giovedì 29 marzo 2018

Abuso d’ufficio per la giunta di Ostra Vetere: indagati sindaco, vice e due assessori


OSTRA VETERE – Un processo per diffamazione dove sono parti lese fa aprire un fascicolo su di loro per abuso d’ufficio. Indagata la giunta: il sindaco Luca Memè, il vice sindaco Luigina Brocanelli e gli assessori Giacomo Brunetti (Sport) e Martina Rotatori (Servizi sociali). Ai quattro indagati è stato già notificato il 415 bis, la chiusura delle indagini e sono state già depositate le memorie difensive degli avvocati che potrebbero portare la Procura ad una archiviazione o ad una richiesta di rinvio a giudizio. Oggetto dell’indagine, partita nel 2017, è la gestione degli impianti sportivi comunali che sarebbero stati dati senza bando pubblico alla Polisportiva pallavolo Avis legata alla vice sindaco Brocanelli.
Proprio in merito a quella assegnazione, avvenuta nel 2013 con una delibera di giunta, era comparso un post, ad ottobre 2014, sulla pagina Facebook della lista civica del Cantrodestra, “Patto per Ostra Vetere – Boia chi molla”, ritenuto offensivo da sindaco e giunta che avevano denunciato per diffamazione gli amministratori della pagina: l’ex sindaco Massimo Bello e l’ex segretario dell’Msi Renzo Aquili. Una denuncia sfociata in un processo ancora in corso dove oggi, al tribunale di Ancona, si è tentata una conciliazione tra avvocati.
«Ostra Vetere ha degli assessori che politicamente sono incapaci, faziosi, vendicativi, inconcludenti, arroganti, micragnosi con alcuni e di tasca larga con gli amici», riportava il post dove c’era anche scritto «Cosa nostra o cosa loro…Memè e la sua giunta stipulano convenzioni (a trattativa privata, rendendo pubbliche decisioni senza interpellare altri) con una solo Associazione: la polisportiva pallavolo Avis. Si noti che la presidente dell’Associazione Avis è Luigina Brocanelli, membro della giunta e vice sindaco». Il post alludeva alla stipula di una convenzione della durata di 4 anni per l’uso dell’ex campo sportivo. «Ciò sarebbe gestire la cosa pubblica – riportava sempre il post pubblicato – come fosse cosa loro con metodo e atteggiamento mafioso». Al messaggio era allegata anche una foto del film “Il Padrino”.
È stato proprio nel corso delle udienze per il processo per diffamazione a far emergere la gestione degli impianti, senza una bando pubblico. La Procura così, circa un anno fa, ha indagato la giunta per abuso d’ufficio. Una accusa ancora tutta da provare. «Non c’è stata ancora nessuna richiesta di rinvio a giudizio – dice l’avvocato Diego D’Adderio, che difende sindaco e vice sindaco (i due assessori sono assistiti invece dall’avvocato Roberto Gusmitta) – abbiamo depositato le memorie difensive e la cosa potrebbe essere archiviata». Il sindaco Memè, contattato da Centropagina, ha preferito non rilasciare commenti, limitandosi a dire: «Non rilascio dichiarazioni, è un anno che si sa dell’indagine».
Nell’udienza di oggi, per il processo di diffamazione, è stato preso atto solo del rinvio, fissato al 24 aprile, per concludere il tentativo di conciliazione. «Più che una diffamazione è stata una critica politica – spiega Roberto Paradisi, l’avvocato di Aquili – fondata su un fatto vero perché riteniamo che nell’attribuire la gestione alla polisportiva sia stata violata la legge regionale che prevede che si facciano bandi pubblici». L’ex sindaco Massimo Bello, nel processo per diffamazione, è difeso dall’avvocato Riccardo Canafoglia. «Il post non è stato fatto da Bello – ha chiarito il legale – ma era sulla pagina di cui era solo amministratore».

lunedì 26 marzo 2018

Ostra: area industriale di Casine, zona da mitigare per l'impatto ambientale


Da oltre un anno il Comune di Ostra e la ZIPA stanno cercando di avanzare alla Regione Marche una proposta di mitigazione dell’area industriale di Casine, così da modificare il PAI approvato dalla Autorità di Bacino il 6.8.2016.
Negli ultimi mesi tutti gli Enti coinvolti hanno preso atto che il problema di esondazione di quell’area è riconducibile al tratto del Fiume Nevola posta nei territori di Trecastelli e Corinaldo, quindi a monte dell’area ZIPA. Era quello che avevamo scritto, sottolineato ed intimato agli Enti coinvolti nella procedura di rilascio dell’AIA dell’impianto EN ERGON srl di Casine di Ostra, con nostra pec di diffida del 10.3.2016, con cui chiedevamo che prima di rilasciare l’autorizzazione, la Regione e gli altri Enti che si trovavano nella Conferenza dei Servizi subordinassero la costruzione dell’impianto ad una reale sistemazione di quel tratto del Nevola, nel territorio di Trecastelli, in cui si era verificata la tracimazione originaria.
In particolare chiedevamo che l’Autorizzazione fosse valutata dopo che la Regione avesse approvato il PAI ed eventualmente rilasciata solo dopo che l’area fosse risultata, a seguito dei lavori di messa in sicurezza sul fiume, non esondabile. All’epoca tutti gli Enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi non tennero conto della nostra diffida e rilasciarono l’AIA all’impianto dell’EN Ergon srl (20 maggio 2016) poche settimane prima che l’area dell’impianto venisse perimetrata nel PAI come area esondabile (6.8.2016). Ricordiamo che tutto il procedimento autorizzativo è allo stato sub iudice: contro l’AIA proposero ricorso al TAR sia il Comune di Trecastelli che alcuni imprenditori della ZIPA, per cui sono tutt’ora pendenti davanti al TAR i relativi due procedimenti amministrativi finalizzati all’annullamento della autorizzazione, l’AUA dell’impianto è a sua volta oggetto di un procedimento finalizzato al suo annullamento davanti al Consiglio di Stato ed infine la delibera di mitigazione dell’area approvata dal Comune di Ostra con delibera di Giunta 1 del 11.1.2017 è oggetto di un ulteriore giudizio di annullamento davanti al TAR .
Quanto emerge oggi, dai documenti pubblici dimostra che avevamo ragione quando intimavamo agli Enti preposti di valutare con attenzione la dinamica dell’evento del 3 maggio 2014 prima di rilasciare l’AIA all’impianto e ci determina a continuare la nostra battaglia tra la gente, promuovendo nuove riunioni pubbliche, sulla stampa ed inoltre valutando possibili iniziative giudiziarie autonome ed ad adiuvandum di quelle già intraprese
da Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola

venerdì 23 marzo 2018

“Sulla situazione delle scuole di Ostra le bugie di Storoni hanno le gambe corte”


