Anche Ostra e Ripe tra i comuni che hanno usufruito degli autovelox clonati forniti dalla ditta Garda Segnale srl . Lo scandalo era scoppiato nel giugno 2009, quando la Guardia di Finanza di Salerno, aveva sequestrato 50 apparecchi mobili non omologati messi a disposizione a più di 70 comuni dalla ditta di Desenzano.
E’ iniziato nella mattinata del 9 ottobre il processo per i titolari dell’azienda D.B. e A.N., per loro l’accusa è di frode nelle forniture pubbliche e truffa ai danni degli automobilisti.
Il Gup di Ancona Paola Moscaroli ha rinviato a giudizio gli amministratori della ditta di Desenzano del Garda. A costituirsi parte civile è stato il comune di Monte San Vito che ha chiesto un risarcimento per un importo pari a 80mila euro
: 30mila la convenzione stipulata con la società e le 16 multe
annullate da giudice di pace, mentre i restanti 50mila euro sono stati
richiesti come rimborso per i danni morali.
Gli autovelox incriminati erano stati attivati nel comune tra l’aprile 2006 e l’aprile 2007. Le macchinette per la rivelazione della velocità, modello ‘Velomatic 512‘
erano identificate con lo stesso numero di matricola di apparecchi
regolarmente immatricolati. Pertanto, gli autovelox in questione erano
sprovvisti di omologazione non garantendo la loro attendibilità e
rendendo così nulla qualsiasi contravvenzione.
Gli stessi apparecchi sono stati installati dalla stessa ditta anche
nei comuni di Ripe e Ostra; c’è da attendersi una nuova pioggia di
ricorsi dopo i 16 automobilisti che hanno fatto appello al Giudice di Pace per l’annullamento delle sanzione ed eventuali risarcimenti.
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