sabato 14 gennaio 2012

Ostra: 'Quando parlano i poeti', Di Mauro si esibisce al teatro La Vittoria

Domenica 15 gennaio alle ore 17.30, nella splendida cornice del Teatro Vittoria di Ostra (AN), il Teatro “La voce dei poeti” presenterà il recital “Quando parlano i poeti”, con voce recitante di Giuseppe Di Mauro e accompagnamento al flauto traverso di Mauro Balducci. Recital sulla poesia di: Majakovskij, Pasternak, Pavese, Corazzini, Prévert, Cardarelli, Blok, Brecht, Lorca, Neruda, Totò. “Quando parlano i poeti” è un recital in cui l’attore con la poesia provoca continuamente il pubblico sul problema dell’esistenza.

L’attore di volta in volta esce dal palcoscenico per lasciare il posto al poeta, ed il poeta ci parla di sé e ci racconta come è nata in lui e qual è il significato della poesia che, servendosi dell’attore, sta per recitare. Il primo poeta ad entrare in scena è Vladimir Majakovskij. Egli ci narra di come abbia voluto risplendere sempre, anche più del sole ed allora il sole scende sulla terra, pazientemente gli parla e gli fa comprendere quanta fatica costi voler essere sempre il più grande. Majakovskij esce di scena per lasciare il posto a Boris Pasternak, il poeta che non ama le piazze e la folla come l’amico che lo ha preceduto, ma chiuso nel silenzio della sua stanza ci insegna “che essere rinomati non è bello”, ma l’importante è essere vivi fino alla fine dell’esistenza.
Vicino alla voce di Pasternak si leva quella di Sergio Corazzini, morto di tisi a vent’anni. Egli con la sua Desolazione del povero poeta sentimentale ci spiega che a lui non si addice l’essere chiamato poeta in un periodo in cui il poeta viene identificato con D’Annunzio, con il superuomo; Sergio si sente soltanto “un povero fanciullo che piange e non sa che morire“. Insieme entrano poi Prévert, Cardarelli, Blok e Lorca che ci parlano delle stagioni dell’amore: l’attimo felice o poi l’attesa, l’infedeltà, l’abbandono, il ricordo. Si propone al pubblico poi Bertold Brecht, il grande provocatore. Egli ci parla “dei non aventi diritto”, di Maria Farrar, alla quale per le sue deformità è negato anche il diritto di amare.
Pavese racconta la sua solitudine. Vian, tanto amato dai francesi e definito “poeta maledetto”, ci spiega le mile ragioni per cui non vorrebbe crepare. Neruda chiede alla sua donna di non negargli mai un sorriso, perché possa continuare ad affrontare la vita; vicino a lui c’è Kipling che spiega al figlio quanti “Se” dovrà affrontare per riuscire a diventare un uomo. E Totò con la più celebre delle sue liriche ci raccomanda di essere seri almeno di fronte alla morte.

Programma:
Vladimir V. Majakovskij: Frammento
Boris Pasternak: Essere rinomati non è bello
Sergio Corazzini: La desolazione del povero poeta sentimentale
Jacques Prévert: Parigi nella notte
Vincenzo Cardarelli: Attesa
Federico Garcìa Lorca: La sposa infedele
Alexandr Blok: Mutò tutto in burla dapprima
Jacques Prévert: Le foglie morte
Bertold Brecht: Dell’infanticida Maria Farrar
Cesare Pavese: Lavorare stanca
Boris Vian: Non vorrei crepare
Pablo Neruda: Il tuo sorriso
Joseph R. Kipling: Se …
Totò: A’ livella

da LibriSenzaCarta

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