Siamo molto felici che l’ex Assessore Mansanta abbia ritrovato la memoria. Fino a pochi giorni fa, in Consiglio Comunale, davanti allo scandalo della biblioteca, aveva detto che non si ricordava più nulla di quanto accaduto.
Eppure si trattava di fatti di appena due anni fa e, soprattutto, di un finanziamento di € 4.500,00 che di questi tempi rappresenta una vera rarità, difficile da dimenticare. Dal tono della sua nota, si potrebbe dedurre che, siccome in questione ci sono solo 4.500 €, non vale la pena discuterne ed aprire una diatriba politica di questa portata. Strano che una persona che ha fatto della sua giovinezza un cavallo di battaglia alle ultime elezioni difetti così tanto di memoria.
Finalmente dopo il nostro comunicato Mansanta sembra ricordarsi di tutto ed ha ammesso che sapeva che i lavori non erano finiti “ma avevamo comunicato in tempo e correttamente all’Ente finanziatore che non saremmo riusciti a completare tutto entro i termini previsti. Abbiamo fatto tutto secondo le regole” ha dichiarato l’ex Assessore. Tuttavia Mansanta dimentica che l’Ente ha erogato i soldi solo dopo aver avuto la certezza mediante la dichiarazione del Sindaco che il progetto finanziato era stato realizzato in modo preciso e puntuale, come dal preventivo che era stato presentato.
E’ stato solo a seguito di quella dichiarazione, come prevedeva il bando, che l’Ente ha erogato i soldi. Mansanta dimentica che il Comune non ha mai dichiarato che i lavori non erano completati, come oggi lui solo afferma, ma piuttosto proprio l’Ufficio Cultura e Turismo, da lui guidato, ha attestato all’ente erogatore che l’apertura della biblioteca era slittata a causa di problemi personali sopraggiunti all’addetta alla catalogazione e che quindi solo per motivi organizzativi l’apertura della biblioteca aveva subito un ritardo, per cui non si era in grado di inviare l’articolo di giornale che riguardava la sua inaugurazione, che era l’ultimo tassello mancante alla erogazione del contributo. Forse era meglio continuare a trincerarsi dietro un laconico “non mi ricordo” anziché dichiarare circostanze facilmente smentite dai documenti, e chiedersi perché questo vespaio sia stato alzato proprio da un suo collega di minoranza.
Un’ultima cosa Mansanta dimentica, che il giorno del Consiglio Comunale, proprio dopo aver ripetuto che non si ricordava di nulla, aveva detto che dopo aver approfondito la vicenda avrebbe preso le sue decisioni a proposito del suo destino politico. Un’altra occasione per perdere quel minimo di dignità rimasta. Infine, a conclusione di questa vicenda, come coordinamento PdL, vogliamo ribadire con forza che non è nel nostro stile accanirci contro le persone, tutte rispettabilissime, ma per ciò che rappresentano o hanno rappresentato. Ammettere che qualche volta le cose si sono fatte superficialmente non significa perdere la credibilità o la dignità, ma è segnale di onestà, correttezza e trasparenza.
Eppure si trattava di fatti di appena due anni fa e, soprattutto, di un finanziamento di € 4.500,00 che di questi tempi rappresenta una vera rarità, difficile da dimenticare. Dal tono della sua nota, si potrebbe dedurre che, siccome in questione ci sono solo 4.500 €, non vale la pena discuterne ed aprire una diatriba politica di questa portata. Strano che una persona che ha fatto della sua giovinezza un cavallo di battaglia alle ultime elezioni difetti così tanto di memoria.
Finalmente dopo il nostro comunicato Mansanta sembra ricordarsi di tutto ed ha ammesso che sapeva che i lavori non erano finiti “ma avevamo comunicato in tempo e correttamente all’Ente finanziatore che non saremmo riusciti a completare tutto entro i termini previsti. Abbiamo fatto tutto secondo le regole” ha dichiarato l’ex Assessore. Tuttavia Mansanta dimentica che l’Ente ha erogato i soldi solo dopo aver avuto la certezza mediante la dichiarazione del Sindaco che il progetto finanziato era stato realizzato in modo preciso e puntuale, come dal preventivo che era stato presentato.
E’ stato solo a seguito di quella dichiarazione, come prevedeva il bando, che l’Ente ha erogato i soldi. Mansanta dimentica che il Comune non ha mai dichiarato che i lavori non erano completati, come oggi lui solo afferma, ma piuttosto proprio l’Ufficio Cultura e Turismo, da lui guidato, ha attestato all’ente erogatore che l’apertura della biblioteca era slittata a causa di problemi personali sopraggiunti all’addetta alla catalogazione e che quindi solo per motivi organizzativi l’apertura della biblioteca aveva subito un ritardo, per cui non si era in grado di inviare l’articolo di giornale che riguardava la sua inaugurazione, che era l’ultimo tassello mancante alla erogazione del contributo. Forse era meglio continuare a trincerarsi dietro un laconico “non mi ricordo” anziché dichiarare circostanze facilmente smentite dai documenti, e chiedersi perché questo vespaio sia stato alzato proprio da un suo collega di minoranza.
Un’ultima cosa Mansanta dimentica, che il giorno del Consiglio Comunale, proprio dopo aver ripetuto che non si ricordava di nulla, aveva detto che dopo aver approfondito la vicenda avrebbe preso le sue decisioni a proposito del suo destino politico. Un’altra occasione per perdere quel minimo di dignità rimasta. Infine, a conclusione di questa vicenda, come coordinamento PdL, vogliamo ribadire con forza che non è nel nostro stile accanirci contro le persone, tutte rispettabilissime, ma per ciò che rappresentano o hanno rappresentato. Ammettere che qualche volta le cose si sono fatte superficialmente non significa perdere la credibilità o la dignità, ma è segnale di onestà, correttezza e trasparenza.
da Pdl Ostra
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