martedì 9 giugno 2015

Ostra: Olivetti, ricorso all'Agcom per violazione del concilio elettorale


Il 20 maggio scorso, in piena campagna elettorale, ho presentato un esposto all’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni (AGCOM) per segnalare un’evidente violazione della norma sulla par condicio elettorale, che si era verificata nei Comuni dell’entroterra senigalliese ed in particolare nel Comune di Ostra.
Proprio quest’ultimo, infatti, assieme ai Comuni dell’Ambito Territoriale nr. 8, di cui è capofila il Comune di Senigallia, aveva organizzato per il 21 maggio 2015 un Convegno Regionale intitolato “Oltre la disabilità…. Verso l’ampliamento delle autonomie delle persone con disabilità intellettiva: una realtà sempre più concreta”, che si è poi tenuto in quella giornata presso il Teatro Comunale di Ostra. Di questo convegno è stato dato amplissimo risalto sia con affissione di manifesti, sia con comunicazioni e pubblicazioni nel sito istituzionale e nel profilo facebook del Comune, sia con comunicati apparsi nelle testate giornalistiche online della zona. Leggendo le locandine saltava all’occhio una evidente anomalia: tra i relatori vi erano ben due candidati del PD alle regionali nella Provincia di Ancona: il dott. Gianluca Busilacchi, nella sua qualità di “Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Sanità e Servizi Sociali della Regione Marche”, ed il dott. Fabrizio Volpini, nella sua qualità di “Assessore dei Servizi Sociali del Comune di Senigallia”, Comune capofila l’Ambito Territoriale nr. 8. In Italia per garantire competizioni elettorali più regolari ed una informazione imparziale, fu emanata una legge, la nr. 28 del 22.2.2000, che disciplina appunto la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e la comunicazione politica. La norma non interessa solo chi è proprietario di mezzi di comunicazione di massa, ma anche chi riveste ruoli istituzionali: l’art. 9 vieta anche a chi amministra l’Ente pubblico di utilizzare mezzi o sfruttare la funzione che riveste per fare campagna elettorale per sé o per terzi. In altre parole, la norma pur non impedendo ad un Sindaco o ad un Assessore di fare campagna elettorale, tuttavia vieta loro di fare propaganda nell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali e di utilizzare a tal fine mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni. A mio parere quel convegno violava la norma in questione e per questo ho presentato l’esposto. Chiusa la campagna elettorale, ho ricevuto la comunicazione del Provvedimento assunto dall’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni (AGCOM) che, nella seduta del 28 maggio 2015, ha ritenuto illegittima la condotta del Comune di Ostra e gli ha ordinato di pubblicare entro 24 ore dalla notifica del provvedimento e per 15 giorni consecutivi un messaggio recante l’indicazione della violazione compiuta e dell’ordine ricevuto dall’AGCOM. Nonostante l’ordinanza sia stata notificata dopo le elezioni, sono comunque soddisfatto che un organo terzo abbia sancito l’illeicità di quanto avvenuto e la censura di questa palese scorrettezza. Non ho, però, registrato alcuna presa d’atto da parte del Sindaco di Ostra o di quanti hanno concorso a commettere l’illecito rilevato. In realtà il Comune di Ostra si è limitato ad una anonima pubblicazione, di poche righe sul proprio sito, con cui si riferimento all’ordinanza. Tale attività del Comune di Ostra ha una portata notevolmente minore al rilievo che lo stesso Ente aveva dato al convengno in questine e certamente non raggiunge lo scopo che la legge si prefigge. La pubblicazione richiesta dall’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni, infatti, ha lo scopo di rendere pubblico il comportamento che ha violato la norma, sì che la stessa platea di coloro ai quali il messaggio era giunto potessero averne conoscenza e farsene una idea. A tal proposito allego a questo mio comunicato l’ordinanza integrale dell’AGCOM e il trafiletto pubblicato nel sito del Comune di Ostra, così che ogni lettore possa esprimere un proprio giudizio circa l’efficacia della “riparazione”, senza alcuna influenza. Per completezza aggiungo che quel convegno, organizzato dall’Associazione di promozione sociale “Seminaria”di Novate Milanese (MI) senza alcun bando, è costato € 1.900,00 (delibera di Giunta del Comune di Ostra n. 54 del 5.5.2015 e la successiva determina nr. 136 del 12 maggio 2015) Solo oggi ho potuto rendere noto quanto accaduto, poiché ho atteso il provvedimento dell’AGCOM, la reazione del Comune di Ostra, ed ovviamente gli atti deliberativi di quell’evento, che sono stati pubblicati solo il 27 e 28 maggio (molto dopo la conclusione del seminario e la richiesta di chiarimenti inviata dall’AGCOM al Sindaco di Ostra). Ora credo di aver fornito ai lettori tutti gli strumenti per poter giudicare quanto accaduto. Per quanto mi riguarda continuerò a segnalare l’accaduto anche agli altri organi preposti, affinchè possano perseguire ogni altro aspetto di illegittimità dell’accaduto.
da Massimo Olivetti
candidato alle elezioni regionali

mercoledì 27 maggio 2015

Olivetti: 'Per non passare da fessi, a proposito di rifiuti e sprechi'


E’ indubbio che la pressione fiscale abbia raggiunto livelli davvero insopportabili nella nostra vita, in particolare la tassa sui rifiuti. Parlando con alcuni di voi mi è stato più volte chiesto perché il costo che grava sulle famiglie per lo smaltimento dell’immondizia sia cosi alto e so che molti candidati che sono passati dalle nostre parti non hanno risposto a questa domanda.
In realtà la lievitazione delle tariffe è determinata anche da scelte sbagliate e dalla non volontà di perseguire i responsabili di queste scelte. Emblematica sul punto è la storia dell’impianto di compostaggio di Corinaldo. Nell’anno 2004 il Consorzio CIR 33 (composto dai 33 Comuni della Valle del Misa e del Nevola e della Valle dell’Esino, finalizzato alla gestione dei rifiuti in questi territori) decise di realizzare a Corinaldo un impianto di compostaggio aerobico dove i Comuni dovevano conferire il rifiuto umido che poi, fermentando in locali aperti, si sarebbe trasformato in compost da poter riutilizzare come fertilizzante in agricoltura. L’impianto, progettato ed approvato nel 2004, è costato alla nostra collettività ben 8.529.530,09 euro. E’ stato inaugurato nell’ottobre del 2008, con grande enfasi sui media (se vi fate una googlata, digitando le parole “inaugurazione impianto di compostaggio di Corinaldo” troverete da soli i tanti filmati ed articoli, che mostrano la soddisfazione dei “soliti” politici locali, che avevano deliberato ed inaugurato quell’impianto) ed è entrato in funzione nel maggio 2009. Appena pochi mesi dopo, però, fu subito chiaro che chi lo aveva progettato e i politici che avevano deciso di realizzarlo si erano dimenticati di un piccolo particolare: l’umido lasciato a macerare puzza (cosa nota a tutti, ma forse non ai tecnici ed ai politici che vollero quella struttura). Cominciarono le proteste delle popolazioni che abitavano nelle vicinanze e solo dopo circa tre anni dalla sua inaugurazione il Direttore dell’Impianto di Corinaldo dichiarò, senza mezzi termini, che il tanto osannato impianto di compostaggio, costato alla popolazione quasi novemilioni di euro, presentava “difficoltà gestionali dovuti ad una tecnologia obsoleta”. Ricordo che durante la riunione dei Sindaci, in cui venne affermato ciò, trasecolai sulla sedia, nel sentire quella frase. Come era possibile dichiarare obsoleto un impianto costato così tanto, dopo neanche trentasei mesi dalla sua entrata in funzione? E, soprattutto, di chi era la responsabilità di un simile scempio, e quali provvedimenti sarebbero stati presi verso chi l’aveva progettato e chi aveva deliberato di realizzarlo? Furono le domande che continuai a rivolgere con veemenza agli altri Sindaci, senza ricevere da loro alcuna risposta. Finchè ho rivestito la funzione di Sindaco ho sempre combattuto per avere questi chiarimenti e per far sì che lo spreco non fosse ripagato dai cittadini. Tuttavia, pochi mesi dopo il termine del mio mandato, l’ATA (organismo composto da tutti i Sindaci della Provincia), ottenuto un parere alquanto sibillino dalla Regione, deliberò la trasformazione dell’impianto: si decise così che solo una porzione di quest’ultimo sarebbe rimasta destinata alla fermentazione dell’umido, mentre il resto dell’impianto sarebbe stato utilizzato per la triturazione del secco, per poi stoccarlo nella stessa discarica. Il costo di questa operazione sarà di ulteriori € 5.700.000 di soldi pubblici che ovviamente pagheranno i cittadini. Ma non è finita qui: i lettori più attenti non si saranno certo dimenticati del fatto che l’impianto di Corinaldo è attualmente ancora di proprietà dei Comuni della Vallesina e delle Valli del Misa e del Nevola, che dovranno in quota parte cedere le loro quote agli altri Comuni della Provincia di Ancona. L’impianto così trasformato, in base ad una perizia commissionata dai nostri Comuni, risulta, a sua volta, avere un valore di € 5.700.000,00, stranamente pari al costo della trasformazione, ma ben inferiore ai circa 9 milioni di euro che era costato in origine. Non solo il bene si è deprezzato, ma i nostri politici hanno inoltre deciso che la quota parte di detto importo, che gli altri Comuni della Provincia dovranno pagare, ci verrà versata in comode 10 rate annue a partire dall’entrata in funzione del nuovo impianto!!! In poche parole i nostri lungimiranti amministratori hanno stabilito da un lato di trasferire subito agli altri Comuni della Provincia le quote dell’attuale impianto, così da cominciare subito i lavori (il cui costo ricadrà ovviamente sul costo del servizio), e dall’altro di incassare l’importo solo nei 10 anni successivi al termine dei lavori (previsto nel 2018). Il risultato per i residenti di queste due valli sarà ovviamente l’aumento consistente del costo della tassa sui rifiuti. Credo sia evidente come una simile condotta dei nostri politici non sia più accettabile. La mia speranza è che si possa finalmente parlare di questi problemi, sviscerandoli sia sotto l’aspetto politico che sotto quello tecnico, così da richiamare alle proprie responsabilità chi ha assunto certe delibere e nel contempo puntare ad un modo più corretto e conveniente per la collettività di gestire il bene comune.
da Massimo Olivetti

