Martedì prossimo in Regione si
terrà la Conferenza dei Servizi, a cui parteciperanno i rappresentanti
di diversi Enti pubblici territoriali tra cui ricordiamo Regione Marche,
Provincia di Ancona ed i Comuni di Ostra e Trecastelli, per decidere se
rilasciare o no l’Autorizzazione Integrata Ambientale per la
costruzione dell’impianto a biogas mediante digestione anaerobica
alimentato da biomasse provenienti da FORSU che dovrebbe sorgere nella
zona ZIPA di Ostra.
Si tratta dell’ultimo e definitivo atto che potrebbe dare il via libera
alla realizzazione dell’impianto in un lotto che proprio nell’alluvione
del 2014 è stato sommerso dall’esondazione del Fiume Nevola,
verificatasi in località Passo Ripe per poi raggiungere in modo copioso
proprio l’area destinata alla realizzazione della centrale biogas. E’
dunque pacificamente acclarato che l’area su cui questo particolare
impianto dovrebbe sorgere è non solo esondabile ma addirittura esondata,
circostanza che dovrebbe indurre a non consentire tale costruzione in
quel luogo, delocalizzando l’impianto in un’area più sicura.
Tuttavia, a quanto emerge dalla lettura degli atti e dei verbali della
Conferenza dei Servizi gli Enti che vi partecipano, sarebbero
indirizzati a non prendere in considerazione né la delocalizzazione
dell’impianto né tantomeno a subordinare la loro decisione al fatto che
prima vengano compiuti sul Fiume Nevola tutti quei lavori necessari a
garantire che in futuro non si possa più verificare un evento simile a
quello del maggio 2014, e ciò solo perché, nonostante siano già
trascorsi quasi due anni da quell’evento catastrofico l’Autorità di
Bacino ed il Comune di Ostra non hanno provveduto ancora ad individuare
quell’area graficamente come area esondata.
Il Comitato Tutela e Salute Valli Misa e Nevola, solo per caso e senza
che nessuno degli Enti coinvolti nel procedimento l’avessero avvisato
(circostanza davvero grave) ha avuto notizia del procedimento
autorizzativo dell’AIA solo nell’ultimo periodo e per questo, seppur in
un lasso di tempo limitatissimo ha iniziato un’opera di
sensibilizzazione e di informazione nei confronti della popolazione,
ignara del fatto che il progetto dell’impianto stesse ancora andando
avanti. Il Comitato non solo ha promosso, grazie alla collaborazione del
Gruppo Società ed Ambiente di Senigallia, una raccolta di migliaia e
migliaia di firme contro il rilascio dell’Autorizzazione dell’impianto
ma ha anche lanciato una capillare attività informativa finalizzata a
sensibilizzare anche gli amministratori degli Enti coinvolti nel
procedimento affinché compiano tutto quanto nel loro potere per non
permettere che l’impianto venga realizzato in una quella zona che
nemmeno due anni fa fu sommersa da quasi un metro e mezzo di acqua.
In questa ottica il “Comitato tutela e salute valli Misa e Nevola” ha
organizzato il 9 marzo scorso presso Il circolo ACLI FALCO di Casine un
incontro per trattare il problema del possibile imminente inizio lavori
dell’impianto Biogas presso la Zipa di Casine. All’incontro hanno preso
parte tantissimi cittadini che hanno manifestato la loro preoccupazione,
il Sindaco di Trecastelli che ha sottolineato la sua contrarietà alla
realizzazione dell’impianto e diversi gruppi politici ed associativi di
Senigallia che si sono uniti al coro dei “NO” a questo progetto.
Durante la serata relatori e tecnici hanno ripercorso le varie tappe
dell’iter autorizzativo dell’AIA , mostrato documenti, foto e video
evidenziando in modo inequivocabile come il luogo prescelto non sia
assolutamente adatto per tale impianto. Tutti hanno concordato come sia
inopportuno che venga rilasciata questa ultima autorizzazione e si sono
detti esterrefatti di fronte ai verbali ed ai documenti della Conferenza
che sembrerebbe al momento essere indirizzata a rilasciare il proprio
parere a prescindere dalla necessità che vengano realizzati sul Fiume
Nevola quegli interventi che possano definitivamente escludere una nuova
esondazione simile a quella del 2014 e senza valutare una
delocalizzazione dell’impianto, giustificando detta decisione sul fatto
che l’area non sarebbe stata ancora perimetrata.
E’ stata una bellissima occasione di approfondimento e di scambio di
opinioni, macchiata solo dal fatto che il Sindaco di Ostra, Andrea
Storoni e l’intera sua amministrazione hanno disertato l’appuntamento.
Sarebbe stata una opportunità per il primo cittadino ostrense, per
comprendere le ragioni del Comitato e per potersi confrontare sul
proprio operato. Considerato l’enorme successo che gli incontri e le
raccolte di firme hanno registrato nella popolazione e soprattutto
considerato l’enorme pericolo che il rilascio dell’AIA potrebbe
rappresentare per l’intera collettività locale, il Comitato continua la
sua attività di informazione e di battaglia, sperando che gli Enti
coinvolti possano esaminare con maggiore attenzione e quindi non
rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale all’impianto, fermo
restando che in caso contrario è già pronto ad intraprendere qualsiasi
azione per evitare che l’impianto sia costruito in quella zona.
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