sabato 8 marzo 2014
LA SENTENZA DEL TAR MARCHE SULLA CENTRALE BIOGAS A CASINE DI OSTRA
A pochi giorni di distanza dalla gioia per la Delibera della Giunta Regionale, con la quale è stata data l’ufficialità alla bocciatura del progetto del maxi-elettrodotto che avrebbe attraversato il nostro territorio a Casine di Ostra (Zona Montirano), per poi andare verso la Frazione di Filetto, è stata pubblicata la Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, riferita al nostro ricorso contro l’autorizzazione unica concessa dalla Regione Marche alla Ditta En-ergon Srl, per la costruzione di un impianto Biogas da Forsu a Casine di Ostra.
La sentenza, con una severità insolita e non dovuta, con un’inusuale dovizia di particolari (anche non necessari) , spazza via ogni nostra rimostranza e, concentrandosi sull’operato del Comune di Ostra, sembra ignorare completamente che alla base di tutto, c’è un movimento di Cittadini che, lasciati completamente all’oscuro di tutto, lamentano la totale assenza del rispetto dei principi di precauzione e concertazione!
Sapevamo di avere davanti un progetto politicamente condiviso, che da molto tempo circolava in vari ambienti, e quindi che saremmo dovuti andare contro Enti come Regione e Provincia, ma questo non ci ha spaventato.
Lo scorso Luglio, in assemblea pubblica, avevamo ampiamente documentato come l’intento dell’Assemblea Territoriale di Ambito Provinciale di convertire al “secco” l’impianto di compostaggio a Corinaldo, avrebbe creato un “buco” nella gestione dei rifiuti organici (oltre che nelle tasche dei cittadini in relazione alla tares), il quale avrebbe di fatto spalancato le porte alla gara d’appalto tra aziende private.
A dire il vero questa cosa ce l’aveva già preannunciata l’amministratore della En-ergon, intervenendo alla nostra assemblea pubblica del 20 febbraio 2013, dove, con mirabile lungimiranza imprenditoriale, anticipava di una decina di mesi le decisioni che l’A.T.A. avrebbe preso solamente a dicembre 2013!
Quindi, tanto per essere chiari, non ci siamo trovati davanti il solito impianto a biogas a scopo meramente speculativo, (come le decine di impianti autorizzati dalla Regione Marche senza la Valutazione di impatto ambientale), ma ad un progetto più complesso, politicamente condiviso con la Valutazione di impatto ambientale fatta…. sbagliata (perché riferita ad un impianto differente da quello poi autorizzato), ma fatta; dove l’unico piccolo e quasi insignificante danno collaterale sono i poveracci che abitano a Casine, Passo Ripe, Brugnetto.
Nelle prossime ore, valuteremo la possibilità di fare appello al Consiglio di Stato, ma questa brutta partita,nella quale tutti i giocatori in campo hanno saputo dare il peggio di sé, e che probabilmente dovrà ancora attendere prima di sentire il fischio finale, ha già uno sconfitto: è il cittadino. Il cittadino, il quale prima, è stato tenuto all’oscuro di tutto, poi è stato preso in giro dalle varie Istituzioni che avrebbero dovuto proteggerlo, (tutti i rappresentanti politici hanno sempre manifestato grande comprensione e condivisione del problema, salvo poi dimenticarsi di noi, non appena varcavamo la porta di uscita), che, proprio per sentirsi cittadino e non suddito, si è armato e difeso da solo (poi aiutato, questo sì, dai Comuni di Ostra e Ripe che ringraziamo), e che infine si è visto anche “schernito” in una sentenza che, attribuendogli il peso che ha avuto durante tutto il processo (ossia nullo), lo targa in qualche modo, come affetto dalla sindrome di Nimby (not in my back yard- non nel mio giardino) e lo rispedisce al mittente. E’ il Cittadino che ha già perso, ma non perché lo ha detto il TAR!
Comitato tutela ambiente e salute valli Misa e Nevola
Daniele Barigelli
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