martedì 26 maggio 2015

Basta con le chiacchiere, è ora di agire: ecco i danni che sta creando il Misa lungo il suo corso

OSTRA VETERE - La strada del Coppetto, quella che costeggia il fiume Misa e che conduce ad uno dei più noti ristoranti della zona, sta crollando ed il suo processo è inesorabile ed inarrestabile. E tutto questo avviene nel totale disinteresse delle istituzioni preposte alla tutela del fiume, della strada e delle persone. Istituzioni che continuano a far finta di non vedere. Da tempo agli Enti di competenza sono stati chiesti inutilmente degli interventi per il ripristino – e la messa in sicurezza – di questa strada che, purtroppo, continua a franare portando con sé le piante secolari che la ornavano. I titolari del Ristorante Coppetto sono stremati. Ed in loro cresce la preoccupazione per il futuro. Ormai temono di dover, prima o poi, rinunciare allo svolgimento della loro attività che va avanti da 40 anni. “C’è ancora qualcuno – affermano - che è in grado di dimostrare che in
questo Paese il lavoro, fare impresa è ancora un
diritto?”.
Ma vediamo ciò che sta accadendo in quest’area, suddivisa tra i Comuni di Ostra e Ostra Vetere, a ridosso del Misa, uno dei fiumi ritenuti ormai, a ben ragione, tra i più pericolosi della nostra regione. Ed è per questo che va chiesto un intervento radicale dalla sorgente alla foce. I nostri amministratori (da quelli locali a quelli provinciali e regionali) debbono smetterla – soprattutto in periodo di campagna elettorale – di rimpallarsi l’un l’altro le responsabilità. E’ ora di intervenire. Se necessario di battere i pugni sul tavolo, di alzare la voce, questo sì, ma solo per far arrivare i fondi necessari per gli interventi. Gli scontri verbali da campagna elettorale servono a poco. Ed i cittadini (che sono poi gli elettori) anche per questo si stanno disaffezionando sempre più. Si vorrebbero meno polemiche personali e più interventi risolutori. Meno chiacchiere e più concretezza. Quella concretezza che, purtroppo, sembra mancare ai nostri amministratori.
Lungo la strada del Coppetto, a ridosso del fiume Misa, in territorio di Ostra e Ostra Vetere, al momento, la situazione è questa. Ed è, consentitecelo, da allarme rosso. Dopo le ripetute piogge degli ultimi mesi c'è stato un drastico peggioramento della condizione del fiume Misa che, da qualche anno, ha anche deviato il proprio corso. La strada che conduce al Ristorante Coppetto è attaccata al fiume ed è franata in più punti, portandosi dietro la lunga sequenza di alberi secolari che fiancheggiavano le sue sponde.
“Sono anni (dal 2012 e dopo gli eventi alluvionali più recenti) – affermano i proprietari del ristorante - che chiediamo l'intervento della Provincia, per scongiurare il peggio. Ma non c’è mai stato alcun intervento per la messa in sicurezza degli argini. Abbiamo sempre provveduto, con i nostri mezzi finanziari, alla manutenzione della strada, pur con mille difficoltà. L’avevamo anche asfaltata, per offrire un migliore servizio infrastrutturale alla nostra clientela, e ad oggi la vediamo tracimata per gran parte, sul greto del fiume. A metà febbraio, grazie al supporto del Comune di Ostra, ne abbiamo rifatto un tratto di circa 200 metri, ma il totale degrado ed abbandono del fiume rischia di compromettere anche questa nuova porzione. Siamo disperati, inascoltati ed ormai privi di mezzi”.
Noi proponiamo le foto di quanto sta accadendo lungo la strada del Coppetto. Sono immagini molto significative. Capaci di far comprendere, con pienezza, la situazione. Qualcuno, a questo punto, deve battere un colpo. Solo così si può continuare ad essere chiamati amministratori (comunali, provinciali, regionali…). Altrimenti, se non si è in grado di intervenire, meglio dimettersi. E lasciare ad altri il compito di amministrare un territorio che rischia di andare in rovina. E, soprattutto, è ora di rendersi conto che il fiume Misa rappresenta un pericolo. Per tutti. Non solo per chi vive a suoi margini a Senigallia.

lunedì 18 maggio 2015

Ostra: un incontro per capire perchè Arca Volante cesserà la sua attività

Purtroppo dopo molti anni di attività, quest’anno all’ARCA VOLANTE non è stato rinnovato il servizio, all’inizio nato come privato e poi, vista l’importanza e la bontà del metodo educativo per i ragazzi, convenzionato con il Comune.
Ora, dopo venti anni di incontri, esperienze, percorsi educativi condivisi, formazione, attività di sostegno alla genitorialità, si è deciso in qualche modo di porre fine a tale esperienza. Molti sono stati i commenti dispiaciuti e di rammarico, ma ancor di più i ringraziamenti sinceri di tanti giovani che sono passati per quella esperienza e delle tante famiglie che hanno avuto modo di apprezzare tale realtà, che ha saputo concretizzare elementi quali volontariato e sussidiarietà. La speranza di tanti ora è che l’ARCA VOLANTE possa riprendere il suo volo ed operare come bene sa fare, sappiamo che non le sono mai venuti meno la voglia di fare ed il coraggio di mettersi in gioco. Ora, per meglio capire i termini reali della questione, l’associazione PROGETTO OSTRA organizza un incontro martedì 19 maggio alle ore 21,15 presso la SALA DELLE LANCE ad Ostra dove si tratterà il tema, ripercorrendo i fatti, la storia ed i motivi che hanno portato a tale epilogo, con la speranza che il patrimonio accumulato in questi anni non venga disperso definitivamente. La cittadinanza è invitata a partecipare.
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

giovedì 14 maggio 2015

Regionali, Massimo Olivetti candidato come indipendente nella lista di Forza Italia

