martedì 14 giugno 2011

Crocioni, polemiche feroci. Le quattro aule inagibili e il duello tra la giunta e l’opposizione

Ostra. Fa discutere la riunione tenutasi a palazzo comunale in merito alla dichiarazione di inagibilità di quattro aule della scuola primaria Crocioni del centro urbano di Ostra.
Indetta dall’amministrazione Olivetti, la riunione coi genitori dei bambini, aveva lo scopo di presentare la situazione della scuola a livello strutturale e di proporre soluzioni al problema, ma, a parere del gruppo di minoranza, l’incontro si è trasformato in un comizio politico.
“Trattandosi di una riunione utile ai genitori per conoscere lo stato attuale della struttura e le eventuali proposte risolutive, non si capisce perché gli amministratori riversino su altri le problematiche che si affacciano durante questo mandato – spiegano i consiglieri di minoranza – la scelta del sindaco Olivetti è stata quella di sputare veleno sull’opposizione, sulla ex-maggioranza e sul partito politico avverso, forse per mancanza di soluzioni concrete. Anche i genitori hanno contestato questo modo di amministrare perché non affronta i problemi e fa male alla politica locale”.
Nel corso della riunione, secondo la minoranza, non sono state date risposte, né espresse proposte su come affrontare la questione specifica, anche dopo ripetute richieste da parte dei presenti.
“Ci risulta che questa Giunta non abbia idee chiare su come affrontare la tematica relativa alle strutture scolastiche: cosa costruire, dove, con quali soldi - sottolinea l'opposizione - si critica il passato ma si prosegue con il progetto di recupero delle Crocioni attuato dalla precedente amministrazione Cioccolanti. Il sindaco Olivetti contesta il programma precedente parlando di 1,5 milioni di euro buttati via per la ristrutturazione del padiglione C delle Crocioni e di casse comunali prosciugate. Niente di più falso. Il progetto di radicale rifacimento è costato 1.024.000 euro che provengono, per la metà, dalla legge nazionale sul terremoto di Marche e Umbria e per il resto dalla legge nazionale sul consolidamento sismico degli edifici scolastici esistenti promulgata a seguito del terremoto di S. Giuliano di Puglia. Si tratta di finanziamenti a fondo perduto. Quindi la verità è che le casse comunali non sono state affatto interessate dal progetto, se non per l’anello antincendio, la sistemazione esterna e per l’impianto fotovoltaico a tetto, le spese di quest’ultimo sostenute per metà da altro contributo. Con finanziamenti a fondo perduto, inoltre, l’amministrazione Cioccolanti aveva realizzato interventi nella scuola dell’infanzia Biancaneve e la costruzione dell’asilo nido la Tavolozza, per il quale erano usciti dalle casse comunali soltanto 85.000 a fronte di una spesa complessiva di circa 340.000 .

SILVIA ARGENTATI

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