione.
Non solo, proprio ieri avevamo saputo che anche il vicepresidente della
Fondazione, Andrea Leoni (consigliere nominato dalla maggioranza
consiliare facente capo al Sindaco), aveva rassegnato le proprie
dimissioni, con una missiva in cui marcava la propria distanza e
riprovazione dall’operato del Presidente.
Questi segnali ci avevano indotto a ritenere che Storoni e la sua
maggioranza avrebbero approvato la mozione, ma ci siamo sbagliati,
tant’è che ieri abbiamo assistito ad un dibattito a dir poco surreale.
Dapprima per le modalità di voto della mozione, che il Sindaco ha
stabilito a scrutinio segreto, invocando presunti quanto infondati
motivi di privacy: è la prima volta che la costituzione di una
commissione consiliare ed un invito alle dimissioni vengono considerati
materie inerenti la privacy delle persone. Poi per il fatto che il
Sindaco ha negato che il Comune fosse venuto a conoscenza di una
indagine riguardante la Casa di Riposo prima dello scoppio dello
scandalo sui giornali, mentre in realtà in Comune era arrivata una
comunicazione alla fine di luglio scorso, almeno due mesi prima della
pubblicazione degli articoli Ed infine per l’epilogo con cui l’assise si
è conclusa: il Sindaco, la Giunta e tutti i consiglieri di maggioranza,
nel segreto (che possiamo definire di Pulcinella) delle urne ed a
differenza di quanto Storoni aveva scritto sui giornali i giorni prima,
hanno respinto la proposta di invitare i vertici della Casa di Riposo a
dimettersi e non hanno permesso di costituire una commissione consiliare
che approfondisse il problema.
Il risultato è che il Sindaco Andrea Storoni, il Vicesindaco Moris
Mansanta, gli assessori Abramo Franceschini, Lucia Paolinelli e Marusca
Rossetti, il capogruppo di maggioranza Emanuela Avaltroni ed i
consiglieri di maggioranza Giulia Domenica Digena e Giuseppe Tisba
(scriviamo i nomi perché in politica la privacy non conta, ma è
necessario assumersi le proprie responsabilità ), con il loro voto
“segreto”, hanno permesso ed anzi hanno legittimato che la Fondazione
Moroni Antonini Morganti continui ad essere gestita da un CdA di soli
tre membri, di cui due (e quindi la maggioranza) indagati per reati
contro l’ente medesimo ed hanno rinunciato ad un controllo politico
sulla Fondazione, in un momento così delicato.
Al di là delle chiacchiere Storoni ha quindi preferito mantenere il suo
compagno di lista abbarbicato sulla poltrona di Presidente della
Fondazione Moroni Antonini Morganti, piuttosto che porre fine ad una
gestione così controversa della Casa di Riposo, rinunciando così a
chiarire i motivi di un ambiente divenuto nell’ultimo anno così
difficile. Una scelta che non ci sorprende più di tanto, considerando la
priorità che questa Amministrazione ha sempre dato alle poltrone
rispetto ai problemi dei cittadini. Nonostante un potere così arrogante
ed asserragliato all’interno del palazzo, noi continueremo la nostra
opera di approfondimento dei fatti ed informazione dei cittadini, con la
speranza di cambiare questo assurdo modo di gestire il nostro
bellissimo paese.
da Progetto Ostrawww.progetto-ostra.it
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