Ho accettato con entusiasmo l’opportunità di partecipare alla prossima tornata elettorale regionale, dove correrò, come indipendente, nella lista di Forza Italia.
E’ una grande occasione per dare un inizio concreto a quel progetto, che da tempo condivido assieme a tanti, di creare un movimento che partendo dal territorio e dalle esigenze dei nostri concittadini, attraverso l’esperienza maturata come amministratori di piccole realtà comunali, possa permettere di perseguire il bene comune reale.
E’ davvero ora, come ripeto da qualche tempo, che enga posto al centro dell’attenzione l’individuo, sia come soggetto attivo che passivo dell’azione politica.
E’ necessario, che l’individuo, quale soggetto attivo, si riappropri della politica, che non può essere  intesa come qualcosa di negativo  e di torbido o come una contrapposizione perenne fra fazioni, ma piuttosto come un laboratorio, ove confrontarsi per partecipare al miglioramento della vita di ognuno di noi, dove poter far crescere chi vuole davvero avvicinarsi alla gestione del pubblico.
E’ urgente rimettere al centro dell’azione politica l’individuo anche quale soggetto passivo, avendo ben chiare le sue esigenze, le sue necessità, con una presenza costante nel quotidiano.
Questa la  filosofia che da sempre muove  il mio impegno politico e che è alla base di alcuni degli interventi che intendo perseguire.
Nel campo fiscale e della spesa pubblica bisogna avere la costanza di individuare con precisione i centri di spesa dell’Ente, così da conoscere effettivamente ciò che è davvero necessario per la collettività, e quindi il coraggio di operare tagli precisi a quegli sprechi che ancora gravano sul bilancio regionale. E’ ovvio, poi,  che le eventuali risorse risparmiate da scelte oculate e precise, non dovranno più essere dirottate ad altri centri di spesa ma destinate alla riduzione di quell’imposizione fiscale che attualmente grava, anche sotto forma di balzelli, sulle aziende e sui cittadini della nostra Regione.
Nel campo sociale è più che mai opportuno, attuare il principio di sussidiarietà orizzontale, che permette che gli interventi verso i più deboli non siano più finanziati solo da una generalizzata imposizione fiscale (che spesso genera ulteriore povertà)  e gestiti in modo burocratico come accade oggi, ma si possa sperimentare anche quel  partenariato reale tra pubblico e  privati  che operano nel  sociale, intesi anche come associazioni di volontariato,così che dalla loro collaborazione si possa perseguire una azione più corale e più puntuale.
Questa soluzione andrà perseguita anche nel settore del trasporto sanitario, ove si dovrà dare il giusto rilievo alle tante associazioni che da anni operano nel territorio e che in più occasioni sono state ingiustamente messe in discussione.
Nella sanità è necessario operare in modo più equo e porre fine ai tagli lineari, che sono stati attuati in questi anni dai vari governi centrali.  Se tuttavia è necessario che la Regione si batta a livello nazionale affinchè non accada più che le Regioni virtuose vengano trattate dallo Stato come quelle meno virtuose, così che per assurdo le prime vengano punite per il solo fatto di essere state più ligie, è altrettanto doveroso che questo principio venga applicato anche all’interno della nostra Regione, così che non avvenga più quello che è accaduto nel senigalliese, che negli anni è sempre stato il primo ad adeguarsi alla normativa regionale ed ha finito con l’essere il più penalizzato rispetto agli altri, nel quasi totale silenzio dei rappresentanti  delle istituzioni locali .
Queste sono solo alcuni dei punti che intendo perseguire, qualora venissi eletto, e per i quali mo batterò con la stessa tenacia e passione che mi ha sempre contraddistinto negli anni del mio impegno politico amministrativo nella mia città di origine  ed in particolare nel periodo in cui ho avuto l’onore di rivestire la carica di Sindaco di Ostra.
In quel quinquennio ho combattuto non solo per la città che rappresentavo ma anche per gli interessi di tutta la valle: sono stato il primo ad invitare i miei colleghi a battersi strenuamente contro i tagli che avrebbero colpito la sanità nel nostro territorio (che oggi si sono avverati grazie alla passività di chi allora sosteneva che le mie denunce erano solo propagandistiche); sono stato l’unico a portare il mio paese compatto in Regione, davanti all’assessore alla sanità ed all’intero Consiglio, per riuscire (come poi riuscimmo) a non subire alcuno dei paventati tagli ad Ostra; mi sono battuto  per un modo di amministrare più rispondente alla logica ed agli interessi dei cittadini, piuttosto che quelli di parte.
Chi mi conosce bene sa che ho sempre affrontato a viso aperto, senza paura e pregiudizi i problemi che affliggono la collettività, mettendomi sempre contro chi fa politica per interesse e per mestiere, per questo ho accettato di correre come  indipendente in  questa tornata elettorale per portare in Regione la mia voce fuori dal coro, attento alle indicazioni dei miei elettori ed alle necessità di tutti i cittadini del nostro territorio
.
da Massimo Olivetti
candidato alle elezioni regionali

martedì 21 aprile 2015

Ostra: il sindaco a Progetto Ostra sull'Arca volante, 'Per volare bisogna avere la volontà di imbarcarsi'

