Sulla Centrale a Biogas di
Casine di Ostra stiamo assistendo all'ennesima dimostrazione di quanto i
cittadini, purtroppo, siano continuamente ostaggio della politica.
Sui giornali infatti si sta ripetendo, per filo e per segno, quello che
il Movimento 5 Stelle di Senigallia ha combattuto e cercato in tutti i
modi di divulgare per tanto tempo (dal 2014!) senza che nessun soggetto
politico o associativo si fosse dimostrato minimamente sensibile
all’argomento o avesse, seppur minimamente, appoggiato quanto da noi
sostenuto. Perché non c’erano soggetti politici o associativi quando noi
nel 2014 incontravamo i cittadini di Senigallia (anche nelle frazioni) e
facevamo volantinaggio nei nostri banchetti o raccoglievamo le firme
dei cittadini “informati” e, grazie a queste, presentavamo al Consiglio
Comunale di Senigallia una “Proposta di Supplemento di Istruttoria
dell’Autorizzazione” della Centrale Biogas in questione a seguito degli
eventi alluvionali di Maggio 2014 (ovviamente ignorata da Sindaco,
maggioranza e opposizione)?
Perché non c’erano soggetti politici o associativi quando noi
all’inizio del 2015 continuavamo a fare incontri pubblici e comunicati
stampa per denunciare questa situazione e decidevamo di presentare alla
Provincia, alla Regione e (per conoscenza) alla Procura della
Repubblica, un’Istanza di Autotutela per sospendere e annullare
l’autorizzazione concessa per costruire tale impianto in una zona
pluri-alluvionata? Basta fare qualche semplice interrogazione ricercando
on-line la loro trascorsa affinità con referenti e politici locali per
capire perché, solo dopo le elezioni, solo dopo che a qualcuno di essi
si sono garantite posizioni di primo piano in organismi cittadini
estemporanei e che apparentemente non costano nulla (ma che sicuramente
permettono di conoscere ed orientare le decisioni amministrative, come
lo Staff del Sindaco), solo dopo che tutto ciò è avvenuto, e solo dopo
che è cambiato sostanzialmente il direttivo del GSA, ci si interroga sul
perché le autorità competenti non abbiano ancora dichiarato esondabile
l'area e, quindi, non abbiano impedito in essa l'edificazione di quello
che viene definito un "imponente impianto di trasformazione del rifiuto
organico in digestato".
E si dolgono perché a loro, solo oggi (incredibilmente), risulta che la
perimetrazione dell'area non è mai avvenuta. Per questo ci fa
amaramente sorridere trovarci pubblicamente invitati (insieme al Sindaco
e Presidente ANCI Maurizio Mangialardi, a tutte le istituzioni, a tutti
gli altri movimenti politici, a tutte le associazioni locali ed a tutti
i cittadini) ad aderire alla raccolta firme. Firmeremo certamente, e
certamente daremo il nostro ulteriore contributo alla raccolta di tante
firme, come siamo altrettanto convinti che, ora che tutte le poltrone
sono occupate secondo i desiderata, anche gli organi e gli enti
coinvolti nel procedimento di rilascio dell'Autorizzazione Integrata
Ambientale (A.I.A) per la realizzazione dell'impianto finalmente
capiranno che il rischio non può essere mitigato ma che deve essere
eliminato con il divieto di edificazione in quelle zone.
Ed ora che la 'battaglia' politica è vinta, dopo aver dilazionato a
dismisura l’esame della problematica derivante dal dover garantire la
sicurezza ai cittadini, solo ora si può scatenare l'inferno. Strano che
non si siano ancora accorti che anche in territorio di Senigallia c'è
stata un'alluvione che ha manifestato ancor maggiori problemi per la
sicurezza dei cittadini, ma su quelli Massimo Decimo Meridio ha deciso
che l'inferno potrà essere scatenato solo dopo l'approvazione definitiva
della Variante al PRG.
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