Ostra. La questione Smart Town e l’impiego delle
risorse comunali nel progetto “città digitale” continua a tenere banco
ad ostra. Mentre l’amministrazione Olivetti vede nel progetto uno
strumento di risparmio energetico che permetterà la sostituzione dei 170
pali della pubblica illuminazione, di avere una piattaforma sulla quale
installare sistemi di video sorveglianza e che in prospettiva futura
garantirà la connettività su tutto il territorio comunale, per i
consiglieri di minoranza della lista civica “nOstra”, il Comune si
impegna a sostenere una spesa di 74.416,38 annui per 10 anni, cioè
744.163,80 complessivi e la spesa ricadrà pesantemente sul bilancio
comunale. A parere dell’assessore al bilancio Luigi Barigelli invece,
l’impatto che il progetto “Smart Town” avrà sul bilancio 2012 sarà del
tutto marginale, se non addirittura nullo.
“Le rate da pagare inizieranno da agosto-settembre mentre il risparmio energetico, poco o tanto che sia, avrà effetto già durante la fase d'installazione, nelle prossime settimane – chiarisce l’assessore Barigelli - pertanto, le eventuali decisioni che l’amministrazione prenderà in merito alle entrate (aliquote Imu o tariffe), non saranno certo dovute a questo progetto”. Molti i dubbi espressi dai consiglieri di minoranza. “Attendiamo ancora molte risposte dall’amministrazione – incalza la minoranza - la Giunta, che in seduta di consiglio ha demandato ai responsabili dell'ufficio tecnico il compito politico di motivare la scelta Smart Town, ha espresso meraviglia nei confronti delle nostre richieste dicendo: una volta che facciamo una cosa, venite a lamentarvi? Effettivamente, però, si parla di 744.000. Ci mancava solo che in un momento di crisi come questo si spendessero tutti questi soldi a scapito dei servizi: vedi il previsto aumento delle tariffe dell'asilo nido che prevederà una quota fissa per tutti, non più calcolata in base alle presenze come avveniva prima. L'unica certezza arriva dalla bocca dell'ingegner Libanori che candidamente sostiene di aver scelto Smart Town perchè dovevamo trovare un progetto a prova di bomba contro i ricorsi.
Secondo l’assessore al bilancio Luigi Barigelli, sono altri i problemi che incombono sul bilancio comunale. In primis la riduzione di trasferimenti da parte dello Stato di 260 mila euro rispetto al 2011 (di 475 mila euro rispetto al 2010), la crisi edilizia che oltre ad aver ridotto i proventi per permessi di costruire al lumicino (altri 400 mila euro in meno rispetto alla media di qualche anno fa), costringe le imprese edili a chiedere il rimborso dei proventi già versati per progetti non più realizzati, azzerando anche quei pochi oneri d'urbanizzazione che ancora entrano.
“Le rate da pagare inizieranno da agosto-settembre mentre il risparmio energetico, poco o tanto che sia, avrà effetto già durante la fase d'installazione, nelle prossime settimane – chiarisce l’assessore Barigelli - pertanto, le eventuali decisioni che l’amministrazione prenderà in merito alle entrate (aliquote Imu o tariffe), non saranno certo dovute a questo progetto”. Molti i dubbi espressi dai consiglieri di minoranza. “Attendiamo ancora molte risposte dall’amministrazione – incalza la minoranza - la Giunta, che in seduta di consiglio ha demandato ai responsabili dell'ufficio tecnico il compito politico di motivare la scelta Smart Town, ha espresso meraviglia nei confronti delle nostre richieste dicendo: una volta che facciamo una cosa, venite a lamentarvi? Effettivamente, però, si parla di 744.000. Ci mancava solo che in un momento di crisi come questo si spendessero tutti questi soldi a scapito dei servizi: vedi il previsto aumento delle tariffe dell'asilo nido che prevederà una quota fissa per tutti, non più calcolata in base alle presenze come avveniva prima. L'unica certezza arriva dalla bocca dell'ingegner Libanori che candidamente sostiene di aver scelto Smart Town perchè dovevamo trovare un progetto a prova di bomba contro i ricorsi.
Secondo l’assessore al bilancio Luigi Barigelli, sono altri i problemi che incombono sul bilancio comunale. In primis la riduzione di trasferimenti da parte dello Stato di 260 mila euro rispetto al 2011 (di 475 mila euro rispetto al 2010), la crisi edilizia che oltre ad aver ridotto i proventi per permessi di costruire al lumicino (altri 400 mila euro in meno rispetto alla media di qualche anno fa), costringe le imprese edili a chiedere il rimborso dei proventi già versati per progetti non più realizzati, azzerando anche quei pochi oneri d'urbanizzazione che ancora entrano.
venerdì, 1 giugno 2012
SILVIA ARGENTATI
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