martedì 6 ottobre 2015

Abuso d’ufficio a Ostra: appalti irregolari per migliaia di euro

 
Nei primi giorni di ottobre la Polizia di Stato di Ancona ha sottoposto ad interrogatorio il presidente e un consigliere della “Fondazione Moroni-Antonini-Morganti”, ente a capo dell’omonima casa di riposo per anziani situata ad Ostra.
Gli interrogatori rappresentano solo l’ultimo passo di un’indagine partita nello scorso luglio sulla base di alcuni appalti sospetti: la struttura in questione, infatti, aveva affidato i lavori di adeguamento dell’impianto anti-incendio (per un costo complessivo di circa 6000 euro) ad una ditta “amica”, la quale presentava diverse connessioni con alcuni esponenti di spicco della Fondazione.
L’azienda in questione era riuscita addirittura a presentare una doppia proposta, la seconda delle quali era stata formulata dopo aver ottenuto informazioni riguardo alle offerte delle ditte rivali, assicurandosi in tal modo l’appalto.
Questa non è stata, però, l’unica irregolarità riscontrata dagli agenti della neonata “Unità Anticorruzione”, sezione istituita nello scorso mese di giugno per volontà del Capo della Polizia: i poliziotti hanno infatti scoperto un altro episodio analogo, nel quale la Fondazione aveva affidato la ristrutturazione di una ventina di bagni della struttura ad un certa ditta – per un valore di quasi 100.000 euro – senza ricorrere ad una regolare gara di appalto.
Sia il presidente della “Moroni-Antonini-Morganti” che il consigliere sono indagati per abuso d’ufficio, poiché il consiglio d’amministrazione della casa di riposo in questione viene eletto dall’amministrazione comunale di Ostra in carica, risultando così afferente alla Pubblica Amministrazione.
In casa di uno dei due, inoltre, è stata rinvenuta una pistola Beretta mod. 83/F munita di 5 proiettili: essa, pur detenuta regolarmente, sarebbe dovuta essere custodita in un’altra abitazione situata ad Ancona. L’uomo è stato quindi denunciato anche per la violazione della legge sul possesso di armi, in quanto avrebbe dovuto denunciare il possesso dell’arma (poi sequestrata) al commissariato di Jesi.

Nessun commento:

Posta un commento