giovedì 24 novembre 2011

La casa di riposo si trasforma. Da istituto di beneficenza a fondazione “Moroni Antonini Morganti”

Ostra. La trasformazione della casa di riposo di Ostra da istituto autonomo di beneficenza a fondazione “Moroni Antonini Morganti” è stata al centro di un incontro tenutosi al teatro comunale “La vittoria”. All’evento hanno preso parte il sindaco Massimo Olivetti, il presidente Antonio Maggiori, il consigliere Graziano Panni, il parroco don Umberto Gasparini, il dirigente scolastico Umberto Migliari, la componente del direttivo dell’oratorio Federica Fanesi e numerosi cittadini.
“Si è trattato di una scelta meditata e piena di aspettative da maturare nel senso del rinnovamento, come è stato ampiamente dibattuto nelle sedi politiche e istituzionali – ha sottolineato il presidente Antonio Maggiori - è stata presa la decisione di trasformare, con decorrenza Primo gennaio 2011 previo atto di intesa con il Comune di Ostra, gli Istituti autonomi di beneficenza in fondazione con personalità giuridica di diritto privato senza scopo di lucro secondo il dettato della L. R. 5 del 2008. La scelta è stata ponderata soprattutto nel verificare che l’opzione per il privato non mettesse in alcun modo a rischio le finalità originarie da perseguire e la vita futura dell’istituzione”.
“A ragion veduta abbiamo fatto la scelta che avremmo voluto istintivamente fare per creare un legame forte e definitivo tra questa istituzione e la città di Ostra perché dai suoi cittadini benefattori ha ricevuto in passato consistenti patrimoni (famiglie Moroni-Antonini) è cresciuta e si è organizzata grazie a questi patrimoni e all’impegno di cittadini di Ostra. Si è data una nuova sede già dedicata all’accoglienza delle fasce più deboli della popolazione da un sacerdote di Ostra, don Antonio Morganti, allora di bambini orfani o abbandonati, oggi di anziani bisognosi di ospitalità e di assistenza socio sanitaria al quale abbiamo cointestato questa fondazione – ricorda il presidente Maggiori - siamo convinti che con la costituzione della fondazione possano ripetersi quelle opere meritorie degli antichi benefattori grazie a moderni mecenati desiderosi anch’essi di dedicare parte delle loro fortune al bene dei loro concittadini più deboli con la certezza che qui resteranno”.
Nel corso dell’incontro il consigliere Graziano Panni partendo da alcuni dati desunti dal “Rapporto nazionale sulla non autosufficienza” 2010 ha indicato alcune priorità. “La politica assistenziale che lo Stato ha attuato in questi ultimi anni nei riguardi dei cittadini in età geriatrica deve considerarsi in una fase di revisione – ha commentato Panni - è necessario affrontare la realtà che sta cambiando con metodi nuovi. La geragogia, che è la pedagogia della terza età, si colloca nell’educazione dell’adulto e può consentire di inserire proficuamente l’anziano (e chi si accinge a diventarlo) in attività educazionali e formative grazie alle quali l’adulto presenile può sviluppare prospettive inedite. Bisogna educare la società combattendo quegli atteggiamenti ideologici nei confronti dei membri cosiddetti non produttivi che stanno alla base dei più comuni e falsi pregiudizi nei riguardi della vecchiaia.

giovedì, 24 novembre 2011
Silvia Argentati

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