Si è svolta nella mattinata di sabato 2 febbraio, nelle stanze comunali di Ostra, un’assemblea pubblica riguardante la Centrale Biogas che dovrà sorgere a Casine, in via dell’Industria, nella zona ZIPA.
Tante le persone accorse, non solo residenti nel
comune ostrense, per saperne di più su quella che sembra essere ben più
di un’eventualità. Nonostante l’iter processuale sia stato avviato da
qualche anno, (NB: la procedura di valutazione di impatto ambientale è stata presentata il 21 ottobre 2010) sembra che la stragrande maggioranza dei cittadini fosse all’oscuro, o quasi, dell’installazione di questo impianto che verrà realizzato dalla ditta EN – ERGON S.r.l.
In pillole, una centrale Biogas è un impianto per la
produzione di energia elettrica e termica, mediante digestione
anaerobica che sfrutta la decomposizione dei rifiuti organici. Per
digestione anaerobica si intende la degradazione della sostanza organica
da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi (ovvero i cicli
metabolici di questi batteri avvengono senza la presenza di ossigeno). La digestione anaerobica è suddivisibile in quattro stadi (Idrolisi, Acidogenesi, Acetogenesi e Metanogenesi) tramite i quali si arriva alla produzione di metano.
Nonostante le rassicurazioni date dal rappresentante legale della EN – ERGON S.r.l., Michele Russotto,
le perplessità ed i dubbi tra l’opinione pubblica sono tantissimi.
Tanti i detrattori che durante l’assemblea hanno espresso le proprie
valutazioni sulla potenziale pericolosità del sito. Basti pensare che
perfino la Germania, l’Eldorado delle centrali Biogas
fino a qualche hanno fa (ne sono presenti circa 7000 contro le 500
italiane), sta iniziando a porsi dei dubbi sulle conseguenze dirette ed
indirette sulla salute.
Tanta la preoccupazione e il malcontento tra i presenti e non solo. Va detto che l’incontro è stato organizzato da un privato cittadino, Giuliano Pianelli.
Non un ente, un rappresentante provinciale o comunale, cosa di fatto,
abbastanza sconcertante. Visto lo scetticismo e la paura che da sempre
accompagnano questo tipo di impianti, sarebbe stato forse giusto
realizzare una massiccia campagna di informazione con tempistiche ben
diverse, per mettere a conoscenza sia gli abitanti di Ostra, ma anche di
Ripe, di questa eventualità.
In base ad una legge regionale (L.r. n. 30/2012) i comuni vengono scavalcati da qualsiasi decisone in merito: è la Provincia
che si riserva di valutare la situazione e di dare il nullaosta alla
messa in atto dell’opera. Il perché è presto detto: solitamente, quasi
tutti i comuni sono recalcitranti alla costruzione sul proprio
territorio di strutture simili.
Da qui sorge un’altra domanda: gli enti preposti al
rilascio dei permessi per la centrale Biogas tengono conto dell’impatto
generale e soprattutto, tutelano il diritto fondamentale alla salute del cittadino?
o si muovono in un’ottica più imprenditoriale, dando la precedenza al
profitto ed agli incentivi europei? I dubbi (leciti) permangono.
Tante le domande non risposte: una maggiore informazione sarebbe
stata un atto dovuto da parte di tutti gli enti preposti. I comitati di
cittadini hanno tempo fino all’11 febbraio per presentare ricorso al TAR sulla realizzazione dell’impianto: dopo questa data, la centrale Biogas a Casine di Ostra diverrà una realtà ineluttabile.
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