lunedì 5 ottobre 2015

Ostra, sospetti favoritismi alla Rsa. Appalto nel mirino, vertici indagati


OSTRA - La Procura ha aperto un'inchiesta per abuso d'ufficio sull’affidamento di alcuni lavori che hanno interessato la Residenza Protetta per anziani di Ostra.
Nei giorni scorsi il Pm Marco Pucilli aveva convocato per l’interrogatorio il presidente e di un consigliere della Fondazione Moroni-Antonini-Morganti, che gestisce l’omonima Casa di Riposo, ma i due indagati, alla presenza dei loro difensori, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Nel mese di luglio la Squadra Mobile di Ancona aveva avviato alcuni accertamenti per verificare il regolare svolgimento della gara di appalto riguardante i lavori di adeguamento dell’impianto antincendio della predetta struttura geriatrica, per un valore di 6000 euro.
L’indagine scaturiva dal fatto che, una delle tre ditte “invitate” a presentare un preventivo di spesa per partecipare alla gara, risultava molto “vicina” a due consiglieri della Fondazione e dal fatto che, la ditta sospettata, riusciva a vincere la gara. L'ipotesi d'accusa, ancora ovviamente da dimostrare nelle opportune sedi giudiziarie, è che la società aggiudicatrice, con l’intervento dei predetti membri del consiglio di amministrazione della Fondazione, abbia avuto l’opportunità di presentare un primo preventivo di spesa ed un secondo modificandolo in base alle altre proposte, in modo da renderlo più favorevole rispetto agli altri due.
Così facendo la gara sarebbe stata aggiudicata alla ditta "favorita". Gli uomini della Squadra Mobile di Ancona, sequestrata la documentazione della gara di appalto a seguito di perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica, contesta delle violazioni in materia di legge sugli appalti.
Le indagini degli investigatori della Polizia ipotizzano che senza adottare alcuna procedura atta a garantire la corretta concorrenza tra gli operatori economici e optare con la scelta più vantaggiosa, gli incaricati affidavano i lavori per la ristrutturazione di circa 20 bagni, per un importo complessivo di circa 100.000 euro, a due ditte scelte direttamente dagli indagati, violando così le norme vigenti in materia di appalti della Pubblica amministrazione.
La Casa di riposo di Ostra è considerata bene pubblico in quanto l’attuale Consiglio di Amministrazione in carica dalle ultime elezioni amministrative del 2014, viene eletto dall’Amministrazione comunale di Ostra.
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