"È partito l’ennesimo treno della polemica. I controllori della minoranza, democraticamente invitati a svolgere il loro ruolo, continuano con superficialità, approssimazione e demagogia.
Sotto la lente di ingrandimento degli Sherlok Holmes del gruppo “Progetto Ostra” oggi c’è il centro di aggregazione giovanile e il relativo bando.  Per sviluppare un territorio servono idee e cambiamento, altrimenti si sta fermi e ci si accomoda sul si è sempre fatto così. Questo è il principio che ha mosso l’Amministrazione a far redigere un bando che potesse arricchire l’offerta del Centro di aggregazione.
Nello stesso giorno in cui scadeva il termine per la presentazione della domanda al bando istituito per il Cag, ovvero il 29/12/2014, l’Arca Volante, nella persona del proprio legale rappresentante Ramona Ragni, ha protocollato presso gli uffici apposita lettera nella quale veniva lamentato che “l’Associazione, essendo un’organizzazione di volontariato, non possiede i requisiti richiesti e pertanto è impossibilitata a partecipare”, senza specificare a quali requisiti si stesse facendo riferimento. E poiché, lo si ribadisce, il bando di gara non contemplava la sussistenza di requisiti che avrebbero avuto influenza sull’attribuzione di punteggio; né requisiti che sarebbero stati preclusivi per la partecipazione alla stessa, si è ritenuto che il generico riferimento al non possesso di requisiti richiesti, contenuto nella lettera protocollata, fosse da attribuirsi alla documentazione, richiesta a pag. 5 del bando alla voce “Requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale per la partecipazione alla gara”, da allegare alla domanda di partecipazione, prevista, questa sì a pena di esclusione, riguardante la dichiarazione, rilasciata da due istituti bancari, attestanti “che l’impresa è economicamente e finanziariamente solida ed affidabile, gode della piena ed incondizionata fiducia dell’Istituto ed è quindi in grado di assumere i rischi di impresa connessi all’oggetto della gara”, documentazione puntualmente prodotta da altro partecipante addirittura di nuova costituzione e che, a maggior ragione, avrebbe potuto presentare l’Arca Volante.
E in tal senso si è risposto all’Associazione che chiedeva chiarimenti, precisando, altresì, che “Non c’è stata, dunque, alcuna volontà di escludere nessuno, ma solo quella, legittima, di creare movimento propositivo attorno a un servizio che questa Amministrazione pensa strutturato secondo le linee guida indicate nel bando stesso, stimolando la produzione di idee e attività nuove attraverso un sano concorrere di quanti interessati alla gestione del Cag”; e respingendo al mittente l’accusa mossa dall’Associazione che chi aveva redatto il bando, ovvero i dipendenti comunali che appartengono al I settore(Entrate, Patrimonio e Servizi alla persona), essendo a conoscenza di tale condizione, lo avessero redatto in modo tale da allontanare, di fatto, l’Arca Volante dal correre ovvero, in altre parole, lo avessero redatto con il chiaro intento di lasciarla fuori dai giochi. Mentre il bando è stato impostato secondo le indicazioni di questa Amministrazione che solleva da qualunque responsabilità i propri dipendenti, e di certo non con l’intento di fare “epurazioni” di sorta.
Ma ciò non è stato sufficiente a porre fine alla polemica, perché ora, invece, salta fuori che quei requisiti ai quali l’Arca Volante faceva riferimento nella propria del 29/12/2014, in realtà erano requisiti formali e burocratici di cui alla sezione “Documentazione richiesta per la partecipazione alla gara” indicata alle pagg. 5, 6 e 7 del bando e, per la precisione, ai punti 4- 6 e 7 dello stesso.
Ora, che il versamento della cauzione provvisoria di € 1.077,46 (punto n. 4) lo si voglia far passare come un requisito ostativo sarebbe desolante, dato che la gara di appalto è stata istituita per complessivi € 53.873,00, quindi un minimo di investimento valeva la pena.
Per quanto riguarda il punto 6, ovvero l’obbligo di allegare alla domanda la “Ricevuta del versamento della contribuzione a favore dell’ANAC”(Autorità Nazionale Anticorruzione sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), è davvero difficile credere che non ci sia strumentalizzazione dietro alla circostanza che non venga riportato per intero quanto risulta scritto sul bando, dove, come chi vorrà potrà leggere ora per proprio conto, è specificato che “l’operatore economico, in riferimento alla presente gara, E’ESENTATO DAL VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO in quanto l’importo a base d’appalto è inferiore ad € 150.000,00”. Dunque i partecipanti alla gara non hanno dovuto effettuare nessun versamento a riguardo, né, tantomeno, allegare corrispondente ricevuta e ciò contrariamente a quanto viene furbescamente sostenuto.
Per il punto 7, relativo al Documento PassOE richiesto dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture(oggi ANAC) a partire dal 1°luglio 2014, ciò implica semplicemente che gli operatori economici che partecipano a delle gare si registrino sulla apposita Banca dati nazionale dei contratti pubblici(BDNCP) mediante procedura informatizzata prevista sullo stesso sito dell’ANAC così da permettere alle stazioni appaltanti e agli enti aggiudicatori, in questo caso il Comune di Ostra, di verificare la sussistenza di quei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario che sono gli stessi di cui alle pagg. 3-4-5 del bando con riferimento ai quali andava comunque prodotta documentazione cartacea, requisiti che l’Arca Volante possedeva.
Il Consiglio di Stato ha più volte ribadito che le associazioni di volontariato possono partecipare alle gare di appalto in quanto assimilate a imprese sociali, così come definite dal D.Lgs. 155/06(C.d.S. Sez. VI n. 387/2013; conforme C.d.S. Sez III n. 5881/12), e dunque anche queste, al pari delle persone giuridiche elencate all’art. 34 D.lgs. 163/2006(Codice degli appalti) sono soggette alla registrazione sul sito dell’ANAC. Né più, né meno.
Quindi se il Centro Servizi per il Volontariato, interpellato dall’Arca Volante, in data 19/12/2014 ha risposto a questa che il bando non andava bene per le associazioni di volontariato e neppure per gli enti no profit, ma solo per le cooperative e addirittura solo per quelle di un certo livello economico(e non si capisce come abbiano fatto a dire una cosa del genere visto che non veniva richiesto neppure un limite minimo di fatturato da superare e visto che ha partecipato alla gara una cooperativa di nuova costituzione), scoraggiandola dal partecipare, ha dato un consiglio fuorviante e se i rappresentanti dell’Associazione fossero venuti presso gli uffici a chiedere informazioni, magari si sarebbe evitata questa auto esclusione.
Non ci sono difficoltà, neppure da parte nostra, a dire le cose come stanno, senza passare per “ipocrisie e circonlocuzioni perbeniste”. E infatti siamo stati chiari sin dall’inizio con i rappresentanti dell’Arca Volante. La convenzione con quest’ultima, relativamente all'utilizzo dei locali siti presso il palazzo ex Conventuali,  era scaduta da giugno 2014 e già a settembre 2014, il legale rappresentante era stata messa al corrente della volontà, da parte di questa Amministrazione, di procedere all'affidamento del servizio mediante gara: dunque né rimandi né promesse balbettate, ma sempre tanta, tantissima chiarezza.
Tale scelta per due ordini di ragioni:
1) oltre al Cag gestito dall'Arca Volante fino a giugno 2014, c'è stata la coesistenza di questo con altro servizio, incardinato presso i locali della biblioteca, consistente nel potenziamento al Cag, gestito dalla Cooperativa H muta, servizio che era stato messo in piedi mediante un finanziamento europeo che sarebbe terminato a fine gennaio 2015.
Di fronte a questa circostanza, volendo l'Amministrazione garantire ancora l'esistenza del Cag, ma non già in due sedi distaccate come era prima con due gestori, bensì unificando il servizio presso una unica sede e con un unico gestore e decidendo, al contempo, di investire complessivi €53.873,00 spalmati su tre anni sì da permettere al fornitore del servizio di improntare una programmazione nel tempo e di investire a sua volta nella propria attività, si è deciso di procedere con gara. Anche in considerazione del fatto che, per legge, gli affidamenti diretti sono possibili solo per somme non superiori ai € 40.000,00, che si riducono a € 20.000,00 stando al nostro regolamento comunale. Il Comune di Ostra, per il servizio Centro di Aggregazione Giovanile, effettuato dall’Arca Volante nel periodo compreso tra l’8 ottobre 2013 e il 06 giugno 2014, quindi per otto mesi, ha corrisposto all’Associazione € 13.569,00 a fronte di dieci ore settimanali di apertura, delle quali sette dedicate solo all’aiuto compiti, con un ritorno di circa € 1.500,00 in quanto il servizio era a pagamento. Contemporaneamente, per l’estendimento presso la biblioteca, per il 2014 avrebbe dovuto corrispondere € 16.954,00(quindi sempre per otto mesi, visto che i Cag da metà giugno a metà settembre sono chiusi e a questo periodo si sommano ulteriori giorni di chiusura per ferie natalizie, pasquali e ad altre festività), che però, dato il finanziamento europeo, hanno pesato sulle casse comunali nella misura del 20%.
Ma a fine gennaio 2015, il finanziamento è terminato, quindi a voler comunque mantenere il servizio sia per la fascia di età tra i 6 e i 13 anni, che per quella tra i 14 e i 18 anni, si sarebbe dovuti partire, facendo una somma prettamente matematica, da un investimento annuo ben al di sopra di €18.606,00 come oggi previsto. Attualmente il Cag è aperto tutti i giorni per complessive 15 ore settimanali, quindi cinque in più rispetto a prima, e il servizio è completamente gratuito per gli utenti, con diversificazione delle attività che non sono più prettamente dedicate solo all’aiuto compiti.
2) La scelta dello strumento della gara, anzi, nello specifico, dell'offerta economicamente più vantaggiosa è stata dettata anche dal desiderio, come già sottolineato, di rivivacizzare un servizio che si era appiattito con possibilità di poter attribuire maggior peso all’offerta tecnica piuttosto che a quella economica.
Per quanto riguarda, poi, tutte le polemiche per la localizzazione del Cag presso l’attuale biblioteca di via del Teatro, si ribadisce, se non fosse chiaro, che il potenziamento era stato collocato in quei medesimi locali già a partire da inizio 2014 e in orari pomeridiani, anche se non tutti i pomeriggi data la concomitanza dell'altro Cag presso il palazzo ex Conventuali e dato che il potenziamento era rivolto ai ragazzini più grandi, mentre le attività dell'Arca Volante riguardavano i ragazzini più piccoli.
I locali della biblioteca constano di un ingresso, una saletta con pc, una sala di dimensioni medie(nella parte sinistra) e di due stanzette e un bagno(nella parte destra). Il potenziamento, gestito dalla Cooperativa H muta, prevedeva lo svolgimento delle proprie attività nella medesima sala più grande così come accade ora. Quindi chi andava a studiare presso la biblioteca studiava anche prima nelle altre due salette, dislocate in posizione diametralmente opposta. Dunque se gli schiamazzi dei ragazzini danno fastidio oggi, lo davano anche in passato.
Peraltro, se l'avviamento del potenziamento era stato possibile mediante il finanziamento europeo "Libera il tempo" riguardante la gestione del servizio, c'è da sottolineare che tutte le attrezzature attualmente presenti nei locali della biblioteca(tavoli, sedie, pc) sono stati acquistati mediante altro finanziamento europeo(la cui relativa domanda di accesso risale a circa cinque anni fa) finalizzato proprio all'acquisto di attrezzature DESTINATE AI CAG. Quindi che i locali della attuale biblioteca fossero stati pensati come sede del CAG e non già come biblioteca è piuttosto evidente! E'il secondo servizio che è stato incardinato in luoghi preposti ad altro e non il contrario."
dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

venerdì 17 aprile 2015

Ostra: Progetto Ostra, 'All'Arca Volante' è stato impedito di volare'

Vorremmo idealmente unire anche noi le nostre mani a quelle fotografate in calce alla lettera pubblicata alcuni giorni fa su Facebook a firma di una delle educatrici dell’associazione “Arca Volante”: per esprimere gratitudine, per quanto è stato fatto negli ultimi vent’anni a Ostra, ma anche per manifestare il nostro radicale disappunto per quanto sta accadendo da qualche settimana.
Non intendiamo discutere sulla legittimità dell’operazione promossa dall’Amministrazione Storoni, ma ancora una volta ci interroghiamo sull’opportunità di quanto è accaduto. All’”Arca Volante” è stato impedito di volare. Il servizio di animazione del Centro di Aggregazione di Ostra è stato assegnato tramite un bando e quindi, apparentemente nel modo più democratico e meritocratico possibile. Purtroppo, però, la richiesta di alcuni requisiti non di tipo professionale, ma burocratici e formali, era tale da impedire all’”Arca Volante” di partecipare. Ricordiamo che il servizio ha da qualche anno la titolarità in capo al Comune, ma è nato ad Ostra grazie allo spirito di iniziativa di un gruppo di persone, appoggiate prima alla cooperativa P.A.R.S. di Civitanova, nell’ambito dei progetti di prevenzione del disagio giovanile, che poi hanno costituito autonomamente l’associazione “Arca Volante”, che si muove all’interno dei progetti di promozione dell’agio. Il servizio, nato come privato, è stato poi convenzionato dal Comune, che ne ha sempre riconosciuto la validità e il valore, tanto da rinnovarne di anno in anno l’incarico di gestore all’Arca Volante, proprio nel rispetto di una storia, che non poteva essere ignorata. Soltanto oggi l’Amministrazione, forte di questa titolarità, decide di cancellare d’un colpo quella storia lunga non solo di anni, ma di incontri, di esperienze, di percorsi educativi condivisi, della stima e della credibilità acquisite presso le famiglie. Venti anni segnati da volti riconoscibili e credibili, da percorsi di formazione, aggiornamenti professionali, attività di sostegno alla genitorialità; da giovani studenti coinvolti nelle attività, dalla presenza attiva nel territorio. In una collaborazione così lunga, problemi e difficoltà possono essere sorti, anche suscitati dai continui cambiamenti normativi, ma in un paese civile ci si confronta, si fanno proposte, si pensano modalità nuove. Invece l’Arca Volante viene consapevolmente esclusa, dopo lunghi periodi di promesse balbettate, di rinvii, appuntamenti mancati, motivazioni… immotivate, fino alla conclusiva beffa del bando. Ma la macchina innovatrice dell’ Amministrazione non si è arrestata qui: il Centro di Aggregazione, finalmente, dopo anni di improbabili adattamenti, godeva di una sistemazione adeguata in un luogo centrale, facilmente raggiungibile e che, tramite un passaggio interno, consentiva anche di utilizzare spazi all’aperto (la piazzetta Gherardi e il “Giardino delle Sore”), senza esporre i ragazzi al pericolo del traffico. Oggi quei locali, completamente allestiti, dotati di mobilio ed attrezzature, sono chiusi e inutilizzati. Il Centro di Aggregazione è stato trasferito in toto nei locali della Biblioteca Comunale e, sottolineiamo, in toto: non limitatamente ad alcune attività compatibili con il luogo istituzionale, che l’accoglie. Gli orari di servizio per lo più coincidono ed è evidente che si tratta di due servizi inconciliabili. Chi sceglie la Biblioteca come luogo di studio (ed i ragazzi erano tanti), chiede silenzio e tranquillità. Oggi gli utenti sono rimasti pochissimi, perché relegati nelle stanze più piccole, impediti di usare il servizio internet, prima a loro totale, seppure controllata, disposizione, e perché infastiditi dall’inevitabile rumore dei più piccoli. Ma anche gli utenti del Centro di Aggregazione sono pochi, probabilmente perché s’è spezzata quella storia di fiducia consolidata nel tempo. E’ stata davvero una mossa da grandi strateghi: non era facile con una sola decisione compromettere un servizio attivo da vent’anni e un altro che da vent’anni era atteso da molti; non era facile e non possiamo che riconoscere al nostro Sindaco e ai suoi colleghi questa singolare abilità….
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