È davvero sorprendente come il Sindaco Storoni, a quasi quattro anni dal suo insediamento, non abbia ancora capito che la realtà non può essere mistificata con vuote parole e che i cittadini non hanno più voglia di essere presi in giro e considerati inferiori.
Così è capitato la scorsa settimana, con il comunicato stampa sulla scuola, con cui il Sindaco poeta ha tentato, maldestramente, di nascondere il proprio fallimento cercando di dare colpe ad altri o cercando di spacciare il suo nulla con grandi risultati.
È oramai assodato che da quando è stato eletto, Storoni ha completamente abbandonato qualsiasi attenzione alla sicurezza dei plessi scolastici, ponendo al centro del suo mandato la realizzazione della palestra della scuola Crocioni, concepita più come seconda struttura sportiva coperta che come supporto alle attività didattiche.
È documentalmente provato che dal momento del suo insediamento e fino al dicembre del 2016 (dopo i pericolosi terremoti che hanno investito anche il nostro Comune), questa Amministrazione ha interrotto la serie degli incarichi per valutare la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, che la precedente amministrazione aveva varato (prima con la Scuola “Crocioni” di Ostra, poi con la Scuola “Morganti” di Pianello ed infine con la Scuola Media “Menchetti”).
È noto come il Sindaco Storoni, pur avendo ricevuto nel marzo del 2015 lo studio della vulnerabilità sismica della “A. Menchetti” di Ostra che attestava un indice pari allo 0,293 (quindi ben al di sotto della soglia di sicurezza) non solo non ha chiuso la scuola, come è accaduto in altri Comuni, ma ha taciuto il dato per oltre un anno ai genitori, giungendo a dire, all’indomani della prima scossa del 24 agosto 2016, che la Scuola Media di Ostra è sicura.
È purtroppo accaduto che in questa grave situazione il Comune di Ostra, guidato dal Sindaco Storoni, abbia perso tutti i finanziamenti che avrebbero potuto risolvere il problema, e qui non ci riferiamo tanto e solo al bando del 2015, indetto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), che prevedeva un finanziamento in favore degli enti locali per le indagini di vulnerabilità sismica dei solai degli edifici scolastici (le cui risorse ci avrebbero allora permesso di completare le indagini sui due plessi all’epoca non esaminati, coprendone in toto o in parte le relative spese), ma anche e soprattutto agli altri bandi che Storoni non cita.
Ostra non ha infatti partecipato, nel 2016, al bando dell’INAIL che metteva a disposizione ben 1,8 miliardi di euro per la realizzazione di scuole, e (cosa ben peggiore) non ha partecipato al bando “Scuole Sicure”, con cui il MIUR concedeva ai Comuni oltre un milione e mezzo di euro (€ 1.580.000,00) per l’adeguamento sismico dei plessi scolastici.
È ovvio, quindi, che nel Consiglio Comunale del 12 febbraio scorso, dopo aver letto in Gazzetta Ufficiale i tanti soldi erogati da questo bando alle scuole dei Comuni a noi limitrofi, come consiglieri comunali abbiamo chiesto al Sindaco il perché Ostra non avesse partecipato e lo abbiamo invitato a aderire al nuovo bando per il 2018 (almeno nel 2020 si potranno avere le risorse). Dalle sue parole e dai suoi silenzi, ci siamo resi perfettamente conto che Storoni ancora una volta era impreparato e sorpreso, tant’è che appena qualche giorno dopo la seduta consiliare, la Giunta modificava il Piano delle Opere Pubbliche per il 2018/2020 e vi inseriva la sistemazione della Scuola “Menchetti” e della Scuola dell’Infanzia “Biancaneve”, con progetti in evidente contrasto con quel piano di edilizia scolastica concepito sulla carta ma di cui, ad oggi, non è stata abbozzata neanche la strategia.
Siamo contenti di aver evitato, con il nostro contributo, che Ostra non partecipasse neanche al quarto bando, ma siamo anche arrabbiati, come la gran parte della popolazione ostrense, per il modo in cui il Sindaco ha o, meglio, non ha gestito la vicenda, e feriti per le gratuite ed infondate accuse rivolteci, con l’unico scopo di coprire il fallimento di questa amministrazione.
Caro Storoni se qualcosa fa acqua ad Ostra è proprio il suo modo di gestire la cosa pubblica e di travisare i fatti.
Com’è nostra abitudine, vogliamo consentire ai lettori di poter verificare quanto scriviamo, a differenza invece del Sindaco che si guarda bene dal farlo, per questo invitiamo tutti i cittadini che volessero approfondire la vicenda a collegarsi a questo link: http://www.progetto-ostra.it/scuola/relazione_scuole_Ostra_e_documenti.pdf permetterà loro di leggere il reale accadimento dei fatti collegandosi direttamente agli atti perché, come ci insegnavano a scuola, le bugie hanno le gambe corte.

Allegati

“Annullare la delibera per le Terre della Marca Senone: lo Statuto è illegittimo”


Movimento 5 Stelle, Senigallia Bene Comune e Lega Nord con una mozione nel prossimo Consiglio comunale chiederanno l’annullamento in autotutela della delibera dello scorso novembre che ha permesso la costituzione dell’unione dei Comuni ribattezzata “Terre della Marca Senone”.
Secondo i consiglieri Giorgio Sartini (SBC) e Davide Da Ros (Lega Nord) e le consigliere Stefania Martinangeli, Elisabetta Palma (M5S) lo Statuto della nuova unione sarebbe infatti illegittimo.
Spiega Martinangeli: “Come già avvenuto per l’unione dei Comuni del San Bartolo e Foglia, nel pesarese, qui si ha uno Statuto illegittimo. In quel caso furono esponenti del M5S locale a segnalare la cosa, con un ricorso al Consiglio di Stato, che lo ha ritenuto fondato. Situazione simile in questo caso: lo Statuto delle Terre della Marca Senone, negli articoli 7 e 8, non individua con chiarezza funzioni, servizi e risorse, limitandosi a indicazioni generali e rimandando ad atti successivi. Vi è però una discordanza con quanto stabilito all’articolo 32, comma 6, dal Testo Unico Enti Locali“.
“Ma è tutta l’operazione – rincara Martinangeli – ad essere caratterizzata da totale disinformazione e mancanza di trasparenza. Le Terre della Marca Senone porteranno dei costi e sono una scatola vuota al momento, ancora tutta da riempire”
“Un’unione che è stata imposta in tutta fretta – concorda Palma – e di cui gli stessi consiglieri sono stati informati all’ultimo momento, senza nemmeno la possibilità di presentare emendamenti”.
“Le Terre della Marca Senone nascono soltanto dalla volontà politica, anzi, partitica, di accentrare i servizi sociali e il Suap per controllare meglio il territoriopolemizza Sartini Diciamo sì a una unione dei Comuni, ma condivisa. Quella fatta in questo modo sembra tipica di un regime dittatoriale con uno Statuto da premio Nobel per l’idiozia. Inoltre, perché nessuno dice che alcuni Comuni virtuosi si vedranno aumentare la tassazione (uniformata)? E perché nessuno dice che unioni comunali di questo tipo dopo 10 anni o cessano o debbono trasformarsi in un unico Comune?”.
Per Da Ros, “le Terre della Marca Senone permetteranno a Senigallia di farla da padrone a livello locale sui Comuni più piccoli. Su argomenti come questi sarebbe stata gradita una convergenza di 
tutta l’opposizione, ma a Senigallia ciò non è successo”.

Sparò e uccise un ladro in fuga: condannato anche in secondo grado l'appuntato dei Carabinieri


Pena ridotta ma condanna confermata anche in secondo grado per il sottuficiale Mirco Basconi, 42 anni, che nel febbraio del 2015 sparò ed uccise un ladro in fuga durante un inseguimento a Ostra Vetere.
La sentenza di secondo grado è stata pronunciata giovedì dalla Corte di Appello di Ancona, dove il carabiniere aveva fatto ricorso, a seguito della condanna di primo grado. Dopo oltre quattro ore di camera di consiglio è arrivato il verdetto. Il militare è stato condannato a sette mesi e dieci giorni (in primo grado era stato condannato ad un anno di carcere con pena sospesa). Una vicenda particolarmente delicata che ha diviso l'opinione pubblica. Tra l'altro l'avvocato della parte civile, rappresentata dai familiari della vittima, Teodoro Serino nei mesi scorsi aveva ricevuto anche minacce di morte tramite i social network.
Per l'appuntato dei Carabinieri, assistito dall'avvocato Marco Scaloni, sono stati confermati giovedì i capi di accusa di omicidio colposo ed eccesso di uso dell'arma di servizio. L'appuntamento, come dimostrato dalle prove balistiche, aveva sparato mirando alle ruote dell'autodei ladri in fuga ma poi una deviazione del proiettile colpi tragicalmente alla testa Korab Xheta, l'albanese di 24 anni, incensurato, che morì. Già nelle motivazioni della sentenza di primo grado, per i giudici non si sarebbe dovuto sparare ad un'auto in fuga anche perchè l'auto in fuga non presentava elementi di pericolosità in quanto non c'erano elementi da far supporre che i malviventi fossero armati.



