A quattro mesi dal suo insediamento, il sindaco di Ostra Massimo Olivetti spiega il suo progetto per il paese. Dal coinvolgimento dei giovani, alla trasparenza verso i cittadini, dal nuovo Piano Particolareggiato del Centro al futuro delle frazioni.
Massimo Olivetti sindaco con 2292 voti, il 58%. Com'e' la vita da primo cittadino dopo quattro mesi?
"Da un anno a questa parte ci siamo letteralmente buttati in questa nuova avventura e sta andando bene. Siamo costantemente presenti e vicini ai cittadini, pronti a rivoluzionare la burocrazia di questo comune. Idee e voglia di fare non mancano. Abbiamo tanti progetti in cantiere. In primis il Consiglio Comunale itinerante perchè vogliamo che la gente entri in contatto con la vita dell'amministrazione. Ma non solo. Stiamo organizzando una serie di nuove commissioni che coinvolgeranno i cittadini in prima persona. Ma alla base c'è senza dubbio la volontà di alleggerire una macchina burocratica comunale fin troppo pesante. Porteremo il numero dei dirigenti comunali a due o tre, digitalizzeremo le pratiche comunali e amministrative. Vogliamo una struttura meno verticistica e più vicina alla gente".
Nel 2004 furono ben tre i candidati che sfidarono il sindaco uscente Lorenzo Cioccolanti. A giugno attorno al suo nome si accordò tutto il centrodestra. Che è successo?
"Premetto che la mia è una lista civica e che non sono iscritto a nessun partito. Le precedenti elezioni furono un'esperienza. Proposero anche a me la candidatura ma solo l'ottobre scorso ho deciso di tentare. L'unità di intenti di tutto un movimento civile e anche politico mi ha convinto. Credo che l'unità dimostrata in campagna elettorale sia stato uno dei nostri punti di forza".
In campagna elettorale il suo slogan era Esperienza, Trasparenza e Partecipazione. Ce lo spiega?
"In tanti anni da consigliere comunale sono passato dai banchi della maggioranza a quelli dell'opposizione. Conosco, amo e lavoro ad Ostra, questa è esperienza. Per quanto riguarda la trasparenza è semplice: vogliamo un'amministrazione che dialoghi con i cittadini. A differenza delle precedente amministrazione, vogliamo prima discutere con la gente, capire le opinioni e poi prendere le decisioni. In campagna elettorale, girando casa per casa abbiamo capito quali sono i veri problemi dei nostri cittadini. Problemi legati al sociale, alla mancanza di lavoro ai servizi sociali. Tutte questioni per troppo tempo sottovalutate".
Lei non vive ad Ostra (vive a Senigallia ndr) e per questo è stato più criticato...
"E' vero. Ma ad Ostra ci sono nato, ci ho vissuto per tanti anni senza contare che lavoro qui. Io sono un avvocato che è costantemente presente sul territorio, che visita a casa i suoi clienti e che è pronto in ogni momento".
Come concilia la professione con il ruolo di sindaco?
"Su questo punto abbiamo spiazzato tutti. Posso dire che siamo e saremo sempre presenti, sia in comune che nel paese. Internet in questo ci aiuta, ci dà la possibilità di rimanere costantemente in contatto sia con i cittadini che fra di noi. Senza contare la possibilità di scambiare documenti in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo."
Appena eletto sindaco ha trovato due "patate bollenti". La prima, il bilancio...
"Ostra è stato l'ultimo comune della vallata che ha approvato il bilancio preventivo del 2009. La precedente amministrazione ha approvato il documento una settimana prima del voto. Ma non solo. Due giorni dopo, il fondo di riserva comunale, è stato subito sperperato per non precisate spese comunali, come il riscaldamento del museo e parcelle di alcuni avvocati".
Ma all'approvazione del bilancio consultivo lei ed altri consiglieri non eravate in aula. Come mai?
"Disertammo quella seduta comunale per cercare di far saltare il numero legale. Era una strategia politica, visto il tremendo ritardo con cui veniva presentato il documento".
Ha dichiarato che questa situazione economica la costringe ad una serie di “scelte drastiche e probabilmente impopolari”. Quali?
"Abbiamo tagliato dei finanziamenti ad associazioni locali, che ho incontrato personalmente e hanno immediatamente capito la situazione".