lunedì 13 aprile 2015

Ostra: il sindaco replica a Progetto Ostra, 'Il pensiero debole e il giudizio aprioristico dei malpensanti'


Il comunicato del gruppo progetto Ostra sulla vicenda del settore ragioneria più che una riflessione politica è un romanzo alla Dan Brown, dove si prendono alcuni elementi e documenti e ci si costruisce intorno la storia.
A tratti ha le parvenze di un thriller, dove una responsabile di settore (Ragioneria) è allo stesso tempo vittima e carnefice di se stessa. Si parla di atteggiamenti inopportuni, ma di chi? Le tappe della storia sono le seguenti:
1.La Giunta, come ampiamente discusso in campagna elettorale inizia a ragionare sulle convenzioni. Serve indubbiamente riorganizzare la macchina comunale (l'ex sindaco Olivetti con la delega al personale dovrebbe conoscere le difficoltà degli uffici). Uno dei settori interessati è anche quello della ragioneria, dove la responsabile ha formulato la richiesta di mobilità.
2.Siamo nel 2014 e le mobilità tra Enti di qualsiasi tipo è possibile. Olivetti come capogruppo è a conoscenza del percorso. Vede delibere, determine e protocolli. La stessa responsabile cura il personale e redige il piano del fabbisogno.
3.Successivamente cura anche il bando per la mobilità in entrata di una nuova figura. E' già il 2015 e le regole sono cambiate: le mobilità sono possibili solamente da Area Vasta a Comuni. (su questo, visto che è un provvedimento nazionale la minoranza poteva informarsi prima per non dire sciocchezze).
4.Essendo un bando pubblico può partecipare chiunque abbia i requisiti ed essendo pubblico anche il momento della discussione chiunque può ascoltare. Infatti un cittadino non di Ostra partecipa come auditore. Siccome il bando è stato pubblicizzato e siccome la selezione non è stata fatta a porte chiuse e siccome non crediamo che la nostra ex responsabile, già responsabile sotto le amministrazioni precedenti, abbia posto la sua firma su atti discutibili, di chi sono gli atteggiamenti inopportuni? Visto che infierire su chi è nel torto è un atteggiamento che non ci piace, sorvoliamo sulle accuse improbabili del gruppo di minoranza, chiedendo di contro di iniziare ad essere più consapevoli e responsabili nel promuovere certe riflessioni.
da Andrea Storoni
sindaco di Ostra

giovedì 9 aprile 2015

Ostra, l’opposizione solleva dubbi sul bando di assunzione di personale. Assunta la moglie del capogruppo di maggioranza di Ostra Vetere, appena convenzionato con Ostra

 
Lo scorso dicembre i Comuni di Ostra ed Ostra Vetere decidono di convenzionare tra loro varie funzioni, tra cui quella dei servizi finanziari che ad Ostra risultavano diretti da molti anni dalla Dott.ssa Francesca Pigliapoco, figura nota anche nei comuni limitrofi per la sua esperienza e conoscenza normativa.
Prima della convenzione, la Dott.ssa Pigliapoco (con l’ausilio di un dipendente di categoria C1) gestiva i delicati servizi Finanziario e di Personale, oltre poi a ricoprire la carica di Vicesegretario Comunale. Sapendo che Ostra Vetere non aveva alcun problema di personale in tale settore, non pensavamo che la convenzione avrebbe potuto avere delle ripercussioni sulla nostra pianta organica.
Tuttavia, il 3 febbraio viene pubblicata, con un ritardo di circa 19 giorni, la delibera n.°1 del 14/01/2015 con cui la Giunta Comunale di Ostra approva il fabbisogno di personale per il periodo 2015/2017, e stabilisce di voler assumere con mobilità un dipendente di categoria C, che avrebbe sostituito appunto la Dott.ssa Pigliapoco nel caso se ne fosse andata. Domanda: perché la Giunta Storoni decide ad un tratto di depauperare l’organico del suo settore finanziario, particolarmente delicato, non solo perché deputato a redigere il bilancio comunale, ma anche per la palese incapacità del Sindaco a gestire la delega al bilancio?
Dopo appena due giorni, il 5 febbraio, viene pubblicata la determina n.° 85 gen. nella quale si approva il bando di selezione per ricoprire quel posto, il quale avverrà esclusivamente mediante passaggio diretto di personale da area vasta (ovvero o proveniente da una provincia o da una città con più di centomila abitanti). Viene spontaneo chiedersi: perché prevedere specifiche categorie e il solo passaggio da area vasta, impedendo così la mobilità anche da altri Enti? Inoltre, se si volevano per forza dipendenti che lavorano in provincia, perché non attendere altri pochi giorni (31/03/2015) ed avere così l’elenco completo dei dipendenti delle province in mobilità?
Nel frattempo prendiamo atto che la Dott.ssa Pigliapoco ottiene dal Comune di Ostra il nulla osta al trasferimento al Comune di Monsano, il quale, a differenza di Ostra, ha pubblicato un bando di mobilità rivolto ai dipendenti di tutti gli Enti, tra i quali anche il nostro Comune. Mentre eravamo intenti a trovare una risposta ai due precedenti quesiti, ecco che ci capita di imbatterci in alcuni profili Facebook di Ostra Vetere nei quali si paventa la possibilità che il Comune di Ostra possa assumere la sig.ra Baldini Francesca, già dipendente presso la Provincia di Pesaro, nonché moglie del capogruppo di maggioranza consiliare – Manuel Manoni – del Comune di Ostra Vetere, che da poco si è convenzionato per la gestione dei servizi finanziari con Ostra. Non essendo perfetti conoscitori delle dinamiche politiche del nostro comune limitrofo, tali anticipazioni ci sembravano fin troppo azzardate, credendole più una possibilità al limite del gossip politico. Ma quello che ci ha lasciato ancora più interdetti è stato scoprire che proprio la sig.ra Baldini, in data 13 gennaio 2015, ha fatto pervenire domanda di mobilità volontaria presso il nostro Comune (protocollo n.° 369) esattamente il giorno prima che la Giunta di Ostra deliberasse la mobilità e molto prima della pubblicazione del bando.
Altra anomalia va riscontrata sulla pubblicazione del bando: secondo quanto segnalato sempre sul profilo facebook del gruppo Patto per Ostra Vetere il bando per mobilità sarebbe stato pubblicato inizialmente solo nell’Albo Pretorio della Provincia di Pesaro e solo successivamente in quello di Ancona, su specifica richiesta da parte della minoranza di Ostra Vetere.
L’epilogo della vicenda è presto detto: il 12 marzo sono giunte solo 2 domande, quella della Sig.ra Baldini Francesca e quella di un’altra candidata, non ammessa alla prova. La Sig.ra Baldini il 17 marzo ha quindi sostenuto l’esame, ottenendo come punteggio 6 e quindi, come alcuni avevano previsto, dal 1° aprile è assunta nel nostro Comune.
La vicenda lascia davvero perplessi e ci chiediamo ancora: come mai la delibera di Giunta che ha modificato il fabbisogno del personale di Ostra è stata pubblicata dopo oltre quindici giorni dalla sua approvazione ed appena due giorni prima l’approvazione del bando per l’assunzione dall’area vasta? Ed ancora, caro Sindaco, se è vero come Lei va ripetendo che le convenzioni servono per non rimanere più soli e quindi sono finalizzate alla condivisione delle scelte anche con i Comuni convenzionati, ci può dire se la scelta di modificare il fabbisogno del personale con un C e quindi quella di ricoprire quel nuovo posto vacante con una mobilità fu condivisa, come sarebbe dovuto accadere, con l’Amministrazione di Ostra Vetere? Ma soprattutto chiediamo ai cittadini di Ostra e Ostra Vetere ed a quanti hanno a cuore la trasparenza e la correttezza: non trovate quantomeno sospetta la tempistica e la modalità dell’intera vicenda ed inopportuna l’assunzione per mobilità da area vasta della moglie del capogruppo di maggioranza (sempre di centro sinistra) del Comune con cui da poche settimane si è convenzionato proprio quel servizio?
Noi non vogliamo certo dare un giudizio di legittimità sui documenti che abbiamo citato (altri ne saranno deputati), ma abbiamo il diritto – dovere di segnalare quanto accade nel nostro Comune ai cittadini e soprattutto di esprimere un giudizio politico sulla condotta della Amministrazione di Ostra e bocciare la vicenda come frutto di comportamenti inopportuni ed ambigui che dovrebbero indurre l’intera Giunta a rassegnare le proprie dimissioni.


