martedì 30 agosto 2016

Argento a Rio: Ostra ringrazia Emanuele Birarelli con una grande festa!

Così il capitano della squadra di pallavolo maschile che quest’anno ha vinto la medaglia d’argento alle olimpiadi viene ringraziato dai suoi concittadini: con una grande festa a Casine dove, oltre alla musica e al cibo, non sono mancati l’affetto e la stima che Ostra e la frazione da sempre nutrono per il campione.
La festa è stata organizzata dal Comune, dove alle 17 si è tenuto un incontro più formale con il sindaco Andrea Storoni e con il gruppo sportivo di Ostra e del Circolo ACLI Falco. Nella familiare location della Sagra delle Pappardelle non poteva mancare la musica: per l’occasione è stata invitata a suonare la band Disco Stu (i cui componenti sono vecchi amici di Emanuele); e naturalmente il cibo: la cucina si è rimessa ai lavori ed è stata offerta a tutti la cena. Verso la tarda serata è stato proiettato un video che ripercorreva la vita dell’atleta sin da piccolo, partendo dalle foto che lo ritraevano a giocare le prime partite con gli amici, fino ad arrivare alle foto delle olimpiadi. Infine Emanuele si è unito alla band insieme a suo fratello ed ha suonato al basso un pezzo con loro.
“All’inizio delle olimpiadi sapevamo di essere un buon gruppo ma anche di non essere i super favoriti - ha detto Emanuele – poi, dopo che abbiamo giocato molto bene nella prima partita, quella contro la Francia e poi in quella contro gli Stati Uniti, si è accesa una miccia ed è stato sempre un crescendo di emozioni. É stata la terza olimpiade per me, l’olimpiade della maturità, perché mi sono fatto meno trasportare dalle emozioni individuali e più da quelle della squadra. Ho portato a casa un percorso bellissimo, tanto orgoglio e sono contento di aver visto quanto gli italiani si siano riavvicinati alla pallavolo.” Riguardo al futuro della squadra, questo è molto incerto “il prossimo anno la federazione vorrebbe farci incominciare il progetto che poi ci porterà alle prossime olimpiadi, ci sono anche i mondiali in casa nel 2018, ma è tutto da vedere ancora” ha detto l’atleta.
   
Gloria Bassotti
redazione@viveresenigallia.it

lunedì 22 agosto 2016

Fiume Esino inquinato dalla centrale biogas

 
Oggi, domenica 21 agosto, i forestali delle Stazioni di Jesi - San Marcello ed Ancona sono intervenuti, a seguito di numerose segnalazioni di cittadini, per contrastare un vasto inquinamento in corso lungo il Fiume Esino. Fin dal primo intervento la situazione è sembrata critica, in quanto le acque si presentavano di colore bruno scuro e si estendevano per un lungo tratto fluviale.
Considerata la vastità del fenomeno, gli agenti hanno chiesto il supporto dell’elicottero di stanza a Falconara, che grazie ad un volo di ricognizione ha consentito di risalire al punto preciso in cui le acque inquinate confluivano nell’asta fluviale principale. Dall’elicottero si accertava inoltre la portata del fenomeno che dal Comune di Maiolati Spontini si estendeva per un lungo tratto, fino a pochi chilometri dalla costa, con acque scurissime.
Grazie al capillare contatto con l’equipaggio dell’elicottero AB412 il personale forestale è riuscito ad individuare a terra l’origine del grave inquinamento, accertando che la causa risaliva a digestato proveniente da impianto biogas in Comune di Maiolati Spontini.
Una volta individuata la provenienza delle acque contaminate, gli agenti chiedevano un tempestivo intervento del personale del Dipartimento ARPAM di Ancona per le analisi del caso, anche al fine di verificare l’entità dell’inquinamento e la pericolosità delle sostanze presenti per il sistema fluviale e per l’uomo.
Lo scorso mese di maggio, gli agenti di Jesi San Marcello e Genga avevano già denunciato il gestore della medesima centrale Biogas, il quale aveva effettuato lo spandimento del materiale organico in grande quantità concentrandolo in poche aree coltivate di ridotte dimensioni, site a monte del Fosso del Lupo e non in modo uniforme come invece prescritto dalle norme vigenti.
Questa pratica illegale aveva determinato, anche a seguito delle piogge, il dilavamento del liquame che seguendo alcuni canali di scolo inquinava da diversi giorni le acque del fosso del Lupo, determinando un grave danno all’ecosistema fluviale.
Il responsabile legale dell’azienda di Maiolati Spontini, verrà deferito nuovamente alla Procura della Repubblica di Ancona per i reati di inquinamento ambientale, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, illecita utilizzazione agronomica degli effluenti agricoli, deturpamento del paesaggio, rischia pene fino a sei anni di reclusione.

Jesi, inquinato un tratto dell'Esino Denunciato gestore di una centrale

JESI - Un tratto del fiume Esino è interessato da un fenomeno di inquinamento che secondo il Corpo forestale dello Stato, intervenuto sul posto con agenti delle Stazioni di San Marcello e Ancona e con un elicottero, deriva dallo sversamento di digestato proveniente da un impianto biogas di Maiolati Spontini, il cui titolare era già stato denunciato nel maggio scorso per un episodio simile. Da Maiolati a ridosso della costa, i forestali hanno accertato la presenza di acque scure, su cui sono in corso campionamenti dell'Arpam. Tre mesi fa, si legge in un comunicato, il Cfs «aveva denunciato il gestore della medesima centrale biogas, il quale aveva effettuato uno spandimento del materiale organico in grande quantità concentrandolo in poche aree coltivate di ridotte dimensioni, situate a monte del Fosso del Lupo e non in modo uniforme come invece prescritto dalle norme vigenti». Il responsabile legale dell'azienda verrà deferito nuovamente alla procura della Repubblica di Ancona «per i reati di inquinamento ambientale, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, illecita utilizzazione agronomica degli effluenti agricoli, deturpamento del paesaggio» 
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