   

di Giulia Mancinelli
redazione@viveresenigallia.it

venerdì 16 marzo 2018

È nata l’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Senone”: firmato l’atto costitutivo

Firmato venerdì mattina, nella sala giunta della giunta municipale di Senigallia, l’atto costitutivo della nuova Unione dei Comuni che prenderà il nome di “Le Terre della Marca Senone”.
A siglare lo storico accordo i sindaci dei Comuni di Senigallia, Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. Soddisfazione è stata ovviamente espressa dai firmatari, che attraverso questo strumento intendono dotare il territorio di uno strumento amministrativo efficace e innovativo, in grado di offrire migliori servizi, risparmio della spesa, maggiori investimenti, nonché semplificazione della macchina amministrativa. Importantissime, poi, saranno le risorse devolute dallo Stato per sostenere i percorsi di Unione comunale e le relative agevolazioni sul piano finanziario e organizzativo di cui godranno gli enti che ne faranno parte. Un grande progetto che mettendo insieme comunità con dimensioni, vocazioni e tradizioni diverse, punta a valorizzare ogni singola peculiarità e ad affrontare in maniera sinergica ciascun bisogno.

dal Comune di Senigallia
www.comune.senigallia.an.it

lunedì 12 marzo 2018

Ostra: amministrazione Storoni, "Abbiamo un piano di edilizia scolastica"


Al momento dell'insediamento, cercando di fare mente locale su che percorsi avremmo trovato avviati, ci siamo messi sulle tracce di un lavoro che purtroppo o per fortuna non c'è stato.
Tra quei giorni ed oggi sono passati più di tre anni in cui tra paura e speranza si sono avviati molti percorsi e molte manutenzioni. Pioveva nel palazzo Municipale, pioveva nella scuola Biancaneve e c'erano infiltrazioni alla Peter Pan. Pioveva anche nel palazzo Conventuali e nel palazzetto. Oggi non più.
Tutte cose che sarebbero potute essere fatte. Anche sul fronte dell'edilizia scolastica complessivamente pioveva sulle nostre teste: obblighi normativi (vulnerabilità sismiche) non adempiuti, accorpamenti avviati su carta (scuole primarie) misconosciuti e rinnegati nei fatti, adeguamenti sismici non progettati.
Su questa pagina bianca, che è il futuro, abbiamo scritto un piano per l'edilizia scolastica che prevede degli accorpamenti e delle risposte alle necessità educative e curriculari che sono fortemente mutati negli anni. Solo con questo lavoro siamo finalmente riusciti a partecipare a delle richieste di finanziamento nel febbraio scorso.
Come al solito la minoranza di Progetto Ostra è faziosa e ingannevole, il bando a cui fa riferimento prevedeva la partecipazione per verifiche strutturali, infatti il Comune di Ostra Vetere ha partecipato per il rifacimento di un solaio della scuola, con una relazione di verifica strutturale sullo sfondellamento dei solai.
Cosa ben diversa da una relazione di vulnerabilità sismica, tutte cose che l'ex sindaco Olivetti e il tecnico Romagnoli conoscono molto bene. Auspichiamo in un confronto costruttivo invece sul percorso individuato con il piano dell'edilizia scolastica approvato da questa Amministrazione che sarà il punto di partenza per il futuro, evitando di deviare la cittadinanza raccontando mezze verità solo con lo scopo di affossare l'operato della maggioranza per coprire le inadempienze e la mancata progettualità dell'allora Amministrazione Olivetti.


da Andrea Storoni
sindaco di Ostra

venerdì 9 marzo 2018

Ostra: il Comitato sulla viabilità, "C'era una volta la consultazione popolare"


Nel Consiglio Comunale del 6 marzo u.s., durante la discussione sul quarto punto all’ordine del giorno inerente il bilancio di previsione 2018/2020, il consigliere Olivetti chiedeva al Sindaco Storoni come mai non fosse stato previsto alcun capitolo di spesa per l’indizione della consultazione popolare promossa dall’Assessore Franceschini lo scorso 26 luglio, al fine di far esprimere i cittadini sulla tanto dibattuta quanto contrastata inversione della viabilità nel centro storico.
Il Sindaco ha così risposto: “È evidente che la scelta non è quella del referendum e non ci saranno costi tali da dover prevedere un capitolo apposito; quindi verrà svolta, ma senza oneri particolari da doverli identificare con un capitolo apposito con delle somme importanti”. Non neghiamo che la leggerezza di questa evasiva risposta ci ha lasciati di stucco. Per quanto la cifra che si andrà a sostenere per la consultazione potrà essere più o meno irrisoria, riteniamo che quella cifra debba essere comunque impegnata e riportata all’interno del Bilancio: se ciò non venisse fatto, un domani qualcuno potrebbe dire “Dal momento che non sono state impegnate prima delle risorse per tale scopo, non c’è alcun vincolo di procedere con la consultazione”. Bell’alibi che si sono procurati i nostri Amministratori! Un’altra cosa che non ci è ancora dato sapere, a ventitré giorni dal termine della proroga di inversione, è in cosa consisterà questa consultazione e con quali modalità verrà sottoposta ai cittadini.
Da un rapido giro sul web, abbiamo letto che i quesiti devono essere formulati in modo chiaro e sintetico e possono comportare risposte libere o prevedere la scelta di una o più risposte a soluzioni prestampate. Riguardo alle modalità, in alcuni casi la scheda del questionario viene inviata agli elettori presso la propria residenza, per poi essere riconsegnata in luoghi predeterminati ed inserita in un'urna per garantirne la segretezza. Nel caso in cui, invece, si volesse effettuare la consultazione mediante l’opzione del sondaggio, il Comune dovrà procedere con l'appalto del sondaggio a società specializzate che svolgono anche l'elaborazione dei dati. In entrambe le circostanze sopra menzionate, è evidente come sia assolutamente necessario prevedere delle somme a copertura delle spese sostenute. Somme che, nel nostro caso, per volere della Giunta Storoni, non sono state previste. Esiste anche un’altra modalità per effettuare la consultazione, ovvero quella telematica: ogni cittadino potrà votare da casa , mentre coloro che hanno poca dimestichezza con internet e computer, potranno farlo accedendo ad appositi spazi creati all'interno degli uffici comunali mediante la guida di personale incaricato. Scongiuriamo fortemente questa modalità in quanto, nonostante gli ausili forniti, scoraggerebbe molte persone a partecipare, specialmente gli anziani, soprattutto nel caso in cui il questionario preveda domande a risposta aperta: è il cittadino che deve avere piena autonomia di potersi esprimere in prima persona senza “dettare” ad un funzionario la propria risposta.
Ecco, dunque, perché vorremmo evitare che il questionario preveda domande a risposta aperta: la consultazione non è un momento in cui l’Amministrazione raccoglie dei suggerimenti da parte della popolazione in merito ad un certo problema, ma l’occasione che ha il cittadino di manifestare liberamente il proprio pensiero su un provvedimento imposto forzatamente, dichiarandosi a favore o contrario ad esso. Questa è democrazia! Vorremmo, inoltre precisare, che quest’aspetto della consultazione popolare non è affatto così secondario dal momento che su di esso si basa la delibera di Giunta n. 128 del 29.12.2017 con la quale si stabiliva la proroga dell’inversione della viabilità fino al 31 marzo 2018 per poter “valutare compiutamente le eventuali problematiche di sicurezza stradale legate al transito dei veicoli in discesa in caso di neve o ghiaccio e in attesa dell’esito della consultazione popolare”.
Ragion vorrebbe, dunque, che entro il termine del mese corrente questa consultazione venisse effettuata; eppure ad oggi: - non esiste un regolamento che normi la consultazione; - non esiste un capitolo in bilancio che ne copra le spese (anche se irrisorie); - non esiste ancora una data certa per lo svolgimento di tale operazione. Dobbiamo “forse” credere che questa Amministrazione, per mancata volontà, si stia ora rimangiando la parola data ai cittadini la scorsa estate?
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

lunedì 26 febbraio 2018

Vasche d’espansione e lavori sul Nevola contro il rischio esondazioni nell’area Zipa allagata nel 2014


