Si sta avviando verso la
conclusione questa prima settimana di “sperimentazione” della nuova
viabilità. Fin dal primo giorno, i disagi non sono di certo mancati:
ricordiamo che al mattino un’ambulanza ha imboccato C.so Mazzini
contromano e in serata un furgone è stato costretto alla stessa manovra
perché impossibilitato a transitare lungo V.Gramsci, chiusa al traffico.
A tutto ciò, si unisce un crescente sconforto dei commercianti i
quali, oltre a vedere il centro storico sempre più deserto nelle varie
fasce orarie della giornata, stanno già registrando un considerevole
calo delle vendite. Questo grazie soprattutto al provvedimento “a
sorpresa” stabilito dall’Amministrazione che impone la chiusura di Via
Gramsci già a partire dalle 18 nei giorni feriali, con un anticipo di
ben due ore rispetto alla ZTL sancita per il C.so Mazzini.
Questo, però, non ha intimidito una intrepida novantenne che, nel
pomeriggio di venerdì 14 luglio, a causa dell’età avanzata e delle
difficoltà nel camminare, ha “osato” contravvenire a questa decisione,
entrando con la macchina in Via Gramsci dopo l’orario di chiusura e
sostando la propria auto di fronte al negozio dove si era recata per
fare la spesa. All’uscita, però, la signora si è accorta di aver
smarrito le chiavi della macchina; il titolare del negozio si è così
rivolto ai Vigili poco distanti.
La ricerca delle chiavi ha mobilitato tutta la via, nonché il Sindaco,
l’assessora Paolinelli e la consigliera Digena che stavano assistendo al
mercatino dei bambini allestito in Via Gramsci. Fortunatamente le
chiavi sono state rinvenute ma l’episodio si è concluso senza un lieto
fine poiché la novantenne è stata comunque multata e a nulla sono valse
le proteste ed i tentativi per far desistere i Vigili. Di slancio, i
commercianti della zona si sono attivati per pagare loro, di tasca
propria, la multa destinata alla signora.
Un episodio simile era già accaduto, lunedì mattina, al titolare
della storica edicola di V.Gramsci il quale, per pochi istanti, aveva
sostato (seppur non consentito) davanti all’ingresso del proprio
negozio, per permettere al padre novantenne e disabile di scendere; ci
auguriamo che almeno stavolta la multa non venga comminata!
A fronte di tutto ciò ci chiediamo: non è bastato aver imposto
forzatamente l’inversione della viabilità nel centro storico nonostante
la forte contrarietà della maggioranza dei cittadini? Non è bastato aver
messo in seria difficoltà i commercianti disponendo la chiusura serale
di via Gramsci già dalle 18? Non è bastato aver desertificato il centro
storico così come riportato dalle foto scattate a più riprese?
Evidentemente no e l’episodio accaduto ieri pomeriggio ne è l’ennesima dimostrazione.
I Vigili avranno anche fatto il loro dovere, ma la sensazione è che ora i
regolamenti, i formalismi e le rigide applicazioni stiano prendendo il
sopravvento sul senso pratico e sul buonsenso civico. Ostra non è una
grande capitale europea o una città metropolitana! Ostra è una cittadina
medioevale dove la gente ama godere delle piccole comodità negate ai
grandi centri abitati; Ostra ha un’età media decisamente alta e per
questo dovrebbe essere il più possibile a misura d’uomo con la massima
fruibilità ai servizi; Ostra è un centro commerciale "a cielo aperto",
ricco di tante piccole attività commerciali ed artigianali, difficile da
ritrovare in altre realtà e per questo andrebbe sostenuto ed
incentivato.
Per tutte queste peculiarità che la contraddistinguono, Ostra
dovrebbe essere preservata per la sua ricchezza e la sua unicità e non
conformata a moderni standard che non tengono conto del tessuto sociale,
urbano ed economico che è proprio di ogni città.
Invece, tutte le criticità ed i timori che avevamo avanzato
all’Amministrazione comunale si stanno confermando puntualmente, forse
anche in misura maggiore di quanto potessimo prospettare.
Continuiamo davvero a non capire a chi/cosa possa giovare questo
radicale ed insensato cambiamento, richiesto da nessuno, dannoso per
tanti e costato a tutta la collettività. Perciò, la domanda che ci
poniamo è: ad Ostra, che fine ha fatto il buonsenso?
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”
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