Domenica 12 settembre il Centro Culturale “S. Romagnoli” ed il Club Amici del Creato propongono un’escursione al Parco del Monte Cucco. L’escursione attraversa la suggestiva faggeta "Madre dei faggi", dove, come suggerisce il nome stesso, imponenti e secolari faggi, con le loro caratteristiche e maestose radici, sono i signori incontrastati del luogo. Camminare in questi boschi, spesso accanto ad esemplari di faggio secolari, significa immergersi in un mondo quasi magico e favoloso, permeato da giochi di luci ed ombre creati dal fitto fogliame degli alberi. Si tratta di un bellissimo punto panoramico, affacciato sulla parte più aspra e selvaggia del Parco, chiusa fra il monte Strega , il monte Catria, il monte Motette e il monte le Gronde, con il monte Nerone all'orizzonte. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a Giuseppe Olivetti (338.9346243).
“Mia madre è sempre stata legata nel mio pensiero, nella mia memoria, a una volta - io ero seminarista ancora gocciolante, grondante le prime lacrime di lontananza da casa - in cui son tornato a casa mia per Pasqua (tre giorni, compresi andata e ritorno) e c’era un cielo bellissimo e un’aria tersissima e c’era nel cielo l’ultima stella, soltanto Lucifero, e mia madre, mentre andavamo nel vento - c’era molto vento - verso la casa parrocchiale, ha pronunciato queste parole: «Com’è bello il mondo e come è grande Dio!» “ (Don Giussani, in Dal temperamento un metodo, pag. 357).
A volte per noi è facile dire: “Come è bello il mondo”, ma facciamo fatica adire, nello stesso tempo: “Come è grande Dio!”. Questo svela che tante volte noi usiamo la ragione come tutti. Quando, guardando qualcosa di reale, partecipando a qualche evento, o gesto, non siamo rimasti nell’apparenza, ma siamo arrivati a stupirci di Chi l’aveva generato? Perché dire: “Come è bello il mondo”, staccato da: “Come è grande Dio!”, è un uso della ragione che si ferma all’apparenza, è un uso razionalistico della ragione. Alla ragione non basta quello che vede, la bellezza del mondo: è esigenza d’altro, di infinito, della grandezza di Dio, senza la quale non può sussistere. Noi ci troviamo dentro questo sospiro, questa urgenza umana, questo presentimento che l’infinito si manifesti.” (Don Giussani)
Nessun commento:
Posta un commento