Ostra Presunta incompatibilità di incarichi. I consiglieri di minoranza chiedono al sindaco Massimo Olivetti, di fare chiarezza in merito ai ruoli ricoperti dall’assessore al turismo Egidio Muscellini. “In relazione alla delega al turismo assegnata al presidente della Pro loco di Ostra, chiediamo se esistono motivi di incompatibilità formale tra le due figure ricoperte dalla stessa persona – sottolineano Mansanta, Avaltroni, Leoni, Lupini e Storoni – considerato che ci risulta che come presidente della Pro loco, l’assessore abbia rassegnato le dimissioni il 18 giugno 2009 (dimissioni che il consiglio dell’associazione ha respinto), chiediamo di sapere quali sono le motivazioni che hanno indotto tale presa di posizione. A tutt’oggi sappiamo che le motivazioni date dall’assessore Muscellini e da altri suoi collaboratori, sia all’interno dell’amministrazione che all’interno dell’associazione Pro loco, sarebbero derivate da una pressione da parte del gruppo di minoranza, e nello specifico dal capogruppo Moris Mansanta. Non trovando le basi per un’affermazione simile, chiediamo al sindaco Massimo Olivetti e all’assessore al turismo Egidio Muscelli se, ed in quali occasioni, il capogruppo avrebbe affermato tale incompatibilità prendendo posizione sulla questione”.
Infine, il gruppo consiliare di minoranza chiede al sindaco se esistono eventuali incompatibilità tecniche previste dalle normative vigenti. “Come prevede di risolvere la questione? – chiede la minoranza – ricordiamo che la trasparenza era un cavallo di battaglia della campagna elettorale da parte del gruppo ‘Progetto Ostra – Olivetti Sindaco’, ci auguriamo ora che non sia stato solo uno slogan elettorale”.
Infine, il gruppo consiliare di minoranza chiede al sindaco se esistono eventuali incompatibilità tecniche previste dalle normative vigenti. “Come prevede di risolvere la questione? – chiede la minoranza – ricordiamo che la trasparenza era un cavallo di battaglia della campagna elettorale da parte del gruppo ‘Progetto Ostra – Olivetti Sindaco’, ci auguriamo ora che non sia stato solo uno slogan elettorale”.
SILVIA ARGENTATI