sabato 25 settembre 2010

Ostra: Olivetti a Tassi, non accetto che la realtà possa essere stravolta

Egregio Collega, non posso certo rimanere in silenzio di fronte alle gratuite e contraddittorie affermazioni, contenute nella Tua lettera aperta, apparsa sui vari organi di stampa. Non accetto che la realtà possa essere stravolta, così come stai facendo, al solo fine di nascondere quanto è accaduto e sta accadendo nel settore della sanità locale.Credo che in questo primo anno del mio mandato da Sindaco e di frequentazione degli organi sovracomunali, dovresti aver ben capito qual è il mio modo di concepire la politica e l’impegno amministrativo locale. Ispira il mio operato il principio di democrazia, che mai mi permetterebbe di togliere la parola in un pubblico dibattito a chi ha una visione diversa dalla mia, come invece hai fatto tu con me giovedì scorso alla riunione di Serra de’ Conti, né mi permetterei mai, come hai fatto tu in quell’incontro, di denigrare un’assemblea pubblica definendola “uno spettacolo”.
Questo, credo, che sia il punto più basso in cui un politico possa cadere quando si senta attaccato: un’assemblea pubblica è sempre una manifestazione di democrazia, specie se ad organizzarla sono delle istituzioni, come il Comune che rappresento.
Credo che tu sappia bene di aver sbagliato due volte: la prima quando volontariamente, al pari di altri colleghi, hai boicottato una riunione promossa da due Comuni della Valle, senza alcuna interferenza di partiti, impedendo quel sano dibattito che avrebbe potuto dissipare i tanti dubbi e paure, la seconda, giovedì scorso, quando hai offeso in modo sprezzante, senza alcun motivo, la pubblica assemblea che si era tenuta ad Ostra Vetere, cui avevano partecipato moltissimi cittadini, lasciando davvero attoniti coloro che ti stavano ascoltando. E’ stato proprio il vedere le facce incredule di coloro che erano giovedì scorso in platea che avrebbero dovuto farti capire quanto scomposta e smodata sia stata la tua reazione, ma dal tono della tua lettera capisco che non è così.
Il tema della sanità merita un pubblico dibattito, specie alla luce di quanto è realmente accaduto nella nostra zona questa estate. Scegliere, invece, come sembrano abbiano fatto gli altri Sindaci, di nascondere la testa sotto la sabbia, creerà solo danni ai nostri territori. E’ indubbio che l’intera vicenda sia nata il 28 luglio 2010, quando l’Assessore ai Servizi Sociali ed alla Sanità del Comune di Senigallia, nel pubblico consesso del Consiglio Comunale del Comune Capofila della Valle, ha sostenuto che la Regione Marche ha un deficit nel settore sanitario di 52 milioni di euro, di cui ben 6 in quello della Zona 4 di Senigallia, aggiungendo che questa situazione economica esisteva già in periodo elettorale, quando si faceva credere che la Regione Marche per la spesa sanitaria fosse una delle Regioni più virtuose d’Italia. Un’affermazione forse improvvida, ma certamente pesante, con possibili gravi risvolti, anche legali, qualora fosse dimostrata. E’ del pari indubbio che subito dopo queste pubbliche affermazioni sia stata convocata la Conferenza dei Sindaci, alla presenza del Dott. Pesaresi che ci ha confermato che la situazione economica era davvero pesante per la nostra Zona Territoriale e ciò non tanto per i tagli governativi, quanto per il mancato controllo della spesa sanitaria, durante il periodo delle elezioni regionali.
Queste gravi dichiarazioni erano già, di per sé, sufficienti per chiedere alla magistratura l’apertura di una indagine sulla loro fondatezza, e la gravità di quanto veniva detto è dimostrata anche dagli interventi degli altri colleghi Sindaci, in quella riunione. Purtroppo la Conferenza dei Sindaci ha preferito sorvolare, facendo finta che non fosse accaduto nulla. Ad un tratto si è avuta la netta sensazione che vi fosse un ordine di scuderia per mettere a tacere tutto, ma oramai le parole dette in pubblici consessi pesavano come pietre. Nel frattempo non dimentichiamo che in Ospedale e nelle nostre strutture periferiche si viveva già un forte e generalizzato disagio per le assunzioni bloccate ed i servizi limitati.
Non credo che l’invocare a gran voce un chiarimento sulla reale situazione economica della Zona abbia rappresentato una strumentalizzazione: è vero o no che la situazione economico sanitaria della nostra Zona (e più in generale quella marchigiana) è così critica come emerge dai vari interventi istituzionali? Se non è vero, perché allora qualche istituzione ha voluto creare questa situazione, con delle improvvide affermazioni? Non penso che queste siano domande così paradossali da non meritare alcuna risposta, anzi il tacere, abbarbicandosi dietro mille alibi, è stato certo peggio di qualsiasi verità nascosta. Sono davvero convinto, e forse anche qui le nostre opinioni divergono completamente, che la politica non deve coprire, ma piuttosto chiarire, in quanto è il popolo e non i partiti che vanno serviti.
Ecco perché credo pienamente legittimo e doveroso devolvere l‘intera vicenda alla magistratura, di fronte al pervicace rifiuto di chiarimenti da parte della maggioranza dei Sindaci. Posso assicurarti che con l’esposto nessuno di noi ha inteso “fare spettacolo”, come sostieni. E’ vero invece che con il ricorso alla magistratura abbiamo voluto “fare sul serio” visto che senza alcun motivo qualcuno voleva far calare il silenzio sulla vicenda.
Penso davvero che il compito di un Sindaco, come quello di qualsiasi politico, specie locale, sia proprio quello di anteporre gli interessi della collettività a quelli propri, a quelli della propria famiglia o quelli della propria fazione, un principio che non è poi così banale e scontato se si guarda la vicenda che ci occupa, e forse anche questo ci distingue.
Combattere insieme per un territorio significa combattere per difendere anche con i denti le poche ed efficienti strutture che si trovano sul territorio, per garantire i servizi, non certo, come ha cercato di fare il Sindaco del comune capofila, imporre documenti da inviare in Regione con cui si chiede che l’Ospedale di Senigallia venga inglobato in un più ampio Ospedale metropolitano come quello di Torrette. Questo vuol dire svendere il territorio a vantaggio dell’interesse di una fazione politica. Purtroppo non sono un Sindaco allineato, l’unico vincolo che riconosco è quello con gli elettori che mi hanno votato e con le norme che regolano il nostro operare, per cui, come ho già detto, non parteciperò mai alla svendita del territorio e continuerò a cercare la verità, visto che questa incide profondamente nella vita dei nostri cittadini.
Sono certo che ciò non indebolirà né la Conferenza dei Sindaci né il territorio, ma credo sarà utile a tutta la collettività.

da Massimo Olivetti
sindaco di Ostra

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