OSTRA – Bilancio, tari, Iuc e mitigazione del rischio idraulico a Casine. Sono i temi del prossimo consiglio comunale di Ostra convocato per martedì 27 febbraio. Temi importanti per cui si preannunciano discussioni politiche accese.
All’ordine del giorno sono infatti inseriti l’approvazione del piano finanziario per la tassa rifiuti (TA.RI.) e per l’Imposta Unica Comunale (I.U.C.) relative all’anno 2018, l’approvazione del bilancio di previsione finanziario 2018-2020, nonché la proposta di mitigazione del rischio idraulico dell’area produttiva ZIPA ai sensi delle norme contenute nel P.A.I., il piano di assetto idrogeologico di cui il Comune si è dotato.
Stretta tra la provinciale 12 “Corinaldese”, la variante all’Arceviese sp 360/1 e la provinciale 18 Jesi-Monterado, l’area Zipa è di particolare interesse perché ospita insediamenti produttivi e altri ne potrebbero sorgere in futuro. Ma la zona venne interessata dall’esondazione del 3 maggio 2014 del fiume Nevola, affluente del Misa, finendo allagata sotto oltre un metro e mezzo di acqua e fango. Proprio dove si sarebbe dovuta realizzare la centrale a biogas.
Per arrivare a garantire maggior sicurezza e permettere altri insediamenti, alcuni tecnici incaricati dalla Zipa ostrense hanno realizzato uno studio di fattibilità che possa mitigare il rischio di allagamento attraverso la manutenzione straordinaria del Nevola e la realizzazione delle vasche di espansione. Elementi questi che hanno portato l’amministrazione comunale a intraprendere un percorso sviluppato su tre fasi comprendendo, a seguito dei lavori di messa in sicurezza, anche una deperimetrazione del PAI, limite tecnico per poter insediare altre imprese nel lotto.
L’anticipazione dei lavori di manutenzione straordinaria del fiume Nevola diventa quindi prioritaria, come ha spiegato il sindaco di Ostra Andrea Storoni – per garantire maggior sicurezza alle imprese presenti nell’area di Casine. Ma nell’idea di fondo sottoposta al comitato tecnico che ha valutato il processo, si vuole consentire, a chi si vorrà insediare sui lotti già urbanizzati, di poter costruire attraverso proposte di mitigazione del rischio accettabili. Accettabili come rischiare di vedersi arrivare nella propria azienda solo 60 anziché 160 cm di acqua e fango (FOTO in alto).
Di tutto questo e dei lavori che dovranno seguire nelle successive fasi si parlerà dunque nella seduta che avrà inizio alle ore 21 del 27 febbraio, nella sala consiliare del municipio di piazza dei Martiri.

sabato 24 febbraio 2018

Progetto Ostra, "Persi importanti finanziamenti di edilizia scolastica"


È stato pubblicato nel supplemento ordinario n. 9 della Gazzetta Ufficiale del 20 febbraio 2018 il Decreto n. 1007 del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) del 21.12.2017 che individua gli Enti beneficiari delle risorse relative al Fondo Infrastrutture previsto dalla Legge di bilancio per il 2017, per gli interventi di messa in sicurezza e di adeguamento sismico degli edifici scolastici.
Con questo decreto il Ministero ha messo a disposizione dei Comuni Italiani la somma di € 1.058.255.963,00 per l’attuazione di interventi di adeguamento sismico o di nuova costruzione (nel caso in cui il recupero degli edifici esistenti non sia conveniente), nonché per interventi finalizzati ad ottenere il certificato di agibilità delle strutture, per interventi di messa in sicurezza a seguito delle indagini diagnostiche sui solai e controsoffitti, e per l’adeguamento degli edifici alle norme antincendio.
Il decreto, che vi alleghiamo per opportuna conoscenza (http://italiasicura.governo.it/site/home/news/articolo2377.html), prevede, come condizione per la concessione del finanziamento, che entro il 20 agosto 2019 i Comuni ammessi al finanziamento approvino il progetto esecutivo dell’opera ed effettuino l’aggiudicazione dei lavori almeno in via provvisoria (art. 2 del Decreto ministeriale).
Quindi per partecipare al bando non era necessario neanche avere un progetto esecutivo dell’opera!
Non nascondiamo che la notizia ci ha aperto il cuore: è ormai noto come la situazione strutturale e antisismica delle scuole ad Ostra sia a dir poco preoccupante, dal momento che ben 4 plessi su 5 presentano indici di vulnerabilità sismica bassissima (la scuola “A. Menchetti” pari a 0,293, la “Biancaneve” pari a 0,230, la “Peter Pan” di Casine pari a 0,484 ed infine la scuola primaria “Don A. Morganti” di Pianello pari a 0,500). Abbiamo quindi letto con trepidazione l’elenco dei Comuni marchigiani destinatari delle risorse, convinti di trovarci Ostra e, tra i numerosi beneficiari, abbiamo visto che il Comune di Arcevia ha ottenuto un finanziamento per 1,5 milioni di euro, il Comune di Senigallia per 2 milioni, il Comune di Corinaldo per 1,3 milioni ed Ostra Vetere per € 155.000.
Purtroppo, con enorme amarezza, abbiamo dovuto prendere atto che nessuna scuola di Ostra era stata inserita nell’elenco degli interventi finanziati; pertanto, siamo andati ad esaminare anche gli interventi in attesa di finanziamento ed anche qui abbiamo ritrovato il Comune di Senigallia, con ben 4 interventi su altrettanti edifici scolastici, ma niente per Ostra.
Di fatto il Comune di Ostra non ha partecipato alla richiesta di finanziamenti previsti con la Legge di bilancio 2017 nonostante, come detto, lo stato delle nostre scuole sia davvero grave e soprattutto nonostante la promessa (non mantenuta) fatta ai numerosi genitori presenti alla partecipata riunione pubblica che avevamo convocato a Casine due anni fa, durante la quale Storoni aveva garantito loro che si sarebbe attivato per reperire finanziamenti per mettere in sicurezza gli edifici scolastici.
Inoltre, sorprende constatare come il Comune di Ostra Vetere abbia presentato domanda e sia stato anche ammesso al contributo ben sapendo che Ostra ha stipulato una convenzione (di cui è capofila) in materia di edilizia scolastica proprio con Ostra Vetere già dalla fine del 2014. Inevitabile quindi chiedersi: qual è stato il vantaggio di questa convenzione, peraltro rinnovata il 20.12.2017, se Ostra Vetere ha partecipato al Bando ed Ostra no?
Ma non è tutto. Il Sindaco, infatti, non sembra proprio avere affatto chiare le idee su quello che sarà il futuro dell’edilizia scolastica, in quanto finora su questa materia ha assunto due linee programmatiche diverse che cozzano nettamente tra loro: la prima, è quella contemplata all’interno della Delibera di Giunta n. 58 del 30.05.2017 (http://www.halleyweb.com/c042035/zf/index.php/atti-amministrativi/delibere/dettaglio/atto/G9XpreETEaz0-A) con la quale si dichiara di voler realizzare un nuovo plesso per la Scuola Primaria per tutto il territorio comunale in zona ex Fornace con conseguente spostamento della scuola “A. Menchetti” nel sito di V. Europa; la seconda, invece, è quella riportata soltanto cinque mesi dopo all’interno del Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2018/2020 allegato alla Delibera di Giunta n. 107 del 14.11.2017 (http://www.halleyweb.com/c042035/zf/index.php/atti-amministrativi/delibere/dettaglio/atto/G9XprMkTEaz0-A) dove si afferma che per l’anno 2019 sono previsti gli adeguamenti sismici della scuola Media per un importo di ben 2 milioni di euro e della materna di Ostra per 550mila euro. Peccato solo che questi ultimi due progetti di adeguamento siano stati assunti con grave ritardo dal momento che i contributi per tali interventi sono già stati distribuiti e sappiamo bene quanto sia difficile che una tale occasione si possa ripresentare a breve.
Morale della favola: per volontà politica o per sua inettitudine (gli concediamo il beneficio del dubbio), il Sindaco si è clamorosamente lasciato sfuggire una preziosissima chance per mettere definitivamente in sicurezza i nostri malconci edifici scolastici; il prossimo anno scadrà il mandato di Storoni e della sua Giunta e nel frattempo per le scuole non sarà stato fatto ancora nulla.
Considerati, dunque, i non-risultati ottenuti in questo ed in altri settori, non sarà forse il caso che Sindaco e Giunta rassegnino seduta stante le proprie dimissioni?

