domenica 12 settembre 2010

Dubbi sul bando di gara

Ostra. Perplessità in merito al bando di gara per la casa di riposo. Indetto per l’affidamento, la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di ampliamento per la residenza protetta di via don Morganti, il bando ha suscitato dubbi da parte degli operatori edili. A parlarne è Riccardo Paradisi, imprenditore nel settore edile, amministratore del gruppo Paradisi, una delle realtà più rilevanti del territorio nell’ambito delle costruzioni.
“Riteniamo opportuno far sentire la nostra voce sia come realtà produttiva sia come semplici cittadini, per sottolineare il modo a dir poco singolare con il quale è stato gestito il bando di gara per l’ampliamento della casa di riposo di Ostra da parte dell’istituto stesso. Essendo il suddetto bando ascrivibile alla categoria pubblico, i criteri di procedura adottati sono formalmente inappuntabili. I dubbi sorgono nel momento in cui si legge il bando di gara – spiega Paradisi - il bando non è relativo al solo appalto di costruzione ma è integrato con la presentazione di un progetto esecutivo e nei criteri di aggiudicazione, vengono esposti i punteggi di valutazione delle offerte, nei quali spuntano 15 punti di valore per proposte migliorative. È evidente che l’amministrazione della casa di riposo, nell’ottica di realizzare il massimo possibile, chieda ai partecipanti un contributo di idee, non solo di estetica, ma anche di funzionalità ed efficienza dell’intera opera che vada ad integrarsi al meglio con la struttura già esistente. Ma perché dinanzi ad apparenti buone intenzioni, si è scelto di dare evidenza pubblica al bando con una uscita sulla stampa locale il 9 agosto e una semplice richiesta di pubblicazione all’albo pretorio del comune di Ostra nei giorni subito precedenti al ferragosto? Perché non si è dato risalto sul web? Perché si è deciso di dare un tempo tanto esiguo per la presentazione delle offerte? Perché si è deciso di dare validità alla gara anche in presenza di una sola offerta?”.
L’imprenditori Paradisi chiede quindi come sia possibile pensare che in 40 giorni, di cui 14-21 di ferie dell’intero settore edilizio, si possa essere in grado di redigere un progetto esecutivo corredato addirittura di proposte migliorative che tanto pesano nella valutazione finale.
“Certi della buona fede degli amministratori della casa di riposo, ci auguriamo di trovare delle risposte chiare ed esaurienti dall’esito della gara in modo da cancellare ogni dubbio”.

silvia argentati

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