sabato 8 novembre 2014

Ostra: 'In difficoltà a causa di interventi per oltre 500 mila euro fatti dall'amministrazione Olivetti'

Oggi ci troviamo a saldare il conto di un pasto consumato da altri, con poche strade da percorrere e una scadenza temporale imminente, il 31 dicembre. Vista la sfruttata metafora del buon padre di famiglia, la usiamo anche noi per spiegare la situazione.
Chi esporrebbe mai a dei rischi la propria famiglia con spese al di fuori delle ragionevoli disponibilità, pensando di saldare i conti qualche mese dopo con la vendita di una vecchia motocicletta di cui fino a quel momento non era mai riuscito a disfarsi?
Così l'ex Sindaco Olivetti giudizioso e competente padrone di famiglia invece ha fatto. L’avventatezza con cui aveva impostato le sue previsioni: prima spendo e poi vendo l'ex ospedale, rende l’idea della situazione a cui si è dovuti far fronte in questi mesi.
Nei primi 6 mesi del 2014, in cui hanno avuto in mano le redini del Comune, l'ex maggioranza ha proceduto con lavori ed interventi per oltre 500 mila euro, passivi che ad oggi mettono in seria difficoltà il rispetto del vincolo del patto di stabilità per quanto concerne gli obblighi finanziari legati alla spesa per investimenti. Al contrario noi abbiamo cercato di contenere la spesa. C'è una serie di iniziative poste in essere per il personale (sospensione di una collaborazione interinale, convenzioni per segreteria e capo-settore vigili), ma anche su altri fronti, cercando agevolazioni presso gli enti sovracomunali e reperendo risorse (già oltre 100mila euro i finanziamenti a fondo perduto).
Senza le lacrime da coccodrillo e le pantomime con cui l’ex-Sindaco Olivetti aveva avviato il suo (fallimentare) mandato amministrativo 5 anni fa, ma con la responsabilità e la consapevolezza che le sanzioni per un’uscita dal patto sarebbero deleterie per il Comune, ne paralizzerebbero l’azione amministrativa e metterebbero a rischio l’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini.
Il perseguimento del rispetto del patto è un obiettivo prioritario e per cui potrebbe essere necessaria anche l’alienazione di alcuni immobili o proprietà comunali, tra cui una porzione limitata, dell’ex-ospedale, un edificio di cui rivendichiamo il valore e le finalità di valorizzazione.
Inutile inoltre la polemica che riguarda l'apertura degli uffici al sabato, discorso già avviato da alcune settimane con la delegazione  dei dipendenti e che vogliamo portare come risultato all’inizio del nuovo anno.
Fuori luogo anche la puntualizzazione sulla figura del segretario comunale che tra le sue mansioni primarie non ha certamente quella del front-office con i cittadini e per cui la scelta operata da questa Amministrazione ricade nel solco di una volontà sempre manifestata in merito alla condivisione dei servizi e in risposta ad alcune carenze rilevate una volta insediati.
Una scelta che non trova problemi nella distribuzione di presenza su tre giornate lavorative ma che punta a riportare qualità e ordine nelle funzioni apicali di competenza della segreteria generale: coordinamento delle risorse umane, gestione delle procedure operative della macchina comunale, supervisione e perizia burocratica nella redazione di atti e delibere.
Dunque nessuna giravolta politica, nessuna retromarcia neanche sulla vicenda biogas. Chi ha avuto il progetto sotto mano per due anni abbondanti forse lo aveva fatto. Noi, dopo aver battuto altre strade certamente più efficaci e risolutive per la vicenda rispetto all’epilogo giudiziario, abbiamo scelto di agire con gli unici provvedimenti a cui, arrivati a questo punto, potevamo coscienziosamente dare seguito.
Parafrasando De Andrè vorremmo chiudere così:
Si sa che la minoranza da buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.

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