TUTTA LA VICENDA:
LO STRANO CASO DELLA NUOVA RAGIONIERA DI OSTRA: TUTTO GIA' STABILITO ? (PRIMA PARTE)

LO STRANO CASO DELLA NUOVA RAGIONIERA DI OSTRA: TUTTO GIA' STABILITO ? (SECONDA PARTE)

LO STRANO CASO DELLA NUOVA RAGIONIERA DI OSTRA: TUTTO GIA' STABILITO ? (TERZA ED ULTIMA PARTE)

LO STRANO CASO DELLA NUOVA RAGIONIERA DI OSTRA: TUTTO GIA' STABILITO ? (VERBALE DI COMMISSIONE)


da Progetto Ostra

venerdì 20 marzo 2015

Ostra: il comune non aderisce alle Giornate Fai di Primavera 2015. Progetto Ostra, 'Il problema non è stato finanziario'


Con grande amarezza abbiamo preso atto di quanto contenuto nella risposta all’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “Progetto Ostra” lo scorso 23 dicembre, nella quale venivano richieste maggiori informazioni in merito alla partecipazione di Ostra alle Giornate F.A.I. di Primavera ed. 2015.
Dopo settanta giorni (5 sono quelli previsti dalla normativa) l’assessore di competenza ci informa che quest’anno Ostra non sarà tra i 240 comuni che aderiscono al  progetto nazionale. Sarebbe stato più elegante e coerente ammettere una mancanza e come tale presentarla. Invece leggiamo che “ha impedito il maturare di proposte una serie di circostanze e difficoltà”, tra cui  annovera l’ingente spesa in conto capitale maturata nei primi mesi del 2014: nulla ci fa sapere  dell’ipotetica iniziativa di recupero (eppure un progetto era necessario averlo per valutare poi  l’impossibilità di realizzarlo),  in ogni caso ci permettiamo di ricordare che l’avanzo di Amministrazione per gli investimenti è applicabile in qualsiasi momento dell’anno, una volta approvato il consuntivo. Per quanto riguarda, invece, i vincoli imposti dal Patto di Stabilità, è evidente che i lavori fatti con quelle risorse a fine anno o inizio del successivo, fisiologicamente vanno nel calcolo del Patto dell’anno successivo. Quindi, probabilmente non è stato di carattere finanziario il vero problema.
Poi  si sottolinea la mancanza del personale assegnato al settore, tacendo del tutto il fatto che da tempo il settore Cultura agisce in regime di sofferenza e di emergenza e da tempo si avvale della disponibile collaborazione del personale di altri settori.  Basta una verifica delle assenze per malattia negli anni passati, per accorgersi che questa circostanza non ha impedito di onorare l’appuntamento con il F.A.I., che anzi, proprio in questo contesto e nonostante questo, ha visto la luce.  Ci ricorda anche l’interruzione della collaborazione interinale, che da subito, però, avete dato evidente segno di non gradire, mettendone in dubbi, con i fatti,  la competenza professionale e l’affidabilità e che, comunque, è stata una risorsa soltanto nello scorso anno e non nei precedenti. Quindi, probabilmente non è legato al personale il vero problema.
L’ultima chance, si scrive, restava il Museo, forzosamente chiuso, a dire dell’assessore, per la nostra inadempienza verso le prescrizioni di legge:  e anche qui dimentica di dire che, all’indomani della sua nomina, era stata accoratamente segnalata da chi l’aveva preceduto nel medesimo ruolo, la necessità di completare gli interventi in essere, bruscamente interrotti per fronteggiare l’emergenza alluvione, che richiedeva la presenza in toto sia della squadra esterna del Comune che di gran parte del personale interno e, giocoforza, ridisegnava la scala delle priorità. Tutto questo, però, nulla ha a che vedere con il F.A.I., che per le Giornate di Primavera chiede la visibilità di luoghi o opere ordinariamente non fruibili, riscoperti per l’occasione e non di un Museo già aperto. Di altri spazi, adatti a presentare una proposta definita “in extremis”, come dice di aver cercato di fare l’assessore, il nostro Comune è ampiamente provvisto. Ci permettiamo, però, di notare che una manifestazione prestigiosa come quella organizzata dal F.A.I., che dà visibilità a livello nazionale ai Comuni che aderiscono, che consente il coinvolgimento degli insegnanti e degli studenti (e i nostri negli anni scorsi si sono sempre distinti per impegno e competenza), non può essere affrontata “in extremis”.
Come lo stesso Franceschini scrive, le tempistiche proposte dal F.A.I. prevedono la definizione degli interventi entro ottobre: a novembre, quando è stato stilato il programma degli eventi locali, i contatti dovevano già essere stati attivati, il progetto e la modalità di realizzazione e di fruizione già definiti. Nella lettera, precisa anche che non va depositato nessun progetto: certo, se questa espressione evoca nell’assessore particolari procedure,  con gravosi adempimenti  burocratici, certo no. Un progetto, però, va presentato, per consentire ai Responsabili di valutare la proposta, per capirne la portata culturale, storica o artistica. In altre parole, i ben noti “chi, che cosa, dove, come, quando” vanno condivisi con chi ha la responsabilità dell’organizzazione generale. Il meccanismo in cui si entra prevede scadenze ed esigenze precise e non lascia spazio a improvvisazioni ed estemporaneità. A novembre la presa d’atto dell’impossibilità di partecipare doveva già essere chiara e qualunque altra iniziativa, raffazzonata in seguito, era già evidente che sarebbe rimasta fuori.
Quando l’Amministrazione  vorrà dare comunicazione ufficiale, attraverso i suoi “soliti canali”, della non partecipazione di Ostra alla manifestazione, tra le mille ragioni che addurrà eviti di attribuire responsabilità a chi l’ha preceduta nel governo della città, a cui, in merito alla questione, può e dovrebbe soltanto riconoscere la capacità di aver fatto in passato ciò che oggi appare non più realizzabile.

venerdì 6 marzo 2015

Ostra: videocamere di sicurezza non ancora installate

Vari mesi fa la lista civica PROGETTO OSTRA, aveva chiesto all’Amministrazione ostrense, anche tramite formale interrogazione, perché non venivano installate le videocamere di sorveglianza, che già erano state acquistate dalla Amministrazione Olivetti e che tuttora giacciono a prendere polvere in qualche magazzino comunale.
Purtroppo i reati legati ai furti negli appartamenti stanno registrando un preoccupante aumento anche ad Ostra, troppi concittadini hanno dovuto subìre lo sfregio di vedere violati i loro beni ed i luoghi più intimi e familiari; ci si chiede perché mai il Sindaco Storoni non voglia procedere con un'azione così semplice e concreta che potrebbe essere un deterrente contro azioni di questo tipo e fornire alle forze dell’ordine, che combattono il crimine, informazioni utili per risalire ai colpevoli. Ricordiamo che le videocamere di sorveglianza sono già in possesso del Comune di Ostra; ricordiamo che la precedente Amministrazione aveva già ottenuto dalla Prefettura l’autorizzazione alla loro installazione; ricordiamo che di concerto con le autorità competenti erano stati anche concordati i punti ove posizionarle.
Manca solo l’ultimissimo passo: metterle in funzione, una cosa tanto semplice quanto utile, non costerebbe nulla e sarebbe apprezzata da tutti i cittadini. Tale aspetto si ricollega a doppio filo al tema della sicurezza, ed in questo senso abbiamo già lamentato la mancata formale solidarietà del primo cittadino ostrense ai Carabinieri di Ostra Vetere, nonché la modalità con cui si è attuata la convenzione della Polizia Locale con Ostra Vetere che prevediamo comporterà una concreta riduzione dei servizi per i cittadini di Ostra: infatti nel nostro Comune, rispetto a prima, ciascun componente del corpo dei Vigili avrà in media un aumento del carico di lavoro di oltre il 32% per abitante e di oltre il 45% per unità territorio (senza considerare che Ostra e Ostra Vetere dovranno anche espletare lavoro amministrativo e burocratico per conto di Trecastelli, peggiorando ulteriormente la situazione).
Chiediamo quindi al nostro caro Sindaco, al di là dei bei proclami verbali (“più percorsi, un solo obiettivo: aumentare la sicurezza”) di compiere finalmente questo gesto concreto: che si installino subito le telecamere di sicurezza. Se poi il suo unico cruccio è avere ereditato questa operazione da chi l’ha preceduta, ribalti pure la prospettiva e, giocando con le parole, dica pure che in effetti l’idea è sua e si prenda gli eventuali meriti. Vedrà che i cittadini la ringrazieranno e anche noi, se questo è l’unico sistema per sbloccare tale inspiegabile empasse, saremo comunque contenti...in fondo era ciò che volevamo da tanto, tanto tempo.
da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