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

venerdì 23 febbraio 2018

Unione dei Comuni, per ora si uniscono le opposizioni consiliari dei 7 paesi aderenti

SENIGALLIA – Le minoranze consiliari dei paesi aderenti all’unione dei comuni “Le Terre della Marca Senone” fanno voce unica. Un’unica voce con la quale evidenziano le numerose criticità emerse sia nella fattibilità e utilità, sia nell’iter che ha portato alla nascita di questo ente di secondo livello (non direttamente votato dai cittadini), così come nella rappresentatività democratica in seno al nuovo consiglio che verrà eletto.
«È questo il primo passo nel percorso che le opposizioni e minoranze consiliari dei sette comuni aderenti stanno condividendo – spiega Massimo Olivetti, ex sindaco e capogruppo della lista Progetto Ostra -. Un percorso che vuole portare alla popolazione le informazioni e i dati sull’unione “calata dall’alto”, senza partecipazione, senza progettualità né dati. Un contenitore su cui c’è molta confusione, anche tra gli stessi sindaci aderenti. Chi detta quindi le regole al suo interno? Noi vogliamo che sia un ente democratico, che possa migliorare i servizi e far risparmiare i cittadini anche dei comuni dell’interno e non solo Senigallia che sembra voglia redistribuire i suoi costi nella vallata come già fatto con il dirigente dei servizi sociali Mandolini».
«È un ente locale nato senza che fossero specificate le funzioni o la copertura finanziaria – sottolinea Nicola Peverelli, consigliere comunale di Trecastelli nella lista di minoranza Trecastelli ai Cittadini – come prevede invece il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel, decreto legislativo n. 267/2000 – aggiornato). Così come mancano i dati che ci possano confermare la bontà dell’operazione o il risparmio per i cittadini. Vogliamo convocare i consigli comunali per chiedere in sede di autotutela l’annullamento della delibera con cui è stato approvato recentemente lo statuto. Sarà un’opportunità per ripensare l’unione e, stavolta, per informare i cittadini».
Il “no” deciso e convinto arriva anche da Ostra Vetere: tramite la consigliera Giuseppina Codias si è sottolineato che l’unione sarebbe su due binari: da una parte Senigallia con le sue caratteristiche, ente capofila, dall’altro i comuni della vallata, simili tra loro per morfologia, territorio, caratteristiche e tradizioni. «Difficile pensare che l’unione il motore trainante dell’unione possa mettersi al servizio anche dei comuni più piccoli dell’interno, se ha da pensare al suo milione di turisti – spiega l’esponente di Patto per Ostra Vetere -. Se pensiamo alla polizia locale, c’è il rischio che risorse umane vengano spostate in base alle necessità e che vi siano periodi in cui l’interno sia più scoperto. Così come fa pensare la fretta con cui sono stati presentati e approvati gli atti, tenuti prima in gran segreto. Per non parlare poi delle dure clausole di recesso per quegli enti che vorranno uscire dall’unione dei comuni».
Trasparenza, rappresentatività democratica ed economicità dell’unione dei comuni sono anche i temi che il consigliere di minoranza di Senigallia Bene Comune, Giorgio Sartini, ha già esposto in più di un’occasione. Vi sono delle regole, quelle del Tuel – spiega – a cui i sindaci aderenti non si sono attenuti. L’art. 32 del d.lgs 267/2000 dice espressamente che “il presidente è scelto tra i sindaci dei comuni associati” quindi non deve essere per forza Mangialardi; che “la giunta è scelta tra i componenti dell’esecutivo dei comuni associati” e non tra i sindaci. Servono persone tecniche, non politiche. Infine, che “il consiglio è composto […] garantendo la rappresentanza delle minoranze e assicurando la rappresentanza di ogni comune”. Con lo statuto approvato su cui non hanno accettato emendamenti noi siamo praticamente fuori da ogni previsione del Tuel».
In ogni caso, il primo passo è appunto quello della richiesta di annullamento delle delibere di ogni singolo comune che hanno portato all’approvazione dello statuto. Se la risposta sarà quella di una revisione dell’atto, ci saranno margini per una discussione che già si immagina molto accesa; se così non fosse, allora le opposizioni dei sette comuni daranno il via a iniziative di altro tipo. Su eventuali passi indietro però, la dice lunga il fatto che già nello studio di fattibilità vi fosse la dead line del 1 marzo in modo da anticipare il valzer di elezioni comunali che partiranno in primavera e con cui verranno rinnovati i consigli della maggior parte dei comuni.

mercoledì 14 febbraio 2018

Progetto Ostra solleva il caso sulla disparità tra “strade di serie A e serie B”. Nel mirino la temporanea chiusura di via del Paradiso, effettuata senza prima avvisare i residenti

 
Riteniamo utile dare seguito alla segnalazione di un cittadino (https://www.facebook.com/progettoostra2014/posts/1698858363493973), inviata come lettera aperta all’Amministrazione Storoni, e successivamente anche a noi per conoscenza, che lamentava un grave disservizio: la chiusura della strada comunale di via del Paradiso, a ridosso del centro storico, lo scorso mercoledì 7 febbraio.
Il motivo di tale provvedimento è da ricercare nella rottura di una fognatura, pertanto i lavori di ripristino sono di competenza della Multiservizi che ha subito preso atto del problema. Il punto è che questa strada è stata chiusa al transito senza che i cittadini residenti fossero stati preventivamente avvertiti di tale disposizione e senza fornire loro la minima informazione.
La persona in questione, nella sua segnalazione, ha sollevato legittimi interrogativi, rimarcando il fatto che solo per puro caso le sue auto non erano in garage, altrimenti sarebbero rimaste bloccate dentro la sua proprietà per svariati giorni. Ma la cosa che lascia senza parole è l’assoluta mancanza di informazioni: i residenti hanno, di fatto, trovato chiusa la strada comunale (unica via d’accesso per le proprie abitazioni) senza nemmeno un avviso lasciato nella cassetta della posta. Niente.
Per tale motivo, il suddetto cittadino residente lungo la via interdetta ha parlato direttamente con l’Assessora Paolinelli ed il Sindaco Storoni, ricevendo da quest’ultimo la risposta che al momento dell’avvio dei lavori il Comune di Ostra non era stato informato di nulla e rimpallando le responsabilità della riparazione alla Multiservizi.
La risposta fornita dal Sindaco di Ostra è grave e fuori luogo per due aspetti.
Primo, la strada è pubblica e comunale, quindi l’Amministrazione non può disinteressarsi del problema scaricando semplicemente le proprie responsabilità su altri, ma deve attivarsi per una rapida soluzione interfacciandosi con i soggetti preposti al ripristino, vigilando sulle attività ed informando i residenti che, loro malgrado, si ritrovano a subire una situazione di disagio.
Secondo, ed ancor più grave, è l’aver mentito ai cittadini sapendo di mentire: i documenti, infatti, dimostrano chiaramente che non solo il Comune di Ostra era stato avvisato di questo problema proprio dalla Multiservizi, la quale in data 07.02.2018 aveva richiesto di regolamentare la circolazione e la sosta veicolare in via del Paradiso nel tratto indicato, ma che nella stessa data il Comandante Latini emanava l’ordinanza n° 11 che prevedeva la chiusura di via del Paradiso per il ripristino della sede stradale a seguito della rottura della fognatura per un periodo di circa due settimane.
Altro che il Comune non sapeva nulla!
È decisamente curioso quanto capitato ad Ostra: da un lato ci sono strade pubbliche comunali che vengono chiuse senza dire nulla e per le quali il Comune si disinteressa scaricando su altri le risoluzioni; dall’altro esistono strade private, come accaduto per una traversa di via Massa, su cui lo stesso Comune interviene con propri uomini e mezzi per problemi similari, ma in questo caso bisogna vantare le giuste conoscenze… o almeno essere parenti del Vicesindaco.

