Dal bilancio al patto di stabilità, dalla scuola elementare Crocioni alla riqualificazione del centro storico, dalla trasparenza comunale ai progetti della lista civica “NOstra”.
A tu per tu con Moris Mansanta.
Capogruppo della lista civica “NOstra”, Moris Mansanta è uscito sconfitto dall'ultima tornata elettorale che lo ha visto confrontarsi con l'attuale sindaco di Massimo Olivetti. Da circa un anno occupa i banchi della minoranza dai quali svolge “l'importante funzione di controllo su quest'amministrazione”. Controllo ma anche critica. Da circa una anno infatti ad Ostra maggioranza ed opposizione si confrontano accesamente sui principali temi cittadini, primo fra tutti l'eredità economica lasciata dalla precedente amministrazione, in cui Mansanta era assessore, e i criteri per rientrare nel patto di stabilità. “In quest'ultimo anno - ha spiegato Mansanta- ci hanno accusato di aver lasciato il comune con dei debiti e di aver progettato la vendita di alcune aree di Pianello solo per rientrare nel patto di Stabilità. Le cose in realtà stanno diversamente. Innanzitutto i cosiddetti debiti lasciati. Quando abbiamo chiuso l'amministrazione Cioccolanti, c'erano delle rate di mutui da pagare. Scadenze semestrali che da tempo erano previste e che di conseguenza il Comune di Ostra era in grado di pagare. La liquidità per pagare queste rate, che di conseguenza non possiamo chiamare debiti, c'è sempre stata. Accanto a queste scadenze cerano poi delle ulteriori spese relative alla conclusione dei lavori alla scuola Crocioni. Spese che non abbiamo preventivato solo per un motivo. Aspettavamo la chiusura del cantiere per capire che tipo di lavori fossero necessari da ultimare e di conseguenza calcolarne le spese.”
Secondo punto, il progetto di alienazione di alcune aree della frazione Pianello. “In questi mesi è passata l'idea sbagliata che senza la vendita di alcune aree di Pianello, Ostra non avrebbe avuto i soldi per rientrare nel patto di stabilità. Falso -spiega Mansanta-. Ostra ha le risorse per rientrare nel patto di stabilità, ma il nostro progetto era ben differente e molto più importante. Si trattava di un progetto di riqualificazione di tutta la frazione di Pianello. Come scritto nel piano regolatore, dove attualmente c'è il campo sportivo deve sorgere un'area verde, punto strategico per lo sviluppo dell'intero abitato. Ecco la spiegazione. Nei nostri piani c'era la volontà di vendere una parte di quest'area sia per realizzare l'area verde sia per costruire il nuovo campo da calcio. Anzi la struttura sportiva che sarebbe dovuta nascere, avrebbe avuto costi diluiti su più anni e quindi decisamente sostenibili e avrebbe rappresentato la reale opportunità per tutta Ostra di avere un vero e proprio centro sportivo unico e non solo un campo da calcio. Accanto a questo, il ricavato della cessione di una parte dell'area avrebbe dato la possibilità al comune di rientrare nel patto di stabilità senza dover tagliare costi da altre parti. Infine l'area verde di Pianello avrebbe giovato a tutto il paese. Insomma una scelta lungimirante e condivisa in più di un'occasione dalle associazioni cittadine della frazione.
La scelta fatta da Olivetti e dalla sua giunta -continua Mansanta- ha delle responsabilità importanti. La mancata alienazione ha costretto l'amministrazione ha dover prendere i soldi da un'altra parte. Dove? Cancellando progetti già pronti a partire. Prendiamo per esempio il progetto di riqualifica del centro che prevedeva la creazione di importanti aree verdi a ridosso delle mura cittadine e l'individuazione di percorsi pedonali che attraversano tutto il paese. Un progetto cestinato senza far saper nulla a nessuno, alla faccia della trasparenza. Ostra deve puntare di più sul turismo e il progetto andava proprio in questa direzione. Senza dimenticare i progetti pronti a partire ma rimandati a data da destinarsi come la palestra, il sistema di riviere e il progetto per il centro commerciale naturale. Tutto fermo e nessuna informazione ai cittadini.”
E sulla trasparenza Mansanta punto il dito. “La trasparenza e la partecipazione tanto decantate in campagna elettorale dove sono finite? Bastano due indirizzi mail a fare tutto ciò? Non credo. In quasi un anno di governo quest'amministrazione si vanta di aver fatto una pista sul ghiaccio, di aver nominato un direttore artistico, di aver fatto un allaccio elettrico. Ma le decisioni importanti, e non quelle burocratiche dove sono?” Ed infine il capogruppo di “NOstra” interviene anche in merito alla polemica sull'ascensore del museo civico, da anni danneggiato dalle infiltrazioni. “Su questo punto hanno costruito tutta la loro campagna elettorale. Ammetto che c'è stato un errore ma se in 10 anni amministrazione questo è l'unico neo che ci si contesta vuol dire che abbiamo lavorato bene.”