lunedì 2 marzo 2015

Ostra: ripristinata la segnaletica nel centro storico


L’Amministrazione informa che è stata ripristinata la segnaletica orizzontale in Piazza dei Martiri e in Via Gramsci. In particolare, lungo Via Gramsci è stata rimarcata la linea bianca che contrassegna il passaggio pedonale, spazio fruibile e sicuro per i pedoni, interdetto al transito e alla sosta dei veicoli.
Si invitano tutti i cittadini a rispettare la segnaletica di cui sopra ricordando che il mancato rispetto implica una sanzione amministrativa di € 85,00 ai sensi dell’art. 158 del Codice della Strada. Si fa presente, inoltre, che la Polizia Locale intensificherà i controlli anche in Corso Mazzini e in tutto il centro storico. L’obiettivo è quello della diffusione della buona pratica di percorrere le strade del centro a velocità adeguata, di rispettare i divieti di accesso anche temporanei (ZTL) e, molto importante, di parcheggiare solo negli spazi previsti e per il tempo consentito, nella convinzione che adeguarsi alla normativa sia sintomo di civica educazione e avvantaggi tutti i cittadini. Gli uffici sono a disposizione per ogni chiarimento.
dal Comune di Ostra
www.comune.ostra.an.it

domenica 22 febbraio 2015

Ostra: Storoni risponde a Olivetti sulla convenzione di polizia

Ringraziamo il Capogruppo di minoranza per aver messo in evidenza alcune delle cose positive della convenzioni di polizia municipale da poco attiva sui territori di Ostra, Ostra Vetere e Trecastelli.
Il capogruppo dice: "la Polizia Locale di Ostra era comporta dal Comandante e da tre agenti, che dovevano vigilare su un territorio di 47,25 chilometri quadrati,  abitato da circa 6836 persone", oggi con la convenzione copriamo, e lui non lo ha capito, non solo 77,27 chilometri quadrati  abitato da circa 10.194 persone, ma 115,93 chilometri quadrati e 17.799 persone, applicando omogeneità delle norme regolamentari, delle procedure amministrative e comportamentali e della modulistica in uso, vantaggioso per i cittadini, i tecnici, le attività commerciali, gli agricoltori e i dipendenti comunali che abbattono i tempi burocratici concentrando le operazioni dove possibile. 
Riusciamo a ripartire, con 5 vigili del comando associato, nel garantire i servizi di controllo elettronico della velocità, supporto in occasione di manifestazioni ed eventi, servizi congiunti e pattugliamenti anche con l'ausilio del corpo di Trecastelli. è vero che abbiamo fatto solo qualche gradino in avanti, ma oggi, a differenza di ieri riusciamo a garantire presenza e pattugliamenti con costi inferiori come evidenziato nella convenzione e come illustrato dal capogruppo di minoranza. Soldi che prima non entravano ma uscivano solamente. Un piccolo passo per affrontare le problematiche e non piangere della congiuntura negativa che aleggia sui nostri Comuni.


dal Comune di Ostra

sabato 21 febbraio 2015

Ostra: Olivetti sulla convenzione per il Servizio Polizia Locale, 'Mostra evidenti criticità'

Una delle ricette messe in campo dall’Amministrazione di Ostra per far fronte al proliferare dei furti, nel nostro Comune, doveva essere, come recitava un comunicato stampa della lista del Sindaco Storoni di novembre scorso , una “presenza più consistente del corpo dei vigili sul territorio che l’Amministrazione , in dialogo con Trecastelli e Ostra Vetere sta per convertire in realtà attraverso delle convenzioni”.
Di fatto anche la convenzione sulla Polizia locale, come già ho detto in Consiglio Comunale, mostra delle  evidenti criticità. Fino a dicembre scorso la Polizia Locale di Ostra era comporta dal Comandante e da tre agenti, che dovevano vigilare su un territorio di 47,25 chilometri quadrati,  abitato da circa 6836 persone. A seguito della convenzione stipulata con Ostra Vetere, tra i due Comuni si è costituito il Comando Polizia Locale Associato, costituito dallo stesso personale di Ostra cui si è aggiunto l’agente di Ostra Vetere: il Comandate ed i quattro agenti vigilano su un territorio complessivo di 77,27 chilometri quadrati  abitato da circa 10.194 persone, e già, a ben leggere questi dati, è evidente che quanto si prefiggeva l’Amministrazione di Ostra in termini di presenza sul territorio non si è certo realizzato.
Tuttavia, come si dice, al peggio non c’è mai fine: i due Comuni hanno, infatti, stipulato una ulteriore convenzione con il Comune di Trecastelli, in cui si prevede la possibilità di effettuare una serie di servizi esterni (come l’autovelox o il controllo durante le feste patronali) con un agente di Trecastelli ed uno del Comando di Polizia Associato Ostra ed Ostra Vetere. Tali servizi dovranno essere effettuati al 50% nel Comune di Trecastelli ed al 50% nei comuni di Ostra ed Ostra Vetere (nonostante questi ultimi abbiano un territorio notevolmente più vasto). L’enorme anomalia dell’accordo stipulato riguarda tuttavia l’aspetto burocratico: l’art. 19 lett. D  della convenzione sancisce, infatti, che tutti procedimenti relativi all’applicazione delle sanzioni amministrative del Codice della Strada (compresi i contenziosi)  rilevati nel territorio di Trecastelli, saranno gestiti dal Comando Polizia Locale Associato di Ostra ed Ostra Vetere utilizzando il proprio personale e mediante l’utilizzo del programma informatico di cui è dotato.
In altre parole i nostri agenti dovranno curare tutta la parte burocratica, alleggerendo così i colleghi di Trecastelli, che potranno  sempre essere impegnati all’esterno a differenza di quelli di Ostra e di Ostra Vetere, che saranno sempre meno presenti sul territorio e sempre più occupati a scrivere rapporti, multe ed atti anche per il Comune di Trecastelli. Esattamente il contrario di quanto le nostre amministrazioni si erano prefisse con la convenzione con il Comune di Trecastelli. Perché questa scelta? Per avere dei benefici economici?
A leggere la convenzione non sembra proprio: il Comune di  Trecastelli, infatti, a fronte di questo servizio burocratico,  verserà ai Comuni di Ostra Vetere ed Ostra  la somma complessiva annua di € 2.500,00, cioè poco più di € 200,00 al mese, che ci auguriamo copra almeno lo stipendio lordo degli agenti per il tempo dedicato alle scartoffie dell’altro Comune! Nella  convenzione, inoltre, è previsto che  il Comandate la Polizia Locale Associata di Ostra ed Ostra Vetere diverrà anche Comandante della Polizia Locale di Trecastelli e dividerà il proprio orario di servizio al 50% tra il Comune di Trecastelli ed i due Comuni Associati, con un evidente riduzione di personale al servizio dei nostri territori.
Anche qui, stando a quanto risposto dall’Amministrazione in sede di Consiglio Comunale, il vantaggio economico è ben poco, considerato che, secondo le dichiarazioni effettuare in sede consiliare,  l’indennità di responsabile sarebbe salita dai precedenti € 8.000,00 annui agli attuali 14.000,00 (di cui 7.000,00 rimarrebbero comunque a carico di Ostra ed Ostra Vetere). I commenti li lascio ai lettori, anche se ribadisco che prima di deliberare una convenzione bisognerebbe essere più attenti sia al testo che si approva che alle opinioni delle minoranze …….. non solo per rispetto della democrazia ma anche per tutelare i propri cittadini.
da Massimo Olivetti 
ex sindaco

venerdì 20 febbraio 2015

Ostra: Storoni replica a Progetto Ostra sullo 'scarso aggiornamento dell’albo pretorio'


Comunicare in maniera sincera, astenendosi da osservazioni infondate e ingannevoli, sarà sicuramente l’obiettivo ultimo del consigliere che ha scritto il comunicato dove si evidenzia la mancata trasparenza dell’Amministrazione: “scarso aggiornamento dell’albo pretorio ” è l’accusa mossa all’Amministrazione.
Lo stesso consigliere, se non direttamente il capogruppo, non pecca di disonestà, ma forse di ignoranza. All’Albo pretorio (obbligatorio) sono stati pubblicati costantemente tutti gli atti, come si è sempre fatto e ogni volta che si pubblica un atto parte una pec verso i capigruppo, l’ultima risale al 4 Febbraio (15 giorni restano in visione). Ovviamente i cittadini non riescono a vedere la posta certificata dei capigruppo e quindi si fidano del comunicato scritto con superficialità. E questo è quanto è successo nei mesi scorsi e ora. È il programma che impone la trasparenza, quindi, capita alle volte di doversi scusare con i cittadini per degli errori o delle mancanze ed è un segno di onestà farlo, fatelo.
Tra l’altro il capogruppo di minoranza sfrutta la possibilità di visionare tutto ciò che viene protocollato, quindi se legge tutto ciò che chiede ha piena conoscenza di ciò che accade nella massima trasparenza.

da Andrea Storoni
sindaco di Ostra

giovedì 19 febbraio 2015

Progetto Ostra sulla mancata pubblicazione delle delibere: 'Poca trasparenza o intento di occultare informazioni?'