sabato 3 febbraio 2018

Ostra: Palazzetto dello Sport, come creare problemi quando prima non c'erano


In merito alla situazione problematica in cui versa il Palazzetto dello Sport di Ostra, il Sindaco Storoni sta rispolverando il suo ben noto repertorio.
Prima nega il problema con i soliti giochi di parole (“non è opportuno parlare di incuria essendo il servizio regolarmente affidato ad un soggetto esterno”) poi cerca di scaricare sugli altri le eventuali responsabilità (nel caso specifico, sembra tirare in ballo le associazioni sportive, che in passato hanno gestito il Palazzetto ed ora, invece, avrebbero negato la loro disponibilità). Le criticità di questa struttura sono state denunciate da tempo dalle associazioni e degli utenti che la utilizzano; recentemente si è addirittura verificato un episodio di dispnea provocato dalla polvere eccessiva e dalla sporcizia: se ancora si definisce “inopportuno” il termine incuria, dobbiamo pensare che il Sindaco non ha preso in considerazione nessuna segnalazione e non ha effettuato nessun tipo di verifica. E, cosa altrettanto grave, la deplorata mancata collaborazione delle associazioni sportive di Ostra, che negli ultimi anni avevano reso il Palazzetto un luogo efficiente, curato e pulito, è da attribuire unicamente alle inaccettabili condizioni presentate nel Bando redatto al momento di rinnovare il servizio di gestione delle varie strutture sportive del Comune.
Infatti, per € 9.000 annuali chi si fosse aggiudicato l’appalto avrebbe dovuto gestire 3 plessi sportivi: il PALAZZETTO DELLO SPORT, la PALESTRA della SCUOLA “MENCHETTI” e la PALESTRINA della SCUOLA “CROCIONI”. L’elenco dei compiti da svolgere, come da capitolato del Bando, è lungo ed impegnativo; in questa sede ci limitiamo a riportare i più importanti:
· SERVIZI DI CUSTODIA E SORVEGLIANZA che prevedono il controllo della regolare entrata/uscita dell’utenza (inclusi pubblico e scolaresche), verifica dei titoli autorizzativi degli utenti, verifica del rispetto dei calendari delle attività sportive, posa delle attrezzature necessarie alle attività sportive, assistenza tecnica durante le manifestazioni con pubblico.
· GESTIONE E CURA DELLE STRUTTURE comprese le manutenzioni ordinarie dei beni mobili, immobili ed attrezzature (inclusi lavori edili, impianto idraulico, cura pavimentazione e piccoli interventi di falegnameria), acquisto di mezzi e materiale necessario la tali interventi, cura delle aiuole e pertinenze, manutenzione corpi illuminanti, smaltimento rifiuti, pulizia ed igiene delle s Come era prevedibile, nessun soggetto ha partecipato alla gara alle suddette condizioni ed il Bando è andato deserto per ben due volte.
A questo punto l’Amministrazione decide quindi di assegnare il servizio mediante una procedura ristretta a 4 soggetti con base d’asta di € 8.250 (det. R.G. n. 472 del 19/07/2017), affidandolo poi direttamente ad una cooperativa per € 8.249 (det. R.G. n. 530 del 16/08/2017). La motivazione per l’assegnazione diretta è quasi surreale: l’offerta economica viene ritenuta congrua e vantaggiosa per l’ente, in quanto comunque inferiore alla base d’asta stabilita nelle precedenti gare d’appalto andate deserte.
Attenzione, però! L’Amministrazione si guarda bene dall’informare che anche il capitolato è mutato radicalmente: i plessi da custodire da 3 diventano 2 (restano il PALAZZETTO DELLO SPORT e la PALESTRA della SCUOLA “Menchetti”), mentre fra i compiti da svolgere restano solo:

· APERTURA/CHIUSURA DELLE STRUTTURE SPORTIVE
· PULIZIA ED IGIENE
Come si nota chiaramente, molti degli incarichi più gravosi ed impegnativi sono stati eliminati, quindi le due offerte non sono più confrontabili. Nonostante questo, il servizio appaltato si rivela gravemente inadeguato. Piuttosto che ricorrere al solito giro di vuote parole, il Sindaco ci dica: come mai il secondo bando è stato inviato solamente a quattro soggetti; se è mai stato controllato l’operato della cooperativa; come ha vigilato sulla pulizia del Palazzetto; quali provvedimenti ha assunto subito dopo aver saputo dell’episodio di dispnea; cosa ha fatto appena ha ricevuto la lettera dei familiari della minore; se, come suo dovere, ha segnalato l’accaduto alle autorità sanitarie competenti; infine, ci illustri cosa farà per non lasciare più il Palazzetto nello stato di abbandono in cui versa da tempo.

Ci permettiamo di dare un consiglio spassionato al nostro Sindaco ed alla sua maggioranza: “imbracciate” una delle duecento scope di saggina acquistate due anni fa e pulite il “Palazzozzetto”: sarebbe il primo vero servizio che fareste all’intera comunità.



   

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

lunedì 29 gennaio 2018

Progetto Ostra, continua lo stato d'incuria del Palazzetto dello Sport

 
Purtroppo continua il grave stato di incuria in cui l’Amministrazione Storoni lascia il Palazzetto dello Sport di Ostra.
Nonostante i nostri reiterati richiami sullo stato di completo abbandono da parte dell’Amministrazione Comunale nella gestione dell’impianto - non ultimo quello dell’anno scorso quando abbiamo segnalato la presenza di numerosi scorpioni nel deposito attrezzi riservato alla scuola - la situazione non è affatto cambiata. Diversi genitori ci hanno segnalato, infatti, che negli ultimi mesi il Palazzetto è ancora più sporco e pieno di polvere (come si può notare dalle foto che riportiamo), tanto da essere un serio rischio per la salute di chi lo frequenta.
Abbiamo solo ora appreso che il mese scorso, una persona che frequentava il Palazzetto ha accusato, proprio a causa della considerevole presenza di polvere dovuta alla scarsa pulizia dell'edificio, un grave attacco di dispnea, che l’ha costretta ad essere trasportata all’Ospedale di Senigallia, ove i medici le hanno diagnosticato allergopatia respiratoria da acari della polvere ed hanno prescritto (oltre a idonee terapie mediante la somministrazione di farmaci) anche il rispetto delle “norme di prevenzione ambientale da adottare anche in palestra” (in altre parole, hanno consigliato di pulire meglio la palestra). Un epilogo davvero grave che avrebbe dovuto indurre il primo cittadino a prendere immediatamente le dovute precauzioni per garantire l’igiene del luogo, ma così non è stato.
Quello che più sconcerta è che la situazione non solo non è cambiata dopo il malore che vi abbiamo descritto, ma neanche dopo che è giunta al Sindaco Storoni, all’inizio di gennaio, una segnalazione scritta di quanto accaduto ed una formale diffida a sottoporre l’edificio ad una accurata pulizia, nonché ad adottare tutti gli accorgimenti necessari affinché non si verifichino più casi analoghi. Speriamo che, almeno stavolta, il Sindaco Storoni ci risparmi la sua solita poesiola in politichese che, oramai, come un “disco rotto” è solito ripetere ai cittadini che protestano, ma ponga rimedio alla sua inefficienza nell’immediatezza… ne va della salute dei nostri ragazzi.


