venerdì 8 settembre 2017

Ostra: commemorazione fascista, il caso finisce in Parlamento


Sinistra Italiana ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione della commemorazione di cinque spie nazifasciste, vittime di una rappresaglia dei partigiani nel 1944.
“Il Comune di Ostra è turbato dal tentativo di equiparare i martiri della Resistenza a cinque fascisti, in un'improbabile quanto inaccettabile tentativo di riconciliazione postuma”, si legge sull’Interrogazione del deputato Giovanni Paglia, finita in Parlamento. A provocare le polemiche in particolare la partecipazione, in forma privata, del sindaco di Ostra, Andrea Storoni, e del parroco del paese don Umberto Gasperini il 9 luglio scorso alla “Preghiera nel 73esimo anniversario dell’uccisione del Priore don Nazzareno Pettinelli e di coloro che furono vittime della rappresaglia avvenuta l’11 luglio 1944 in cui vennero uccisi cinque fascisti". La presenza del sindaco, iscritto al Partito democratico, aveva dato vita a polemiche all'interno del partito, ma anche dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Ecco il testo dell’interrogazione di Sinistra Italiana al ministro dell’Interno.
Premesso che
Il 6 febbraio 1944 a Ostra (AN) vengono assassinati dai nazifascisti i partigiani Alessandro Maggini, Amedeo Galassi e Pietro Brutti.
La fucilazione avviene dopo un rastrellamento e grazie alla denuncia di un gruppo di fascisti, che individua nei tre gli organizzatori della locale attività della Resistenza.
L’11 luglio 1944 ad essere giustiziati dai partigiani sono 5 fascisti, ritenuti i responsabili della delazione che aveva portato al precedente eccidio.
Si tratta di Monti Armeno, capitano della GNR, Nardi Cristianzano, fondatore ed esponente del fascio di Ostra, Faustina Marcellini, segretaria della sezione femminile del fascio, Allegrezza Licurgo, “camicia nera” di Senigallia, don Nazareno Pettinelli, che aveva approvato la condanna a morte dei partigiani, “in virtù della sua incondizionata adesione al fascismo e quindi ai bandi tedeschi”.
Negli ultimi anni, il Comune di Ostra è turbato dal tentativo di equiparare i martiri della Resistenza ai cinque fascisti, in un’improbabile quanto inaccettabile tentativo di riconciliazione postuma.
Dopo il tentativo respinto di erigere una lapide pubblica in ricordo dei cinque fascisti, proprio di fronte al monumento che ricorda i partigiani uccisi, si deve infatti assistere alla pubblica celebrazione dell’anniversario della morte dei repubblichini, con tanto di ostentazione di improvvisati monumenti funebri.
Proprio l’iconografia di tale monumento richiama peraltro evidentemente la cultura del neofascismo e rende evidente quanto sia impossibile distinguere il ricordo funebre e la celebrazione nostalgica e politica.
D’altra parte si è registrata in anni passati la presenza evidente ed organizzata di gruppi della destra neofascista.
A essere particolarmente inaccettabile è stata inoltre la presenza nell’agosto di quest’anno del Sindaco di Ostra, quasi a voler dare valenza istituzionale ad una cerimonia contraria allo spirito Costituzionale.
Tutto questo si inserisce in un contesto in cui l’estremismo di estrema destra si fa costantemente più aggressivo, in parallelo alla svalutazione della memoria e della storia.
Chiede
Se fosse a conoscenza dei fatti sovraesposti.
Se e come intenda intervenire per evitare che in futuro possano riproporsi, al fine di evitare indebite e inaccettabili equiparazioni fra chi combatté per la libertà del nostro paese e i nemici dell’umanità intera.

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