Nello scorso mese di settembre avevamo denunciato lo scarso aggiornamento dell’albo pretorio relativo alle Delibere di Giunta, elemento obbligatorio e necessario per consiglieri, opposizione e tutti i cittadini al fine di conoscere e valutare l’attività amministrativa.
Allora la risposta del Sindaco fu molto piccata (“…Continuate a stimolare il Comune, come se avesse problemi di stipsi, ma con l’intento di debilitarlo. Se dovesse uscire qualcosa di sgradevole in grande quantità sicuramente si tratterebbe di una vostra eredità…”), quasi la nostra richiesta fosse equiparata ad un cavillo procedurale con evidente intento meramente polemico. Così ovviamente non è, ed a distanza di tempo dobbiamo con rammarico prendere atto che la situazione non è affatto migliorata in quanto alla data odierna la pubblicazione delle delibere di Giunta è ferma a 5 mesi fa! Ecco il lungo elenco delle delibere mancanti all’appello ad oggi:
• Delibera Giunta n° 119 del 10/10/2014
• Delibera Giunta n° 122 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 123 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 124 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 125 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 126 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 127 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 128 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 129 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 130 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 131 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 132 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 133 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• Delibera Giunta n° 134 dal 15/10/2014 al 11/11/2014
• MANCANO INOLTRE EVENTUALI ULTERIORI DELIBERE DI NOVEMBRE  (successive alla N° 135 data 11/11/2014)
• MANCANO INOLTRE TUTTE LE DELIBERE DI DICEMBRE 2014
• MANCANO INOLTRE TUTTE LE DELIBERE DI GENNAIO 2015
• MANCANO INOLTRE TUTTE LE DELIBERE DI FEBBRAIO 2015
La domanda che sorge spontanea è: è solo mancanza di trasparenza e scarso rispetto delle regole oppure c’è un chiaro intento di occultare informazioni e non fare conoscere volutamente scelte politiche e decisioni in atto?

venerdì 13 febbraio 2015

Ostra, fa discutere la convenzione del servizio commercio con Trecastelli


Il Comune di Ostra ha deciso di convenzionare gran parte delle sue funzioni con il Comune di Ostra Vetere e con alcuni Comuni limitrofi, una decisone certamente importante che avrebbe dovuto spingere il sindaco e la Giunta a coinvolgere tutti i consiglieri comunali ed a svolgere un rigoroso esame dei costi/benefici dell'operazione, prima di fare la scelta definitiva.
I nostri Amministratori, contro ogni principio di democrazia, hanno, invece, messo la minoranza davanti al fatto compiuto, ma quel che è più grave non hanno neanche valutato il tenore delle convenzioni, così che le stesse, come sono state concepite, non solo non producono alcun beneficio al nostro paese ma addirittura cagionano un evidente danno al Comune, come nel caso della convenzione dell'Ufficio Sviluppo Economico, cui sono demandati i procedimenti amministrativi per le attività commerciali.
Il Comune di Ostra ha convenzionato questo servizio con il Comune di Ostra Vetere , creando così l'Ufficio Sviluppo Economico Associato.
Il costo del dipendente comunale destinato a questo servizio e dell'intero ufficio è stato ripartito in base al numero degli abitanti dei due Comuni, per cui due terzi del costo sono a carico di Ostra ed un terzo a carico di Ostra Vetere. Fin qui nulla di strano.
I due Comuni hanno, poi, però, deciso di gestire questo servizio in forma associata e coordinata anche con il Comune di Trecastelli, che quindi usufruirà per il disbrigo delle pratiche commerciali relative ad attività che si trovano sul suo territorio, del dipendente e degli strumenti del l'Ufficio Sviluppo Economico Associato di Ostra e Ostra Vetere.
Secondo un ragionamento logico, applicando lo stesso criterio scelto nell'accordo tra Ostra e Ostra Vetere, ci aspettavamo che il costo del personale dell'Ufficio convenzionato sarebbe stato diviso tra i tre comuni in base al numero di abitanti, così che Trecastelli si sarebbe dovuto far carico di circa il 42,92% del costo, il Comune di Ostra del 38,28% e quello di Ostra Vetere del 18,80%.
Ma non è così: in base all'art. 20 della convenzione i Comuni hanno stabilito che dei € 38.000,00 che rappresentano il costo complessivo del dipendente addetto all'ufficio commercio solo € 6.460,00 (pari al 17% del totale) saranno a carico del Comune di Trecastelli. Il resto del costo del dipendente, vale a dire € 31.540,00, sarà a carico dei cittadini dei Comuni di Ostra Vetere ed Ostra che così dovranno pagare rispettivamente: Ostra Vetere € 10.513,00 (pari al 27,67% del totale) mentre Ostra € 21.027 (pari al 55,33% del totale).
Ma la beffa non finisce qui: sempre nell'articolo 20 della convenzione stipulata tra i tre comuni si stabilisce che il Comune di Trecastelli comparteciperà ai costi generali di gestione del servizio (spese telefoniche, spese postali, carta cancelleria l'utilizzo del locale, il riscaldamento, l'elettricità e quant'altro) versando ai comuni di Ostra e Ostra Vetere solo € 250 all'anno, vale a dire € 20,83 al mese!!!! Il maggior costo sarà a carico di Ostra e Ostra Vetere!
E' dunque legittimo chiedersi: per quale motivo le amministrazioni comunali di Ostra e Ostra Vetere hanno deciso di sottoscrivere con il Comune di Trecastelli una convenzione così svantaggiosa per loro? Si è trattato di un errore o di una scelta precisa da parte delle due amministrazioni? Perché ad Ostra il sindaco e la sua maggioranza si sono ostinati ad approvare un accordo così svantaggioso per i cittadini ostrensi, senza tener per nulla in conto queste elementari considerazioni sollevate dal sottoscritto in Consiglio Comunale? Ci sono altri interessi in gioco che hanno determinato una scelta così scellerata?
  Sono certo che questo primo spunto, cui ne farò seguire, a breve, altri, permetterà di far nascere e crescere un serio dibattito tra i gruppi di minoranza e soprattutto tra tutti i cittadini liberi della Valle, che magari possa far cambiare opinione a chi ha preso questa assurda decisione.

da Massimo Olivetti
Consigliere comunale "Progetto Ostra"

venerdì 6 febbraio 2015

Ostra: il fiume rompe l'argine, cede l'asfalto della strada

Ostra: il fiume rompe l'argine, cede l'asfalto della strada_1 
immagineSituazione critica anche lungo la strada Via Coppetto a Ostra dovuta all’abbandono del letto del fiume.Ostra: il fiume rompe l'argine, cede l'asfalto della strada_0Ostra: il fiume rompe l'argine, cede l'asfalto della strada_2 Durante gli anni sono state fatte numerose segnalazioni per la criticità della situazione, infatti a seguito di precipitazioni abbondanti ogni volta l’argine del fiume cedeva in diversi punti causando danni seri alla strada e mettendo in grossa difficoltà le attività presenti “Ristorante Coppetto” in primis e la ditta “Conti Francesco vivai piante” di Ostra Vetere che ha un’altra proprietà in cui svolge una parte importante del lavoro. Nonostante le varie segnalazioni ai vari organi competenti Provincia, Comuni ecc nessuno in passato è mai intervenuto, la situazione peggiorava sempre di più, tanto che gli interventi per la sistemazione della strada sono stati sostenuti privatamente a proprie spese. Il fiume è forse diventata una proprietà privata??? Oggi a seguito di un’altra intensa perturbazione, l’argine del fiume è ceduto nuovamente portandosi via un’estesa parte della strada e quindi compromettendo seriamente le attività. L’organo competente vorrà intervenire o vogliamo far cessare anche queste attività lavorative?
da Francesco Conti