(ANSA) - ANCONA, 18 LUG - Concussione, corruzione e truffa ai danni
dello Stato nel settore del biogas. Un dirigente e due funzionari della
Regione Marche e 17 fra imprenditori e professionisti hanno ricevuto un
avviso di conclusione delle indagini da parte della procura di Ancona al
termine di un'indagine del Gico della Guardia di finanza e del Corpo
forestale dello stato. Sette le centrali biogas realizzate senza
Valutazione di impatto ambientale, e con procedure 'accelerate': le
imprese lucravano incentivi pubblici in cambio di regali ai funzionari,
che sembravano avere carta bianca nella redazione delle norme di
settore, potendo favorire così il gruppetto di società 'amiche'.
Sequestrati terreni e case per un valore complessivo di 10 milioni di
euro.
Un 'cartello affaristico-istituzionale'
Secondo i pm il dirigente della Regione Luciano Calvarese e i
funzionari Sandro Cossignani e Mauro Moretti avrebbero istruito norme e
atti amministrativi per favorire le imprese. Le società hanno potuto
bypassare la valutazione di impatto ambientale e il controllo delle
Province e realizzare sette centrali a biogas godendo di incentivi
statali fino a 31 mila euro per 15 anni dall'entrata in funzione
dell'impianto. In cambio, i funzionari avrebbero ottenuto 'tangenti'
sotto forma di regali e altre utilità: da lavori gratis per un impianto
fotovoltaico privato a commesse per 'forniture' di materiali elettrici o
piante di alloro per le centrali, mai arrivate a destinazione.
22 immobili, 57 terreni e un orologio Montblanc sequestrati su ordine del Gip
Una villa da 20 stanze, appartamenti e altri beni di proprietà dei
funzionari e degli imprenditori sono stati posti sotto sequestro
preventivo per equivalente, per una somma complessiva pari a 10 milioni
di euro.
'Via postuma' Governo Renzi salva impianti
I sigilli del Gip per le sette centrali sotto inchiesta erano già
pronti: ma il decreto legge entrato in vigore il 25 giugno scorso ha
momentaneamente salvato gli impianti privi di Via. Secondo l'accusa,
alcuni di questi impianti sarebbero stati costruiti violando anche la
normativa urbanistica e ambientale.
Fra gli indagati 15 società e la 'creme' dell'eco-energia
Il conte Guido Leopardi Dittajuti, Antonio e Alessandro Lazzarini,
Paolo Pesaresi sono alcuni dei nomi più noti dell'imprenditoria
marchigiana. Oltre alle persone fisiche hanno ricevuto l'avviso di
chiusura delle indagini anche 15 società: dalla Green Farm alla Covalm
di Osimo, alle Vbio 1, 2, 4, 6, e 7.
Diciotto mesi di indagini , intercettazioni telefoniche, pedinamenti
''C'e' stata una grande sinergia'' ha detto il procuratore capo
Elisabetta Melotti durante i 18 mesi di indagini, molto complesse,
condotte dal Gico della Guardia di finanza e dal Corpo forestale dello
Stato sul 'cartello' dell'eco-truffa. Dagli accertamenti non è emerso
nessun elemento a carico di esponenti politici o del governo regionale.
L'inchiesta può dirsi conclusa, e gli interessati hanno 20 giorni di
tempo per chiedere di essere interrogati o presentare una memoria.
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