mercoledì 14 marzo 2012

Mangialardi punta i piedi e chiama i primi cittadini dell’Area vasta e il direttore Bevilacqua.

Mangialardi punta i piedi ed ottiene un incontro con tutti i sindaci dell’Area vasta 2 ed il direttore. Un vertice che si terrà giovedì in municipio. I sindaci sono stati scomodati per tenere a Senigallia il primo incontro dell’Area vasta 2. Non una riunione come tante ma il segnale che gli amministratori non vogliono essere secondi a nessuno. Dopo aver ottenuto un fronte unico con i colleghi dell’ex Zona 4, il primo cittadino scalpita ora per far valere le ragioni di Senigallia. Molta la preoccupazione emersa ieri nel corso della conferenza. E’ stato un incontro propedeutico per fare il punto sulla situazione ed investire Mangialardi, in quanto presidente della conferenza dei sindaci, del ruolo di portavoce dei bisogni della ex Zona 4. Investitura accordata. Tra le questioni dibattute il fatto che l’Area vasta sia senza personalità giuridica.
Di fatto questo comporta che Bevilacqua sia vincolato nelle scelte perché qualsiasi decisione deve essere assunta dal direttore generale. Con le zone territoriali ogni direttore aveva il potere di decidere nel territorio di sua competenza. Oggi è la Regione, quindi la politica, che decide. Questo preoccupa e gli effetti si vedono con il personale che non viene sostituito quando va in pensione. Nelle ultime settimane è accaduto al laboratorio analisi, all’ingresso delle ambulanze di via Camposanto vecchio e per il Misa Soccorso. Bomprezzi, sindaco di Arcevia, ha riferito poi che con l’Area vasta non si sa più a chi rivolgersi quando c’è un problema. E’ stato proprio lui a chiedere a Mangialardi di verificare gli equilibri con le altre ex Zone, per evitare che si verifichino disservizi per Senigallia e il comprensorio. In assenza di controlli potrebbe accadere questo teme. Massimo Olivetti per Ostra si è dichiarato d’accordo nella battaglia per tutelare la sanità senigalliese ed ha invitato Mangialardi a battere i pugni sul tavolo e difendere a denti stretti la sanità locale, invocando quell’unità dei sindaci che poi c’è stata. Forte il timore per il trasferimento, paventato, degli amministrativi verso la sede di Fabriano. Problema sollevato nei giorni scorsi dai sindacati che sta preoccupando circa 80 tra dipendenti e collaboratori precari che, con il trasferimento, non verranno riconfermati. Confuso il sindaco Biagetti di Castelleone di Suasa, convinto come era che l’Area vasta avrebbe portato più servizi. La riunione si è conclusa con il mandato affidato quindi a Mangialardi di difendere la sanità. La prima mossa è stata quella di ottenere, che il vertice con i sindaci si tenga proprio a Senigallia. Un segnale, a cui dovranno fare seguito atti concreti. I timori di molti su quello che avrebbe comportato questa trasformazione, purtroppo, si stanno manifestando. Bello e Olivetti in questo sono stati delle Cassandre.

martedì, 13 marzo 2012
sabrina marinelli

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