Seconda questione calda la scuola “Crocioni”. La precedente amministrazione ha avviato i lavori, a voi tocca l'inaugurazione...
"La decisione presa anni fa di restaurare l'edificio “Crocioni” è stata sbagliata. L'edifico era fatiscente già sei anni fa. La soluzione ideale sarebbe un polo scolastico nuovo. Comunque non appena insediati abbiamo dovuto completare noi i lavori della "Crocioni". Stiamo parlando del rifacimento dell'impianto elettrico e della messa in sicurezza di tutto l'esterno dell'edificio. Il discorso della sicurezza è uno dei punti fermi del mio programma".
Parliamo del futuro. Quello di Casine, di Pianello e del Centro Storico...
"A Casine c'è il problema viario. La rotatoria che realizzeremo nei prossimi anni sarà fondamentale. Per quanto riguarda Pianello il problema maggiore riguarda i centri di aggregazione ma stiamo portando avanti anche il progetto di espansione lungo la discesa di Santa Maria Apparve. Per il Centro Storico vogliamo un nuovo piano particolareggiato. La maggior parte degli edifici va ristrutturata. Stiamo pensando a delle normative per il restauro obbligatorio, con aiuti ed incentivi. Tutti gli strumenti urbanistici verranno ritoccati".
Ostra è il paese dell'entroterra senigalliese con il maggior numero di abitanti. Un ruolo importante...
"Senza dubbio. Insieme a Corinaldo stiamo svolgendo il ruolo di “boa dell'entroterra”. Vogliamo che tutto l'hinterland di Senigallia abbia maggior peso. Incentrare popolazione, economia e turismo solo lungo la costa è sbagliato. Prendiamo per esempio ll Cogesco. L'esempio di Corinaldo, che per il servizio delle colonie si è reso autonomo, è molto interessante. Per il momento la nostra posizione nei confronti di questo organismo è critica e se le cose non dovessero cambiare penso che assisteremo a delle rivoluzioni".
Crede nella informatizzazione e nell'innovazione?
"Moltissimo. Vogliamo utilizzare internet e la reta in maniera del tutto diversa rispetto alla precedente amministrazione digitalizzando, ad esempio, la documentazione e gli atti pubblici rendendoli facilmente consultabili e scaricabili a tutti".
Massimo Olivetti sindaco con 2292 voti, il 58%. Com'e' la vita da primo cittadino dopo quattro mesi?
"Da un anno a questa parte ci siamo letteralmente buttati in questa nuova avventura e sta andando bene. Siamo costantemente presenti e vicini ai cittadini, pronti a rivoluzionare la burocrazia di questo comune. Idee e voglia di fare non mancano. Abbiamo tanti progetti in cantiere. In primis il Consiglio Comunale itinerante perchè vogliamo che la gente entri in contatto con la vita dell'amministrazione. Ma non solo. Stiamo organizzando una serie di nuove commissioni che coinvolgeranno i cittadini in prima persona. Ma alla base c'è senza dubbio la volontà di alleggerire una macchina burocratica comunale fin troppo pesante. Porteremo il numero dei dirigenti comunali a due o tre, digitalizzeremo le pratiche comunali e amministrative. Vogliamo una struttura meno verticistica e più vicina alla gente".
Nel 2004 furono ben tre i candidati che sfidarono il sindaco uscente Lorenzo Cioccolanti. A giugno attorno al suo nome si accordò tutto il centrodestra. Che è successo?
"Premetto che la mia è una lista civica e che non sono iscritto a nessun partito. Le precedenti elezioni furono un'esperienza. Proposero anche a me la candidatura ma solo l'ottobre scorso ho deciso di tentare. L'unità di intenti di tutto un movimento civile e anche politico mi ha convinto. Credo che l'unità dimostrata in campagna elettorale sia stato uno dei nostri punti di forza".
In campagna elettorale il suo slogan era Esperienza, Trasparenza e Partecipazione. Ce lo spiega?
"In tanti anni da consigliere comunale sono passato dai banchi della maggioranza a quelli dell'opposizione. Conosco, amo e lavoro ad Ostra, questa è esperienza. Per quanto riguarda la trasparenza è semplice: vogliamo un'amministrazione che dialoghi con i cittadini. A differenza delle precedente amministrazione, vogliamo prima discutere con la gente, capire le opinioni e poi prendere le decisioni. In campagna elettorale, girando casa per casa abbiamo capito quali sono i veri problemi dei nostri cittadini. Problemi legati al sociale, alla mancanza di lavoro ai servizi sociali. Tutte questioni per troppo tempo sottovalutate".
