A seguito di alcune
affermazioni contenute in articoli del gruppo di minoranza, apparsi di
recente sulla stampa in merito alla vicenda del progetto “Smart Town”, e
prima che si diffondano false convinzioni e “leggende metropolitane”,
si ritiene doveroso un chiarimento.
L’impatto che il progetto “Smart Town” avrà sul bilancio 2012 sarà
sicuramente del tutto marginale, se non addirittura nullo. Questo per il
semplice motivo che le rate da pagare inizieranno da agosto-settembre,
mentre il risparmio energetico, poco o tanto che sia, avrà effetto già
durante la fase di installazione, nelle prossime settimane. Pertanto, le
eventuali decisioni che l’amministrazione prenderà in merito alle
entrate (aliquote Imu o tariffe che siano), non saranno certo dovute a
questo progetto. Ben altri sono i problemi che incombono sul bilancio
comunale, su alcuni dei quali si è già avuto modo di intervenire.
Una riduzione di trasferimenti da parte dello stato di 260 mila euro rispetto al 2011 (o di 475 mila euro rispetto al 2010, se si preferisce), la crisi edilizia che oltre ad aver ridotto i proventi per permessi di costruire al lumicino (altri 400 mila euro in meno rispetto alla media di qualche anno fa), costringe le imprese edili a chiedere il rimborso dei proventi già versati per progetti non più realizzati, azzerando di fatto anche quei pochi oneri di urbanizzazione che ancora entrano. L’aumento del prezzo del carburante, l’effetto dell’aumento dal 20% al 21% (e forse da ottobre al 23%) dell’aliquota Iva, che per un comune costituisce quasi sempre una spesa come per le famiglie, l’effetto dell’aumento delle forniture gas e luce (e qui il risparmio energetico sulla pubblica illuminazione, invece, ci verrà un po’ in aiuto) sia per l’aumento delle addizionali sia per l’acquisizione delle ultime lottizzazioni iniziate negli anni “d’oro”.
L’aumento delle forniture (ad esempio quelle alimentari) dovute all’incremento del costo dei carburanti, l’aumento dei costi relativi agli appalti di servizi che giungono a scadenza, per esempio quello relativo all’igiene urbana. Il tutto senza contare gli eventuali versamenti pro-quota per aumenti di capitale o copertura di perdite di società e consorzi partecipati (e ci si riferisce solo a quelli essenziali, quali Multiservizi, Zipa ecc.), che in questi tempi di crisi non mancano. Questi sono i problemi che l’amministrazione si trova ad affrontare nella predisposizione del bilancio 2012, problemi la cui somma algebrica, a spanne, supera abbondantemente il milione di euro, e non spalmati in dieci anni, ma concentrati in un solo anno. E questo per ogni anno a venire. Se si ha chiaro questo, forse si potrà valutare con più serenità ed obiettività le scelte che l’amministrazione farà sul bilancio di previsione, sapendo che saranno comunque fatte avendo ben presente quella che è la situazione attuale e cercando di salvaguardare il più possibile i soggetti più deboli.
da Luigi BarigelliUna riduzione di trasferimenti da parte dello stato di 260 mila euro rispetto al 2011 (o di 475 mila euro rispetto al 2010, se si preferisce), la crisi edilizia che oltre ad aver ridotto i proventi per permessi di costruire al lumicino (altri 400 mila euro in meno rispetto alla media di qualche anno fa), costringe le imprese edili a chiedere il rimborso dei proventi già versati per progetti non più realizzati, azzerando di fatto anche quei pochi oneri di urbanizzazione che ancora entrano. L’aumento del prezzo del carburante, l’effetto dell’aumento dal 20% al 21% (e forse da ottobre al 23%) dell’aliquota Iva, che per un comune costituisce quasi sempre una spesa come per le famiglie, l’effetto dell’aumento delle forniture gas e luce (e qui il risparmio energetico sulla pubblica illuminazione, invece, ci verrà un po’ in aiuto) sia per l’aumento delle addizionali sia per l’acquisizione delle ultime lottizzazioni iniziate negli anni “d’oro”.
L’aumento delle forniture (ad esempio quelle alimentari) dovute all’incremento del costo dei carburanti, l’aumento dei costi relativi agli appalti di servizi che giungono a scadenza, per esempio quello relativo all’igiene urbana. Il tutto senza contare gli eventuali versamenti pro-quota per aumenti di capitale o copertura di perdite di società e consorzi partecipati (e ci si riferisce solo a quelli essenziali, quali Multiservizi, Zipa ecc.), che in questi tempi di crisi non mancano. Questi sono i problemi che l’amministrazione si trova ad affrontare nella predisposizione del bilancio 2012, problemi la cui somma algebrica, a spanne, supera abbondantemente il milione di euro, e non spalmati in dieci anni, ma concentrati in un solo anno. E questo per ogni anno a venire. Se si ha chiaro questo, forse si potrà valutare con più serenità ed obiettività le scelte che l’amministrazione farà sul bilancio di previsione, sapendo che saranno comunque fatte avendo ben presente quella che è la situazione attuale e cercando di salvaguardare il più possibile i soggetti più deboli.
assessore al bilancio Comune di Ostra
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