A tu per tu con Moris Mansanta.
Capogruppo della lista civica “NOstra”, Moris Mansanta è uscito sconfitto dall'ultima tornata elettorale che lo ha visto confrontarsi con l'attuale sindaco di Massimo Olivetti. Da circa un anno occupa i banchi della minoranza dai quali svolge “l'importante funzione di controllo su quest'amministrazione”. Controllo ma anche critica. Da circa una anno infatti ad Ostra maggioranza ed opposizione si confrontano accesamente sui principali temi cittadini, primo fra tutti l'eredità economica lasciata dalla precedente amministrazione, in cui Mansanta era assessore, e i criteri per rientrare nel patto di stabilità. “In quest'ultimo anno - ha spiegato Mansanta- ci hanno accusato di aver lasciato il comune con dei debiti e di aver progettato la vendita di alcune aree di Pianello solo per rientrare nel patto di Stabilità. Le cose in realtà stanno diversamente. Innanzitutto i cosiddetti debiti lasciati. Quando abbiamo chiuso l'amministrazione Cioccolanti, c'erano delle rate di mutui da pagare. Scadenze semestrali che da tempo erano previste e che di conseguenza il Comune di Ostra era in grado di pagare. La liquidità per pagare queste rate, che di conseguenza non possiamo chiamare debiti, c'è sempre stata. Accanto a queste scadenze cerano poi delle ulteriori spese relative alla conclusione dei lavori alla scuola Crocioni. Spese che non abbiamo preventivato solo per un motivo. Aspettavamo la chiusura del cantiere per capire che tipo di lavori fossero necessari da ultimare e di conseguenza calcolarne le spese.”
Secondo punto, il progetto di alienazione di alcune aree della frazione Pianello. “In questi mesi è passata l'idea sbagliata che senza la vendita di alcune aree di Pianello, Ostra non avrebbe avuto i soldi per rientrare nel patto di stabilità. Falso -spiega Mansanta-. Ostra ha le risorse per rientrare nel patto di stabilità, ma il nostro progetto era ben differente e molto più importante. Si trattava di un progetto di riqualificazione di tutta la frazione di Pianello. Come scritto nel piano regolatore, dove attualmente c'è il campo sportivo deve sorgere un'area verde, punto strategico per lo sviluppo dell'intero abitato. Ecco la spiegazione. Nei nostri piani c'era la volontà di vendere una parte di quest'area sia per realizzare l'area verde sia per costruire il nuovo campo da calcio. Anzi la struttura sportiva che sarebbe dovuta nascere, avrebbe avuto costi diluiti su più anni e quindi decisamente sostenibili e avrebbe rappresentato la reale opportunità per tutta Ostra di avere un vero e proprio centro sportivo unico e non solo un campo da calcio. Accanto a questo, il ricavato della cessione di una parte dell'area avrebbe dato la possibilità al comune di rientrare nel patto di stabilità senza dover tagliare costi da altre parti. Infine l'area verde di Pianello avrebbe giovato a tutto il paese. Insomma una scelta lungimirante e condivisa in più di un'occasione dalle associazioni cittadine della frazione.
La scelta fatta da Olivetti e dalla sua giunta -continua Mansanta- ha delle responsabilità importanti. La mancata alienazione ha costretto l'amministrazione ha dover prendere i soldi da un'altra parte. Dove? Cancellando progetti già pronti a partire. Prendiamo per esempio il progetto di riqualifica del centro che prevedeva la creazione di importanti aree verdi a ridosso delle mura cittadine e l'individuazione di percorsi pedonali che attraversano tutto il paese. Un progetto cestinato senza far saper nulla a nessuno, alla faccia della trasparenza. Ostra deve puntare di più sul turismo e il progetto andava proprio in questa direzione. Senza dimenticare i progetti pronti a partire ma rimandati a data da destinarsi come la palestra, il sistema di riviere e il progetto per il centro commerciale naturale. Tutto fermo e nessuna informazione ai cittadini.”
E sulla trasparenza Mansanta punto il dito. “La trasparenza e la partecipazione tanto decantate in campagna elettorale dove sono finite? Bastano due indirizzi mail a fare tutto ciò? Non credo. In quasi un anno di governo quest'amministrazione si vanta di aver fatto una pista sul ghiaccio, di aver nominato un direttore artistico, di aver fatto un allaccio elettrico. Ma le decisioni importanti, e non quelle burocratiche dove sono?” Ed infine il capogruppo di “NOstra” interviene anche in merito alla polemica sull'ascensore del museo civico, da anni danneggiato dalle infiltrazioni. “Su questo punto hanno costruito tutta la loro campagna elettorale. Ammetto che c'è stato un errore ma se in 10 anni amministrazione questo è l'unico neo che ci si contesta vuol dire che abbiamo lavorato bene.”
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