Lei non vive ad Ostra (vive a Senigallia ndr) e per questo è stato più criticato...
"E' vero. Ma ad Ostra ci sono nato, ci ho vissuto per tanti anni senza contare che lavoro qui. Io sono un avvocato che è costantemente presente sul territorio, che visita a casa i suoi clienti e che è pronto in ogni momento".
Come concilia la professione con il ruolo di sindaco?
"Su questo punto abbiamo spiazzato tutti. Posso dire che siamo e saremo sempre presenti, sia in comune che nel paese. Internet in questo ci aiuta, ci dà la possibilità di rimanere costantemente in contatto sia con i cittadini che fra di noi. Senza contare la possibilità di scambiare documenti in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo."
Appena eletto sindaco ha trovato due "patate bollenti". La prima, il bilancio...
"Ostra è stato l'ultimo comune della vallata che ha approvato il bilancio preventivo del 2009. La precedente amministrazione ha approvato il documento una settimana prima del voto. Ma non solo. Due giorni dopo, il fondo di riserva comunale, è stato subito sperperato per non precisate spese comunali, come il riscaldamento del museo e parcelle di alcuni avvocati".
Ma all'approvazione del bilancio consultivo lei ed altri consiglieri non eravate in aula. Come mai?
"Disertammo quella seduta comunale per cercare di far saltare il numero legale. Era una strategia politica, visto il tremendo ritardo con cui veniva presentato il documento".
Ha dichiarato che questa situazione economica la costringe ad una serie di “scelte drastiche e probabilmente impopolari”. Quali?
"Abbiamo tagliato dei finanziamenti ad associazioni locali, che ho incontrato personalmente e hanno immediatamente capito la situazione".
Seconda questione calda la scuola “Crocioni”. La precedente amministrazione ha avviato i lavori, a voi tocca l'inaugurazione...
"La decisione presa anni fa di restaurare l'edificio “Crocioni” è stata sbagliata. L'edifico era fatiscente già sei anni fa. La soluzione ideale sarebbe un polo scolastico nuovo. Comunque non appena insediati abbiamo dovuto completare noi i lavori della "Crocioni". Stiamo parlando del rifacimento dell'impianto elettrico e della messa in sicurezza di tutto l'esterno dell'edificio. Il discorso della sicurezza è uno dei punti fermi del mio programma".
Parliamo del futuro. Quello di Casine, di Pianello e del Centro Storico...
"A Casine c'è il problema viario. La rotatoria che realizzeremo nei prossimi anni sarà fondamentale. Per quanto riguarda Pianello il problema maggiore riguarda i centri di aggregazione ma stiamo portando avanti anche il progetto di espansione lungo la discesa di Santa Maria Apparve. Per il Centro Storico vogliamo un nuovo piano particolareggiato. La maggior parte degli edifici va ristrutturata. Stiamo pensando a delle normative per il restauro obbligatorio, con aiuti ed incentivi. Tutti gli strumenti urbanistici verranno ritoccati".
Ostra è il paese dell'entroterra senigalliese con il maggior numero di abitanti. Un ruolo importante...
"Senza dubbio. Insieme a Corinaldo stiamo svolgendo il ruolo di “boa dell'entroterra”. Vogliamo che tutto l'hinterland di Senigallia abbia maggior peso. Incentrare popolazione, economia e turismo solo lungo la costa è sbagliato. Prendiamo per esempio ll Cogesco. L'esempio di Corinaldo, che per il servizio delle colonie si è reso autonomo, è molto interessante. Per il momento la nostra posizione nei confronti di questo organismo è critica e se le cose non dovessero cambiare penso che assisteremo a delle rivoluzioni".
Crede nella informatizzazione e nell'innovazione?
"Moltissimo. Vogliamo utilizzare internet e la reta in maniera del tutto diversa rispetto alla precedente amministrazione digitalizzando, ad esempio, la documentazione e gli atti pubblici rendendoli facilmente consultabili e scaricabili a tutti".