venerdì 19 luglio 2013

Presentata l'indagine sulla tassazione locale. Schiavoni (Confindustria). Ostra città esempio

Presentata venerdì i dati dell’indagine sulla tassazione locale, in particolare IMU e TARES, realizzata da Confindustria Ancona sul territorio provinciale. A fare gli onori di casa Confindustria il neo presidente Schiavoni insieme al Direttore Schittone. Schiavoni punta il dito con amarezza: 'Ancona, Capoluogo di Regione tra le città meno virtuose. Presto un tavolo con il comune'. Città esempio Castelfidardo ed Ostra. 'Riconoscere alle aziende il ruolo sociale sul territorio'.
Presentata oggi una recente indagine di Confindustria sulla tassazione locale in 49 comuni della provincia di Ancona.Obiettivo dell’analisi é capire se esistono o meno le condizioni per fare impresa oggi in loco. Dopo il ringraziamento a Sandro Paradisi in quanto delegato di Confindustria per i rapporti con i comitati territoriali e ai Presidenti dei comitati territoriali per l’impegno e il lavoro svolto e per aver portato a termine questa prima indagine, il neo presidente degli industriali, Claudio Schiavoni, ha sottolineato che si tratta di una prima fase di un’indagine più complessa da cui scaturirà, nel prossimo anno, il bilancio sociale di Confindustria Ancona. Uno strumento utile per misurare l’impatto sulle imprese della nostra provincia. “Quest’anno siamo partiti da un campione del 65% di aziende – ha spiegato Claudio Schiavoni, neo presidente di Confindustria - in particolare abbiamo analizzato l’impatto che IMU e TARSU hanno avuto sulle nostre imprese. Fondamentale analizzare questi dati dal momento che, e ne siamo sempre più convinti, le nostre imprese hanno un ruolo sociale sul territorio, che non servano solo per generare profitto ma che servano anche per generare benessere diffuso su tutto il territorio. Possiamo quindi dire che lo Sviluppo delle aziende = Sviluppo del territorio e viceversa. Partiamo quindi con l’analizzare cosa rende il nostro territorio più o meno attrattivo. Uno degli elementi sono sicuramente le tassazioni locali, IMU e TARSU e l’impatto che questi hanno sulla vita delle nostre imprese. Per quanto riguarda i rifiuti possiamo senza ombra di dubbio affermare che le nostre imprese pagano di più di quanto pagano i singoli cittadini: paradossalmente potrebbe sembrare giusto, ma se pensiamo che la quasi totalità delle aziende gestisce in maniera autonoma i propri rifiuti, tutto questo diventa un ulteriore tassa o balzello che gli imprenditori si ritrovano a dover pagare magari per compensare le inefficienze del comune di appartenenza. “Dati alla mano – ha continuato Schiavoni - rilevati dalla nostra indagine che evidenziano come alle imprese del nostro territorio a seconda dei comuni di appartenenza vengano applicati sia per IMU che per TARSU aliquote diverse e nella maggior parte dei casi ben al di sopra delle aliquote base. Per quanto riguarda l’IMU, abbiamo fatto una simulazione per rapportare i dati parziali al 100% delle imprese ed è risultato che alle nostre aziende costa 20.200.000 euro; solo 10 comuni su 49 hanno applicato l’aliquota base mentre 6 di questi hanno applicato l’aliquota massima; l’aliquota media applicata è del 8,9‰ e ben 24 comuni sono al di sopra di questa, ma il dato più preoccupante è che nel passaggio dall’ICI all’IMU le aliquote sono aumentate mediamente del 61%”. “Per quanto riguarda la TARSU - ha spiegato il Presidente degli industriali - c’è da riscontrare un aumento sconsiderato delle aliquote dal 2008 al 2012 che fa segnare un + 19%; il valore della TARSU pagata dalle nostre imprese ammonta a circa 6.700.000 euro, l’aliquota media è del 2,3 euro/mq e ben 19 comuni sono sopra la media”. La volontà dell'indagine non é ostentare l'ennesima polemica sulle tasse, ma fare delle proposte per far sì che la provincia di Ancona torni ad essere un territorio attrattivo che tragga beneficio dallo sviluppo delle aziende locali. Confindustria é pronta ad un dialogo con in vari Enti locali a partire dal Capoluogo di Regione, che a riguardo é molto lontano dall'essere virtuoso. Si aggiudicano invece il titolo di città esempio Castelfidardo ed Ostra. La proposta dei Confindutriali: "La condizione minima - ha detto ancora Schiavoni - é quella di applicare per tutte le imprese della provincia, indipendentemente dal comune di appartenenza, l’aliquota minima per renderle competitive alla stessa maniera nei confronti del mercato, anziché scaricare proprio sulle imprese le inefficienze dei vari comuni".
IMU: cosi come al momento non viene applicata alla prima casa, Confidustria chiede che non venga applicata alle aziende che non riescono a chiudere i propri bilanci in utile e ancora che non venga applicata a quelle aziende che continuano a generare benessere nel territorio, sia in termini di assunzione di personale a tempo indeterminato.
TARSU: Confindustria chiede che, con dei parametri prestabiliti, venga ridotta progressivamente l’aliquota per tutte le aziende che certificano di essere virtuose non generando “inquinamento” e che già, al loro interno, facciano raccolta differenziata.
di Laura Rotoloni

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