Ostra. “Il poliambulatorio non si tocca”. “Il servizio prelievi verrà mantenuto anche se quello domiciliare dovrà essere regolamentato perchè le richieste che arrivano dalla zona di Senigallia sono in proporzione alle altre realtà esagerate”. Il direttore dell’Asur Pesaresi ha fatto un quadro completo, non si è limitato solo a spiegare le ragioni per cui Ostra non avrà più la guardia medica. Riscontri pochi, molti di più i dubbi sottolineati dal sindaco Olivetti e anche dai capigruppo di maggioranza e minoranza Mauro Morganti e Morris Mansanta stavolta coesi, stavolta d’accordo su tutto. E quando il primo cittadino allarga l’orizzonte arrivano silenziosi consensi: “E’ sempre più serio il rischio di diventare un paese satellite rispetto a Senigallia. E’ una politica che non condividiamo, che non ci piace e che non vogliamo perorare”. “Mettetevi nei mie panni, sto solo seguendo norme della Regione che non sono state fatte a caso - così in uno dei suoi interventi il direttore Pesaresi - ma cinque postazioni di guardia medica non sono consentite”. E’ uno dei passaggi che non piacciono troppo - eufemismo - ad Aldo Tiberi: “Ma come, adesso togliamo le risorse dal territorio per portarle all’ospedale? In altre sedi e anche in più di una circostanza ci è stato detto il contrario affinchè i ricoveri ospedalieri possano essere limitati. La medicina non è matematica, voglio vedere cosa può succedere al pronto soccorso con gli interventi che inevitabilente aumenteranno a dismisura”. Oltre seicento euro al giorno per un ricovero, postazione di pronto soccorso che già fa registrare tempi di attesa record e un panorama che potrebbe - sensazione dei relatori - peggiorare con la chiusura della guardia medica. E con gli ostrensi - chiude una signora mentre scusa in volto lascia il teatro La Vittoria - costretti a prendere la strada di Torrette per poter fare certi esami”.
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