Mentre sembra finalmente
deciso come, quando e in che misura si verserà la nuova IMU e mentre si
pensa di estendere i moltiplicatori Imu all’imposta di scopo (una sorta
di “addizionale Imu”), aggravando ulteriormente l’imposizione sugli
immobili, sono stati finalmente ufficializzati i trasferimenti e le
assegnazioni da federalismo municipale (D.Lgs. 23/2011), seppure come
“proiezioni provvisorie” (che, probabilmente, rimarranno provvisorie per
molti altri mesi). Le cifre pubblicate dal Ministero dell’Interno rispecchiano quelle
anticipate ufficiosamente agli inizi di marzo da alcuni uffici studi e
alle quali molti, tra cui chi scrive, si rifiutavano di credere. Il
Comune di Ostra avrà minori trasferimenti, rispetto al 2011, per oltre
250 mila euro, 475 mila in meno rispetto al 2010. Una riduzione del 34%
dei trasferimenti dal 2010, e se anche agli altri comuni della valle
dell’hinterland Senigalliese non è andata molto meglio, ad Ostra spetta
il triste primato del maggior taglio dei trasferimenti, sia in termini
assoluti, sia in termini percentuali e sia se rapportati agli abitanti
(con una netta differenza tra comuni al di sopra e al di sotto dei 5.000
abitanti). Certo, ai comuni è stata data l’IMU, si dice. Ma va detto a chiare lettere che l’IMU, quanto meno in questa versione
sperimentale, è un’imposta municipale solo a metà. Già, perché mentre
per i cittadini si tradurrà in un sicuro aggravio del prelievo, anche
considerando solo le aliquote base di legge, i comuni si troveranno con
un gettito inferiore rispetto all’ICI 2011, nonostante la
re-introduzione dell’imposta sull’abitazione principale (con le aliquote
base stabilite dalla legge, infatti, il prelievo sui cittadini,
mediamente, sarà superiore, rispetto all’ICI 2011, del 75/% circa,
mentre il gettito per i comuni sarà inferiore, rispetto all’ICI 2011,
del 6-7% in media). Quello che manca, poco meno della metà del prelievo
totale, andrà allo Stato. Ma di fronte ad una riduzione dei
trasferimenti statali di tale portata, come riusciranno i Comuni a non
modificare le aliquote base? Probabilmente non sarà difficile concordare
sul fatto che occorreva dare un’ulteriore e decisa sferzata ai conti
pubblici, ancora più decisa di quelle date con le manovre finanziarie
degli ultimi anni, ma la maggior parte dei comuni si trova al limite
delle proprie possibilità (e oltre), e risulta più difficile capire fino
a che punto i cittadini potranno continuare a sopportare il peso delle
numerose manovre varate. Manovre numerose e spesso in contraddizione tra loro che obbligano gli
amministratori pubblici ad una navigazione a vista con la quale risulta
pressoché impossibile programmare anche la gestione ordinaria. È per
questo che l’amministrazione comunale di Ostra, dopo l’entrata in vigore
del decreto salva-Italia dello scorso 6 dicembre, ha sospeso gli
incontri già programmati nella logica del bilancio partecipativo. A
distanza di quattro mesi dall’entrata in vigore di quel decreto,
infatti, sono ancora troppe e troppo rilevanti le incognite. L’unica
consolazione è che una volta toccato l’apice, la strada dovrebbe essere
giocoforza in discesa. L’importante è arrivarci.
da Luigi Barigelli
assessore al bilancio Comune di Ostra
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