Un sostegno concreto all'integrazione di minori extracomunitari in stato di abbandono presenti sul territorio provinciale: questo è il proposito che passo dopo passo si è andato concretizzando grazie alla Comunità Educativa per Minori “l'Orizzonte” di Ostra, gestita dalla Cooperativa Casa della Gioventù e grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione Cariverona. Il progetto, iniziato nell'aprile 2009 si concluderà a giugno. Un'esperienza che ha coinvolto 20 minori extracomunitari approdati in Italia in condizione di clandestinità e che aveva due specifiche finalità: contrastare le difficoltà di tipo linguistico e culturale che rischiano spesso di tramutarsi in difficoltà di comunicazione e costruire solide azioni operative da poter mantenere e riprodurre nel tempo. Per questi motivi il progetto ha previsto l'introduzione sul campo della figura di un operatore culturale, ovvero una persona in grado di progettare e coordinare interventi facilitanti la comunicazione e l'integrazione dei minori sul territorio. Tre le fasi che l'hanno costituito: la prima ha riguardato la presa di contatto con tutte le agenzie territoriali, pubbliche e private coinvolte nella vita dei ragazzi per consentirne l'autonomia (Servizi Sociali, Scuola, Imprese, e Associazioni). La seconda ha visto l'operatore individuare diversi traduttori in base alle varie nazionalità dei minori interessati, per avviare un dialogo con i famigliari all'estero e costruire una progettualità condivisa. Sono stati realizzati e attivati dei laboratori di educazione interculturale per permettere ai ragazzi di conoscersi meglio tra loro, favorendo un clima di collaborazione e rispetto reciproco, tramite la migliore conoscenza di loro stessi e della propria storia. La terza e ultima fase è stata di verifica del progetto, consolidamento delle procedure realizzate e stabilizzazione della rete di collaborazioni attivate. I risultati finali sono stati molto positivi; hanno preso il via collaborazioni che permettono di sostenere i percorsi di crescita dei minori attualmente accolti nella comunità e che permetteranno di sostenere i ragazzi una volta usciti da Così la dottoressa Lorena Mangoni, Responsabile Settore Minori della Cooperativa Sociale ONLUS Casa della Gioventù: “Il lavoro educativo con fasce d'utenza a rischio di marginalità e con problematiche specifiche ci pone di fronte alla necessità di reinventarci continuamente e di attrezzarci per offrire risposte sempre più mirate. In un contesto in cui le risorse a cui possiamo attingere sono sempre più limitate, progetti come questo ci permettono di sostenere attività importanti per offrire una buona accoglienza ai ragazzi di cui ci occupiamo”.
da Alice Mazzarini
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