Presentata venerdì i
dati dell’indagine sulla tassazione locale, in particolare IMU e TARES,
realizzata da Confindustria Ancona sul territorio provinciale. A fare
gli onori di casa Confindustria il neo presidente Schiavoni insieme al
Direttore Schittone. Schiavoni punta il dito con amarezza: 'Ancona,
Capoluogo di Regione tra le città meno virtuose. Presto un tavolo con il
comune'. Città esempio Castelfidardo ed Ostra. 'Riconoscere alle
aziende il ruolo sociale sul territorio'.
Presentata oggi una recente indagine di Confindustria sulla tassazione
locale in 49 comuni della provincia di Ancona.Obiettivo dell’analisi é
capire se esistono o meno le condizioni per fare impresa oggi in loco.
Dopo il ringraziamento a Sandro Paradisi in quanto delegato di
Confindustria per i rapporti con i comitati territoriali e ai Presidenti
dei comitati territoriali per l’impegno e il lavoro svolto e per aver
portato a termine questa prima indagine, il neo presidente degli
industriali, Claudio Schiavoni, ha sottolineato che si tratta di una
prima fase di un’indagine più complessa da cui scaturirà, nel prossimo
anno, il bilancio sociale di Confindustria Ancona. Uno strumento utile
per misurare l’impatto sulle imprese della nostra provincia.
“Quest’anno siamo partiti da un campione del 65% di aziende – ha spiegato Claudio Schiavoni, neo presidente di Confindustria
- in particolare abbiamo analizzato l’impatto che IMU e TARSU hanno
avuto sulle nostre imprese. Fondamentale analizzare questi dati dal
momento che, e ne siamo sempre più convinti, le nostre imprese hanno un
ruolo sociale sul territorio, che non servano solo per generare profitto
ma che servano anche per generare benessere diffuso su tutto il
territorio. Possiamo quindi dire che lo Sviluppo delle aziende =
Sviluppo del territorio e viceversa. Partiamo quindi con l’analizzare
cosa rende il nostro territorio più o meno attrattivo. Uno degli
elementi sono sicuramente le tassazioni locali, IMU e TARSU e l’impatto
che questi hanno sulla vita delle nostre imprese. Per quanto riguarda i
rifiuti possiamo senza ombra di dubbio affermare che le nostre imprese
pagano di più di quanto pagano i singoli cittadini: paradossalmente
potrebbe sembrare giusto, ma se pensiamo che la quasi totalità delle
aziende gestisce in maniera autonoma i propri rifiuti, tutto questo
diventa un ulteriore tassa o balzello che gli imprenditori si ritrovano a
dover pagare magari per compensare le inefficienze del comune di
appartenenza.
“Dati alla mano – ha continuato Schiavoni - rilevati
dalla nostra indagine che evidenziano come alle imprese del nostro
territorio a seconda dei comuni di appartenenza vengano applicati sia
per IMU che per TARSU aliquote diverse e nella maggior parte dei casi
ben al di sopra delle aliquote base. Per quanto riguarda l’IMU, abbiamo
fatto una simulazione per rapportare i dati parziali al 100% delle
imprese ed è risultato che alle nostre aziende costa 20.200.000 euro;
solo 10 comuni su 49 hanno applicato l’aliquota base mentre 6 di questi
hanno applicato l’aliquota massima; l’aliquota media applicata è del
8,9‰ e ben 24 comuni sono al di sopra di questa, ma il dato più
preoccupante è che nel passaggio dall’ICI all’IMU le aliquote sono
aumentate mediamente del 61%”.
“Per quanto riguarda la TARSU - ha spiegato il Presidente degli industriali -
c’è da riscontrare un aumento sconsiderato delle aliquote dal 2008 al
2012 che fa segnare un + 19%; il valore della TARSU pagata dalle nostre
imprese ammonta a circa 6.700.000 euro, l’aliquota media è del 2,3
euro/mq e ben 19 comuni sono sopra la media”.
La volontà dell'indagine non é ostentare l'ennesima polemica sulle
tasse, ma fare delle proposte per far sì che la provincia di Ancona
torni ad essere un territorio attrattivo che tragga beneficio dallo
sviluppo delle aziende locali. Confindustria é pronta ad un dialogo con
in vari Enti locali a partire dal Capoluogo di Regione, che a riguardo é
molto lontano dall'essere virtuoso. Si aggiudicano invece il titolo di
città esempio Castelfidardo ed Ostra. La proposta dei Confindutriali:
"La condizione minima - ha detto ancora Schiavoni - é quella di
applicare per tutte le imprese della provincia, indipendentemente dal
comune di appartenenza, l’aliquota minima per renderle competitive alla
stessa maniera nei confronti del mercato, anziché scaricare proprio
sulle imprese le inefficienze dei vari comuni".
IMU: cosi come al momento non viene applicata alla prima casa, Confidustria chiede che non venga applicata alle aziende che non riescono a chiudere i propri bilanci in utile e ancora che non venga applicata a quelle aziende che continuano a generare benessere nel territorio, sia in termini di assunzione di personale a tempo indeterminato.
TARSU: Confindustria chiede che, con dei parametri prestabiliti, venga ridotta progressivamente l’aliquota per tutte le aziende che certificano di essere virtuose non generando “inquinamento” e che già, al loro interno, facciano raccolta differenziata.
di Laura Rotoloni
IMU: cosi come al momento non viene applicata alla prima casa, Confidustria chiede che non venga applicata alle aziende che non riescono a chiudere i propri bilanci in utile e ancora che non venga applicata a quelle aziende che continuano a generare benessere nel territorio, sia in termini di assunzione di personale a tempo indeterminato.
TARSU: Confindustria chiede che, con dei parametri prestabiliti, venga ridotta progressivamente l’aliquota per tutte le aziende che certificano di essere virtuose non generando “inquinamento” e che già, al loro interno, facciano raccolta differenziata.
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