   

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

venerdì 26 gennaio 2018

Incontro dei gruppi consiliari di minoranza dell'Unione: In Movimento, "Statuto antidemocratico a favore di un solo comune"


Il nostro gruppo consiliare di minoranza In Movimento – Corinaldo c’è è stato invitato nei giorni scorsi dai gruppi consiliari di minoranza della vallata del Misa, in pratica da quelli che ora fanno parte dell’Unione delle Terre della Marca dei Senoni, ad un incontro dibattito in cui inevitabilmente si è discusso della recente instaurazione dell’Unione.
Abbiamo trovato doveroso parteciparvi per comprendere meglio le tematiche ed in particolare lo statuto di questa nuova unione. Tutti gli esponenti dei vari gruppi consiliari sono unanimemente d’accordo nell’affermare che questa unione è disarmonica e troppo sbilanciata a favore di un solo comune, Senigallia. Ciò che è veramente raccapricciante ed incomprensibile è il perché la decisione di giungere ad una unione di ben 7 comuni non sia stata resa pubblica, il perché i cittadini siano stati tenuti all’oscuro di tutto ed ancor più grave i loro stessi rappresentanti nei vari consigli comunali.
La posizione di Senigallia per quanto stabilito dallo statuto, è di indiscutibile predominanza sugli altri comuni sia in sede politica che in quella amministrativa, addirittura una clausola le garantisce, se altri comuni volessero aderire a questa nuova unione, comunque una presenza di almeno il 40% dei consiglieri. Come consiglieri del comune di Corinaldo siamo rimasti sbalorditi dalla presenza in un atto quale uno statuto di tante incongruenze antidemocratiche, vorremmo dire vessatorie.
Ha inoltre dell’incredibile che pur trattandosi di una unione e quindi verrebbe da se (pensavamo) che ogni comune deve affrontare da solo le proprie problematiche, (leggi art.11). Ha inoltre dell’inconcepibile che nessuno dei Sindaci dei 6 comuni coinvolti, tralasciando chiaramente il comune promotore, abbia opposto una benchè minima “resistenza” od opposizione, abbia proposto qualche emendamento, abbia detto no all’Unione, tutti si sono inchinati ad un potere supremo, ad una autorità superiore.
Avevamo intuito che poteva trattarsi solo di una manovra politica, la stessa denominazione Le Terre della Marca dei Senoni, restituibile chiaramente in il Territorio del Signore di Senigallia lasciava intuire, ma in questa maniera ed in aperta contraddizione ai principi del medesimo Partito Democratico, attore principale ed indiscusso in questa vicenda; la popolazione non ha alcun peso e non può in alcuna maniera decidere del suo futuro, l’art.15 recita “non possono essere sottoposti a referendum (forse dopo il precedente con Morro d’Alba) il presente Statuto e le integrazioni o modifiche allo stesso”.
L’opinione dei cittadini non conta un razzo, palazzo, mazzo, bell’esempio di democrazia. Non è possibile, secondo quanto stabilito, proporre un referendum per abrogare l’Unione. Ai comuni che volessero uscire da questa unione, dopo una trafila che quanto meno dura un paio di anni, in pratica non viene restituito quanto apportato in risorse, in beni mobili ed immobili.
É stato detto che l’unico vero scopo di questa unione è quello di poter accedere a nuovi mutui, ma a favore di chi, del comune predominante in definitiva detenendo la maggioranza assoluta; è inoltre assurdo pensare di indebitarsi ulteriormente quando le esigue disponibilità dei vari bilanci non lo permettono nella maniera più assoluta. Oltre alla nostra solidarietà e vicinanza abbiamo inteso suggerire un intervento in sede giudiziale, questo statuto ha scavalcato troppe normative e molti principi costituzionali per non essere additato come un atto illecito da annullare.
Lo stesso art.15 che abbiamo descritto è un chiaro atto antidemocratico ed autoritario voluto da pochi, e visto e appurato che gli enti sottostanno a normative democratiche non oligarchiche l’insieme degli articoli dello statuto che regola questa pseudo unione va quanto meno rivisitato.

da lista In Movimento - Corinaldo C’è
per Luciano Galeotti sindaco

lunedì 15 gennaio 2018

Ostra: il sindaco Storoni incontra la cittadinanza all'Unione di comuni. L'invito a partecipare di Progetto Ostra


Dopo aver tenuto a lungo nascosto il progetto e soltanto dopo averlo approvato, ora il Sindaco Storoni incontrerà la cittadinanza per informarla dell'avvenuta costituzione de "Le Terre della Marca Sènone", un progetto di unione che coinvolge i Comuni di Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de' Conti e Trecastelli, il cui Ente capofila sarà Senigallia.
Analizzando lo Statuto, sono molte le perplessità riscontrate, tante le clausole capestro imposte e le iniquità a danno delle comunità coinvolte.
Un percorso antidemocratico, questo dell'Unione, pianificato all'interno delle stanze dei bottoni, in modo esclusivamente burocratico e senza la benché minima partecipazione popolare, irrispettoso dei territori aderenti, volto solo ad incrinarne le situazioni finanziarie.
Nonostante i giochi siano ormai stati fatti, invitiamo caldamente tutti i cittadini di Ostra, nonché degli altri Comuni interessati, a partecipare all'incontro pubblico promosso dall'Amministrazione Storoni che si terrà martedì 16 gennaio alle ore 21 presso il Teatro comunale "La Vittoria" di Ostra.
L'evento sarà un'importante occasione dove i cittadini potranno prendere coscienza della pericolosa deriva verso la quale il nostro Comune si sta inarrestabilmente dirigendo ed il cui impatto non potrà che sortire conseguenze negative per tutti.
Impossibile restare indifferenti di fronte a questo cambiamento che sconvolgerà di fatto la nostra realtà.
Noi ci saremo. E tu?

