“Non ci saremmo mai aspettati che, coloro che hanno amministrato Ostra sino a qualche mese fa, riuscissero a scendere a tali livelli: dovrebbero ben sapere che la notizia del problema all’impianto di riscaldamento delle scuole elementari del capoluogo, è arrivata in Comune solo sabato mattina alle 12.32, dall’unico fax pervenuto dal dirigente scolastico, dimostrabile per tabulas. È falso, dunque, che la direzione dell’Istituto, che peraltro è solita comunicare con il Comune tramite documenti scritti, abbia informato il sindaco Olivetti o i tecnici comunali nella giornata di giovedì, come sostiene la minoranza, e nemmeno venerdì. Vero è, invece, che l’ingegner Libanori, responsabile del nuovo unico settore tecnico, si è attivato dopo pochissimi minuti, come dimostra il fax inviato dal medesimo alle 12.54 dello stesso giorno alla società Multiservizi, che gestisce il servizio di riscaldamento – spiega la maggioranza - non è dunque vero, come ha tentato di sostenere la minoranza che i due giorni di freddo sarebbero la ‘conseguenza dell’accorpamento di alcuni settori’ effettuata dall’amministrazione Olivetti. Il ritardo nella riparazione non ha nulla a che vedere con il riordino del personale. La realtà è tutt’altra: il disguido creatosi alle scuole elementari “Crocioni” è frutto di quel contratto stipulato tra il Comune di Ostra e la Multiservizi spa in data 28.7.2006 e fortemente voluto da chi allora amministrava Ostra ed oggi è in minoranza. Il contratto in questione prevede che la gestione degli impianti comunali di riscaldamento non viene più effettuata dal Comune, ma dalla società appaltatrice. Proprio con comunicazione dell’allora dirigente ai Lavori Pubblici del 16 ottobre 2005, si informava il dirigente scolastico che da quel giorno in poi, in base al contratto sottoscritto dalla vecchia amministrazione, avrebbe dovuto rivolgersi, in caso di non funzionamento dell’impianto, proprio alla Multiservizi spa e non più al Comune. Proprio questa decisione, presa dall’odierna minoranza, ha creato il disguido lamentato”.
silvia argentati