sabato 10 marzo 2012

Anche i disabili restano a piedi. Ridotti i trasporti e l’assistenza. Disagi per gli studenti, i genitori protestano

Dal primo marzo interrotto il trasporto gratuito dei disabili gravi dei Comuni del comprensorio, dove i genitori sono in rivolta. Dovranno versare anche fino a 1000 euro al mese per portare i figli all’ istituto Bignamini di Falconara. Per l’Asur infatti sembra che l’ assistenza nel trasporto non rientri più tra i servizi sanitari da erogare. Sono una decina i minori disabili gravi lasciati piedi dal servizio sanitario e intanto è stata ridotta di 60 ore alla settimana l’ assistenza ai disabili, più che raddoppiati in dieci anni. Con gravi problemi riscontrati soprattutto nelle scuole, come lamentato in commissione sanità dal consigliere Simonetta Bucari, che ha richiesto la convocazione della seduta per esporre i disagi venutosi a creare nelle scuole.
A fornire i dati sulla situazione è stata la dottoressa Gardenia Cingolani, invitata a riferire dal presidente Simeone Sardella in commissione sanità. “Abbiamo perso 60 ore di psicologa alla settimana – ha illustrato l’esperta – Ci siamo trovati con una carenza di personale e con dei contratti co.co.co. che dovevano coprire delle esigenze e che all’improvviso sono venuti a meno 60 ore alla settimana e sono tantissime per un’unità operativa come la nostra. Lo sforzo che abbiamo fatto – prosegue la dottoressa - è stato quello di stabilire delle priorità per fare in modo che la diagnosi precoce avesse la sua finalità di aiuto all’intervento”.
Ed ecco i dati. Nel 2011 i bambini disabili della ex zona territoriale 4 erano 324 e 223 i bambini invece con disturbo dello sviluppo per un totale di 547 persone da seguire. Nel 2000 il totale era di 139. Grave poi il fatto che alcuni minori, disabili gravi, di Senigallia e dei comuni del comprensorio siano stati lasciati a piedi. Vengono portati ogni giorno all’Istituto Bignamini di Falconara, dove ricevono cure e dove, trovandosi in età scolare, viene loro offerto anche il servizio scolastico e dal mese di marzo del trasporto dovranno farsi carico le famiglie.
Il servizio è sempre stato gestito prima dall’Asl 4 e poi dall’Asur, che avevano rapporti diretti con le famiglie. A carico del servizio sanitario era anche il trasporto dei ragazzi presso la struttura sanitaria che avveniva ed avviene con mezzi e personale della Croce Rossa di Senigallia e della Croce Verde di Ostra. I Comuni, trattandosi di servizi sanitari, sono sempre stati tenuti fuori. Dal 1 marzo 2012 l’Asur ha interrotto i pagamenti, senza comunicare nulla ai genitori, ma solo con il fax ai Comuni.
Il sindaco di Ostra ha scritto immediatamente all’Asur. “La circostanza si è rivelata indubbiamente spiacevole e anomala – scrive Massimo Olivetti nella lettera – era vostro compito, quali gestori del servizio, comunicare agli utenti la dolorosa decisione. Non posso esimermi dal manifestare la piena solidarietà alle famiglie e sento il dovere di condividere con loro la condanna di questo ingiustificato comportamento”. Per le famiglie ora resta il problema di doversi fare carico del servizio, indispensabile per accompagnare i figli nella struttura.
“E’ assurdo – sbotta Olivetti, sindaco di Ostra – e lo è ancora di più il fatto che, le amministrazioni comunali finora rimaste fuori dalla gestione di questo tipo di servizio, abbiano avuto il compito ingrato di riferire ai genitori che d’ora in poi avrebbero dovuto farsi carico della spesa per il trasporto. Infatti L’Asur ha mandato un fax in Comune e noi abbiamo dovuto poi riferire. Per i casi di Ostra si tratta di spendere circa 1000 euro al mese per il trasporto”. Un problema questo che riguarda anche gli altri Comuni, soprattutto Senigallia e Ripe.

sabato, 10 marzo 2012

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