   

da Progetto Ostra
www.progetto-ostra.it

domenica 14 gennaio 2018

“Io sto con Bodio”, a Ostra anche il Pasquino si schiera contro l’Unione dei Comuni

 
OSTRA – Anche il Pasquino, ad Ostra, ha seguito con attenzione i vari commenti sulla Unione dei Comuni della Valle del Misa. Molti cittadini dell’entroterra hanno manifestato un netto disaccordo. Il Pasquino è convinto che sarà ancora una volta il “pesce grosso” a mangiare il piccolo. Ospitiamo oggi un suo intervento “goliardico” su questa ormai imminente “unione”.
“Quando a Ostra si parla di politica, subito vieni etichettato pro o contro questo o quello: tu sei di sinistra o di destra, marxista – leninista – fascista – nazista e/ o, peggio ancora, democristiano!
“A scanso di equivoci si sottolinea una volta per tutti che il Pasquino è un libero pensatore e che ha buoni rapporti con le varie componenti politiche, e a livello personale considera il dott. Andrea Storoni un amico alla pari dell’avv. Massimo Olivetti.
“Sottolineato ciò: io sto con Bodio, quindi sto con Ostra e sono crucciato. Quando Ostra non è più la Ostra bella, accogliente, ricca d’iniziative e polo di attrazione come lo è stato prima …, come l’abbiamo ricevuta …, come la vorremmo anche oggi.
“Credetemi non faccio retorica! Tutto questo per dirvi che il Pasquino non condivide affatto (come la stragrande maggioranza dei cittadini) il cammino intrapreso dall’Amministrazione comunale – Storoni sull’Unione dei Comune del Senigalliese.
“Ma chi è Bodio? Ve ne fu uno leggendario, proprietario del castello che ospitò i fuggiaschi del distrutto municipio romano di Ostra antica (anno 409 dopo Cristo) da cui nacque prima Montalboddo e dal 1881 Ostra.
“E un altro, vero, ribelle, vissuto tra la fine del decimo secolo e l’inizio dell’altro, che il 15 marzo 1037 venne processato per essersi ribellato insieme a molti altri, circa una ventina, all’arcivescovo di Ravenna, e chiamato alla restituzione dei beni usurpati!
“Chiarito ciò io sto con Bodio, cioè con Ostra perché sono di Ostra e non voglio che Ostra diventi ufficialmente o non ufficialmente frazione di Senigallia!
“Perché è già successo che con la scusa di migliorare i servizi li abbiamo completamente persi. Uno per tutti: ricordiamo l’ospedale. Ostra l’ha perso mentre
Pergola, Arcevia, Ostra Vetere e Corinaldo no! Ci stanno rubando l’autonomia! La tecnica sottile, non invasiva, è sempre la stessa: prima ci si associa, si uniscono i servizi, si svuotano le competenze e poi si ratifica la realtà di fatto e il gioco è fatto: senza nemmeno che te ne sei accorto sei diventato frazione! Perché, da che mondo è mondo, è il pesce grosso che mangia quello piccolo!”

venerdì 12 gennaio 2018

Ostra: il comitato sulla viabilità, "Le bugie della Giunta Storoni sui benefici della sperimentazione"


Dopo aver appreso dai social e dai giornali la notizia della proroga del periodo di “sperimentazione” dell’inversione della viabilità nel centro storico di Ostra (notizia, ovviamente e come al solito, non preventivamente discussa con i cittadini), vogliamo ora entrare nel merito di questa nuova presa per i fondelli, analizzando la Delibera di Giunta n. 128 del 29.12.2017.
Nel documento, i nostri amministratori lodano i dati riscontrati dalle rilevazioni post-inversione asserendo che il minor numero di veicoli in transito nel centro avrebbe portato una “diminuzione dell’inquinamento atmosferico e acustico; il miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale in generale legate alla minore congestione del traffico; un miglioramento delle condizioni di vivibilità per i cittadini e per i turisti; effetti positivi in termini di tutela del patrimonio storico artistico”. Leggendo queste poche righe ci siamo chiesti: ma si sta davvero parlando di Ostra? Abbiamo già ribadito come la nostra città non sia una metropoli: chi abita e vive quotidianamente in grandi realtà urbane e ci vede disquisire da mesi sul tema dell’inquinamento ad Ostra, pensa sia una barzelletta e si fa beffe di noi.
Di quale inquinamento stiamo parlando? Quali erano i valori prima della sperimentazione? Sono mai stati considerati altri metodi, eventualmente, per risolvere la questione? Ma per il Sindaco è sufficiente affermare che ora lungo C.so Mazzini e la Riviera di Ponente l’inquinamento è diminuito; poco importa, se poi il traffico, invece, è andato intensificandosi lungo la Riviera di Levante e la Circonvallazione. L’unica volta in cui si è verificata una (voluta) congestione del traffico è stato il giorno in cui abbiamo organizzato il serpentone di protesta: prima di quel giorno, non si erano mai verificati casi di traffico intenso tali da generare chissà quali ingorghi e dopo quella manifestazione, come documentato a più riprese dalle foto pubblicate sulla nostra pagina, il centro si è di fatto svuotato.
Di turisti non se ne sono più visti ed il patrimonio storico artistico è stato tutt’altro che tutelato: basta guardare le pietose condizioni in cui versa la Piazza, con i suoi sampietrini mancanti, le buche rattoppate alla bell’e meglio e che hanno fatto cadere diverse persone nei mesi scorsi, nonché il pericoloso avvallamento di fronte la chiesa di S.Francesco dove il terreno sta cedendo gradualmente. Proseguendo nella lettura, la Giunta sostiene che si sono verificati gli effetti positivi in termini di sicurezza stradale e fluidità della circolazione, prefigurati dalla precedente Delibera n.43 del 03.05.2017 in quanto c’è stata “la consistente riduzione dei veicoli in transito in Via Boccetta; la semplificazione della viabilità in occasione dei cortei funebri in uscita dalla Chiesa di Santa Croce; la riduzione del numero dei veicoli in transito e della loro velocità media in Riviera di Ponente”. Ad eccezione dei residenti, quando mai v. Boccetta è stata una strada particolarmente trafficata?
Se si è registrata una “consistente riduzione dei veicoli” lungo tale via, significa quindi che ora nessuno vi transita più. Riguardo ai cortei funebri in uscita dalla Basilica, vorremmo ricordare agli amministratori che anche prima dell’inversione questi si svolgevano in discesa per facilitare l’avvio del carro verso il cimitero comunale, interdicendo al traffico, per un tempo limitato, il breve tratto di Fòri Porta che è tutt’oggi a doppio senso. Quindi non capiamo in cosa consista la semplificazione della viabilità che, invece, non viene considerata per i cortei funebri in uscita dalla Chiesa di S.Francesco costretti a percorrere tutto C.so Mazzini in discesa quando prima, passando per v. Gramsci, già dopo pochi metri giungevano fuori dalle mura senza dover attraversare tutto il centro storico. In merito, invece, alla Riviera di Ponente continuiamo a non capire il vantaggio di aver posizionato dei dossi in salita e l’aver costretto i residenti a parcheggiare sempre sullo stesso lato (non certo senza difficoltà) nonostante l’inversione, facendo sì che ora le auto parcheggiate riducano notevolmente la corsia di transito. L’unico dato certo che emerge dalla delibera è il fatto che il termine della sperimentazione è stato prorogato almeno fino al 31.03.2018 e questo perché non si sono ancora verificate né gelate né nevicate utili per verificare le risposte in termini di sicurezza stradale della nuova viabilità.
La domanda sorge quindi spontanea: se queste condizioni non dovessero verificarsi, dovremmo attendere quindi fino al prossimo inverno? Senza contare il pretesto della consultazione popolare (della quale non si sa ancora nulla) e del fatto che l’esito non avrebbe alcuna rilevanza sulla decisione ormai presa e che Storoni si ostina a portare avanti: d’altronde, non ha mai ascoltato i cittadini prima, perché dovrebbe farlo ora? Alla luce di tutte queste osservazioni, in cosa, dunque, l’inversione ha portato reali benefici? Come si può affermare di aver migliorato la qualità del centro storico esclusivamente mediante un provvedimento scriteriato, quando l’intera città appare sempre più sporca, vuota e indecorosa? Come si fa a dire di aver “rafforzato la destinazione del centro storico a centro commerciale naturale” quando le attività produttive da mesi lamentano disagi ed i commercianti hanno visto diminuire clientela ed incassi? Un vero intervento di recupero del centro non può passare attraverso una insensata modifica della viabilità e vantarsi di esserci riusciti solo perché adesso meno auto vi transitano! Sostenere questo significa condurre Ostra sull’orlo del baratro. Il cambiamento dovrebbe nascere da una convergenza di effettive esigenze tali per cui dare un nuovo volto allo stato delle cose diventa un dovere; cambiare “tanto per", invece, potrebbe trasformarsi in un pericoloso autogol.
da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”