Un anno fa la signora Fiammetta
Cingolani residente ad Ostra (e mamma di Marco, un 17enne affetto da
una forma grave di autismo) aveva deciso di non mandare il figlio alla
locale scuola media alla ripresa dell' anno scolastico.
Una decisione legata alla mancata riconferma da parte della Cooperativa
sociale H Muta di Senigallia, dell'educatore che seguiva il ragazzo e
che avrebbe dovuto affiancarlo anche durante le lezioni scolastiche. Ad
un anno di distanza arriva la sentena nella quale il giudice del
Tribunale civile di Ancona ha riconosciuto le ragioni di Marco e della
signora Cingolani. "E' sicuramente una vittoria perché il giudice ha
accolto le nostre richieste, ma l'amarezza per quanto accaduto rimane"
-ha detto la signora Cingolani. Assistita dall’avvocato Daniele Dorsi
del Foro di Pesaro, Fiammetta Cingolani ha vinto la causa contro la
Cooperativa Sociale H Muta. Chiamato in giudizio anche il Comune di
Ostra al quale attiene la funzione di vigilanza sull' operato della
cooperativa, che però ha scelto di non presentarsi davanti al giudice.
"Mi sono rivolta al giudice perché ritenevo che nei confronti di Marco
fosse riconosciuto un comportamento discriminatorio da parte della
Cooperativa H Muta -spiega la mamma-. Per quali ragioni? "Per avergli
negato Denis, il suo educatore di riferimento. Era stato questo il
motivo per il quale un anno fa non avevo iscritto mio figlio a scuola.
Premetto perché è importante, che Marco è in carico a dirigenti,
specialisti Asur referenti dell'Ambito, Giuliano Giovannetti, Maurizio
Mandolini, Doriana Pieragostini, Marta Montesi, Manuela Meletti, Marina
Bavosi, Rosanna Lupo. Nonché alla Cooperativa H Muta, ed alla dottoressa
Vera Stoppioni, primario di Neuropsichiatria di Fano che conosce Marco
da quando è stata fatta la diagnosi; in riunione per definire il piano
educativo di Marco aveva consigliato di inserire di nuovo il ragazzo
alla scuola media di Ostra. Il problema era però rappresentato dal
cambio di educatori che non ritenevo opportuno. Il dirigente scolastico
di Ostra che si era messo a disposizione adoperandosi ed assegnando il
massimo delle ore di sostegno e concedendo tutto cio' che è necessità e
diritto di Marco fondamentale che un ragazzo affetto da autismo, nel
momento in cui entra in contatto con nuove persone, ma anche in un
ambiente nuovo".
Per la mamma il cambio di educatore avrebbe inciso in maniera negativa.
"E' importante che Marco abbia accanto una persona di fiducia,
preparata professionalmente a lavorare con persone affette da questa
patologia. L'educatore Denis per noi e per Marco rimane un punto di
riferimento essenziale ed importante per il fatto che fin da subito è
riuscito ad entrare in empatia con mio figlio; con lui ha instaurato da
subito un feeling, che con il tempo ha dato risultati concreti. Il
rapportarsi con un educatore giovane e maschile rende più facile questo
periodo tanto critico e difficile per un ragazzo autistico. Il cambio
degli educatori continuo, è deleterio per Marco perché così finisce per
perdere il suo punto di riferimento, con pregiudizio anche per la
crescita".
Nonostante la vittoria in primo grado, la signora Cingolani ha deciso
di far intraprendere al figlio un altro percorso e di non mandare Marco a
scuola anche per quest'anno. Il Tribunale ha dato ragione a Fiammetta
Cingolani ed ha riassegnato l’educatore Denis a Marco sia nel caso di
assistenza domiciliare che di quella scolastica. "Vorrei stigmatizzare
anche il comportamento del Comune di Ostra - osserva la mamma - perché
ha stipulato una convenzione con la Società Cooperativa H Muta ed ha
preferito non costituirsi in giudizio, pur avendo l’obbligo di
controllare l’operato delle cooperative a cui vengono assegnati tali
compiti".
redazione@vivereresenigallia.it
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